martedì 13 luglio 2010


Parliamo a proposito della manovra economica del governo italiano con l’Onorevole Fernando Rossi, senatore nella XV Legislatura (dal 28 aprile 2006 al 28 aprile 2008) che oggi fa parte del movimento ‘Per il Bene Comune’. Il 27 maggio scorso il Consiglio dei ministri ha approvato quella che ormai è nota in Italia come manovra economica che in due anni dovrebbe permettere al governo italiano di risparmiare 24 miliardi di euro. “Nessuno metterà le mani nelle tasche degli italiani”, ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ma dalle crescenti proteste di lavoratori, pensionati e ora persino sindaci, pare che sia proprio la gente comune a dover fare i sacrifici. Senatore Rossi, quali sono i versanti sui quali la manovra economica mira a risparmiare 24 miliardi di euro?
Sono molteplici dal taglio delle spese in particolare quelle della sanità per le regioni, al rinvinio dei rinnovi contrattuali dei lavoratori pubblici e privati, a tutta una seria di interventi che riguardano il rinvio di opere pubbliche e quindi una seria di interventi per ridurre la spesa pubblica.
L'Italia è la settima-ottava economia al mondo. Era proprio indispensabile intervenire in settori come la sanità delle regioni e ora gli stipendi che Lei ha citato per ridorre il deficit?
La questione ormai non è gestita dai singoli paesi. La prova è stata fatta con la Grecia ed è un modello che s’intende applicare anche ad altri paesi. Con la crisi dell’alta finanza che parte già dagli Stati Uniti due anni fa nel settore mobiliare, poi viene usata la ‘Shock Economy’ con le banche americane e salta da più di 400 istituti bancari e ora si parte dalla considerazione “c'è chi vive al di sopra delle proprie possibilità”, che viene utilizzata per andare ad una riduzione della spesa degli stati. Ovviamente è una riduzione della spesa sociale degli stati. È la politica che l'alta finanza vuole praticare, cioè un livellamento verso il basso delle condizioni di vita e dei diritti dei cittadini. Attraverso la paura del fallimento economico, il giochino è riuscito in Irlanda, adesso è riuscito in Grecia nonostante le proteste sociali e lo si vuole applicare all'Italia, poi alla Spagna, al Potagallo a tutti paesi, a ridurre la spesa pubblica e concentrare il potere nelle mani della Grande Finanza.

L'Onorevole, Lei parla di Grande Finanza, alta finanza, può spiegare un pò meglio cosa intende di preciso?
E' un mondo quello controllato da Usa e Israele che ha degli organismi che lo dirigono dalla Banca Mondiale, alle varie borse, al Fondo Monetario, alla Banca Centrale Europea e alle varie banche nazionali che sono tutte private, non gestite dallo stato

e sono loro che determinano i tempi della politica e dell’economia. In Europa con le lotte del dicianovessimo secolo noi abbiamo avuto un'articolata crescita delle condizioni sociali dei cittadini e della divisione del reddito e questo non va bene, bisogna andare ad un livellamento verso il basso di questi diritti conquistati, di questo potere d'acquisto conquistato. Basti pensare che quest'Italia che sta per essere la settima-ottava potenza economica, ha una richezza nelle famiglie di 8000 miliardi di euro. Il 50% di questa richezza è detenuta dal 10% delle famiglie, quindi questo è un enorme squilibrio dal punto di vista della proprietà della richezza e della democrazia economica. L'obiettivo è concentralo ancora di più, il cittadino diventa un semplice consumatore, deve avere le risorse unicamente per consumare e il potere deve essere nelle mani della Grande Finanza. Oggi la crisi in Italia sta facendo saltare centinaia di imprese, che sono imprese sane, perché hanno un prodotto valido, di qualità che ha un mercato, ma i loro clienti con le banche che non prestano più il denaro, sono in difficolta a pagare, hanno una crisi di liquidità. Quindi queste imprese vanno di proprietà delle banche perché falliscono e le banche comprano a dei prezzi ridottissimi, dei patrimoni che valgono quattro, cinque volte tanto. Quindi è una concentrazione di ricchezze e di economie in mano della Grande Finanza.
Sempre tornando su questa somma indicata nella manovra, 24 miliardi di euro, io pensavo che ad esempio l’Italia sta spendendo per l’Afghanistan che è anche una missione potrei dire impopolare, almeno tra la maggior parte degli italiani, qualcosa come 51 milioni di euro al mese. Ma com’è che il governo poi cerca di risparmiare questa somma così facilmente su altri versanti senza dover toccare non so, ad esempio queste missioni all’estero alcune delle quali impopolari?
Sì, ma il concetto di fondo è che il teatrino della politica che è governato dalla Grande Finanza ed queste associazioni non democratiche che decidono le sorti non solo dei governi e dei parlamenti ma del mondo dal Bilderberg, al CFR americano, alle Massonerie - quella per esempio che fa capo alla Corona d’Inghilterra. Se davvero il parlamento rappresentasse i cittadini, invece di fare una finanziaria che morderà nella carne i pensionati, giovani disoccupati, le persone laureate senza lavoro, solo dalle spese militari in un anno sono risparmiabili 24 miliardi di euro. Io l’ho dimostrato nella ricerca che ho fatto sulle spese militari però per risparmiare questi 24 miliardi bisogna dire di no a Israele, bisogna dire di no a Obama e questa forza loro non ce l’hanno.
Allora se ho ben capito dalle sue parole, la speranza per un cambiamento vero e proprio in Italia è debole perché Lei intanto dice che si tratta di poteri al di sopra dei governi e poi perché ho letto da molte parti che in Italia l’opposizione non rappresenterebbe un’alternativa.
Guardi che l’ex presidente, Romano Prodi era direttore della Goldman Sachs (banca d'affari americana) in Europa, quindi s’immagina che alternativa al potere finanziaria è rappresentato dal centro sinistra. Sono tutti alle dipendenze della Grande Finanza e il guaio è che l’egemonia nella Grande Finanza ce l’ha la lobby sionista. Ed è per questo che il mondo va verso guerra.
E per venirne fuori?
Per venirne fuori serve una rivoluzione, un grande cambiamento popolare. La gente deve avere consapevolezza di non essere governata dai partiti e dai parlamenti, né in Italia, né in Grecia e né altrove, che esiste un teatrino della politica dei media tutti controllati dalla Grande Finanza. Quei pochi che sfuggono vengono presto riportati all’ordine o con il terrore o con la corruzione, quindi l’unica è prendere coscienza di quella che è la situazione reale e mettere le basi per un grande cambiamento. Al di là dei film sulla Mafia in Italia, il 35% dell’economia italiana è gestita dalla malavita organizzata che è in collegamento con la Grande Finanza, siede nei Consigli d’amministrazione, corrompe i partiti e i proprietari di grandi società, è un connubio tra malaffare, Grande Finanza e politica corrotta.
Grazie, ma sempre per proseguire col discorso di prima, in questo momento ci sono realtà politiche in Italia che possano far sperare in questo cambiamento o no. Ci dica Lei.
Sono tutte fuori dal sistema del teatrino della politica. Qualche gruppetto di estrema sinistra ma che non ha prospettive, che è testimonianza di quelli che erano i problemi di 100-200 anni fa, dello scontro tra il dipendente, l’imprenditore, il contadino, l’artigiano, il commerciante che non ha più senso perché anche questi ormai sono proletari dell’alta finanza. Le macchine industriali sono in Leasing, i negozi sono in Franchising, quindi anche loro sono dei dipendenti della Grande Finanza e invece questi gruppi pur animati da ansia sociale, da voglia di giustizia, misurano ancora il mondo con vecchie categorie del pensiero, il che impedisce di unire tutte le persone, tutti gli sfruttati, tutti i deboli contro l’avversario che è il Grande Capitale, è al suo centro è il capitale finanziario egemonizzato dal sionismo. Quando i diseredati e le forze fuori dal potere dell’informazione, della politica e dell’economia capiranno che devono unirsi per puntare alla testa d’Israele che è il sionismo - che è il Grande Capitale Finanziario -, ci saranno anche le condizioni soggettive per il cambiamento. Oggi ci sono tutte le condizioni oggettive, ci sono milioni di disoccupati in Italia, c’è la metà dei pensionati che vive sotto il reddito minimo di povertà. È una condizione oggettiva per un grande cambiamento in questo paese, ma i mezzi di informazione sono tutti in mano all’alta finanza, i partiti sono tutti asserviti alla difesa dell’ordine costituito e quindi non scatta il fattore soggettivo, la consapevolezza che bisogna e che si può rovesciare questo sistema.
Dopo questi due anni di manovra da 24 miliardi quale sarà il volto dell’Italia?
Il volto sarà ancora più arretrato rispetto ad ora, perché le difficoltà dal punto di vista economico e sociale si accresceranno, sono interventi che non risolvono le condizioni strutturali dell’economia di questo paese. Se un terzo dell’economia è governato dalla malavita organizzata, un terzo di economia che rovina l’economia sana, che non paga le tasse al governo e quindi allo stato e non consente di avere le risorse adeguate per i servizi, quindi questo è un primo problema di un terzo di economia gestito da malavita.
Mi scusi Onorevole ma questo dato “un terzo dell’economia” è un dato dello stesso governo italiano?
Sì, dal Parlamento italiano, dalla Commissione antimafia, da tutte le parti, perché è un maggiore, ma almeno hanno trovato l’accordo a denunciare che è un terzo. Quindi c’è questa enorme situazione di malavita che controlla l’economia, il grande peso del sistema finanziaro, liberandosi dal quale l’Italia avrebbe tante risorse per affrontare i propri problemi. L’enorme spesa militare, non solo per le guerre che Israele ci fa fare, ma anche per le armi che la lobby americana degli armamenti ci fa comprare; dagli aerei, ai sommergibili, alle portaerei, mentre noi abbiamo la costituzione (italiana) che dice che l’Italia rifugge dalla guerra, ma dobbiamo spendere miliardi di euro in continuità per ascoltare gli ordini americani e israeliani. Poi abbiamo anche rapporto con le banche, l’utilizzo delle risorse auree, l’utilizzo della valuta pregiata, il grande tema del Signoraggio che quando si stampa moneta, le banche private guadagnano e lo Stato aumenta il proprio debito pubblico quindi c’è da mettere ordine nella struttura economica del paese e allora l’Italia troverà tutte le risorse per garantire una qualità della vita dignitosa ai suoi cittadini. Se non si tolgono di mezzo questi problemi, non c’é tecnicismo economico, non c’é utopia finanziaria, giochi di alta finanza che possano risolvere i problemi. Quindi questa organizzazione economica, sociale e finanziaria non riesce ad affrontare i problemi, e i mesi e gli anni contati possono solo rinviare la resa dei conti, ma noi lavoreremo e altri con noi perché la gente prende atto che deve cacciarli dal potere e avere una partecipazione alla guida della nazione.
A cura di Davood



6 commenti:

  1. Ciao, in rete gira questo dossier sulle frottole del signoraggio:

    http://digilander.libero.it/togiga/signoraggio.pdf

    e un gruppo facebook che debunkera le idiozie dei complottisti:

    http://www.facebook.com/pages/Signoraggio-informazione-corretta/279217954594

    la teoria del complotto del signoraggio è una bufala di stampo neonazista

    http://signoraggisti.blogspot.com

    Occhio ;)

    Segnalo anche questi video:
    http://www.youtube.com/watch?v=ZCW0APlsWvU
    http://www.youtube.com/watch?v=f0N8aAaQJRU
    http://www.youtube.com/watch?v=gvN4L7trdUU

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  2. il signoraggio mi dispiace non è una frottola ed è facilmente dimostrabile.
    Conosco anche questi debunkers alla Attivissimo..
    beh loro hanno da guadagnarci, noi plebe che paghiamo no

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  3. il fatto di far credere si tratti di una bufala serve per continuare ad infinocchiare e derubare la gente e serve a chi è complice di questo sistema

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  4. anche se meriterebbe un post a parte metto qui:

    CLEARSTREAM: ecco dove finiscono i guadagni del signoraggio
    di Manuel Zanarini

    Nel precedente articolo sul Signoraggio primario, abbiamo visto come le Banche Centrali riescano ad evitare di versare miliardi di Euro agli Stati nazionali, secondo alcuni analisti si parla di circa 700 miliardi di Euro all’anno per la sola Italia. Ma una volta trattenuti dove finiscono questi soldi?
    Esistono due multinazionali, l’Eurostream e la Clearstream, che si occupano del “clearing”, cioè un sistema di compensazione finanziaria internazionale tra società, quindi anche tra banche, che permette di trasportare elettronicamente titoli e valori per i suoi clienti, di fargli passare le frontiere degli Stati, e di assicurarne la conservazione (nel senso che fisicamente detiene i titoli, mentre i passaggi sono solo elettronici). In pratica sono delle camere di compensazione in cui vengono conservati e scambiati titoli e valori, ma solo a livello elettronico.
    Mentre su Eurostream tutto sembra chiaro, sul conto di Clearstream i dubbi sono molti, tanto che si è scritto un libro (Revelation$ di Denis Robert) e alcune indagini giudiziarie l’hanno coinvolta.

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  5. ontinua....


    Bisogna ricordare che nel Mondo il 95% delle transazioni sono finanziarie, mentre solo il 5% riguarda beni e servizi, quindi si capisce facilmente il volume di denaro che circola dentro queste camere di compensazione; infatti Clearstream si occupa di circa 50.000 miliardi di Euro all’anno, con un profitto che nell’anno 2000 è stato di 215 milioni di Euro!!!!
    E’ per tutti chiaro che, vista la delicatezza delle operazioni svolte, la trasparenza dovrebbe essere il requisito principale, purtroppo non è così; infatti le società che si occupano dei controlli sono strutture interne alla stessa società, tanto che è stato riconosciuto un margine di errore di 1,7 miliardi di Euro nei titoli nei suoi conti, cifra che è equivalente al debito estero pubblico del Terzo Mondo!!
    Non solo, Clearstream funziona tenendo liste di multinazionali e banche di tutto il mondo, le mette in contatto ed organizza scambi elettronici di titoli tra loro, ma il problema è che non c’è modo di sapere i nomi delle strutture che sono dietro a queste operazioni.
    Ma per essere preoccupati, basta guardare i nomi compresi nelle liste, questi invece sono pubblici: società off-shore; istituzioni finanziarie con sedi in paradisi fiscali come Caiman, Jersey o Turk and Caicos; fino a banche serie e non. Un esempio? Nel 1991 la banca pakistana BCCI fallì, nonostante questo, un mese dopo la sua chiusura ed il congelamento totale dei suoi averi Clearstream continuava a svolgere transizioni a suo nome e a rimborsare creditori privilegiati.
    Inoltre si è scoperto che accanto a Clearstream opera una multinazionale con sede a Clearwater, in Florida, la quale grazie a consulenti informatici, ha l’incarico di cancellare le tracce informatiche delle transazioni occulte, trasferendo così segretamente cifre consistenti.
    In seguito a queste rivelazioni, frutto del lavoro investigativo del giornalista Robert e dell’ ex-banchiere Ernest backes che lavorava per Clearstream, è stata aperta un’indagine in Lussemburgo, denominata “Clearstream affair”, con l’accusa di possedere una piattaforma internazionale per il riciclaggio di denaro sporco e di evasione fiscale.
    A seguito di questo scandalo, la Deutshe Borsche Clearing di Francoforte ha acquisito le azioni delle altre banche socie, diventandone l’ufficiale proprietaria, ma lo stesso Robert afferma che è impossibile stabilire chi ne siano i veri registi.
    A questo punto tutti i passaggi sono chiari. Le banche stabiliscono norme per redigere bilanci non corrispondenti alla realtà ( i GAAP) e sottrarre così miliardi di Euro agli Stati nazionali, poi spostano questi capitali grazie a Clearstream, quindi senza nessun controllo, verso paradisi fiscali o istituzioni che faranno una brutta fine, permettendo un bel riciclo di denaro.
    Ovviamente tutto questo a carico del cittadino e nel silenzio complice dei mass-media!

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  6. continua su
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