martedì 2 novembre 2010

Fernando Rossi
Per il Bene Comune, insieme ad altri movimenti, associazioni e liste civiche (quelle vere, non quelle fasulle organizzate dai partiti) ha aderito alle proposte unitarie emerse nell’incontro di Torino.
La differenza con i “Comuni Virtuosi” di Marco Boschini, “Il Sogno” di Michele Dotti e “Europe Ecology” dell’ex segretario dei Verdi (turbogasati e inceneritoristi e greeneconomizzati… ad usum Enel, Eni e & C.) è che loro hanno finto di non sapere che tra i promotori e massimi sostenitori hanno figure dirigenti, aderenti e/o sostenitrici dei partiti.
Quando l’abbiamo fatto presente come ostacolo alla costruzione di un unico grande soggetto politico, ci hanno risposto che loro non possono giudicare nessuno (che risposta è!?) e che chiunque deve poter entrare, poi sarà la maggioranza a decidere se aprire ai partiti o votare loro candidati ai ballottaggi… “Questa“, ci è stato detto, “è vera democrazia!” (!?)....

Ho quindi scritto che più che un sogno mi sembrava un incubo… Il ritorno con nuovi slogan, della vecchia manfrina gattopardesca… che lascerebbe potenti e partiti al loro posto, consentendogli da subito di svuotare di incisività l’impianto, per loro mortalmente rivoluzionario, della Decrescita, della Democrazia Diretta e della Libera Informazione.
D’altronde i Comuni Virtuosi sono al 99% sindaci PD-PDL o loro complici, ed è ovvio che pur essendo (probabilmente…) brave persone… tengono famiglia e non intendono mollare la clientela di partito da cui dipende la loro collocazione sociale. A proposito di “brave persone”, io non credo che un comune si possa dire virtuoso perché fa una cosa giusta. Esempio: la raccolta differenziata (senza vedere se poi fanno la combustione unificata), ma fa vincere gli appalti, o nomina gli esperti, o affida i progetti, o sottoscrive accordi bancari, o approva Piani Urbanistici, o affida servizi pubblici, o assegna concessioni… a chi gli dice il partito!
Per noi di PBC, i partiti, insieme alla massoneria ed alla criminalità organizzata, sono strumenti delle lobby finanziarie che controllano l’energia, le armi, i farmaci, l’informazione, la droga, i media, ecc… e spingono al massimo il consumismo (di uomini e cose) guidando il pianeta (e l’Italia) verso il baratro.
Costruire una alternativa al capitalismo totalitario, con iscritti e dirigenti dei partiti è un po’ (come dicono in America) far decidere ai tacchini la data del Natale!

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