mercoledì 16 febbraio 2011




a seguito "L'anello" di Ugo Gaudenzi da Rinascita, su alcune rivelazioni di Gelli  


Spot Ruby e l'avatar di Draghi
di Lorenzo Moore

E’ mai possibile che per ottenere un po’ di attenzione sulla metastasi economica che infuria in Italia sia necessario ricorrere ai nudi della “nipotina di Mubarak”, la Ruby indicata come “vittima” del lenone-cavaliere chiamato alla sbarra per il prossimo 6 aprile?
Così è. Così va il mondo in cui viviamo.
L’idea - non male, visti i risultati... - di pubblicizzare un saggio sul signoraggio e cioè su quella rapina di denaro di cui sono inconsapevoli vittime tutti i cittadini, è stata dell’autore del libro “Il Labirinto Femminile”, Alfonso Luigi Marra. Nello spot, messo su “youtube” dallo stesso scrittore, la “Rubacuori” viene spogliata da un mago e resta in reggiseno e mutandine. Quindi recita così: “Il Regime cerca il capro espiatorio perché, colpevole o no che sia, cerca di fermare il vero cambiamento” e cioè di svelare la Grande Rapina dei tassi primario e secondario che le banche rubano ai contribuenti impedendo allo Stato di sanare d’un colpo il proprio debito pubblico.


Le “cliccate” sul video sono state milioni. E ogni foglio stampa - come è purtroppo prassi e costume, deviando dal messaggio sostanziale... - ha ripreso a suo modo la “notizia” della Ruby-pubblicitaria.
Ecco. Visto che così va il mondo in cui viviamo, ci appelliamo a quei nostri lettori un po’ hacker e un po’ informatici perché replichino a josa il messaggio della Ruby. Quelli di maggiore qualità potrebbero anche cambiare modella parlante.
Un “avatar” di Mario Draghi, ad esempio, potrebbe, senza veli o al massimo in mutande, far capire meglio agli Italiani come sono stati ridotti dall’usura. Noi sappiamo che voi sapete che i Signori del denaro sanno, infatti, che la truffa monetaria deve essere ben coperta, ben segreta. Fatto sta che i cittadini devono ignorare l’esistenza di una cupola monetarista guidata dalla grande finanza internazionale, dai “banksters” (quelli della Bri, della Banca Mondiale, del Fmi, della Bce, delle Banche Centrali Riunite: tutti organismi privati che lucrano sui “tassi” e prelevano dai redditi di ognuno di noi i loro profitti).
Chissà. Forse denudando il Re su youtube si sveglieranno. Certo: se va male, vincerà Tremonti e lo vedremo assiso sulla Bce.


Rinascita

Le ragioni per le quali media e magistratura non si occupano di signoraggio sono facilmente comprensibili, anzi per quanto riguarda il signoraggio i media offrono vere azioni di discredito ed attacco a chiunque ne osi parlare, sempre da Rinascita, veramente un ottimo quotidiano, propondo un articolo che dovrebbe far trasalire tutta Italia, istituzioni ma sopratttutto la magistratura che avrebbe il compito di verificare queste rivelazioni e di spiegare perché abbia permesso si arrivasse a questa situazione (anche se è facilmente intuibile).
Barbara

L'Anello 

Sulle “verità” di Licio Gelli, si sa, occorre molta cautela.
Ma quanto affermato nell’intervista a “Oggi” dal Venerabile Gran Maestro della (disciolta) Loggia P2, non è affatto da prendere sotto gamba.
In sintesi Gelli rigetta con un sorriso l’ipotesi di una guida andreottiana della “sua” Loggia e dichiara che negli anni bui esistevano ben altri “organismi segreti”: la Gladio” posseduta da Cossiga e l’ “Anello” guidato da Andreotti, appunto.
L’“Anello”, più propriamente il Noto Servizio fu un organismo segreto parallelo e clandestino fondato nel 1944 dal generale Roatta e - dicono - auto-liquidato nel 1991.
Fatto sta che la storia di questo servizio - creato per i lavori “più sporchi” - si incrocia con le tragedie ancora senza autore vissute dalla nostra povera patria. Da piazza Fontana al caso Moro, da Brescia al sequestro Cirillo, attraversando tutte le stragi. Quarant’anni di sangue e di vittime sacrificali: non solo gli uccisi ma anche i presunti responsabili della “strategia della tensione” dati in pasto alla pubblica opinione per elevare cortine di fumo attorno ai veri mandanti e sicari della fiammata di guerra civile che ha sconvolto l’Italia.
La mezza verità rivelata da Gelli, in una Nazione vera, dovrebbe far tremare i “sicari”, i “mandanti” e indignare e sollevare i cittadini.
La politica politicante dovrebbe smettere il suo teatro e sollevare i veli.
La magistratura avrebbe il dovere, l’onere e l’onore di andare a fondo.

Magari riprendendo il filo che svolazza dalla morte in carcere di Franco Fuschi, l’incursore dei servizi che si era auto-accusato della strage di piazza Fontana.
O chiediamo troppo?
Dobbiamo forse continuare ad assistere al lurido duello in onda sui vizi privati del Cavaliere, di Fini, di Marrazzo, di Vendola o della Boccassini?
Già. C’è chi preferisce far naufragare l’Italia nel ruolo di colonia sbeffeggiata e umiliata. Per lasciare in archivio la verità sui nostri 500 concittadini fatti ammazzare.

Rinascita

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