lunedì 2 maggio 2011

Avevano iniziato la guerra motivando le bombe, con la necessità di salvare la vita dei ribelli libici che Gheddafi stava massacrando senza pietà, pur senza avere mai fornito alcuna prova che questo stesse accadendo veramente.
La stanno portando avanti sterminando la famiglia di Gheddafi, un figlio e tre nipotine di pochi anni d'età ammazzate la scorsa notte, nel tentativo di eliminare fisicamente il Raiss e nascondere l'ormai evidente fallimento "dell'Alba dell'Odissea".
Di fronte alla notizia della strage i ribelli di Misurata (quelli che l'ONU difende) sono scesi in strada suonando i clacson e festeggiando, mentre anche a Bengasi gli amici della democrazia sparavano fuochi d'artificio....

Al contempo in occidente l'intelligence ed i media si accontentano di sminuire la portata dell'accaduto, insinuando l'eventualità che il "regime" libico stia sfruttando il massacro a fini di propaganda. Ad eccezione del quotidiano Libero, dove Vittorio Feltri invita apertamente ad uccidere Gheddafi e farla finita, motivando l'esortazione con il detto latino "mors tua, vita mea".

Dai falsi proprositi umanitari, all'assassinio su commissione la strada in fondo è stata molto breve, non ci resta che aspettare il prossimo passo sulla via del degrado e della vergogna, che magari contemplerà la soppressione sistematica di chiunque appoggi Gheddaffi, "mors tua vita mea", come ama ribadire Vittorio Feltri.
 
Marco Cedolin

2 commenti:

  1. Uno dei morti e' il figlio di 4 mesi di Ayesha , l'unica figlia di Muammar Gaddafi .Ayesha , persona bella dentro , era ambasciatrice dei Diritti Umani ONU fino alla guerra...

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  2. Questo è molto triste, davvero.

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