mercoledì 3 agosto 2011

COME TI AVVELENO LA BASILICATA(e intimidisco chi si ribella) aggiornamenti sul tenente Di Bello

di Patrizia Penna

Giuseppe Di Bello è una delle persone che in Basilicata sta combattendo per difendere la propria terra dall’avvelenamento e dalla morte per inquinamento. Come tenente di polizia è stato sospeso dal servizio per rivelazione di segreti d’ufficio, per aver reso pubbliche le analisi effettuate con il radicale lucano Maurizio Bolognetti sull’inquinamento delle acque del Pertusillo, invaso che fornisce acqua potabile a Basilicata e Puglia. Sui reati ambientali che mettono in pericolo la salute pubblica non può esserci segreto d’ufficio, lo stabilisce la Convenzione di Aarhus ratificata dall’Italia nel 2001, ma la procura di Potenza continua a procedere contro Di Bello e Bolognetti e il prossimo 26 gennaio ci sarà l’udienza preliminare davanti al Gup. Peccato che ancora oggi, 24 gennaio, nessuna notifica dell’udienza sia ancora arrivata al tenente Di Bello. Ho cosi deciso di chiedergli lumi sulle ultime vicende giudiziarie che lo coinvolgono, in modo da aggiornare quanti lo seguono e da informare coloro che ancora ignorano la sua vicenda.
Giuseppe, ancora nessuna notifica dalla procura di Potenza? Entro quando avrebbero dovuto notificarti l’udienza?
Il 26/01/2011 alle ore 9,30 presso il Tribunale di Potenza c’è l’Udienza Preliminare sulla vicenda rivelazione segreti di ufficio relativo alle cose che già conosci. Bene, oggi 24 gennaio non ho il piacere di avere questo avviso, un avviso che Bolognetti ha ricevuto la prima quindicina di dicembre 2010 e che io avrei dovuto ricevere almeno 10 giorni prima dell’udienza.
Cosa ti aspetti dal procedimento a tuo carico?
Non mi aspetto davvero nulla,so di non aver infranto nessuna legge e qualsiasi cosa facciano non tange la mia coscienza. Se le persone che mi hanno danneggiato avessero affrontato il merito, quando il tempo “galantuomo” mi ha dato ragione avrebbero fatto un passo indietro, la loro tracotanza invece ha voluto evidenziare tutta la loro forza incuranti anche dell’opinione pubblica.

Quali conseguenze per il tuo lavoro ha avuto questa vicenda giudiziaria in cui sei rimasto coinvolto tuo malgrado?
Questa domanda si ricollega alla prima, prendiamo ad esempio la risposta dell’esecutivo della Provincia all’interrogazione a firma di tutti i consiglieri di opposizione, primo firmatario Aurelio Pace Capo gruppo. Bene nella risposta si dice che in buona sostanza la Provincia ha dovuto adottare un provvedimento che gli veniva imposto dalla Procura della Repubblica quindi è stato sostanzialmente mero esecutore d’ordine. In realtà il sottoscritto al suo ritorno in servizio si è sottoposto all’Ufficio Provvedimenti disciplinari che avrebbe potuto adottare un ulteriore provvedimento disciplinare che poteva andare da 11 giorni a 6 mesi di nuova sospensione dal lavoro. l’Ufficio non ha comminato altra sanzione, pur tuttavia esisteva una condizione perentoria, quella di cambiare ufficio. Potevo scegliere se restare come amministrativo nell’ambito della Polizia Provinciale o andare come coordinatore presso il Museo e la Pinacoteca Provinciale. Ho scelto la seconda ipotesi perché francamente rimanere ad aprire buste nella Polizia sarebbe stato il massimo della mortificazione. Ho successivamente chiesto di essere trasferito e aspetto che si definisca al più presto il tutto. L’Amministrazione dal canto proprio non ha perso tempo nell’affidare il distretto ad altra persona e l’attività di Polizia Giudiziaria è stata affidata ad un altro ufficiale. Sarebbe a dire che per la sola Procura di Potenza, non per quella di Melfi o di Lagonegro, esiste un cosiddetto referente unico. Per quanto mi è dato di conoscere questa cosa è in totale violazione di legge perché l’agente e/o l’ufficiale di Polizia giudiziaria in presenza di un reato ha l’obbligo di riferire direttamente e non per interposta persona all’Autorità Giudiziaria. Siamo al paradosso io vengo sospeso per qualcosa che ha l’obbligo della trasparenza perché riguarda direttamente la salute pubblica e la convenzione di Aahrus e contemporaneamente si ufficializza una procedura che crea un filtro tale che fa conoscere tutti i fatti che attengono la Procura di Potenza e seguiti dalla Polizia Provinciale non direttamente all’autorità giudiziaria, ma ad una persona che poi riferisce all’autorità giudiziaria, tutto questo senza che vi sia un ufficio di PG della Provincia all’interno del Palazzo di Giustizia di Potenza a mio parere è una forzatura dell’interpretazione della legge.
Come sta adesso il Pertusillo? É stato fatto qualcosa per l’inquinamento delle sue acque o la denuncia tua e di Bolognetti è caduta nel vuoto?
Qualcosa è stato fatto, hanno sveltito le pratiche per la entrata in funzione di 3 nuovi depuratori, hanno istituito l’osservatorio della Val d’agri che era previsto da ben 12 anni con l’accordo ENI – Regione Basilicata, è stata fatta la comunicazione all’Istituto Superiore della Sanità. Con il materializzarsi dell’inquinamento e con il clamore mediatico che la vicenda ha avuto, hanno almeno fatto in modo di evitare di continuare sulla strada dell’effetto meteo – climatico alla base dell’alga rossa e della moria di tonnellate di pesci.
Che ne pensi dell’inquinamento sistematico della tua terra? Perché nessuna autorità ha ancora preso provvedimenti seri contro l’inquinamento sistematico della Basilicata?
Penso che inizieremo a vedere riconosciuti i diritti di trasparenza sui reati ambientali ed a vivere in un ambiente salubre solo quando i Lucani con determinazione faranno capire alle Istituzioni Pubbliche alle autorità preposte ai controlli in materia ambientale ed alla Magistratura tutta che esigono senza se e senza ma di essere messi al corrente di ciò che succede nella loro terra;se si dice che si fa la bonifica quella bonifica la si fa davvero e se si dice che un azienda inquina si prendono i provvedimenti affinché quella azienda non abbia più quel comportamento, se si dice che il Centro Oli ed i Pozzi non devono utilizzare la tecnica del Gas Flaring cosi deve essere. Ma soprattutto che in nome del Popolo sovrano la smettano di importare con Fenice, Tecnoparco Val Basento Semataf e diverse altre aziende rifiuti industriali dal resto d’Italia e dall’Estero
Sei pentito di ciò che hai fatto? Hai ricevuto sostegno dalla tua famiglia e dalle persone che sono venute a conoscenza della tua storia?
No Patrizia, non sono affatto pentito, credo che alla luce di quanto successo siano altri ad essere pentiti per quello che mi hanno fatto. La mia famiglia e tutte le persone che sono venute a conoscenza dell’episodio hanno manifestato grande solidarietà e condivisione della mia battaglia. Ho trascorso l’intera estate a girare da un comune all’altro della Basilicata sia della Provincia di Potenza che di Matera, ho ricevuto attestati di solidarietà nel corso di pubbliche manifestazioni dai Radicali, dalla CGIL Funzione Pubblica e da tanti esponenti di tutti i partiti politici da sinistra, centro e destra a dimostrazione che l’ambiente è qualcosa che interessa davvero tutti. Ma il mio ringraziamento più grande va alle associazioni ed ai cittadini comuni che mi sono stati vicini,come a Pisticci dove mi hanno consegnato il Premio Veritas nel giorno della Festa dedicata a San Rocco con la piazza gremita all’inverosimile,e poi piazze piene a Rivello, Grassano, Tinchi, Marconia,sale piene a Genzano, Barile, Matera, L’attore e regista Ulderico Pesce mi ha sostenuto in diverse manifestazioni pubbliche dove sono intervenuto per raccontare la vicenda, La Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista)mi ha pubblicamente espresso in diverse circostanze la propria solidarietà come pure diverse altre associazioni: il comitato contro la chiusura dell’Ospedale di Tinchi, il comitato contro la discarica di Senise, di Satriano, Più Vino Meno Petrolio di Barile, Viviamo Genzano, Libera contro le Mafie,neanche ricordo tutte le associazioni che mi hanno manifestato solidarietà e spero di non far torto a nessuno non nominandole. Per darti un numero sono 6700 le mail ricevute da tutta Italia, dalla Svizzera e dalla Germania. Infine anche grazie alla mia vicenda dal Comitato è nata una associazione l’Ehpa (Associazione per la tutela dell’Ambiente e della Salute di Basilicata),che è formalizzata già da mesi e che ha già avuto un importante convegno che si è tenuto il 15 gennaio scorso all’Università di Potenza.
Per chi volesse saperne di più

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