mercoledì 3 agosto 2011

Oltre alle vaccinazioni FORZATE ED ARMATE in quell'Africa considerata come "magazzino merci" della civiltà ( a dire il vero anche i popoli europei ora entrano nel giro delle cavie), propongo altri due articoli solo a titolo di esempio poiché la letteratura scientifica sugli effetti devastanti del vaccino è così vasta, questi vaccini sono un crimine contro l'umanità ma si sà, gli organi preposti alla tutela dei diritti umani si occupano solo dei profitti delle multinazionali. 

Barbara

Vaccinazioni armate nel Malawi


Circa 131 bambini sono stati vaccinati a forza, sotto la minaccia delle armi, nel distretto di Nsanje nel Malawi dopo essere rientrati dalla loro fuga in Mozambico che, tra l'altro, è uno dei paesi africani, insieme a Kenya e Tanzania interessati da barbare sperimentazioni di nuovi vaccini sui bambini.
I genitori di questi bambini hanno cercato di nasconderli ai funzionari incaricati alle vaccinazioni.
Secondo il Dr. Medison Matchaya, Ufficiale del Distretto Sanitario di Nsanje, i medici hanno somministrato il vaccino contro il morbillo sotto scorta della Polizia.
Siamo stati avvisati che alcuni bambini che si erano nascosti in Mozambico sono tornati nel paese e abbiamo chiesto alla Polizia di scortare i funzionari della Sanità al fine di vaccinarli, e siamo riusciti a vaccinare circa 131 bambini ha affermato Matchaya in un'intervista apparsa sul Malawi Voice.
In un procedimento correlato, la Corte di Giustizia di 3° Grado del distretto di Michinji, ha condannato a due anni di reclusione e relativi lavori forzati un appartenente ad un gruppo religioso della zona che si era rifiutato di vaccinare i suoi tre figli contro il morbillo.
Questo padre si era barricato in casa dopo che un altro dei suoi figli era deceduto con ogni probabilità subito dopo aver ricevuto la vaccinazione contro il morbillo; inoltre il proprio credo gli imponeva di non accettare alcun farmaco nel rispetto dell'appartenenza al gruppo religioso.
Da tutta questa storia emerge che nel Malawi non vi è rispetto per il credo religioso, non vi è rispetto dei diritti umani né tantomeno di quelli dei genitori.
Tralasciamo i principi del consenso informato di cui al Codice di Norimberga. Tralasciamo il fatto che è diritto di un genitore, anzi no, è responsabilità dei genitori proteggere i loro figli e tenerli al sicuro. Ignoriamo anche il fatto che tutti i farmaci, compresi i vaccini, possono causare rischi agli individui, in particolare nei paesi privi di servizi igienici adeguati e/o accesso agli alimenti.

  • Cosa succederà a questi tre orfani, mentre il loro papà osserverà la sua pena?...
  • Vogliamo provare ad immedesimarci in questa situazione oppure proseguiamo a starcene richiusi nella bambagia come gli eremiti?...
  • I bambini abbandonati fanno parte dei danni collaterali?...
  • I bambini abbandonati ora fanno parte del progetto di immunizzazione?...
  • Saranno autorizzati a morire di fame per le strade del Malawi?...
  • È questa una nuova pratica medica accettabile per garantire la "protezione del gregge"?...
  • E cosa vogliamo dire della pratica vaccinale svolta sotto la minaccia delle armi?...
  • C'è davvero qualcuno che crede che non possa succedere nei cosiddetti paesi "evoluti/industrializzati"?
Leggete un pò il Programma di Controllo della Pandemia. Tutto ciò che serve in un paese "evoluto/industrializzato" per istituire una vaccinazione forzata, anche sotto la minaccia delle armi, è la dichiarazione di un'emergenza sanitaria a discrezione dell'Autorità Sanitaria Nazionale, simile alla "pandemia bufala" dell'influenza suina dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2009, a tal punto da causare la sospensione di tutti i diritti personali e lasciare ai Governi l'autorità per forzare le vaccinazioni "nell'interesse della salute pubblica e della sicurezza", non importa poi che qualcuno [adulto, bambino, donna gravida che sia] ci rimette la propria vita, oppure riporta danni permanenti più o meno gravi.
Se voi credete veramente che non puù accadere in un qualunque stato o paese, basta fare una ricerca su Google per la preparazione alle "emergenze sanitarie". Controllate le regole/leggi già in vigore per la vostra posizione. Sarete voi a decidere se il vostro Governo ha oltrepassato i suoi limiti oppure no.
Se la tattica impiegata di recente in Malawi è autorizzata a tal punto da non sollevare proteste da parte dei "difensori" dei consumatori che si preoccupano sempre della nostra salute [recentemente, per esempio, Altroconsumo] e dei medici di tutto il mondo, forse potrebbe essere usata molto presto la stessa tattica nel nostro/vostro quartiere.

Quei bambini ammalati dopo il vaccino

In alcuni Paesi europei i medici danno l'allarme: in Irlanda, Norvegia e Svezia cresce il numero di casi di narcolessia infantile. Sono decine i bambini che si sono ammalati; bambini che due anni fa, quando si temeva un’epidemia molto estesa, erano stati vaccinati contro l'influenza suina.
Iljà Klimov


In alcuni Paesi europei i medici danno l'allarme: in Irlanda, Norvegia e Svezia cresce il numero di casi di narcolessia infantile. Si tratta di una malattia del sistema nervoso, che si manifesta con attacchi improvvisi di sonno e sonnolenza. Sono decine i bambini che si sono ammalati; bambini che due anni fa, quando si temeva un’epidemia molto estesa, erano stati vaccinati contro l'influenza suina. Ma i potenziali effetti collaterali di quel vaccino, trovato in un batter d’occhio, non erano stati testati.
La vita di Sigrud Bergsud, 8 anni, è cambiata proprio nel momento in cui  gli hanno iniettato la dose di vaccino per la cosiddetta "influenza suina". Da allora è vittima di attacchi improvvisi e incontrollabili di sonno, anche durante il giorno. Sigrud è solo uno dei 19 bambini norvegesi ai quali è stata diagnosticata una rara malattia del sistema nervoso, la narcolessia.... 

"Prima dormivo di sopra, adesso dormo qui, su questo lettino. Devo sempre avere vicino mamma e papà, nel caso venga assalito dagli incubi" racconta. Oltre agli incubi notturni, Sigrud soffre di allucinazioni e attacchi di catalessi, con perdita di tono muscolare, specialmente quando ride.
"A scuola ho difficoltà a seguire. Mi addormento così spesso che apposta per me hanno portato in classe una poltrona imbottita", ci dice tutto triste.
I genitori di Sigrud oggi hanno la sensazione di essere stati tratti in inganno dai funzionari del ministero della salute
"Raccomandavano fortemente il vaccino. I medici dicevano che era inoffensivo, senza effetti collaterali e che era stato testato con grande accuratezza. Per questo abbiamo dato il nostro consenso. Oggi posso dire di aver perso ogni fiducia in loro" ci spiega Monika Bergsud, la mamma del bambino.
Due anni fa tutto il mondo era nel panico. Era comparso un nuovo ceppo influenzale, che i giornali chiamarono "suina", con un alto tasso di mortalità tra chi si ammalava. Si temeva, inoltre, che il contagio potesse estendersi a decine di milioni di persone.
I migliori specialisti si misero allora al lavoro per trovare un vaccino, che fu messo a punto a tempo di record. Di un’accurata sperimentazione non si parlò nemmeno. Tutti quelli che volevano vaccinarsi diventarono, di fatto, delle cavie. "Ma quel vaccino era necessario. Ha salvato molte vite. Purtroppo, oggi sono stati riscontrati seri effetti collaterali. In quei primi mesi non si sapeva niente della narcolessia" spiega il medico Steinar Madsen.
Fu presto chiaro, però, che era stata fortemente esagerata la pericolosità del virus dell'influenza suina. E di lui restano solo le cattive conseguenze della vaccinazione.
La narcolessia si è manifestata non solo in alcuni bambini norvegesi ma anche in quelli di altri Paesi europei.
L'European Medicines Agency ha aperto un'inchiesta.




Vaccino papilloma virus, primi effetti collaterali in Francia

[2]Prime richieste di indennizzo per gli effetti collaterali prodotti dal vaccino Gardasil contro il papilloma virus in Francia.
Si tratta della triste storia di due giovani del sud del Paese, che le madri – convinte dalla campagna pro-vaccinale diffusa in Francia – hanno deciso di sottoporre alle tre iniezioni per la copertura contro il virus responsabile del cancro del collo dell’utero.
I primi, gravi sintomi post vaccinali subito dopo l’iniezione per Laura Agnès – 16 anni – e Laetitia Celli – 20 anni.
Laura si sottopone alla prima iniezione nel 2009, all’età di 14 anni, per volontà della madre, preoccupata per i dati forniti dalla campagna vaccinale televisiva.
I primi formicolii, con paralisi della gamba sinistra, a qualche mese dalla prima dose.
Alla seconda dose è il gomito a esser colpito, tanto che in ospedale si sospetta che la ragazza manifesti una malattia genetica.
Nel 2010 terza iniezione, ospedalizzazione e diagnosi di poliradiculonevrite (infiammazione del sistema nervoso periferico, n.d.r.), che di certo tranquillizza rispetto all’ipotesi precedente, ma non alleggerisce la gravità degli effetti prodotti dal vaccino.
Per Laetitia storia analoga: primi sintomi appena dopo la prima dose – nausea, vomito, febbre, vertigini – che si accentuano con la seconda iniezione. “Pugnalate nel ventre”, afferma la ragazza, con dolori, vertigini e vomito. La terza dose peggiora ulteriormente il quadro: Laetitia sta male continuamente, tanto da non poter più frequentare la scuola.
I medici delle strutture sanitarie alle quali le famiglie si rivolgono non credono al legame diretto tra vaccino antipapilloma virus e sintomi. Tuttavia i genitori delle due ragazze rivolgono domanda di indennizzo al CRCI di Lione (commissione regionale di conciliazione e indennizzo per gli incidenti medici).
Da parte sua, Sanofi Pasteur MDS – produttore del vaccino Gardasil – chiede di rivolgersi all’autorità francese preposta alla sicurezza dei farmaci (Afssaps) che ad oggi ha raccolto 1700 notifiche riguardanti il vaccino.
Denunce, riferisce Sanofi, che illustrano semplici rialzi febbrili a seguito della prima dose di vaccino, ed effetti collaterali gravi in proporzioni simili a quelle di un qualsiasi altro vaccino.
Le due giovani vittime del Gardasil dovranno attendere l’esito delle valutazioni che mettano in relazione diretta i loro sintomi (nel caso di Laura la diagnosi di poliradiculonevrite) con le tre dosi di farmaco.
Una relazione che – ad oggi – nessun medico ha ancora stabilito, sebbene il centro di vigilanza del farmaco di Grenoble abbia consigliato – in seguito al caso di Laura  - di non sottoporsi alla terza dose di Gardasil.
Qui trovi l’articolo originale di LeMonde.fr [3].
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