sabato 26 maggio 2012

Canada, parte dell'Occidente, quella parte di mondo che si è auto eletta a unico modello di riferimento al quale il pianeta deve uniformarsi perentoriamente, pena costituire una minaccia alla libertà che va prontamente eliminata. Operazione nota come "esportazione della democrazia".

Mentre questo stesso Occidente delega i droni a svolgere il ruolo di cane da guarda avanzato, rendendo quasi l'Eurogenfor obsoleta, dopo le proteste contro Wall Street in tutti gli Usa e non solo sedate con arresti e violenze selvagge, dopo Occupy Chigago in occasione del vertice Nato (poi spostato a Camp David - leggi anche Migliaia di 'Occupy' e no global a Chicago) solo per citare gli ultimi esempi in ordine di tempo, dovrebbe essere ben chiaro come questa democrazia intende il rispetto dei popoli. Le proteste e le rivolte sedate in Occidente sono considerate necessarie per la salvaguardia della stessa democrazia, se accadono in altri luoghi, magari elencati nella lista del Pentagono diventano "tremende repressioni" che devono essere fermate.

Barbara

IL MONDO IN RIVOLTA, MONTREAL MESSA A FERRO E FUOCO !

NTHEMIDDLEOFNOWHERE – Giorni di lotta e di disperazione, non ho altre parole per descrivere il mondo di quest’ultima settimana. Siamo passati da Blockupy Frankfurt a Occupy Chicago, il clima quello del GlobalMay, per poi finire con l’assurdità della bomba di Brindisi e il terremoto. E c’era chi diceva che erano i bassi mentre fuori dal Lazzaretto occupato (Bologna) nessuno si stava rendendo veramente conto della gravità della situazione .
Le lotte proseguono anche dall’altra parte dell’oceano. Così ieri notte si è tenuta a Montreal la ventisettesima protesta notturna del movimento studentesco del Quebec. 305 le persone arrestate, decine i feriti mentre uno di loro, un quarantenne che era appena arrivato in Berri Square, sarebbe stato gravemente ferito alla testa. Secondo un rapporto della polizia di Montreal, sarebbero centinaia le vetrine, i veicoli e gli edifici danneggiati e numerose le aggressioni verso i poliziotti e i cittadini.
Manifestare per la seconda giornata consecutiva per dire NO alle restrizioni della legge speciale 78 e al nuovo regolamento municipale P-6 che pone delle dure limitazioni al diritto di manifestare. Il caos sarebbe iniziato
intorno alle 21 e 30 (ora locale) quando la polizia avrebbe caricato il corteo, spezzandolo in due. Di lì lo scoppio della rabbia dei manifestanti, la distruzione delle vetrine e una vera caccia tra poliziotti e manifestanti che ha scosso l’intero quartiere latino fino alle 2 e 30. Impossibile riprendere la manifestazione in una Montreal messa a ferro e fuoco.
Barricate: così i manifestanti hanno risposto all’offensiva della polizia, mentre la popolazione veniva disorientata dal lancio di bottiglie e bombe assordanti. 305 arresti per concludere una lunga serie di arresti di massa, 30 i manifestanti arrestati individualmente. La maggior parte di loro denuncia di essere stata blocata mentre cercava di andar via. A finire tra gli arrestati anche alcuni giornalisti. A niente sarebbe valso l’avere il tesserino stampa ben in vista, tanto da rendere necessario l’intervento di un superiore.
Marce notturne: l’unico mezzo per aggirare la legge 78, questa la spiegazione del movimento studentesco. “Si tratta di un evento spontaneo che, inoltre, ci aiuta a mantenere la pressione. Siamo qua da ventisette sere – spiegano – non tre e nemmeno quattro ma ventisette e se la gente non avesse resistito anche la sera, quando non eravamo nemmeno 500, non saremmo qua”. La ventiseiesima marcia notturna, svoltasi sabato sera, aveva contato 69 arresti.
Fonte: you-ng

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