sabato 13 ottobre 2012

Se lo hanno avuto Kissinger ed Obama perché non assegnarlo a maggior ragione all'Ue, questa sacra istituzione che ha la presunzione di ergersi a spirito guida per l'umanità, depositaria di tanta saggezza, bontà ed altruismo. Va da sé che chi contesta la volontà di questa "divinità" è un bieco lurido nazionalista che odia la democrazia. Questo mantra fa parte della vulgata europeista che si basa principalmenete sulla demonizzazione degli stati-nazione. Napolitano non perde occasione per ordinare la cessione di sovranità, e se lo dice un antifascista è chiaro che costituisce il verbo della "parte sana" del paese, depositaria di ogni etica e moralità, interessata solo al benessere dei popoli. Dichiara oggi che per crescere serve cedere la sovranità alla troika. Eppure fu proprio lui a consegnare il destino di milioni di italiani nelle mani di Mario Monti, esponente della rettitudine di organi sovrannazionali (non solo quelli della triade BM-FMI-BCE ma anche del Bilderberg, Trilateral, Aspen, Bruegel etc), sembra non sia soddisfatto del suo operato per caso? A proposito, di buone compagnie, la Banca Mondiale, illustre membro del mondo dei buoni, porta avanti tranquillamente il proprio programma eugenetista di sterminio.

In memoria di Alcide De Gasperi (un mediatore ispirato per la democrazia e la libertà in Europa ) questi piazzisti continuano la propaganda europeista,
secondo la quale la sovranità causerebbe le guerre. Di conseguenza i padri fondatori (Churchill, fautore della supremazia della comunità a lingua inglese insieme a generali Nato e banchieri vari) non avevano altro interesse che il BENE dell'umanità e di conseguenza il dovere di adoperarsi per lo smantellamento degli stati nazione. Sarebbe come dire, i bambini sono incapaci di gestirsi e bisticciano tra loro, allora li rinchiudo in isolamento e li faccio uscire sotto stretta sorveglianza e solo per espletare le funzioni che io comando. Sul sito della Ue i padri fondatori vengono descritti come "un gruppo eterogeneo di persone mosse dagli stessi ideali: la pace, l'unità e la prosperità in Europa". Un gruppo di persone che certo dovevano essere molto influenti, perché anche io ho un gruppo di persone con le quali condivido numerosi principi. Purtroppo non ci è concesso tanto potere e gloria. Il popolo è sovrano, recita la Costituzione. Peccato che proprio i loro supposti difensori siano quelli più devoti all'europa che esige di avocare a sé tale potere e trasformare quindi gli stati in mere province nelle mani della troika, espressione esclusiva della finanza. Non ricordo quando si è passati dal considerare il popolo meritevole di esercitare la sovranità al ritenerlo incapace di intendere e di volere. Ma niente è perduto, e per fortuna, ci sono gli amorevoli e caritatevoli "organi sovranazionali" pronti a prendersi cura di noi. Direi che è abbastanza chiaro come sostenere l'europa significhi realizzare il mondo di Orwell descritto in 1984. Il credito della buona fede che gli eurofanatici si sono autoattribuita è caduto da un pezzo.

La vera natura della Ue, è sotto gli occhi di tutti. Quanta tolleranza, democrazia, rispetto per la diversità, altruismo vi sia nella Ue possiamo chiederlo ai greci, ai portoghesi, agli spagnoli. Soprattutto quanti diritti umani sono riconosciuti ai precari, disoccupati e poveri, il cui numero aumenta a dismisura ogni giorno grazie a questa umanitaria Ue. E' ora di finirla di ingannare la gente. E' evidente che con il termine di diritti umani i popoli indendono una cosa mentre l'élité esattamente la sua antitesi.


Al di là delle belle parole ad effetto ipnotico, NESSUNO BADAVA al fatto che i trattati firmati in 60 anni di costruzione europea NON SONO ISPIRATI A NESSUNO DEI DECANTATI PRINCIPI ETICI, SOLIDALI E MORALI autoattribuiti, che si tratta di accordi prettamente economici e finanziari volti per giunta ad ESAUTORARE i parlamenti nazionali eletti democraticamente. I pochi popoli ai quali fu concessa facoltà di ribellarsi al totalitarismo di marca Ue furono ignorati e puniti e costretti a subire il Trattato di Lisbona, che non è uno statuto per il rispetto dei diritti umani. Ora questa ipocrisia comincia davvero a stancare.
L'Ungheria di Orban che volle porre sotto il controllo del governo (quindi dei cittadini) la Banca Centrale,  fu accusata di violare i diritti umani ed essere preda di una deriva autoritaria. La Commissione europea impone gli Ogm e sceglie deliberatamente di farci mangiare cibo cancerogeno per ingrassare le multinazionali, quali diritti umani e rispetto della diversità intende tutelare? Però la magnanima Ue ha deciso di offrire cibi scaduti, ovviamente scontati, per consentire ai greci di mangiare. Già, cibi scaduti per i greci e Ogm per tutti, che tu lo voglia o no. In nome della competizione globale, è consentito pagare i laureati due euro l'ora. Il diritto ad un salario dignitoso per i laureati a quanto pare non è contemplato e neppure per tutti gli altri, forse la Ue reputa più importante il dumping salariale, principio tanto umano, diretto ispiratore della direttiva Bolkenstein.


Che dire del trattato di Velsen, ratificato con voto unanime nel 2010 dal Parlamento italiano, che istituisce una forza di polizia europea (eurogenfor) esautorata dal controllo giurisdizionale? Cosa intendeva rispettare la Ue, il diritto dei poliziotti di una nazione di andare a bastonare un altro popolo europeo? 

E del Mes? Quale diritto umano tutela il Mes? Qual'è il principio democratico di questo trattato imposto ai popoli?

E la Ue che in nome dei diritti del copyright ripetutamente legittima la censura ed il bavaglio, come i vari Acta (poi fermati con enorme dispendio di fatica ed energia) dimostrano?
Vediamo la Ue in politica estera. Anche qui, è facile constatare come la Ue starnazzi di diritti umani in modo demagogico e strumentale, sempre prona agli interessi del Pentagono.
Sarà senz'altro l'orgoglio di quel padre fondatore, tal Paul Henri Spaak che fu generale Nato, senz'altro un pacifista convinto. La Ue, come un clone dei liberatori, punisce gli "stati canaglia" e se necessario, li occupa. Certo, in nome dell'esportazione della democrazia, s'intende. L'élite è guidata solo da principi di progresso, solidarietà ed altruismo, che diamine.

Ancora c'è chi crede alla immensa bontà del progetto Ue? Gustavo Piga ricorda Jacques Monnet, un altro padre fondatore, che, insieme ad altri, specialmente Alcide De Gasperi usavano la retorica della libertà e di tolleranza, pace e tutto il corollario adatto per allocchi, come bravi promotori finanziari che devono venderti un derivato. Credere alle favolette per allocchi, abboccare alla melassa di principi moralità ed etica consente di legittimare scelte imposte dall'alto che si rivelano in totale contrasto con i principi di bontà enunciati e favoriscono esclusivamente l'élite. Abusare di certa retorica, porta poi a dover leggere elogi a cooperative d'affari ed attribuire loro il potere assoluto di imporre opere CONTRO IL VOLERE DEGLI ABITANTI LOCALI. 
Propongo una serie di articoli di persone che non si sono fatte abbindolare dalla demagogia elitaria europeide.
Barbara

Un Nobel in ossequio all’Europa-colonia

Il premio è stato assegnato quest’anno all’Ue. Grandi soddisfazione per gli eurocrati che però dimenticano che l’Europa è una colonia Usa

Andrea Perrone

Oramai più nulla ci stupisce e la nostra Europa resta soltanto una colonia dell’impero a stelle e strisce, premiata per la sua sudditanza pluridecennale a Washington. È in estrema sintesi il giudizio di tutti coloro che si oppongono all’Europa-colonia, riguardo al premio Nobel per la pace assegnato quest’anno all’Unione europea. Come al solito sono giunte immediate le dichiarazioni soddisfate dei Soloni di Bruxelles, primo fra tutti il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso (nella foto): “L’Ue è qualcosa di molto prezioso per il bene degli europei e del mondo”. E poi l’eurocrate ha ricordato che l’Unione europea è stata in grado di unificare e ricostruire i Paesi distrutti dalla guerra e infine unificato quelli usciti dalla Guerra Fredda. “È un grande onore per l’intera Unione europea, per tutti i 500 milioni di cittadini, aver ricevuto il Nobel per la pace”, ha osservato Barroso. La motivazione di questo assurdo premio è stata spiegata dal Comitato norvegese, affermando che la decisione è stata “unanime”,  ma che l’Ue ha vinto il premio Nobel 2012 perché “per oltre 60 anni ha contribuito all’avanzamento della pace, della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani”. Viene da sorridere, per chi ne ha il coraggio a sentire le motivazioni. Innanzitutto per tutti questi anni l'Europa ovvero quella sottospecie di unione di popoli, la cosiddetta Ue, è stata uno strumento degli interessi americani, una piattaforma da cui l’impero a stelle e strisce ha lanciato e continua a lanciare le sue guerre contro chi non si piega ai suoi voleri e ai suoi “valori” (“diritti umani”, ma solo per i suoi cittadini e i suoi maggiordomi; democrazia, per chi si piega ai loro diktat; dominio del dollaro; presenza di infrastrutture, armamento e militari americani in altri Paesi sotto il diretto controllo politico-economico di Washington; ecc.). È questa la pax americana! E questo l’Europa ha rappresentato, ma più esattamente ha subito, per oltre 60 anni, tanto che ha partecipato per volere dei suoi tecnocrati ai più disparati interventi militari decisi dalla Nato e dagli Usa in altri Paesi del Vicino e Medio Oriente per portare la “pace” ed “esportare la democrazia”, naturalmente il tutto a suon di bombe lanciate dai cacciabombardieri di Londra, Parigi, Washington, ecc., sulle inermi popolazioni di Libia, Afghanistan, Iraq allo scopo di abbattere governi legittimi, perlopiù votati dai loro popoli, ma scomodi al mondo euro-atlantico che non potendo controllarne le ricchezze energetiche, idriche, minerarie e umane di un determinato Paese, ha come unico scopo quello di muovergli guerra con un qualsiasi pretesto pur di deporre la classe politica al potere in quello Stato sovrano. È stata comunque una decisione quella del Nobel molto rapida, presa in fretta, poiché tra poco qualcosa potrebbe cambiare, d’altronde l’Europa-colonia è rimasta buona per tanti anni, buona come un cagnolino al guinzaglio del padrone americano. Ora però qualcosa dovrà cambiare e non di certo in meglio. Gli Usa e l’Alleanza Atlantica a corto di danari e con un deficit complessivo di 400 milioni di dollari non ha più intenzione di aprire il portafogli e preferiscono che l’Europa faccia tutto da sola sul piano militare. Si dovrà, quindi, dotare di un unico esercito, di mezzi e armamento comune per muovere guerra da sola ma sempre per volere e a rimorchio dell’impero a stelle e strisce. E nonostante la crisi economica che attanaglia il mondo e con estrema gravità l’Eurozona per colpa dell’usura internazionale, l’Ue non potrà rinunciare a trovare i danari necessari per costituire un esercito autonomo, un armamento adeguato in grado di affrontare le enormi sfide del XXI secolo: i Paesi emergenti, il controllo delle risorse energetiche, l’acqua, le sfide dello spazio, i satelliti del sistema europeo di navigazione e localizzazione come il Galileo, e ancora le grandi migrazioni per il possibile scioglimento dei ghiacci artici e così via. Sfide costose, difficili, per un gigante dai piedi d’argilla come l’Europa priva di una classe dirigente degna di questo nome, al servizio dei tecnocrati e banchieri di turno che fanno solo gli interessi delle multinazionali, soprattutto statunitensi.
                    
13 Ottobre 2012  Rinascita

Già l'opinione di monti dovrebbe suggerire qualcosa...

Nobel per la pace all'Unione europea ... questa e' troppo!!!

"L'Unione europea ha contribuito a promuovere la pace, la riconciliazione, la democrazia ei diritti umani in Europa", la giustificazione del Presidente del Comitato per il Nobel. La sua decisione ha provocato molte reazioni.

La Norvegia, per mezzo del suo primo ministro Jens Stoltenberg, si e' felicitato del premio all'Unione europea, ma ha escluso, ancora una volta, l'adesione del suo paese al progetto europeo.

L' eurodeputato dei Verdi Daniel Cohn-Bendit (noto pedofilo dichiarato) ha detto che questo premio sara' l'occasione per l'UE di chiedere un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e che il Nobel è "un'ingiunzione ad assumersi la responsabilità per la pace sociale dei paesi in crisi."
Dunque la UE stato sovrano, e esercito di intervenzione ...

L'unica voce dissenziente, quella del deputato britannico euroscettico Nigel Farage, ha detto che il premio "dimostra che i norvegesi hanno un vero senso dell'umorismo" e sottolineando che "l'UE ha creato povertà e disoccupazione per milioni di persone", e alimentato l'animosità tra il Nord e il Sud della UE. 

Un premio veramente ridicolo soprattutto quando pensiamo alla Jugoslavia. Guerra e genocidio nel continente europeo. Vicino casa.  I signori di Oslo ricordano quali sono state allora le azioni brillanti dell'Unione europea, per evitare la guerra civile e il genocidio?

NOBEL PER LA PACE ALL’UNIONE EUROPEA

Il premio Nobel per la pace 2012 è stato attribuito all’Unione Europea: “per oltre 60 anni ha contibuito all’avanzamento della pace, della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa“, è stato spiegato nelle motivazioni del premio. Fra le primissime reazioni quella del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che si è detto “onorato e toccato” dal riconoscimento.
Il comitato norvegese ha scelto di attribuire il premio alla Ue per gli sforzi compiuti a favore dell’unità del continente, a favore della ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale e per il suo ruolo nel favorire la stabilità degli ex paesi comunisti dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989. 
Di Italo Romano

Dopo aver assegnato al guerrafondaio Barak Obama il premio 2009, quest’anno si va oltre i confini della realtà. Diciamo le cose come stanno, l’Unione europea, schiacciata dalla crisi economica e dal “rigore” delle misure di austerità imposte dalla finanza internazionale, è fautore di tutto fuorchè della serena e civile convivenza tra i popoli.
Aleggiano venti di guerre civili e rivolte, ma non importa, perchè grazie al totalitarismo per gradi targato UE, sta per sorgere il mega stato centralizzato tanto agoniato e desiderato dai poteri forti che dirigono le sorti del mondo. Esso è il primo tassello di un progetto mondiale.


Se andiamo a ritroso, alle origini di questo premio sporco di sangue, possiamo capire la vera valenza delle assegnazioni annuali.

L’ideatore del premio Nobel è Alfred Nobel, chimico e filantropo svedese. Egli nel 1867 inventò la dinamite. Grazie alla sua scoperta, in brevissimo tempo, riuscì ad aprire società e laboratori in svariati paesi nel mondo. Lo stabilimento di produzione più grande, non a caso, fu insediato in Italia, ad Avigliana.
Dico non a caso, in quanto all’epoca, nel nostro paese vi era la più grande riserva mondiale di zolfo.
Zolfo che, combinato con carbone e salnistro, serviva a produrre la polvera da sparo, di cui tutti necessitavano per guerreggiare e distruggere.
Il gruppo finanziaro Nobel diventò un poco tempo uno fra i più potenti del pianeta. A causa della sua scoperta il mondo militare face un enorme balzo in avanti, il potere distruttivo dell’uomo subì un incremento esponenziale, il primo di una lunga serie.

Alfred Nobel, nel suo testamento lasciò precise indicazioni per la creazione di questo riconoscimento internazionale.
E’ un riconoscimento elitario, il cui ruolo è prettamente simbolico e direzionale.
Per cui il messaggio di questo premio è chiaro: avete intrapreso la strada prescritta, continuate senza esitazioni.

PREMIO NOBEL Ue PER LA MIGLIOR RECESSIONE ECONOMICA

Il premio Nobel per la Pace 2012 è andato all'Unione Europea, con la motivazione: "Il più importante risultato dell'Ue e' l'impegno per la pace, la riconciliazione e per la democrazia e i diritti umani. Il ruolo di stabilità giocato dall'Unione ha aiutato a trasformare la gran parte d'Europa da un continente di guerra a un continente di pace".
A sentirlo sembra una barzelletta, invece è proprio così.
E' un affronto alla dignità umana pensare di conferire un Nobel per la Pace ad un progetto, prima economico e poi politico, che ha come obiettivi: conseguire una delle più grandi operazioni basate sul controllo di massa, annullare il potere sovrano dei singoli Stati per conferirlo nelle mani di organizzazioni sovranazionali non elette da alcun cittadino europeo, imporre il proprio diktat su 500 milioni di persone costrette a subire scelte che  conducono ai limiti della sopravvivenza, al degrado fisico ed intellettuale, fino a casi estremi di suicidio per indebitamento.
Ormai è risaputo che l'assegnazione dei premi Nobel sia tutta una questione politica, dove a vincerlo non sono sempre i più meritevoli. Ad esempio fu assurda l'assegnazione del premio Nobel per la pace ad Obama "per i suoi straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e cooperazione tra i popoli", quando il presidente USA si era appena insediato alla casa bianca, e non aveva fatto ancora nulla per promuovere la pace, anzi mostrandosi successivamente un guerrafondaio come i suoi predecessori.
Tornando all'Ue dobbiamo ammettere che se "in casa nostra" possiamo non aver subito guerre, di certo non abbiamo evitato di esportarle altrove (Gheddafi ringrazia dall'oltretomba) e già questo denoterebbe un requisito inadatto a percepire un Nobel per la pace.
Inoltre, se volessimo scorrere velocemente alcuni dati dell'Ue, dalla sua nascita ad oggi, ossia dalla prima unione doganale fra paesi europei, la cosiddetta Comunità Economica Europea, istituita mediante il Trattato di Roma del 1957 e implementata nel 1958, successivamente rinominata Comunità europea nel 1993 con il Trattato di Maastricht, dobbiamo ammettere tutto questo sostegno per "la democrazia e i diritti umani" io proprio non lo vedo.
Nonostante i trattati e le dichiarazioni dei leader di molti Paesi susseguitisi negli anni, l'Ue ha registrato un notevole aumento del debito pubblico, che analizzando già solo gli ultimi 5 anni permette di riscontrare un aumento che va dal 66,3% del Debito/PIL nel 2007, al 87,2% del 2011.

Oltre ai debiti pubblici aumentati in tutti i Paesi membri, anche i dati sulla disoccupazione non sono rassicuranti.
Fino al 1970 il tasso di disoccupazione era molto più basso in Europa che negli Stati Uniti. Nel 1979, tuttavia, in seguito agli effetti delle crisi petrolifere degli anni settanta e delle conseguenti crisi economiche, i tassi di disoccupazione europeo e statunitense erano simili, intorno al 6%. Nel 1994 l'Europa ha registrato il tasso di disoccupazione più alto dalla Grande depressione; al contrario, negli Stati Uniti, se si eccettua il periodo 1989-1992, la disoccupazione ha continuato la sua dinamica fortemente discendente fino alla fine del secolo. Agli inizi del 2000  il tasso di disoccupazione europeo era il doppio di quello degli Stati Uniti e del Giappone e la situazione si è mantenuta più o meno stabile fino al 2005, è scesa fino al 7% nei tre anni successivi, per poi continuare di nuovo a crescere dal 2009 in poi col dilagarsi della crisi dei mutui subprime provenienti dagli USA, della crisi immobiliare e fino all'attuale crisi dei debiti sovrani.

Oltre alla trasformazione dei debiti privati (ossia delle banche) in pubblici, dovuta al salvataggio di diversi istituti bancari a carico dei conti pubblici, negli anni si sono affiancati altri problemi come lo scoppio di bolle speculative, la perdita di competitività del sistema produttivo europeo, la riduzione del PIL che ha peggiorato il rapporto con il debito, il pagamento sempre maggiori di interessi sul debito, che attualmente tocca cifre nell'ordine di 80-90 miliardi di euro all'anno che finiscono nelle casse delle banche che acquistano i titoli di Stato, etc.

Ora quindi, a seguito di questo scenario nefasto che sta lacerando la dignità dei popoli membri di questo fallimentare progetto che si chiama Unione europea, dove le politiche di austerità sono all'ordine del giorno, dove si praticano costantemente tagli della spesa pubblica, aumento delle tasse, aumento dell'età pensionabile, feroci privatizzazioni in cui monopoli "pubblici" si trasformano in monopoli "privati" a tutto svantaggio dei cittadini e a tutto vantaggio delle multinazionali, invece di riconoscere un premo Nobel per la Pace all'Unione europea, a questa andrebbe riconosciuto un premio Nobel per la miglior recessione economica.
Di quale pace, stabilità e benessere vogliamo parlare se riduciamo un popolo in questo stato di povertà, assenza di prospettive future, privandolo dei diritti più essenziali per poter esprimere al meglio la propria esistenza?
Come ho scritto all'inizio, del resto si sa che il premio Nobel per la pace è solo una questione politica.

Salvatore Tamburro


La razione di cioccolato aumenta
Dopo il Nobel per la pace a Obama cosa ci poteva essere di peggio?
Un Nobel all'Unione Europea, mamma mia.



Quell'Unione Europea la cui costituzione bocciata dai popoli europei è stata riammessa dalla porta di servizio semplicemente cambiandole nome, e impedendo ai popoli di intralciare il percorso.

Quel Trattato di Lisbona che ha stabilito che gli stati debbano cercare sui mercati la moneta di cui necessitano prendendola in prestito ai tassi che gli usurai della finanza internazionale concedono loro, in cambio della svendita di tutti i beni pubblici - impedendo per statuto alla BCE di acquistare titoli di stato, cosa che avrebbe sottratto gli stati al ricatto degli speculatori.
Naturalmente, approvando quelle regole senza prima spiegarle alla gente, in modo di fatto totalmente antidemocratico.

Se il popolo avesse capito che la UE significava perdere la democrazia - democrazia significa che è il popolo che comanda - per mettere lo spread al governo, sarebbe corso entusiasta al macello?

Appunto per questo hanno fatto le cose senza spiegarci niente, senza farci capire niente.
Chi può opporsi a una cosa che nemmeno conosce?
Per questo ci danno un'informazione che non ci fa comprendere la realtà.

Quell'euro che ha portato a migliaia di suicidi, e ha ridotto un'intera generazione di giovani a vivere di precariato.

Quell'euro progettato per non funzionare: è noto infatti che molti economisti di fama avevano ben chiaro che la moneta unica non poteva stare in piedi, e l'avevano gridato forte, ciononostante i politici hanno scelto di entrare ugualmente in una cosa che sapevano che avrebbe accentuato gli squilibri tra paesi forti e paesi deboli invece di ridurli.

Perchè?

Prima di rispondere, penso che in ogni stato la confindustria, rappresentante degli interessi degli imprenditori, non sia certo composta da sprovveduti. Dunque perchè pure costoro hanno accettato una moneta intrinsecamente assurda come l'euro? (è assurdo che la Grecia che produce olive e la Germania che produce la Mercedes e la BMW abbiano la stessa moneta, no? Lo capirebbe anche un bambino).

Lo capirebbe anche un bambino che in assenza di trasferimenti tra aree ricche e aree povere, la stessa moneta avvantaggia i ricchi e depreda i poveri.

Siccome credo poco alla teoria della stupidità, l'unica spiegazione razionale possibile è che c'erano solidi motivi politici per accettare un certo suicidio economico in cambio del bene supremo della centralizzazione del potere, il vero obiettivo, che ovviamente è nascosto, come al solito.

occhio che tutto vede

Infatti il non funzionamento dell'euro per l'elite è un grosso successo (progettato), perchè grazie ad esso è stato possibile sovraccaricare gli stati di debito (debito=controllo), introdurre il MES, il Fiscal Compact, il pareggio di bilancio in costituzione, cioè mettere gli stati all'angolo e obbligarli, come il topolino, a percorrere l'unico percorso possibile, quello che porta a "più Europa", cioè a una ancora maggiore centralizzazione del potere, cioè riduzione ulteriore del controllo dei cittadini sulle scelte che li riguardano.

Ha ancora senso infatti votare? C'è ancora qualcuno convinto che destra o sinistra cambi qualcosa?
Se un senso c'è, ormai è soltanto tra rimanere in questo paradigma e entrare in un paradigma diverso, ma questo richiede che si inizi a comprendere i gioco: che cos'è la moneta, chi la crea: non possiamo più permetterci di essere ignoranti su queste questioni.

Il più formidabile strumento di controllo infatti, è l'ignoranza.
Se non sai, non puoi opporti.
Se non capisci, lasci che facciano altri, quelli che ci capiscono. Quelli che non hanno interesse a farti capire.

Beh sarebbe ora che entrasse nella coscienza collettiva il concetto che "chi è ottuso danneggia anche te! Digli di smettere!"

Poi c'è ancora chi pensa che "l'Europa Unita ha permesso di evitare nuove guerre".
Francamente queste cose le può pensare solo chi non ha mai approfondito le notizie sulle guerre, su come nascono, pardon come vengono fatte nascere.

Quell'Europa poi per cui se una ricerca dimostra che un certo mais ogm è cancerogeno, beh allora quella ricerca non è valida e nessuno stato può opporsi all'introduzione di quel mais se lorsignori lo autorizzano.

Beh ce n'è abbastanza per meritarsi il premio Nobel per la pace, no?
Risveglio globale
 

Presidente Rep. Ceca " i politici con due facce" hanno aperto la porta ad un superstato dell'UE rinunciando alla democrazia
“I politici ‘con due facce‘ hanno aperto la porta ad un superstato dell’UE rinunciando alla democrazia”, ha detto il veterano statista ceco Václav Klaus, a Bruno Waterfield.
La nuova spinta verso una federazione dell’Unione europea, completa di un proprio capo di Stato e dell’esercito, è la “fase finale” della distruzione della democrazia e dello Stato-nazione, ha messo in guardiail presidente della Repubblica Ceca.

In un’intervista con il Sunday Telegraph, Václav Klaus avverte che i politici “con due facce”, compresi i Conservatori, hanno aperto la porta ad un superstato UE cedendo democrazia, in quella che è una fuga dalla credibilità e dalla responsabilità verso i loro elettori.
“Dobbiamo pensare a come ripristinare la nostra indipendenza e la nostra sovranità. Questo è impossibile all’interno di una federazione. L’UE dovrebbe muoversi in una direzione opposta”, ha detto.
La settimana scorsa, la Germania, la Francia e altri nove dei più grandi paesi d’Europa hanno chiesto di mettere fine ai veti delle nazioni in materia di politica di difesa mentre Guido Westerwelle, ministro degli Esteri tedesco, ha sollecitato la creazione di un presidente europeo eletto direttamente “che nomina personalmente i membri del suo governo europeo”.

Il signor Westerwelle, facendo riferimento all’opposizione britannica, ha chiesto che gli Stati nazionali siano privati del diritto di veto in materia di difesa per “impedire che un singolo Stato membro possa essere in grado di ostacolare le iniziative”, che “potrebbero eventualmente coinvolgere un esercito europeo”.

La nuova offensiva ha fatto seguito alla dichiarazione senza precedenti del presidente della Commissione, José Manuel Barroso, durante il suo discorso sullo “stato dell’unione” al Parlamento europeo il 12 settembre, che avrebbe proposto una vera e propria “federazione” UE nel 2014. ”Non dobbiamo avere paura di questa parola”, ha detto.
Parlando nel Castello di Hradcany, un complesso di edifici maestosi che si ergono sopra Praga, un simbolo dell’identità nazionale ceca, Klaus ha descritto la richiesta di una federazione da parte del Presidente Barroso, immediatamente seguìta dall’intervento caldeggiato dalla Germania, come un punto di svolta importante.
“Questa è la prima volta che ha riconosciuto le reali ambizioni dei protagonisti odierni di un ulteriore approfondimento dell’integrazione europea. Fino ad oggi, le persone, come José Manuel Barroso, hanno nascosto queste ambizioni al pubblico europeo”, ha detto. ”Ho paura che Barroso abbia la sensazione che questo sia il momento giusto per annunciare un tale sviluppo assolutamente sbagliato.”
“Pensano di mettere a punto il concetto di Europa, ma secondo me lo stanno distruggendo”.
Il Presidente Klaus, 71 anni, uno dei politici conservatori più esperti d’Europa, è stato primo ministro del suo paese per due volte dopo aver vinto le elezioni nazionali e completerà il suo secondo mandato come Presidente della Repubblica ceca il prossimo anno.
Spesso denominato “la Margaret Thatcher dell’Europa centrale”, il signor Klaus è nato nella Praga occupata dai nazisti, svolse un ruolo chiave nella rivoluzione di Velluto del 1989 che rovesciò il comunismo e divenne fondatore del Partito Democratico Civico Ceco, che è rimasto al governo per la maggior parte del periodo di indipendenza della Repubblica ceca.

Consigliò a malincuore l’adesione della Repubblica Ceca all’UE nel 2004 e cinque anni dopo fu l’ultimo capo di stato europeo a firmare il trattato di Lisbona, rimandando la firma, sotto forte pressione internazionale, fino a quando tutti i ricorsi legali e costituzionali contro di esso non furono portati a termine nel suo paese .”Siamo entrati nell’Unione europea, non in una federazione in cui saremmo diventati una provincia insignificante”, ha detto.

Klaus è un europeo cortese di vecchia scuola, un oratore pubblico appassionato e abituale, che insiste su una critica intellettuale delle idee piuttosto che sulla critica personale che spesso, oggi, sostituisce il serio dibattito politico. Con suo “grande rammarico” si ritrova ad essere un combattente solitario per la democrazia tra i capi di stato europei.

“Nei confronti delle élite politiche al vertice dei paesi, è vero, sono isolato”, ha detto. ”Soprattutto dopo la nostra esperienza Comunista, noi sappiamo molto bene e forse meglio della gente in Europa Occidentale, che il processo di democrazia è più importante del risultato. “E’ un’ironia della storia, non avrei mai pensato nel 1989, che ora avrei fatto questo: che il mio ruolo sarebbe stato quello di predicare il valore della democrazia.”

Nel suo libro, Europa: la frantumazione delle illusioni, che sarà pubblicato da Bloomsbury giovedì, il Signor Klaus ipotizza che l’UE si sia evoluta nella forma attuale perché i leader politici hanno trovato conveniente allontanarsi dai loro Stati nazione, dove gli elettori sono stati storicamente in grado di influenzarli.
“Le elite politiche hanno sempre saputo che lo spostamento del processo decisionale dal livello nazionale a quello sovranazionale indebolisce i meccanismi democratici tradizionali (che sono inseparabili dall’esistenza dello Stato-nazione), e questo aumenta il loro potere in modo radicale. Questo è il motivo per cui volevano questo cambiamento così fortemente in passato, ed è per questo che lo vogliono oggi”, scrive.
“Gli autori del concetto di integrazione europea sono riusciti a mandare in corto circuito la mente delle persone, creando un collegamento tra il nazionalismo aggressivo di Hitler (nazionalismo di un tipo del tutto negativo) e lo Stato nazionale tradizionale, mettendo in discussione l’esistenza degli stati nazionali, in generale. Tra i molti errori fatali e le menzogne che hanno sempre sostenuto l’evoluzione dell’Unione europea, questo è uno dei peggiori.”
Klaus è veramente sconcertato e sbalordito quando descrive la sua visita di Stato in Italia la scorsa settimana, quando ha incontrato quella che lui chiama la “mentalità distruttiva” dei politici italiani che stanno usando la crisi della zona euro per rinunciare alla democrazia e per eludere la responsabilità di gestire il loro paese.
“E’ stato davvero molto deprimente per me il modo in cui molti leader politici italiani hanno espresso il parere che è necessario spostare le competenze dall’Italia a Bruxelles per un solo motivo: accettano passivamente di non essere in grado di prendere decisioni razionali da soli”, ha detto. ”Adesso possono trovare la scusa o l’alibi che ‘siamo costretti a farlo’. Non l’ho mai sentito dire prima così esplicitamente o direttamente”.
“E’ una fuga dalla credibilità e dalla responsabilità. Hanno ceduto il ruolo e l’importanza della democrazia. Questa è la conseguenza finale e davvero tragica.”
Con tristezza, più che rabbia, egli conclude che i Conservatori, al governo con David Cameron, non sono migliori di qualsiasi altro politico nazionale con “due facce”, che “ne mostrano una ai loro elettori e l’altra quando parlano a Bruxelles, in occasione dei vari vertici UE ed eventi simili.”
“Lo vediamo meglio con i conservatori britannici, dopo Margaret Thatcher. Con tutto il peso dell‘opinione pubblica alle loro spalle, nettamente contrari all’euro e a qualsiasi ulteriore trasferimento di poteri a Bruxelles – vincendo molti voti grazie a questo – non appena mettono piede sul continente, la loro volontà di lottare per questi principi evapora”, scrive.
Parlando al Sunday Telegraph, è stato troppo cortese come capo di stato ceco per criticare direttamente la leadership del primo ministro, ma privatamente ha detto di essere disperato per la sua insufficiente lotta al tavolo del vertice UE. ”Vorrei tornare alla posizione di partenza con il Partito Conservatore. Non ho davvero voglia di aggiungere altro a quello che dico nel mio libro,” ha detto.

Dopo il crollo del comunismo, i conservatori nella Repubblica Ceca trovarono degli alleati naturali nelle loro controparti della Gran Bretagna guidata dalla Baronessa Thatcher – un rapporto che continua, con i membri del partito di Klaus seduti nel raggruppamento guidato dai conservatori britannici al Parlamento europeo.

Ma lo stesso signor Klaus sta cominciando a pensare al di là di questo. Come presidente ceco non può agire unilateralmente, ma esprime il suo sostegno personale all’UK Independence Party, un rapporto che si è intensificato dopo un recente incontro con il suo leader Nigel Farage, e ha accennato a possibili piani quando il suo secondo e ultimo mandato in carica terminerà nel prossimo mese di marzo.

“Un coinvolgimento esplicito è al momento fuori questione. Credo nel lungo periodo, ma sicuramente non come presidente di questo paese”, ha detto, aggiungendo: “Condivido molte delle loro idee”
Europa: la frantumazione delle Illusioni di Václav Klaus sarà pubblicato da Bloomsbury il 27 settembre 2012

Café Humanité

Eccola un'istantanea dell'europa dei popoli, della democrazia e della tolleranza



Notizie flash. Il vero significato del nobel per la pace all'UE.

La notizia è recentissima:
Nobel per la pace all’Ue, un riconoscimento delle attuali politiche adottate dall'istituzione europea.

Le parole di Thorbjorn Jagland, il presidente del comitato, sono state:

“E’ un messaggio all’Europa perché si faccia di tutto per mantenere quanto ottenuto e si vada avanti.”

E sottolinea che anche nei paesi europei in crisi: “una grande, grande maggioranza sia a favore di rimanere nell’Ue“.

Molti si scandalizzano di questo nobel per la pace, ma in realtà non c'è niente da scandalizzarsi e si tratta di un premio ampiamente meritato. Tutto sta intendersi sul significato del termine pace.
Dal momento che questi eventi hanno un profondo significato simbolico, vediamo di decifrare il messaggio sotteso al conferimento del premio, cercando di ripercorrere dal punto di vista storico il valore della parola per l'élite di comando.

Punto primo. Un primo indizio lo abbiamo sol che pensiamo al fatto che, colui che ha istituito il premio Nobel, è famoso nel mondo per aver inventato la dinamite; il che dal punto di vista simbolico  è un primo riferimento.
Per capire poi a quale pace alludano basta partire dai romani, che portavano la pace nei territori conquistati, e il significato della loro pace è ben descritto da Tacito: ubi desertum faciunt pacem appellant (dove fanno il deserto lo chiamano pace).
La pace era poi l'augurio che Michele Greco rivolgeva ai giudici quando lo processavano (nel video che vi proponiamo), e si capisce chiaramente a quale pace allude.
La pace tra lo stato e la mafia si è avuta in particolare dopo la morte di Falcone e Borsellino; Falcone muore infatti a Capaci (Ca paci, qua la pace) e dopo la morte dei due PM lo stato ha dichiarato che ormai la mafia è sconfitta (lo dichiarò il procuratore Grasso al Maurizio Costanzo Show, e lo disse con altre parole il ministro Lunardi che disse testualmente "con la mafia bisogna convivere".
Il significato del termine pace per coloro che governano il mondo è poi abbastanza chiaro se si tiene presente che il Nobel per la pace è stato dato ad Obama, che tra i primi atti della sua  presidenza ha annoverato lo schieramento del più grosso contingente americano in Afghanistan dall'inizio dell'invasione.
Un grosso sostenitore della pace nel mondo è Bush, che infatti ha portato la pace in Iraq (una guerra per la libertà e la pace, ha dichiarato prima di sferrare l'attacco all'iraq; infatti grazie a lui oltre un milione e mezzo di persone hanno trovato la pace (eterna).
Quanto all'Europa, non ha forse contribuito con ingenti contingenti di truppe (in missioni di pace) alla pace in Iraq, in Afghanistan, in Libia?
E grazie alla creazione della BCE, che ha indebitato a dismisura gli stati, non hanno portato la pace a centinaia di imprenditori che si sono suicidati per il tracollo economico? (portandogli quindi una pace a loro sconosciuta nella loro frenetica vita di industriali in carriera, sempre di corsa, sempre affannati).
E l'ONU non è un'istituzione di pace; non promuove iniziative per la pace, e non è stata creata forse per promuovere la pace tra i popoli? Infatti i risultati del lavoro per la pace effettuato dall'ONU sono sotto gli occhi di tutti: Cecenia, Indonesia, Filippine, Nepal, India, Kashmir, Sri Lanka, Uganda, Burundi, Sudan, Somalia, Costa d’Avorio, Congo, Libia, Afghanistan, Iraq, Palestina e Israele, presto l'Iran...Decine di milioni di persone hanno lasciato il corpo fisico grazie all'incessante lavoro per la pace effettuato dall'ONU.
Questo nobel per la pace, quindi, è un messaggio ben preciso.
E l'UE è a tutti gli effetti un'istituzione di "pace", nel senso con cui normalmente, nei rapporti internazionali, si intende questo termine. E nei prossimi mesi, ne siamo sicuri, la pace si estenderà a macchia d'olio nella maggior parte delle nazioni dell'UE. Lo ha detto chiaramente il presidente del comitato Thorbjorn Jagland: E’ un messaggio all’Europa perché si faccia di tutto per mantenere quanto ottenuto e si vada avanti.
E' un messaggio quindi. Un messaggio (in codice) all'UE.
Più chiaro di così!
Paolo Franceschetti


Nobel per la pace a UE, al momento giusto...

E' scandaloso che il premio Nobel per la pace sia stato assegnato alla UE, che in questi tempi si è distinta per l'arrogante politica restrittiva di sacrifici insensati a favore delle banche e dei lachè pensatoi (Think Thank)dei "potenti"; in questo si sono distinti i "signori" (con esse minuscola) servi di Goldman Sachs  BARROSO e VAN ROMPUY;
personaggi estremi che fanno sacrificare i popoli Europei sull'altere dei BILDEBERG, personaggi indegni di guidare una qualsiasi UE;  
al loro seguito,però, troviamo tutti i politicanti delle varie nazioni in Primis Mario Monti uomo della TRILATERAL poi segue Mario Draghi della BCE al servizio di Goldman Sachs assieme al vecchio capo bastone Prodi oltre ai lachè di PD PdL e UDC....

Alla guida della UE sono questi personaggi: BARROSO E VAN ROMPUY,  che NON sono stati eletti dal popolo MA guidano "l'auto" UE senza ALCUNA patente;

QUESTI ENERGUMENI agiscono indisturbati alla faccia dei diritti dei popoli europei fregandosene dei problemi delle persone, ma sono interessati solo alla stabilità delle banche e delle multinazionali produttrici di morte come la Monsanto con i suoi OGM, mentre NOI TUTTI CI ASSOGGETTIAMO A QUESTI PORCI VENDUTI AD ALTRI INTERESSI ANZICHE' DI SERVIRE I LORO POPOLI...

ECCO PERCHE' IL PREMIO NOBEL E' DA CONSIDERARSI  INFAME E INDEGNO DI CHIAMARSI PREMIO DELLA PACE.

Come INDEGNI SONO ANCHE TUTTI I POLITICANTI DELLE VARIE NAZIONI CHE INVECE DI SERVIRE LE NECESSITA' DEI LORO CONNAZIONALI SERVONO IL SISTEMA MONDIALE CAPITALISTA AL COMANDO DI BILDEBERG , ROHTSCHILD,  ROCKFELLER, E DI TUTTA LA FECCIA ANTI-UMANITARIA CHE SI INGEGNA PER LA LORO PARTE CONTRO LA MOLTITUDINE.

AHORA YA BASTA!!!

REVOLUTZIONI PLANETARIA EST SA ARRESPUSTA A SU CAPITALI MULTINAZIONALI DDE IS POPULUS!!

APPROPRIATO A QUESTA SOCIETA' DI LECCACULI E SFRUTTATORI
E' LA POESIA DI PEPINU MEREU DEL 1897 IN SARDINYA CONTRO LA CASTA DEI POTENTI TIRANNI DI QUEI TEMPI, SEGUE POI IL COMMENTO DEI GIORNALI EUROPEI.

VERGOGNATI OH SVEZIA, CON QUESTO PREMIO ALLA UE HAI TRASFORMATO IL PREMIO NOBEL, A PREMIO DI CASTA  AL SERVIZIO ALLA  INSULSA E RIPUGNANTE UE DEI BARROSO, DEI VAN ROMPUY, DEI MERKEL,  MONTI E  HOLLANDE !

Continu su SA DEFENZA


ISTANTANEE DELL'EUROPA DEI DIRITTI, DELLA DEMOCRAZIA E DELLA DIVERSITA'

Fattore Euro: disoccupazione e miseria per tutti

Nella zona dell’euro si perdono ogni anno un milione di posti di lavoro. E la “troika” pretende più rigore

Ugo Gaudenzi

E’ un bollettino di guerra quello pubblicato dalla Banca centrale europea: ogni anno nei Paesi che hanno adottato l’euro come moneta comune si perdono un milione di posti di lavoro. Tra il 2008 e l’inizio di quest’anno l’occupazione complessiva è diminuita del 2,3%.
Nella sua prosa bancaria e ipocrita, il rapporto dell’istituto europeo di emissione, ha tuttavia qualificato questo dato, tragico, come un “adeguamento dell’occupazione... relativamente contenuto a livello aggregato”. Non solo, ma la Bce ha sottolineato, con una prosa che sa di ulteriore beffa, come tuttavia “le imprese abbiano preferito forme di flessibilità interna, come la riduzione degli straordinari e il ricorso agli accordi di lavoro a orario ridotto, contribuendo a mitigare la correzione dei livelli occupazionali”. La grave perdita di lavoro viene dunque dichiarata un “adeguamento” e le ulteriori forme emergenziali di lavoro parziale “correzioni” tese, naturalmente, ad “aumentare la competitività” delle aziende europee. Con il solito sermoncino-ricetta finale: servono “riforme incisive dei mercati del lavoro e dei beni e servizi”.
A tale ‘rapporto’ della Bce ha fatto eco il refrain del Fondo Monetario Internazionale, l’altro attore-protagonista della “troika” (Ue, Bce, Fmi) che elargisce all’Europa dell’euro i suoi consigli di macelleria sociale, di fisco ghgliottina e di “rigore nei conti” per assicurare all’usura finanziaria che specula sul debito pubblico delle varie nazioni, un costante versamento degli alti tassi di interesse praticati sui “prestiti internazionali”. “L’Europa faccia di più”, ha asserito il Fmi, lasciando intendere che i Paesi dell’eurozona devono tagliare ancora di più servizi e beni comuni, per accumulare il bottino da versare ai gabellieri.
La ricetta greca, insomma, da allargare a tutti. Di quella Grecia che, fatta genuflettere ai voleri della troika - gli agenti della finanza internazionale che affama i popoli - in un anno appena è stata condotta per mano a un tasso di disoccupazione di oltre il 25% della forza complessiva di lavoro (dal 17,8 del 2011).
In altra pagina riportiamo il J’accuse di Stiglitz, Nobel dell’economia, alle idiote e nefaste pratiche di rigore che i governi imposti dall’alta finanza stanno imponendo nel nostro angolo di mondo. Di fronte ad un crack globale come quello in cui siamo stati gettati dalle speculazioni finanziarie ai danni dei popoli, c’è soltanto una strategia per riavviare l’economia: indebitarsi. E cioè governi che investono sul futuro dei loro cittadini, sul lavoro, sul benessere sociale.
E’ l’unica strada possibile. Peraltro sperimentata da una grande nazione come l’Argentina, che la stessa usura internazionale aveva ridotto a una larva, appena dieci anni fa.
Certo: l’Argentina aveva una sua grande forza, il suo popolo. Noi non più: dobbiamo rigenerarlo.


11 Ottobre 2012 Rinascita 

Il mais ogm è veleno? L'Europa si schiera con la Monsanto



Iniziamo dall'Ogm. Gli eurocrati - eletti da bilderberg e trilaterale e non certo dai cittadini - NON SOLO IMPONGONO l'OGM a tutte le nazioni aderenti (vedi Ieri l’Unione Europea ha imposto all’Italia di permettere la coltivazione del mais Ogm e Ogm: l'Italia è costretta ad accettare le varietà autorizzate dall'Ue) privando i cittadini della loro sovranità su un tema FONDAMENTALE per la salute e per i cittadini, ma oltretutto DIFENDONO SPUDORATAMENTE il mais ogm accusato di causare TUMORI. Grazie a Mario Monti, che ha di fatto dichiarato illegale l'agricoltura "km zero" nel silenzio assoluto abbiamo detto addio anche alla sovranità alimentare.

Il "copione" della difesa UE che vuole far coltivare mais potenzialmente - o meglio, REALISTICAMENTE - cancerogeno è quello tradizionale con la quale le varie istituzioni nazionali e sovranazionali avallano qualsiasi porcata: "NON è DIMOSTRATO CHE..."

Secondo loro  "non è dimostrato che Ilva aumenti fortemente l'incidenza di malattie" cosi come "non è dimostrato che l'uranio impoverito - impiegato massicciamente in tutti i conflitti per smaltire in modo economico le scorie delle centrali nucleari - provochi tumori" (vedi il dossier) per non parlare poi degli inceneritori, che ovviamente "non è dimostrato causino tumori" nonostante immettano nell'ambiente, spesso non distante dai centri urbani, tonnellate di polveri fini e diossina ogni anno. Gli inceneritori moderni, che bruciando rifiuti producono energia vengono chiamati dai nostri amministratori con il nome ben più "orecchiabile" e rassicurante di "termovalorizzatori". 

Dovrebbero bruciare "rifiuti solidi urbani" ma in diversi casi è emerso (dopo anni) che ci finiva di tutto, anche i rifiuti speciali, il cui regolare smaltimento è costoso: alcuni materiali persino 2-3 euro al kg e pertanto permettono affari milionari (si parla di carichi di tonnellate...) che le ecomafie talvolta riescono a suon di mazzette a far bruciare negli inceneritori, dove si trasformano in pericolosi gas e polveri fini che respiriamo tutti. Per questi motivi nel napoletano (per esempio a Chiaiano e Acerra) i cittadini si opponevano duramente all'inceneritore: per la consapevolezza che in essi ci finisce di tutto: ma agli italiani i mass media queste cose non le dicono, preferiscono far passare il messaggio che "non vogliono le discariche e gli inceneritori e poi l'immondizia finisce per strada" in modo da delegittimare le proteste e fare avallare all'opinione pubblica le manganellate con la quale impongono i veleni. In realtà la loro protesta è sacrosanta: in quelle zone dove la criminalità organizzata domina ed è infiltrata-collusa con la politica (sempre se non sono la stessa cosa) gli inceneritori sono un problema immenso per i cittadini di un territorio che in ampie aree - la cosidetta "terra dei fuochi" - deve fare i conti anche con roghi dolosi di rifiuti, sotterrati ovunque senza il minimo scrupolo, anche in corrispondenza di falde acquifere.

Gli inceneritori sono difesi a spada tratta da numerosi politici - tra cui uno scandaloso Renzi che cerca di zittire in malo modo un'oncologa (guarda il video) - e persino da oncologi famosi (e ahimè stimati) come il dr. Veronesi, un fermo sostenitori della teoria che "gli inceneritori non provocano tumori". Veronesi si è espresso persino in difesa dell'uranio impoverito. 

E' di questi giorni la notizia menzionata sopra che l'Europa - che ha imposto l'ogm a tutti i paesi aderenti - ha difeso persino il mais accusato di essere cancerogeno: di seguito l'articolo "Il mais ogm è veleno? L'Europa si schiera con la Monsanto".

PERCHE' QUESTA DIFESA AD OLTRANZA DEGLI OGM DA PARTE DELL'EUROPA?

"forse" perché gli eurocrati non eletti che detengono il potere in UE sono tutti espressione del gruppo Bilderberg e della commissione Trilaterale, quella di cui Monti era Presidente europeo fino alla nomina a premier (dopo la nomina si è dimesso da Presidente, ma i "rapporti" ovviamente restano). La commissione trilaterale è stata fondata dal signor ROCKFELLER, il braccio destro della potentissima famiglia ROTHSCHILD nonchè PROPRIETARIO DI MONSANTO, che detiene il monopolio mondiale degli ogm... sono loro i veri padroni di questa UE!


Staff nocensura.com

Altri articoli su OGM e dintorni:

Il mais ogm è veleno? L'Europa si schiera con la Monsanto

Di Dario Saltari


Il mais ogm causa tumori? Il dibattito continua. Un recente studio francese su alcuni prodotti della Monsanto (il mais Nk 603 e l'erbicida Roundup) aveva affermato che il mais ogm "agisce come un potente veleno” nel lungo periodo. L'Unione Europea, tuttavia, non è d'accordo.
Secondo l'autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), infatti, lo studio condotto dal professor Séralini "non ha una qualità scientifica tale da essere considerato valido ai fini di una valutazione del rischio" come si legge in un comunicato stampa della settimana scorsa.
L'Efsa, infatti, "ha trovato inadeguati il disegno dello studio, la descrizione dei risultati e la loro analisi, così come descritti nell’articolo". Per questo motivo l'agenzia europea si ritiene non in grado "di ritenere le conclusioni degli autori scientificamente fondate".


"Pertanto" si legge ancora nel comunicato stampa "sulla base delle informazioni pubblicate dagli autori, l'EFSA non ravvisa la necessità di esaminare da capo la propria precedente valutazione della sicurezza del mais NK603, né di prendere in considerazione tali risultati nella valutazione del glifosato attualmente in corso".
Il team francese di ricerca è rimasto incredulo di fronte alla decisione europea. Secondo Séralini "è assolutamente scandaloso che l'Efsa mantenga segrete le informazioni su cui basa la sua valutazione".
Il ricercatore francese, quindi, ha dichiarato di aver rifiutato l'invito dell'Efsa a "mettere a disposizione alcuni importanti dati supplementari" o almeno fino a quando l'agenzia europea non farà lo stesso.
Fonti: Efsa, RT
No Censura


2 commenti:

  1. Quando ho letto questa notizia i gg scorsi pensavo che fosse il primo aprile!
    ...E invece è vera!
    ;)

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  2. Ciao Alba,
    come ha scritto Cedolin, sembra di essere in preda ad allucinazioni! ;)

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