giovedì 20 dicembre 2012

Fissiamoci a mente questi dati, da spiattellare a coloro che alimentano false speranze, da Monti a tutti i suoi tirapiedi che sostengono la possibilità di un cambiamento, pur  restando saldi ai "principi europei" ed all'euro. Quelli della libera circolazione di merci, capitali, persone tra gli stati deprivati della sovranità, quelli che pongono i territori ex-nazione in competizione tra loro. Ancora una volta, mirano ad un posto al sole coltivando l'ennesimo inganno ai danni dei popoli europei sempre più poveri, vittima di liberalizzazioni, privatizzazioni e cancellazione del welfare così come comanda la "sacra Europa" premio nobel per la pace. Questi sono i principi dei
confratelli che gestiscono le persone a proprio uso e consumo, uguaglianza sì, nello spartirsi la vita dei non massoni.
Barbara

Ue: sconfiggere la disoccupazione resta una chimera

Istat: Italia, e' allarme poverta'- Rischia 1 su 3, maglia nera Ue

ITALIANI SEMPRE PIU' LONGEVI. DRAMMA LAVORO GIOVANI

Le parole di Re Giorgio sul Titanic Italia

IL BLUFF DELLE LIBERALIZZAZIONI: AUMENTI RECORD, GLI ITALIANI PAGANO MOLTO DI PIU' 

Ue: sconfiggere la disoccupazione resta una chimera


L’Irlanda si prepara a detenere la presidenza del semestre di turno e si dichiara pronta a combattere la crisi occupazionale Andrea Perrone Ancora promesse da parte dei Soloni Ue che, come al solito, non verranno mantenute. Di fronte ad una situazione a livello europeo a dir poco disperata è il commento più adeguato per definire le promesse dei Soloni Ue di voler combattere seriamente la crisi del lavoro. A parlare di lotta alla disoccupazione a livello di Unione europea è stato ieri il ministro degli Esteri irlandese, Eamon Gilmore (nella foto) in una conferenza stampa tenuta a Bruxelles, durante il passaggio di consegne per la presidenza del semestre di turno Ue con Cipro, che ha svolto questo ruolo durante il secondo semestre del 2012. Dublino avrà quindi il controllo della presidenza dell’Ue per il primo semestre dell’anno prossimo. A detta della nuova presidenza irlandese per uscire la crisi europea la via da seguire è garantire crescita e occupazione. La strada da seguire per uscire dalla crisi europea è garantire crescita e occupazione nell’Unione. A sottolineare l’importanza della sfida come ha ricordato il ministro irlandese Gilmore, a pochi giorni dal passaggio del testimone della presidenza di turno dell’Ue che da Cipro finirà nella mani di Dublino, precisando che il suo Paese compirà ogni sforzo possibile per rafforzare la ripresa e la creazione di posti di lavoro nell’Ue. Sarà una delle priorità della presidenza di turno dell’Unione europea da parte dell’Irlanda, che si svolgerà nella prima parte del 2013. Gli ha fatto eco il collega irlandese per gli Affari europei Lucinda Creighton: “La disoccupazione in Europa è a livelli eccessivi”. Non è un caso che a parlare è uno dei Paesi dell’Eurozona che ha chiesto un prestito a tassi d’usura da 78 miliardi di euro. È evidente che la situazione da diversi mesi a Dublino la situazione occupazionale del Paese è notevolmente peggiorata, mettendo in condizione i giovani di espatriare per trovare un lavoro decente e duraturo. Tuttavia la piaga dei senza lavoro colpisce tutti i ceti e ha messo in ginocchio molte famiglie irlandesi, ridotte praticamente sul lastrico. Una situazione questa analogo ad altri Paesi dell’Eurozona, Italia compresa. Eurostat da parte sua ha snocciolato i dati raccolti sull’occupazione. Da quanto emerge nella zona euro e nella stessa Ue il numero delle persone occupate è diminuito dello 0,2% nel terzo trimestre del 2012, rispetto al trimestre precedente. L’occupazione è scesa invece nell’Eurozona dello 0,7% e dello 0,5% nell’Unione rispetto al corrispondente periodo del 2011. In particolare Eurostat ha registrato un progressivo aumento dei senza lavoro nella maggior parte dei settori, laddove l’aumento maggiore si è avuto nel settore delle costruzioni (-1,5% nell’area euro e -1,3% nel club dei Ventisette). Ancora più caustico il bollettino mensile della Bce, pubblicato il 14 dicembre scorso, che secondo le sue previsioni le condizioni del mercato del lavoro nell’Eurozona sono ulteriormente peggiorate negli ultimi trimestri e le previsioni suggeriscono un ulteriore incremento della disoccupazione. Queste le previsioni dell’Eurotower, nel bollettino mensile. La Banca centrale europea ha previsto un ulteriore indebolimento del Prodotto interno lordo nell’Unione europea proprio nell’ultimo trimestre dell’anno. Mentre per il 2013 la Bce ha ipotizzato una debole ripresa. Promesse e parole, soltanto questo. Anche l’Eurotower come l’Eurostat pubblicano dati e rilasciano dichiarazioni da prendere assolutamente con le pinze, a causa della loro incapacità di prevedere quale dovrebbe essere il futuro di coloro che hanno perso il lavoro o di chi sta cercando una prima occupazione. Quindi risultano essere delle previsioni prive di fondamento. E a rendere ancora più di difficile una previsione certa, non è soltanto il contesto internazionale, ma la situazione economica generale dell’Eurozona e dell’Unione europea le cui politiche di austerità applicate e rinnovate in continuazione stanno creando soltanto recessione distruggendo il futuro dei popoli europei, sottoposti ad un carico fiscale e alla distruzione dello Stato sociale mai vista prima. Sono tutti i popoli del Vecchio Continente che stanchi di questa situazione scendono in piazza in segno di protesta per condannare le politiche di austerità, di sacrifici, ma soprattutto di recessione decise dai Signori del danaro e imposte ai governi della zona euro 18 Dicembre 2012 


Istat: Italia, e' allarme poverta'- Rischia 1 su 3, maglia nera Ue 
 16:30 18 DIC 2012 (AGI) - 
Roma, 18 dic. - Il rischio di poverta' o di esclusione sociale e' cresciuto per l'Italia dal 26,3% del 2010 al 29,9% del 2011, un livello significativamente superiore alla media europea. La variazione negativa di 3,3 punti percentuali e' la piu' elevata registrata nei Paesi compresi europei. E' quanto emerge dal Rapporto sulla coesione sociale realizzato da Istat, Inps e ministero del Lavoro. Nel 2011, spiega il rapporto, "le famiglie in condizione di poverta' relativa sono in Italia 2 milioni 782 mila (l'11,1% delle famiglie residenti) corrispondenti a 8 milioni 173 mila individui poveri, il 13,6% dell'intera popolazione. Nel corso degli anni, la condizione di poverta' e' peggiorata per le famiglie numerose, con figli, soprattutto se minori, residenti nel Mezzogiorno e per le famiglie con membri aggregati, dove convivono piu' generazioni". Nel 2011, segnalano ancora Istat, Inps e ministero del Lavoro, "l'incidenza della poverta' relativa e' pari al 27,8% fra i minorenni se questi vivono con i genitori e almeno due fratelli (10,1% se si fa riferimento alla poverta' assoluta), mentre e' pari al 32% (18,2% nel caso della poverta' assoluta) se vivono in famiglie con membri aggregati. La poverta' relativa mostra alcuni segnali di miglioramento fra gli anziani; tuttavia, una vulnerabilita' in termini economici permane soprattutto nel Mezzogiorno, dove risulta relativamente povero il 24,9% degli anziani (7,4% quelli assolutamente poveri)". 

ITALIANI SEMPRE PIU' LONGEVI. DRAMMA LAVORO GIOVANI 
Italiani sempre piu' vecchi e insoddisfatti delle loro condizioni economiche: gli anziani alle prese con l'aumento delle malattie croniche, cui fa fronte un calo dei medici, mentre per i giovani il lavoro e' ormai una chimera. E torna ad aumentare la migrazione interna: gli italiani che si trasferiscono da una Regione all'altra sono saliti del 2,5%, soprattutto al Nord. E proprio al nord si registra uno storico sorpasso, con il matrimonio di rito civile che supera quello religioso. E' la fotografia scattata dall'Istat nel suo Annuario statistico 2012. La speranza di vita alla nascita migliora sia per gli uomini (79,4) che per le donne (84,5): l'Italia e' tra i Paesi piu' longevi in Europa. Ma nel Belpaese si cominciano a soffrire pesantemente gli effetti della crisi: gli italiani sono sempre piu' insoddisfatti della propria situazione economica, quasi sei su dieci si dichiarano scontenti del proprio budget familiare. E se nel 2011 gli occupati complessivamente aumentano, e' sempre piu' allarme lavoro per i giovani: nella fascia tra i 15 e i 34 anni l'occupazione registra un calo tendenziale del 3,2% (-200mila unita'). Un giovane su tre tra i 15 e 24 anni e' senza lavoro con un picco del 40,4% nel Mezzogiorno. E diminuiscono gli iscritti all'Universita': le matricole nell'anno accademico 2010/2011 sono circa 288.000, 6.400 in meno rispetto all'anno precedente (-2,2%). L'occupazione cresce invece nelle fasce piu' adulte, fra i 35 e i 54 anni (+143.000), e soprattutto fra gli over55 (+151.000), anche per effetto della riforma delle pensioni. Gli assegni previdenziali pubblici sono comunque sempre piu' ricchi di quelli privati. Nel 2010 l'importo e' stato esattamente il doppio: 21.200 contro 10.709 euro.

Le parole di Re Giorgio sul Titanic Italia.....


 "Questa conclusione non piena, questa interdizione in extremis dell'esperienza iniziata tredici mesi or sono - conclude Napolitano - non puo' tuttavia oscurarne la fecondita', al di la' del rammarico e della preoccupazione che il suo brusco esito finale ha suscitato anche in chi vi parla in quanto Capo dello Stato". NON SI BRUCI CON LE POLEMICHE LA FIDUCIA RECUPERATA....

..... D'altra parte, ha detto ancora Napolitano "nessuno dei soggetti politici che hanno fino a ieri fatto vivere e operare questo Governo, dovrebbe avere interesse ad annullare il contributo dato anche a prezzo di limiti, sacrifici e rischi responsabilmente accettati"..... Tratto da AGI

IL BLUFF DELLE LIBERALIZZAZIONI: AUMENTI RECORD, GLI ITALIANI PAGANO MOLTO DI PIU' 


Privato è bello, dicevano......ma........ 

Negli ultimi 10 anni aumenti record per acqua (+71,8%), gas(+59,2%) e rifiuti(+56,3%). A registrare l’impennata della tariffe è uno studio della Cgia di Mestre. Gli italiani pagano così circa 601 euro in più a famiglia. A causare l’impennata l’aumento delle tasse, il flop delle liberalizzazioni e i tagli ai trasferimenti. Ad appensantire la situazione anche gli aumenti registrati dalle tariffe dei servizi pubblici. Secondo la tabella messa a punto dagli artigiani di Mestre, oltre all’aumento registrato per acqua, gas e rifiuti sono decollate anche le tariffe dei trasporti ferroviari del +47,8%, dei pedaggi autostradali del +47,6%, dei trasporti urbani del +46,2%, dell’energia elettrica del +41,8% e dei servizi postali del +28,1%. Solo i servizi telefonici hanno registrato una contrazione del 7,5%, mentrel’inflazione è cresciuta del 24,5%, annota ancora la Cgia che sottolinea come nonostante gli aumenti le tariffe italiane restino “ancor oggi tra le più basse d’Europa”. L’andamento crescente ha pesato direttamente sul portafoglio delle famiglie: se nel 2002 la stima della spesa media annua delle famiglie era di 1.385 euro, nel 2012 è arrivata a 1.986 euro. In 10 anni, il costo è aumentato di 601 euro, pari al +43,4%. ”In generale – dichiara Giuseppe Bortolussi della Cgia – molti di questi aumenti sono riconducibili all‘aggravio fiscale che molte voci hanno subito in maniera ingiustificata. Non va nemmeno dimenticato che i processi di liberalizzazione che hanno interessato gran parte di questi settori non hanno dato luogo agli effetti sperati. Inoltre, a fronte dell’impennata delle bollette dell’acqua, dei rifiuti o dei biglietti ferroviari non è seguito un corrispondente aumento della qualità del servizioofferto ai cittadini. Anzi, in molte parti del Paese è addirittura peggiorato. In pratica l’aumento delle tariffe è servito a far cassa, compensando, solo in parte, il taglio dei trasferimenti imposti in questi ultimi anni dallo Stato centrale”. 
Fonte: Imola Oggi


I soldi dell’Imu: Monti li ha regalati all’Europa 
"Il buon Monti ha deciso di anticipare la seconda rata del Fondo Salva Stati, che l'Italia avrebbe dovuto pagare l'anno prossimo, a quest'anno - ha spiegato il senatore leghista Massimo Garavaglia - in questo modo si è trovata a dover sborsare 2,7 miliardi in più, cifra che ha potuto coprire grazie ai 3 miliardi incassati grazie all'Imu sulla prima casa". Ecco perchè la merkel tifa tanto Monti, ecco perchè la cancelliera spera tanto in lui.  L’Imu ha gravato pesantemente sulle tasche dei contribuenti: ciascuna famiglia italiana proprietaria di almeno un immobile ha versato in media 1.216 euro di tasse di proprietà nelle casse del fisco, a fronte dei 437 del 2011, con un aggravio di costi pari a 780 euro "Durante gli anni del pentapartito il rapporto tra debito e pil era aumentato di quattro punti percentuali - ha spiegato Garavaglia - Monti è riuscito a fare ben peggio". A pesare sui conti pubblici ha contribuito, sicuramente, gli impegni che il governo ha deciso di assumersi nei confronti dell'Unione europea. Oltre ad aver sottoscritto il "Meccanismo europeo di stabilità" (Esm), meglio conosciuto come "Fondo Salva Stati", il governo italiano è corso in aiuto quei Paesi (come la Grecia, la Spagna e il Portogallo) che si trovavano sull'orlo del default. Un esborso che è venuto a costarci la bellezza di 46 miliardi di euro, la metà dei quali a fondo perduto. "È possibile che il governo può versare 46 miliardi di euro agli altri Stati dell'Ue - si è chiesto Garavaglia - e non riesce a prestarli alle nostre imprese?". A differenza di tutti gli altri Paesi membri, il Professore ha infatti pensato bene di anticipare la seconda rata dell'Esm alleggerendo le casse dello Stato di altri 2,7 miliardi di euro. "Ecco dove sono andati a finire i 3 miliardi di euro raccolti con la tassa sulla prima casa", ha concluso l'esponente del Carroccio. 

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