sabato 9 marzo 2013


La stampa mainstream, lautamente stipendiata con i soldi nostri, per deliziarci con la propria spazzatura quotidiana, si improvvisa d'inchiesta. Passa in rassegna la vita privata di Grillo e dei cittadini 5 stelle, loro parenti fino al quinto grado pronti a smascherare e denunciare prontamente quali razza di delinquenti siano le new entry. Coloro che a causa dei 5S devono uscire dal regno dei privilegi l'hanno in tutta evidenza presa molto male, insieme ai pennivendoli che temono per il taglio alle regalie
dette contributi all'editoria. Una volta erano i cani da guardia della democrazia, veloci a fermare ogni tipo di tentativo di frode e nel mettere alla berlina un truffatore. Erano altri tempi, una stampa così io non l'ho mai conosciuta. Ora, i servi dell'establishment oltre la stampa, hanno trovato un nemico comune
Come ebbe a dire Bersani, guai se dopo Berlusconi arrivasse un Chavez, un populista. I popoli servono solo per riverire e nutrire l'élite. A giudicare dalle veline dei giornali quindi, pare che ogni minimo sentore di illegalità, illeicità, immoralità, di violazione del politically correct la stampa si sia subito adoperata per arginare il fenomeno. Ecco perché oggi l'Italia viene spesso confusa con la Svizzera, data l'assertività dei nostri cronisti d'inchiesta. Mentre stanno passando ore ed ore sulla scrivania a scrutare cosa hanno detto e fatto i grillini, nessuna parola sulla neo eletta del Pd subito indagata:

Maria Tindara Gullo, 47 anni, neo eletta alla Camera per il Pd, risulta tra gli indagati nell’inchiesta «fake», sfociata ieri 7 marzo nell’arresto di sette persone, compreso il padre della deputata. Le persone coinvolte nella maxi-indagine della polizia sono 156, accusate, a vario titolo, di falso ideologico e soppressione di atti d’ufficio, voto di scambio, associazione a delinquere e truffa aggravata. Nell’ambito della medesima inchiesta sono stati sottoposti a obbligo di divieto di dimora due consiglieri comunali, sempre di area Pd, mentre un ispettore di pol izia municipale, un ex consigliere comunale e un geometra, sono stati sottoposti a obbligo di dimora.

Il padre di Maria Tindara Gullo, l’ex vice-sindaco Francesco (Cisco) Gullo, è considerato dagli inquirenti la mente dell’associazione che – secondo l’accusa – avrebbe condizionato le elezioni amministrative del 2011 a Patti. Stando sempre alla tesi dell’accusa Cisco Gullo avrebbe deciso le sorti della politica nel comune in provincia di Messina sino alle ultime elezioni del 2011. In quella tornata venne candidato a sindaco, senza però riuscire ad essere eletto, il cugino Luigi Gullo, anch’egli indagato nella operazione Fake.  (Corriere.it) e (lasi cilia.it) TRATTO DA Impresentabili
Barbara 



L’effetto Grillo non piace a ‘lemondejuif’

Dalla Francia un duro attacco al capopopolo (e al M5S) descritto come “razzista e antisemita” 

R.

Come è noto, l’Effetto Grillo ha squassato mezza Europa. Nei 17 Paesi dell’Ue, in particolare, si continuano a fare i conti con le ripercussioni che l’ascesa degli anti-partito del Movimento 5 Stelle in Italia avrà a casa loro, con un probabile incremento maggioritario del fronte anti-euro e anti-eurocrazia. Naturalmente, le cronache addomesticate dei firmatari degli articoli che appaiono sulla “autorevole” stampa italiana, fanno a meno di questa particolare lettura del voto pro M5S, troppo ostica per i loro palati. Tali commenti vengono subito archiviati, salvo tirarli fuori dai cassetti/dischi/dischetti quando possono “servire”.
Noi, che un po’ perfidi siamo per antonomasia, ad esempio crediamo che in parecchi archivi giaccia intonso il commento francese di Yohann Taïeb, pubblicato da lemondejuif.info sotto il titolo “Beppe Grillo, le Dieudonné italien aux portes du pouvoir” (il Dieudonné italiano alle porte del potere). In attesa di utilizzarlo, alla prima occasione. Per adesso, evidentemente, ai nostri signori Scrittori è stato sufficiente scavare nel blog, estrarre la frase pro-fascismo dei primi tempi della Lombardi e ottenerne un’immediata smentita con auto da fè.
Vi proponiamo l’istruttiva lettura dell’articolo-commento apparso su lemondejuif.
“Nato il 21 luglio 1948 a Genova, in Liguria, a nordovest dell’Italia, Beppe Grillo, il cui vero nome è Giuseppe Piero Grillo, è un comico, attore, blogger e militante politico italiano. E’ spostato con un’iraniana.
Di volta in volta attore di teatro, di cinema, o di televisione, provocatore e agitatore di idee, ha dato vita nel 2007 ad una giornata popolare in Italia titolata V-Day (per vaffanculo, va te faire foure).
Il suo blog di opinioni politiche e sociali è il più visitato d’Italia e si trova tra i 20 primi al mondo, secondo Technorati. E’ il leader del nuovo movimento politico “Movimento 5 stelle”. Un movimento politico che è l’immagine del suo leader: demagogo, populista, controverso, razzista, profondamente antisemita e antisionista.
(Il movimento ha conquistato 163 seggi parlamentari) e già alla vigilia era accreditato fino al 25% delle intenzioni voto… (ora) l’influenza maggioritaria delle tesi nauseabonde di questo partito rischia di riportare l’Italia a un periodo buio della sua storia.
Beppe Grillo non ha mai nascosto la sua simpatia e la sua profonda ammirazione per l’amico Maurizio Blondet, l’influente direttore del sito “Effedieffe.com”, il più importante tra i siti italiani antisemiti e complottasti. Grillo e i suo “Movimento 5 Stelle” beneficiano di un grande sostegno da parte della galassia complotti sta profondamente ancorata nel tristemente celebre falso antisemita “I protocolli dei Savi di Sion”.
In un’intervista del 24 giugno 2012 accordata a Menachem Huntz, corrispondente del quotidiano israeliano Yedioth Aharonot, Grillo ha dichiarato: “tutto quello che noi apprendiamo riguardo a israele e al mondo arabo musulmao è filtrato dall’Agenzia di traduzioni “memri”, diretta da un agente “senior” del Mossad che manipola e deforma le proposte degli Arabi a beneficio della propaganda israeliana”.
Beppe Grillo ha sempre e senza ambiguità rivendicato il suo antisionismo, sia durante i suoi “monologhi spettacolo” che sul suo blog dove sono pubblicati centinaia di lanci anti-israeliani o prendendo la difesa del politico comunista italiano Marco Ferrando, antisionista e notorio antisemita, e del controverso attore americano Mel Gibson, autore di numerose dichiarazioni antisemite.
L’antisionismo “grillino” sui estrinseca anche con un corposo sostegno all’islamismo radicale. Per Beppe Grillo, l’Iran degli ayatollah è un paese pacifico costantemente attaccto aggredito e nel diritto di difendersi e il presidente iraniano Ahmadinejad non ha mai negato l’Olocausto e non ha mai avanzato l’idea della distruzione dello Stato giudeo.
Uno degli obiettivi favoriti da Beppe Grillo e dal suo movimento è lo scrittore, giornalista e presentatore italiano Gad lerner, di origine ebrea, regolarmente vittimizzato con i suoi stereotipi antisemiti classici.
Sul blog di Grillo si può leggere: “Non potre avere mai fiducia per qualcuno con un tale naso” o “lo vedrei bene passeggiare a Gaza con la kippah in testa”, o, ancora “Hitler sarà stato certamente un malato e un folle ma la sua idea di eliminare i giudei era quella di eliminare la loro dittatura finanziaria”.
In uno dei suoi ultimi raduni elettorali, Beppe Grillo ha ripempito con oltre 500 mila persone la piazza Sam Giovanni di Roma, la più grande della città eterna, mentre sia bersani che Berlusconi erano penalizzati nel mobilitare le loro truppe.
Né la classe politica, né l’opinione pubblica italiana hanno reagito ai suoi strali antisemiti o alla sua apologia del regime iraniano.
Delusi da una classe politica corrotta e incompetente, glui Italiani sono sul punto di riannodarsi ad una parte oscura, dolorosa, della loro storia”.


07 Marzo 2013 - Rinascita

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