giovedì 9 maggio 2013


Sotto shock i dipendenti. Quelli che con lo stipendio fisso dicono al disoccupato di arrangiarsi in qualche maniera, ma i "traumatizzati" sarebbero i dipendenti pubblici secondo il perbenismo d'accatto. Quando la tua nazione ti condanna a morte per miseria è facile perdere la calma, ma per carità, mai riflettere su questo.
Barbara

Tradate  - Picchiato da un disoccupato, direttore Inps finisce all’ospedale

Il dirigente aggredito da un frontaliere che non capiva perché gli fosse stata ridotta l’indennità. Ma era stato già denunciato per minacce una settimana fa....

Un disoccupato ha aggredito, questa mattina, il direttore della filiale Inps di Tradate. L’uomo, che aveva già minacciato in passato i dipendenti, è entrato come una furia nell’ufficio del dirigente, lo ha preso per i capelli, e lo ha colpito con alcuni pugni in faccia e ai fianchi.

Il funzionario, M. F., aveva tentato di farlo ragionare, ma non ha potuto fare nulla contro la furia dell’utente, che prima di colpirlo ha anche rivolto la sua rabbia contro alcuni macchinari, gettando carte dappertutto e spaccando un computer. L’intervento di alcuni colleghi, che hanno separato i due e isolato l’aggressore, ha evitato conseguenze peggiori ma adesso dentro l’Inps c’è paura e rammarico.

LA TESTIMONIANZA
«Questo soggetto era già noto per la sue intemperanze – racconta Tullio Ferretti, il direttore dell’Inps provinciale – si tratta di un lavoratore frontaliere che, per effetto di un adeguamento delle normative, ha visto la sua indennità di disoccupazione ridotta da 12 mesi e 8 mesi. Ma noi ci siamo limitati ad applicare le leggi. La durata dell’indennità, prima, era regolata solo da un accordo bilatelare italo svizzero, che nel frattempo è rientrato nelle normative dell’Unione Europea, le quali prevedono 8 mesi annuali per chi ha meno di 50 anni. Capisco la difficoltà del lavoratore, ma il nostro ufficio non ha sbagliato».
L’aggressore , che sarebbe un uomo sulla quarantina, si è poi dileguato: l’episodio è stato denunciato ai carabinieri. L’uomo aveva minacciato il direttore della filiale la settimana scorsa, dopo un colloquio moto teso, in cui aveva già lamentato la riduzione dell’indennità. L’Inps lo aveva denunciato proprio in quella occasione. «Nei giorni scorsi c’è stato anche uno scambio di email – continua il direttore dell’Inps provinciale Ferretti – ma lui non ha voluto sentire ragioni. Questa mattina, mi hanno detto che sembrava una furia, tirava i capelli del nostro direttore di filiale e cercava di distruggere tutto. Ho parlato con la vittima mentre era in ospedale a farsi medicare».

PROTESTE SINDACALI
I lavoratori, sotto choc, hanno subito allertato i rappresentanti sindacali, che stanno lavorando a una dura presa di posizione, spiegando che l’Inps, in prima linea sulle disoccupazioni, sta diventando un terreno fertile per la rabbia di una parte della popolazione, disperata per la difficile situazione economica. I sindacalisti sono in fermento: «La R.S.U. e le organizzazioni sindacali di Varese esprimono rammarico e piena solidarietà al collega responsabile della sede di Tradate per la violenta aggressione avvenuta allo sportello del centro operativo. Solo con l’intervento di altri colleghi è riuscito a liberarsi» scrivono in una lettera che sta girando tra i dipendenti in queste ore. I lavoratori chiederanno all’amministrazione dell’istituto che adotti tutte le misure necessarie affinché ogni lavoratore possa svolgere il proprio compito «con dignità e professionalità ma principalmente in tutta sicurezza, senza rischiare l’ incolumità personale » e di «ritornare ad un sistema di presenza del vigilante e delle mansioni ad esso connesse». Pestaggi di questo tipo non erano mai avvenuti, ma adesso la crisi sociale è talmente grave che i dipendenti stanno arrivando a chiedere le guardie giurate alle porte dei palazzi.
6/05/2013
Roberto Rotondo

1 commenti:

  1. Tira tira la corda alla fine si spezza condanno la violenza ma mi metto nei panni di chi non è messo nelle condizione di sfamare la famiglia, di subire l'umiliazione e mi chiedo: io come reagirei?

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