giovedì 4 luglio 2013

Non è singolare come tante anime belle del politically correct si spendano a favore di svariati diritti civili specifici e non abbiano nemmeno una parola per i condannati all'indigenza? Anzi, sono le stesse anime belle che difendono le politiche assassine, genocide e stragiste della troika. Il dl di Letta sul lavoro, prosegue con le "offerte speciali". Per tot mesi sconto del 5% (sgravi fiscali) su giovani, donne residenti al sud. Ma rimanete sintonizzati che domani offriamo  un bonus di 10 euro da presentare ad Equitalia e da consumare entro il....per aziende che assumono (?) ragazzi dai capelli rossi con occhi verdi. Un dl che sembra l'istituzionalizzazione del caporalato, che, in mezzo a 3 MILIONI di precari/disoccupati, "estraggono" come in una lotteria dei presunti beneficiari. A tempo, ovvio. Le promozioni scadono. Un governo che dovrebbe tutelare e garantire tutti i cittadini INDISCRIMINATAMENTE pensa, secondo il principio del regime
del  "libero mercato" di operare una selezione e specularci sopra. Un appunto andrebbe fatto su queste fantomatiche aziende che dovrebbero assumere. Aumentano i fallimenti, le insolvenze, le chiusure, le delocalizzazioni e il buon Letta tira fuori degli "omaggi" a chi assume. Chi assume, caro Letta, chi? Chi ha voglia di aprire un'attività con il credit crunch che avete instaurato? Chi ha voglia di impegnare i beni di famiglia se son rimasti con il rischio di farsi pignorare tutto dalle banche al minimo ritardo di pagamento? Sempre se non ci pensa EQUITALIA prima. Sto cominciando a pensare che tra equitalia e le banche vi sia una sorta di guerra tra bande per accaparrarsi i beni altrui prima del "concorrente".  Chi ha voglia di lavorare per regalare il 75% di tasse a voi che provvedete ad accreditare il bottino alle BANCHE?
Barbara

Ecco un encomiabile intervento del M5S sul reddito di cittadinanza



Il pacchetto Lavoro? Acqua fresca
Valerio Arenare (confederazione Sicel) critico sul piano governativo
g.g.

“Dopo la chiusura delle piccole e medie aziende, anche i grossi marchi chiudono e licenziano o mettono in cassa integrazione i dipendenti! Il Governo è soddisfatto per aver varato il pacchetto lavoro che dovrebbe incentivare l'occupazione dei giovani. Non entro nel dettaglio e lascio perdere i tecnicismi perchè anche su questo bisognerebbe analizzare bene la reale utilità del pacchetto lavoro, ma mi limito a chiedermi cosa intende fare il Governo per bloccare le perdite di lavoro?
Ogni giorno, aziende mettono in cassa integrazione gli operai, spessissimo sono costrette a licenziare per mancanza di produzione o per impossibilità a coprire le spese, aziende storiche e di grosse dimensione, come l'indesit di Fabbriano o la Findus di Pomezia per citarne qualcuna.
Non esiste un settore in cui non si registrano cali di produzione e ricorsi agli ammortizzatori sociali, dalla Sanità alla metalmeccanica, dai trasporti ad addirittura l'Agricoltura. E il Governo pensa che con questo pacchetto "fumo negli occhi" possa bastare? mi auguro per loro che sia solo un tentativo politico per calmare gli animi, perchè se così non fosse, significherebbe che realmente non hanno nessuna idea di come risolvere il problema o addirittura non sono a conoscenza della realtà economica Italiana.
Se non si ridistribuisce il carico fiscale a favore di famiglie e imprese è impensabile che si possa pensare ad una ripresa dei consumi, e quindi di conseguenza della produttività, e degli investimenti. Non si può più tollerare che il governo pensi a mettere "toppe" invece di pensare ad un piano concreto per riavviare l'economia. Incentivare e pensare al lavoro giovanile è importante, ma non risolve definitivamente il problema lavoro, e sopratutto non lo risolve con queste misure insufficienti di cui trarranno benefici solo pochissimi giovani e neanche in maniera consistente. Le misure prese siano inadeguate per la condizione in cui versa l'Italia soprattutto se si considera che la disoccupazione, nel primo trimestre di quest'anno ha toccato quota 12,8%, la più alta da 36 anni, e tra i giovani fino ai 24 anni ha raggiunto la sconfortante percentuale del 41,9%, quando solo 12 mesi prima era del 35,9%.
Gli incentivi alle assunzioni infatti hanno caratteri ampiamente restrittivi, infatti durano soltanto 18 mesi per i neoassunti o 12 mesi per i contratti a termine trasformati in contratti a tempo indeterminato, hanno un tetto massimo mensile di 650 euro a lavoratore e riguardano unicamente i giovani dai 18 ai 29 anni, prevalentemente del Sud, che soddisfino ad almeno una di queste tre condizioni: siano disoccupati da almeno sei mesi, abbiano una o più persone a carico o non abbiano studiato oltre la licenza media.
Proprio quest'ultimo requisito noi del SICEL lo definiamo addirittura assurdo e per certi versi anche controproducente. Così si rischia di diventare un Paese che penalizza istruzione e specializzazione. Con l'Italia che si allontana dal centro dell'Europa, dove la percentuale di laureati è molto più alta, e ne diventi sempre di più la periferia”...

03 Luglio 2013  Rinascita

Il “pacchettino Lavoro”. Un colabrodo annunciato

Lo hanno chiamato anche “decreto del Fare”. Ma né Letta né i suoi ministri vivono tra la gente comune: non sanno cosa legiferano Antonio Rossini 

Dopo tanto dire il governicchio del presidente Napolitano, ha incluso nel decreto legge del cosiddetto “fare” il “pacchetto lavoro”. Un insieme di provvedimenti non articolati, senza senso, improvvisati per mettere a tacere l’opinione pubblica, che non darà alcuna sterzata sul fronte dell’occupazione e in particolare per quella giovanile. Secondo il decretino, dovrebbero essere i padroni a cogliere l’occasione e investire (?).
Non sappiamo più dove viva Letta e i suoi ministri. Sicuramente, come tutti i politici, sono persone che non conoscono il valore dei soldi perché non hanno mai lavorato e non sono mai andati a fare la spesa.
Abbiamo già parlato di questo governicchio che serve alla destra e alla sinistra per affilare le proprie armi, per ricomporre lo sfascio che c’è al loro interno, il divario con i cittadini e resterà in carica sino a quando i due poli non saranno pronti ad indossare una nuova casacca con nome diverso.
Ma il popolo non puù ancora subire il loro malgoverno.
L’Italia deve riprendersi l’onore e l’orgoglio perduti e riprendersi la sua sovranità. Ma per fare questo occorrono attributi che sino ad oggi e dal dopoguerra, non ha avuto nessuno salvo il passaggio Craxi.
I rapporti specialistici non parlano dell’Italia, bensì di circa sei milioni di posti di lavoro mancanti negli stati europei in una fascia giovanile che non supera i 25 anni. Però si commette un gravissimo errore, perché non si tiene conto di chi prima ancora di questi non aveva e non ha trovato mai lavoro. Prima di questi giovani, ci sono altri giovani che hanno dai 30 ai 35anni che non hanno mai lavorato o fatto solo la comparsa sui luoghi di lavoro grazie a leggi poco meritevoli che hanno favorito il padrone e dato la possibilità di schiavizzare la manodopera con contratti ridicoli che hanno avuto l’avallo dello stato e dei sindacati solo perché proposti e inventati da personaggi della sinistra.
Se si vuole parlare di lavoro occorre rivedere i dati forniti dai preposti che considerano occupata una persona che lavora almeno un ora al giorno. Dobbiamo pertanto smetterla di prenderci in giro, di raccontare bugie e fare di queste una verità.
In Italia la disoccupazione è pari almeno al 40% e nelle regioni meridionali supera il 50%. Solo in questo modo possiamo iniziare a discutere seriamente.
Nella disoccupazione poi occorre fare una selezione della classe inoccupata, perché i non occupati sono:
- i lavoratori in mobilità;
- i lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni;
- gli Esodati;
- i lavoratori a contratti mini part-time;
- i giovani in cerca di prima occupazione;
- i giovani che hanno terminato gli studi e cercano un lavoro.
- i giovanissimi che dopo il lavoro a tempo determinato sono a casa o per la via, in moltissimi casi con moglie e figli a carico.
Queste sono le problematiche che neppure sfiorano il cosiddetto pacchetto lavoro che considera giovani le persone sino ad un massimo di 29anni.
Secondo il nuovo scienziato cui è stato affidato il ministero del lavoro, questo decreto, dovrebbe produrre 200mila occupati. E’ una balla.Sono stati stanziati, anzi “si stanzieranno” 800milioni di euro, ma noi specialmente al sud, sappiamo cosa significa la frase “sono stati stanziati”. Tutti i governi democristiani stanziavano fiumi di soldi al sud, ma arrivavano (?), si usavano(?), dove finivano?
Letta da buon cattocomunista recita la stessa parte.
Si parla di assunzioni a tempo indeterminato e per questo lo Stato (noi) incentiverà i padroni per il 33% della retribuzione per un periodo di 18mesi per un massimo di 650euro per lavoratore; se i contratti vengono trasformati in tempo indeterminato per altri 12 mesi. Allora non si impone affatto l’assunzione a tempo indeterminato ma si continua all’italiana: quando saranno trascorsi i 18 mesi, le imprese inizieranno a licenziare o a non “trasformare” i contratti.
Ergo, altri soldoni sprecati a danno del popolo.
Il ministero del lavoro non ha chiara una cosa, gli imprenditori italiani non vogliono pagare sulla base dei contratti nazionali di lavoro, preferiscono gli stranieri e gli extracomunitari e cavalcano la tigre dell’inserimento sociale, dell’umanità verso queste popolazioni, dell’assistenza alla pari delle tante associazioni che lucrano. A fare la fame sono solo gli italiani poveri che vengono scartati e scacciati anche dalle associazioni cosiddette caritatevoli. Questo cose non le inventiamo, facciamo delle prove recandoci e facendoci scartare oltre ad avere testimonianza di persone anche al nord, per esempio nei comuni di Tradate, Vengono Inferiore, Varese, Milano, Bologna ecc.
Attenzione, dimenticavamo una giusta informazione, gli incentivi ci saranno solo per chi è nella fascia dai 18 ai 29 anni che è la più numerosa e siano disoccupati, abbiano almeno una persona a carico e siano poco istruiti e comunque senza il diploma di Stato. Il contrario dei padroni che vogliono l’operaio giovanissimo, che conosca bene l’inglese, abbia una laurea in ingegneria e sia disposto a guadagnare 700euro mese per cumuli di ore di lavoro dal lunedì al sabato.
Sapete che per fare il postino a tempo indeterminato chiedono il diploma di stato, il voto oltre il 42/60 o pari percentuale ? Il governo ed i suoi ministri credo non sappiano neppure questo...
 
04 Luglio 2013  Rinascita

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