venerdì 18 ottobre 2013

Letta incassa gli elogi del padrone, (in verità anche Obama è un cameriere di Wall Street), ormai libero dalla pagliacciata dello shut-down sostiene che l'Italia sta andando nella giusta direzione delle riforme. FONTE
Il 21 gennaio 2012 Monti promise che il Decreto Crescitalia avrebbe potuto far crescere il PIL del 10% ed avrebbe consentito di raggiungere aumenti salariali del 12%. Obama che ne pensa della direzione di quella riforma? Dopo un anno e mezzo da quel decreto, si possono anche fare valutazioni sulla competenza di questi tecnici. Non ripeto i dati reali, chiunque può verificare la direzione delle giuste riforme..... A meno che, quell'aumento del Pil non fosse relativo alla nazione Italia ma ai profitti del sistema bancario privato (lo sò che non è il Pil, ma permettetemi il parallelismo). La London school of Economics, non proprio una manica di ignoranti, delinea un quadro di diverso tipo London School of Economics: dell’Italia non rimarrà nulla, in 10 anni si dissolverà
E' questa la giusta direzione??????????
Barbara

ps e prelevare direttamente da qui? La truffa dello spread. E nelle isole Cayman sono depositati 30 mila miliardi di dollari
Il FMI è guidato da una donna e si vocifera che la donna sia tanto buona e gentile rispetto all'uomo che è tanto avido e cattivo....INVECE HA IMPARTITO L'ORDINE DI PRELEVARE IL 10% SU TUTTI I DEPOSITI DEI CITTADINI EUROPEI (naturalmente per salvare le banche).

Verso la Bancarotta: Finanziaria Ovvero Nuove Tasse (Patrimoniali) e Un Gigantesco Favore alle Banche. Per il Resto Pannicelli Caldi.

16 ottobre 2013

(Mercoledì 02 Ottobre 2013, Nasce il Governo Letta-Monti-Alfano… a futura memoria)

I punti salienti della Finanziaria 2013 proposta dal Governo:
  • Aumento del 33% della patrimoniale sui conti titoli, sui conti correnti e sui conti deposito. Il Bollo passa da 0,15% a 0,20%. Un salasso da 900 milioni di euro.
  • Aumento delle tasse patrimoniali sugli immobili, sarà un macello per le seconde case e la reintroduzione dell’IMU sotto altra forma per le prime. Il gettito lo decidono sostanzialmente i comuni.
  • Riduzione di sgravi fiscali Irpef
  • Micro-riduzione in tre anni del cuneo fiscale, forse per 20€ al mese in busta.
  • Blocco della rivalutazione delle pensioni sopra una determinata soglia (6 volte il minimo)
  • Deducibilità in 5 anni (da 18) delle perdite per sofferenze bancarie. Ovvero meno tasse pagate dalle banche.
  • Le case sfitte torneranno a costituire base imponibile Irpef
Questo è solo l’inizio, teniamo presente che il testo licenziato ieri è solo una bozza per adempiere agli obblighi del fiscal compact. (la mitica mail da mandare entro mezzanotte di ieri a Bruxelles)

Commento: siamo di fronte all’ennesima mostruosa patrimoniale che avrà gli effetti di mandare in fuga ancora più capitali. Per quello che riguarda il mercato immobiliare aspettatevi prezzi degli immobili e degli affitti in caduta libera. In Italia ci sono centinaia di migliaia di case sfitte che ora tornano a fare base imponibile Irpef. Saranno affittate o vendute, questa per me è l’unica misura interessante (e tedesca) della manovra finanziaria.

Avanti così, senza palle, verso un ignobile Bancarotta.

Il Diario della Bancarotta Italiana


Secondo articolo introduttivo: Letta-Berlusconi-Monti

Terzo articolo introduttivo: Letta-Monti-Alfano

Il “meno tasse” di Letta: 8 euro in più in busta paga

Pubblicato da Redazione CC in Copertina, Economia & Caste on 16 ottobre 2013 16:16 
Mentre con l’aumento dell’IVA al 22% il Governo Letta preleverà dalle tasche degli italiani circa 159 euro l’anno in più, PD e PDL sbandierano ai quattro venti “grandi aiuti” alle famiglie, che grandi non sono. Ci prendono 10 dalle tasche e poi ci ridanno indietro 2, dicendoci di averci fatto un grande favore. Volete sapere quali sono gli aiuti del governo Letta per i prossimi anni? Eccoli: 8 euro al mese in più in busta paga nel 2014, 25 nel 2016.

La chiamano “riduzione del cuneo fiscale” e annunciano che sarà una mossa per “eliminare la zavorra delle tasse sugli stipendi”. In realtà, restituirà agli italiani, che pagano ogni anno ben 100 tasse, solo 8 euro al mese, la cifra sufficiente per comprare un paio di confezioni di carta igienica. Eppure Letta ne fa un gran vanto, dichiarando di dare ai lavoratori 5 miliardi di euro in tre anni. Cifra che potrebbe salire oltre i 100 miliardi di euro, se semplicemente si chiedessero ai furbetti delle slot machine i 98 miliardi che devono allo stato.

Intanto, in sede di conversione della Legge di stabilità in Decreto, il Parlamento deciderà se il ridicolo aumento in busta verrà dato a 8 euro al mese o in un’unica soluzione da 90 euro.

Enrico Letta: "Siamo fuori dall'emergenza (...) per la prima volta dopo anni in Italia si vedrà scendere il debito, il deficit, la spesa pubblica e le tasse".
e l'economicidio continua.....

Crisi: una famiglia su 5 non arriva a fine mese
Crisi senza fine, aumentano i nuclei familiari in difficoltà ad arrivare a fine mese.

16 OTTOBRE, 2013 by GIUSEPPE GENOVA
Nuova osservazione effettuata dall’Osservatorio Censis-Confcommercio, ma scenario che non cambia per le famiglie italiane.
Anzi, rispetto alla fine del 2012 le condizioni sembrano essere ancora peggiori: sono, infatti, sempre di più le famiglie in difficoltà nel pagare le spese unicamente con il proprio reddito, salite, a ottobre, al 19%, contro l’11,3% del Marzo 2012.
Una famiglia su quattro si trova in difficoltà per i pagamenti delle tasse, mentre sale addirittura al 72% la percentuale dei nuclei impossibilitati ad affrontare spese impreviste. La previsione? Sempre quella: un taglio dei consumi per affrontare la crisi che sembra non passare mai. Così, almeno, sarà per il 50% delle famiglie.
Befan

Pescara non si trova in un altro continente, è indicativo dato che qualsiasi città segue il trend (sembra altrimenti che i pescaresi siano più incapaci)

Crisi, fallimenti triplicati in cinque anni a Pescara
Il giudice Zaccagnini: edilizia martoriata e guerra tra poveri ma gli strumenti ci sono per affrontare l’emergenza
di Paola Aurisicchio

PESCARA. «Di questa crisi, che parla attraverso l’edilizia martoriata e la disperazione, mi colpisce come le tensioni sociali ed economiche finiscano per confluire nel settore giudiziario che non può risolverle. E’ come se la gente mi chiedesse: fallo tu giudice, pensaci tu mentre il mio compito è quello di intervenire sulla legittimità e non quello di risolvere problemi sociali».
Non aveva mai visto una crisi del genere, Angelo Zaccagnini, magistrato dal 1980, arrivato a Pescara nove anni dopo e memoria storica della sezione fallimentare del tribunale di Pescara: una crisi economica che spinge perfino alla confusione dei ruoli, «a chiedere al giudice risposte che spettano alla politica», dice Zaccagnini che dedica anche due giornate – il primo e il terzo mercoledì del mese – all’ascolto, «al ricevimento di professionisti e avvocati per parlare di questioni giudiziarie».
Il giudice: mai visto nulla di simile. E’ almeno dal 2011 che nella stanza di Zaccagnini al secondo piano del settore civile scorrono le vite professionali di grandi e piccoli imprenditori piegati dalla crisi. «E’ una guerra tra poveri», la chiama il giudice, quella spirale in cui «il piccolo creditore non riesce a realizzare il credito perché il debitore non riesce a pagare». Ci sono l’esasperazione che porta «a recuperare anche cifre irrisorie», i fallimenti triplicati nel giro di cinque anni e «diventati vuoti perché riguardano persone che non hanno più nulla» e i concordati preventivi schizzati in alto, passando dai tre prima del 2012 ai 58 previsti entro l’anno. Perché? «I concordati sono aumentati in seguito alla riforma del 2012 che ha regolamentato questo strumento a cui accedono le aziende che vivono uno stato di crisi ma che hanno la possibilità di trovare un accordo con i creditori. Il concordato», illustra, «è stato incentivato perché vengono preclusi i pignoramenti, non ci sono sequestri e ipoteche. Solitamente», spiega il giudice, «vi accede un imprenditore che ha alle spalle un patrimonio ma che si trova in difficoltà perché ha costruito case che non riesce a vendere. Inizialmente il concordato era stato visto in maniera leggera, sembrava che bastasse presentare un piano mentre non è così semplice: occorrono una proposta seria, la capacità di poterla rispettare, un’analitica indicazione dei costi e dei ricavi e aggiungere come si riuscirà a sostenere il piano di ristrutturazione del debito».
Edilizia martoriata, salva la tecnologia. Se il concordato preventivo è appannaggio soprattutto degli imprenditori, in particolare dei costruttori che hanno un patrimonio, il fallimento si è esteso a quasi tutti i settori, da quello dei servizi a quello commerciale, con la cifra record di 122 fallimenti iscritti previsti entro l’anno rispetto ai 42 del 2007. «La gravità dei fallimenti risiede nelle cifre», racconta Zaccagnini, «mentre si mantiene costante la motivazione: ieri come oggi si arriva al fallimento perché si è perso tutto».
Se il settore dei servizi, per il giudice, «è praticamente azzerato», dal suo osservatorio Zaccagnini nota che il settore che sta resistendo ai tempi neri «è quello dell’alta tecnologia perché si colloca ancora in un mercato con poca concorrenza». E il giudice cita, poi, un esempio recente di implosione, quello del boom dei negozi di sigarette elettroniche «che sono arrivate nel mercato come un elemento di novità ma che sono proliferate in così breve tempo che adesso hanno perso il carico di rinnovamento e rientrano nei settori in crisi».
Zaccagnini: sono fiducioso, ecco perché. La scrivania del giudice è circondata da faldoni di concordati preventivi, da istanze di fallimento, da esecuzioni mobiliari e immobiliari e da un mole di lavoro a cui il tribunale, come aggiunge, riesce a fare fronte grazie «all’organizzazione del tribunale e dei suoi settori e agli strumenti informatici voluti dal tribunale di Pescara».
Una mole di lavoro specchio della crisi a cui il magistrato guarda con fiducia anche quando la disperazione, com’è accaduto anche in Abruzzo, porta al gesto estremo, al suicidio. «Ci sono gli strumenti per trovare una soluzione», commenta Zaccagnini, «solo che, rispetto al passato, non si può più affrontare la crisi in maniera superficiale o da sprovveduti. Il giudice, ripeto, non ha il compito di consigliare che invece spetta agli avvocati e a tanti bravi professionisti che abbiamo e che possono indicare una via: un gesto disperato non è necessariamente legato alla crisi economica perché credo che, nonostante il momento gravissimo, un imprenditore può uscirne attraverso il supporto di bravi professionisti, può trovare gli strumenti per affrontare il grave momento di difficoltà. Confido, poi, nell’Abruzzo, nelle sue risorse e in una regione che ha ospitato e ospita imprenditori seri».
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15 ottobre 2013
Il centro

Perseguitato dalla gang di usurai si uccide gettandosi nel Tevere
L'agente di commercio era finito nelle mani degli strozzini per un prestito di 15mila euro, cifra lievitata quasi del doppio in pochi mesi, arrivando a 27 mila euro. In una lettera le ragioni della disperazione FONTE

VICENZA CRISI AGENTE IMMOBILIARE SI IMPICCA AD UNA GIOSTRA DEL PARCO
Ancora un suicidio per la crisi. Dopo il caso dell'artigiano veneziano di ieri e i due di sabato, un agente immobiliare di 52 anni, è stato trovato morto questa mattina in un parco di Vicenza, nei pressi di una scuola materna FONTE

Ritrovata auto dello scomparso Massimo Reda di Mazzè
„Disoccupato scomparso a Mazzè, trovato un biglietto: "Voglio farla finita"...„44 anni, il disoccupato residente a Mazzè di cui non si hanno più notizie da lunedì scorso. L'uomo versa in gravi problemi finanziari“ FONTE


Unieuro, 118 esuberi. Dosi: "Scongiurare la chiusura" FONTE

Problemi economici, titolare agenzia autopratiche si impicca
Un’altra tragedia della crisi a Salzano: Patrizia Lazzarini, 54 anni, si uccide in bagno. Per giustificare il gesto ha lasciato quattro lettere FONTE

Crisi, ecco i nuovi poveri: precari, famiglie e over 50
A Bologna in cinque anni sono stati persi 10mila posti di lavoro. Il 17,5% degli under 29 è disoccupato. Il 17 ottobre, giornata mondiale Onu di contrasto all'esclusione sociale, il convegno FONTE

Annunciati settanta licenziamenti alla Reefer di Vado Ligure FONTE 

ELENCO DI ALTRI EPURATI DAL MONDO DEL LAVORO SOLO IN UN PAIO DI GIORNI QUI

Ancora una vittima della crisi, si uccide nel bagno dell'Ospedale: era disoccupato da tempo
Non trovava più un lavoro da tempo dopo che una grande azienda della zona dell'eugubino-gualdese aveva chiuso i battenti. Ha raggiunto l'ospedale senza motivo e all'interno del bagno si è tolto la vita FONTE


Redazione 14 Ottobre 2013

Dramma, l'imprenditrice si dà fuoco per via di un mancato pagamento: è ancora grave  FONTE

L'Umbria affamata di lavoro, i suicidi salgono del 9% ed è boom di psicofarmaci FONTE

Se questa è vita, a 52 anni non riesce a ritrovare un posto di lavoro: si impicca in casa

Ha deciso di uccidersi nel bagno dell'Ospedale di Branca che aveva raggiunto senza un reale motivo o una visita medica programmatica. A casa sua invece ha lasciato un biglietto dove ha spiegato il motivo di quel terribile gesto. A trovarlo privo di vita sono stati alcuni dipendenti dell'Ospedale che si erano insospettiti della lunga permanenza in bagno e temevano un malore. Purtroppo hanno trovato l'uomo - T.L. di Costacciaro - privo di vita. I tentativi di rianimazione dei sanitari, prontamente intervenuti, sono purtroppo risultati vani. Il 50enne è morto per asfissia a causa di un sacchetto di plastica sigillato intorno al collo.

Da quanto si apprende da fonti ospedaliere, l'uomo era disoccupato dopo aver lavorato all'Antonio Merloni ora fallita. Lascia una moglie e due figli. Sembra che abbia deciso di farla finita proprio per via della mancanza di lavoro. I carabinieri di Gubbio hanno effettuato gli accertamenti di rito.
Perugia today


tre righe ed un video di un minuto e poco più. I poveri di casa nostra ecco la "solidarietà" che ottengono. PROFUGHI in casa 


17 ottobre 2013 · 15:14

I nuovi poveri a Genova sono trentamila, la testimonianza di chi ha perso tutto     (30 MILA PERSONE) - LA CRISI CHE NON C'è




Cosa si prova quando si perde tutto? il lavoro, la casa, la famiglia. E’ la toccante testimonianza di chi prova a ripartire in un momento in cui invece tutto sembra schiacciarti, quando si tocca il fondo e ancora non è abbastanza.


Non se ne perdono uno: bloccano 50 clandestini e li portano in hotel
17-10-2013
Torino - Sono ospitati in un hotel di Moncalieri (Torino) i 50 sedicenti siriani intercettati due giorni fa dalla polizia su un bus vicino Ivrea, nel torinese. I clandestini, istantaneamente ‘elevati’ a profughi dopo avere detto di essere siriani, erano stati portati in Questura a Torino per essere identificati e gli agenti, con l’aiuto della protezione civile, ma con i soldi nostri, li avevano rifocillati.

Tutti hanno fatto richiesta di asilo politico. La Prefettura insieme alla Croce Rossa li ha per ora sistemati in un hotel a Moncalieri. La polizia ha fermato alcuni ‘accompagnatori’ che si trovavano sul bus con il gruppo di profughi e la loro posizione è al vaglio degli agenti che stanno indagando sul ‘viaggio’ che pare dovesse concludersi in Francia. Ma i nostri ‘eroi’ sono riusciti a non perdersi nemmeno questi cinquanta. Un plauso alle autorità che invece di controllare che non entrino, si preoccupa che non escano.

E’ l’operazione ‘terra nostra’. I clandestini sono tutti nostri.







3 commenti:

  1. Ciao Barbara,
    ti sconsiglio di pubblicare foto di Alfano o Letta o addirittura insieme!
    Potrebbero denunciarti per "istigazione alla violenza" visti i gesti estremi che ispirano!
    ;)

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  2. Ciao Alba!
    ah ah ah tra poco dovremmo scrivere posts con i biipps o omissis eh eh

    Un bacione!
    Barbara

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  3. Cara Barbara... non ti ho mai vista ma so che se bellissima quando pubblichi cose potenti come questa!

    Grande,

    Simone

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