giovedì 13 febbraio 2014

13 febbr – Riformare la governance di Internet garantendo le libertà fondamentali che non sono negoziabili, ed evitando quindi un approccio di controllo della Rete dall’alto, gestito dall’Onu tramite l’Itu o dai governi nazionali. E’ quanto chiede la Commissione Ue in una comunicazione adottata oggi, che dovrà ancora essere discussa da Consiglio e Parlamento Ue, e con cui intende definire la sua posizione nei negoziati internazionali dei prossimi due anni che devono occuparsi della questione.




In particolare, Bruxelles propone un calendario per la globalizzazione dell’Icann e delle sue funzioni di attribuzione di domini e indirizzi web, il rafforzamento del Forum per la governance di Internet, il lancio di una piattaforma online per aumentare la trasparenza sulle politiche per la Rete, la revisione dei conflitti tra leggi o giurisdizioni nazionali, l’impegno per la definizione di una serie di principi per la governance di internet per garantirne la natura aperta e non frammentata e per globalizzare il processo decisionale, incluso il coordinamento per i nomi dei domini e degli indirizzi IP.

“Alcuni chiedono all’Unione internazionale delle Telecomunicazioni di prendere il controllo delle funzioni di Internet, sono d’accordo che i governi abbiano un ruolo cruciale da giocare ma – ha avvertito la commissaria Ue all’agenda digitale Neelie Kroes – gli approcci dall’alto verso il basso non sono la risposta giusta”. Al contrario, ha sottolineato, “dobbiamo rafforzare il modello a più attori per preservare Internet come motore veloce per l’innovazione”, perché “le nostre libertà fondamentali e diritti non sono negoziabili”. In particolare alla luce degli appuntamenti internazionali in agenda nei prossimi due anni, a partire dall’incontro Netmundial a San Paolo in Brasile ad aprile, poi l’Internet Governance Forum a fine agosto e l’incontro di alto livello dell’Icann. ansa

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