venerdì 20 giugno 2014

oohhh ma che bello, l'austerità è finita, il FMI ci salverà dalla cattiva Germania che si oppone....Ops peccato che in Usa in anni di iniezioni a suon di 85 miliardi di dollari AL MESE, le tendopoli continuino ad espandersi....

Fmi chiederà alla Bce misure di "quantitative easing". FT
Il Financial Times riporta che il Fondo Monetario Internazionale chiederà alla Banca centrale europea di considerare una politica monetaria aggressiva del tipo ‘quantitative easing’ applicata dalla FED.

All'interno delle misure che la Bce dovrebbe applicare secondo il FMI acquisti su larga scala dei bond dei governi per prevenire i rischi di deflazione e spingere la crescita nella zona euro.
Notizia del: 19/06/2014
L'antidiplomatico


13 giugno 2014 
DI MATTEO CORSINI

“Le aste di liquidità illimitata a tasso fisso offerte dalla Bce, giovedì scorso rilanciate con durata estesa a quattro anni, non sono che un equivalente fuori bilancio del quantitative easing.” (C. Noyer)

Christian Noyer, governatore della Banca di Francia e membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea, ha espresso un parere in merito alle modalità di aumento della base monetaria nella zona euro. Nonostante gli annunci di nuove aste di rifinanziamento a lungo termine condizionate all’erogazione di nuovo credito al settore privato (le TLTRO), oltre all’allungamento fino a dicembre 2016 dei rifinanziamenti ordinari a tasso fisso (ora 0.15 per cento) e importo illimitato), c’è chi, non soddisfatto, auspica che anche la BCE lanci una forma di quantitative easing (QE), ossia di acquisto di titoli (per lo più di Stato) in grandi quantità, come fatto negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Giappone

Secondo Noyer l’espansione di base monetaria operata dalla Bce sotto forma di prestiti collateralizzati alle banche è equivalente al QE. Effettivamente ogni euro di finanziamento rappresenta, a parità di altre condizioni, un aumento di base monetaria di un euro.

Le differenze con il QE vero e proprio sono date dal fatto che 1) trattandosi di finanziamenti a termine (in alcuni casi addirittura a 4 anni, come le TLTRO annunciate il 5 giugno scorso), la base monetaria è destinata a ridursi allo scadere dei finanziamenti stessi, sempreché non siano rinnovati; 
2) le operazioni di rifinanziamento della Bce sono guidate dalla domanda (delle banche) e non dall’offerta (della Bce).

Di conseguenza, se le banche non chiedono fondi o non rinnovano i finanziamenti, la base monetaria si contrae. Al contrario, nel caso di acquisti di titoli la banca centrale aumenta le attività nel proprio stato patrimoniale e aumenta anche di pari importo le passività, creando base monetaria. E le somme di denaro creato dal nulla restano base monetaria (si tratta poi di vedere se le banche utilizzano quelle somme oppure incrementano le riserve presso la banca centrale stessa) finché la banca centrale non vende i titoli oppure gli stessi giungono a scadenza senza che vengano fatti ulteriori acquisti. Il fatto che non sia l’offerta della banca centrale a guidare l’espansione quantitativa di base monetaria, bensì la domanda delle banche, ha fatto storcere il naso ai paladini dell’uso del bazooka monetario anche da parte della Bce. La quale, peraltro, ha annunciato che procederà prossimamente a una forma di QE tramite acquisto di cartolarizzazioni; annuncio che non ha comunque soddisfatto i tossici della droga monetaria, per i quali si direbbe che ormai nessuna dose elargita a basso costo da Draghi e colleghi sia soddisfacente.

Non resta che attendere l’overdose.



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