venerdì 27 giugno 2014

L’Austria ignora le direttive di Bruxelles e sigla l’accordo con la Russia per il gasdotto South Sream

L’AUSTRIA SE NE FREGA DELLA UE (DI CUI FA PARTE) E SIGLA ACCORDO CON LA RUSSIA PER GASDOTTO DA 32 MILIARDI DI METRI CUBI

di Giuseppe De Santis – Londra

I parassiti di Bruxelles da un po di tempo giocano a fare gli imperialisti tant’e’ che, dopo aver creato disordini in Ucraina, adesso stanno facendo di tutto per costringere Serbia e Bulgaria a fermare il progetto del South Stream che consentirebbe di trasportare gas dalla Russia all’Europa senza passare per l’Ucraina.

Tale politica ha lo scopo di isolare la Russia ma fino ad ora gli unici che rischiano di pagarne il prezzo sono i cittadini europei visto che esiste il rischio concreto di un taglio delle forniture che creerebbe enormi danni economici senza contare i tanti che questo inverno potrebbero morire assiderati e questo e’ chiaramente inaccettabile.

Per fortuna c’e’ chi ha detto di no e a tale proposito il governo austriaco proprio in questi giorni ha firmato un’accordo con la Russia che prevede la creazione di una societa’ che avra’ lo scopo di costruire un gasdotto in Austria che potra’ trasportare 32 miliardi di metri cubi di gas direttamente dalla Russia.

Tale societa’ sara’ posseduta per meta’ dalla Gazprom e per l’altra meta’ dalla societa’ austriaca OMV. I lavori per la costruzione di questo gasdotto inizieranno nel 2015 e iniziera’ ad essere operativo nel 2017.

Questa decisione ovviamente non andra’ a genio ai burocrati di Bruxelles e sicuramente faranno di tutto per punire l’Austria ma il governo austriaco ha deciso di andare avanti per la sua strada e fare gli interessi dei propri cittadini.

D’altra parte nessuno tra coloro che appoggia le sanzioni e’ riuscito a spiegare dove i paesi europei dovrebbero approvvigionarsi qualora decidessero di boicottare la Russia e chiunque abbia un poco di cervello capirebbe che costruire impianti per importare gas liquefatto o sfruttare giacimenti di gas di scisto non sarebbero una soluzione fattibile non solo perche’ ci vorrebbero anni ma anche perche’ i rischi ambientali sarebbero altissimi.

Per questo motivo sarebbe opportuno che gli altri paesi, a cominciare dall’Italia, prendessero esempio dall’Austria e iniziassero a ignorare i diktat dei parassiti bi Bruxelles.

Tratto da Il Nord

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