mercoledì 6 agosto 2014

l'unica differenza con la Ue è che la Ursss almneno garantiva casa e lavoro ai cittadini. LA UE, a parità di vessazione, TOGLIE CASA E LAVORO PER ARRICCHIRE LE BANCHE. Si si i collaborazionisti parlavano di una Europa solidale (dove per solidarietà costoro intendevano che taluni paesi fossero costretti a pagare le mafie di altri paesi, non le pensioni e redditii di cittadinanza...) prospera, benestante etc. Tutte puttanate. O meglio, lo dicevano e si è avverato per coloro che rappresentavano, OSSIA I BANKSTERS.

L'UE?: è la nuova URSS, parola di due ex dissidenti sovietici

Spesso l'Unione Europea viene paragonata all'Unione Sovietica.
Al di là di quanto possa sembrare esagerato tale paragone, effettivamente ci sono alcune interessanti somiglianze.
Difatti, l'UE come l'URSS si basa su un sistema centralizzato di tipo tecnocratico, dove le decisioni importanti vengono prese per volere dei pochi burocrati facenti parte della Commissione mentre il Parlamento le ratifica, un pò come il Parlamento sovietico ("Soviet Supremo") era tenuto a ratificare le decisioni del Politburo, i cui membri, come quelli della CE, non erano eletti da nessuno.
Inoltre, come per l'URSS, l'integrazione dei diversi paesi parte dell'UE è basata sull'omologazione, invece che sul rispetto e la valorizzazione delle diversità di essi, e sul predominio degli standard economici su tutto il resto.
Vi sono anche alcune somiglianze dal punto di vista della comunicazione, con il forte ricorso al politichese, e nella poca tolleranza delle posizioni critiche etichettate indistintamente come "populismo".
Naturalmente ci sono delle differenze dal punto di vista economico: difatti l'UE è basata sulla dottrina neoliberista, quella che la giornalista e attivista canadese Naomi Klein chiama come la "dottrina dello shock economico", mentre l'URSS sul collettivismo statalista.

A dar man forte a questi parallelismi, ci sono le interessanti riflessioni di due ex dissidenti sovietici: Anatolliy Golitsyn e Vladimir Bukovskij.
AnatolIy Golitsyn, disertore del KGB sovietico, nel 1984 avvertì che ci sarebbe stata una "falsa liberazione" dell'Unione Sovietica e dell'Europa dell'Est, e che ciò sarebbe stato accolto con grande entusiasmo dall'Occidente e avrebbe portato alla fusione della Comunità Europea con alcuni paesi dell'ex Unione Sovietica, esattamente ciò che è successo di lì a poco.
Bukovskij, storico dissidente sovietico, durante una visita al Parlamento europeo parlò di documenti segreti del Politburo e del Comitato Centrale che aveva potuto leggere nel 1992, e che riguardavano proprio la stessa UE.
In quei documenti si faceva riferimento alla conferenza organizzata nel 1989 dalla Commissione Trilaterale con il presidente sovietico Michail Gorbaciov.
A capo di essa vi era il fondatore della stessa Trilateral, David Rockefeller, e l'ex segretario di Stato statunitense e cofondatore Trilateral Henry Kissinger, e anche l'ex presidente francese Valéry Giscard d'Estaing, tra l'altro tutti e tre accomunati dal fatto di essere membri del Bilderberg, un altro gruppo di potere particolarmente rilevante per la nascita dell'UE.

Mentre si discuteva di come Gorbaciov dovesse necessariamente integrare l'URSS nell'accordo di libero mercato del GATT, nel Fondo Monetario Internazionale e nella Banca Mondiale, D'Estaing intervenne affermando che praticamente a breve l'Europa si sarebbe trasformata in uno "stato federale" e che sia Gorbaciov che i leader europei avrebbero dovuto trovare il modo migliore per favorire tale situazione e trovare le modalità con cui integrare anche i paesi dell'Europa dell'Est :

Questa conferenza fu tenuta tre anni prima che venisse ratificato il Trattato di Maastricht, che trasformò la CEE in UE,  e per il quale lo stesso D'Estaing ha avuto un ruolo importante.


Nel suo discorso al Parlamento europeo, Bukovskij aveva anche affermato che il Parlamento europeo gli ricordava il Soviet Supremo, designato proprio per sembrare "supremo" mentre in realtà il controllo era nelle mani dei burocrati del Politburo, che lo stesso considera analogo alla Commissione Europea.
Di Salvatore Santoru

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