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lunedì 30 agosto 2010

Articoli sulla Psichiatria, questa divinità che esige "sacrifici"


10.000 psichiatri sotto processo per la più grande frode nella storia della salute mentale


Sulla scia delle dichiarazioni di uno psichiatra negli Stati Uniti, secondo il quale, a causa di “un grave, ma non diagnosticato” disordine bipolare, avrebbe fabbricato dati e falsificato la sua ricerca sulle malattie mentali, nei tribunali è emerso un altro caso nel quale gli psichiatri affermano che erano pazzi quando hanno inventato la malattia mentale.
Gli avvocati della difesa che rappresentano 10.000 psichiatri sotto processo per la più grande frode nella storia della salute mentale, oggi affermano che i loro clienti sono affetti da una malattia mentale fino a quel momento non diagnosticata (Psychobabblorexia) quando accidentalmente hanno fabbricato 300 false malattie mentali e fatto pensare che loro fossero veri e propri medici.
Laureati in numerose scuole psichiatriche come la Otto Von Bismarck Institute of Brain Hygiene, il Drug-U-Like Emporium, gli imputati presto si sono affermati come
esperti in prescrizioni, uccidendo celebrità, sradicando la genitorialità e l’istruzione e convincendo le persone che sono mentalmente malate.
Nel 2010 sono riusciti a pubblicare 5 milioni di articoli di giornale per convincere tutta la popolazione che non poteva mangiare, respirare, fare la pipì o pensare senza l’aiuto di farmaci. Hanno apportato un cambiamento importante nel trattamento degli esseri umani, in particolare la visione di ogni comportamento umano ad eccezione di tortura, genocidio e terrorismo. Infatti, il cervello è stato accusato di tutto e considerato una sorta di delusione in modo che nessuno fosse molto intransigente quando hanno proceduto a tagliare e abusare in altro modo l’organo incriminato. Ma l’anno scorso un giro di routine del Brain-U-Like Institute, da parte di un gruppo di alunni di dieci anni, ha portato alla luce alcune incongruenze nella ricerca che gli psichiatri avevano usato per stabilire la schiera dei disturbi mentali di cui sopra, la discrepanza principale nella ricerca è che in realtà non era stata fatta.
Le voci nel Manuale Diagnostico e Statistico della psichiatria che si basano sulla ricerca immaginaria sono ormai ritirate, riducendo il manuale, fino a quel momento di 500 pagine, a un opuscolo A4. Molti hanno salutato questa nuova versione semplificata del DSM come una svolta e la pubblicazione della psichiatria più scientifica fino ad oggi.
Gli psichiatri hanno patteggiato per rimborsare 3 miliardi di dollari di finanziamenti ottenuti disonestamente dai governi.

Disastri ambientali per speculatori ed attori e meccanismi di sottomissione

a seguito un articolo su come la tragedia in Pakistan sia stata fatta subito "capitalizzare" dai benefattori del mondo alisa FMI, Banca Mondiale ed affini.
Barbara

COME I RICCHI SPECULATORI TRAGGONO PROFITTO DAI DISASTRI.

DI EAMONN MCCANN
Belfast Telegraph

Le calamità naturali danno ad alcuni capitalisti l’opportunità di trarre massimi profitti dalla carenza di beni alimentari
Quando la terra cuoce, i mercati vanno a fuoco.
Il caldo intenso e la più rigida siccità degli ultimi cent’anni hanno bruciato una enorme fetta di terra coltivabile in Russia che va dal Mar Nero alla Siberia, distruggendo la raccolta di grano e portando il governo di Medvedev a bloccare le esportazioni nel tentativo di assicurare le scorte.
Come conseguenza, i prezzi sono lievitati dappertutto nel resto del mondo. In Europa sono aumentati dell’80% nelle scorse sei settimane, mentre i mercati del grano a Chicago hanno visto un aumento del 25% in una settimana. Chi ha comprato il grano a prezzo fissato in anticipo ha incassato una fortuna, mentre i contadini in Russia si trovano davanti alla prospettiva di impoverimento e disperazione.
I paesi importatori e le multinazionali di beni alimentari si sono rivolti agli Stati Uniti, Australia, Argentina e alla UE. Il Financial Times commenta: “C'è abbastanza stock per coprire il buco ma manca un cuscino di sicurezza. In altre parole, le condizioni climatiche da qui alla raccolta di dicembre dovranno essere perfette”.
I consumatori devono aspettarsi di pagare di più per il pane e altri beni essenziali entro la fine dell’anno. In seguito, se il tempo non migliora, pagheranno molto di più.
Continua il FT: “I dirigenti delle aziende agricole e gli analisti dicono che la crisi probabilmente accelererà il consolidamento dell’agricoltura russa, permettendo alle grandi aziende di colpire i piccoli agricoltori che combattono”.

Per ogni cento milioni di perdenti nella lotteria dell’economia globale, c'è sempre qualche migliaio di vincitori. Uno dei più grandi a vincere recentemente è stato l’affarista londinese Anthony Ward.

Nell’ottobre del 2009 ha iniziato a stipulare contratti per iniziare la distribuzione del cacao del mese scorso. Cinque settimane fa, il suo hedge fund, Armajaro, ha preso in consegna 240,100 tonnellate, circa il 7% della produzione annuale mondiale. L’effetto è stato l’aumento dei prezzi ai livelli più alti da 30 anni, con enormi profitti per il signor Ward e i suoi investitori.

Le pagine finanziarie suggeriscono che i profitti potranno lievitare verso cime vertiginose se in Ottobre il raccolto della Costa d’Avorio andrà male così come sperano gli affaristi. In quel caso, i prezzi nel paese crolleranno – verso lo zero, secondo un commentatore – creando le condizioni per un altro lucrativo accaparramento di terre.

La Banca Mondiale affermava nei primi giorni di Agosto che “gli investitori mirano ai paesi con leggi deboli, comprano terre coltivabili a prezzi ridotti e non mantengono le promesse fatte”. Circa 124 milioni di acri di terreni coltivabili appartengono agli hedge funds.

Usa 1942 il patto tra stato e mafia

Quando Roosvelt chiese aiuto al boss Lucky Luciano
Dal carcere, il capo dei capi garantì la protezione del porto di New York

Due febbraio 1942. In piena seconda guerra mondiale, il transatlantico francese Normandie, la più grande nave del mondo, s’incendia e si capovolge nel porto di New York. Per l’Fbi, la polizia federale, e per l’Oni, l'Office of naval intelligence, è opera di 007 nazisti nascosti nella Grande mela, o degli U boats tedeschi immersi nelle sue acque. Nei due mesi successivi al bombardamento giapponese di Pearl Harbour, il 7 dicembre 1941, il nemico ha già affondato 48 mercantili americani nell’Atlantico. La catastrofe della Normandie conferma che è urgente difendere i quasi mille km del fronte del porto dagli attentatori e dai sabotatori. Da esso passa ben un quarto dei commerci degli Stati uniti e partono centinaia di migliaia di soldati e tonnellate di armamenti, e a esso approdano masse di rifugiati anonimi e celebrità come Marc Chagall e Salvator Dalí. Se il porto venisse bloccato, si rischierebbe di perdere la guerra. Un’inchiesta successiva stabilirà — ma sarà vero? — che l’incendio della Normandie fu accidentale. Ma non cambierà l’ordine dato nel frattempo dal presidente Franklin Delano Roosevelt di proteggere con ogni mezzo il fronte del porto. Come, lo svelerà un rapporto segreto dell’FBI. «La Procura di New York e il DIO o Dise manovre eversive della Milizia cristiana, una delle progenitrici di quelle attuali, alle battaglie tra l’American German Bund, un’associazione schierata con Hitler, e i giovani ebrei americani. Pochi newyorchesi ebbero sentore della «Operation under world», come l’OSS, l’Office of strategic services, che svolse una funzione chiave in Italia, e da cui sarebbe poi nata la CIA, battezzò la mobilitazione della mafia.

Il successo della operazione, condotta dalle autorità «turandosi il naso», indusse lo stesso OSS a servirsi di «Lucky» Luciano per lo sbarco del 1943 in Sicilia, la sua terra natale, sempre con il consenso di Roosevelt. Il capo dei capi, trasferito in un più comodo carcere, si rivolse all’omologo siciliano Calogero Vizzini per l’intelligence e la logistica. Casse di armi, munizioni, medicinali e viveri con la scritta cubitale «L. L.» vennero paracadutate in Sicilia, informazioni e guide vennero fornite al Pentagono. Più tardi, la liberazione dell’isola fruttò a Vizzini il grado di colonnello onorario dell’esercito Usa e a «Lucky» Luciano l’estradizione. In una lettera del 1946 a Thomas Dewey, il tenente Charles Haffenden, uno 007 della marina, ne caldeggiò la causa: «Gli dobbiamo molto, ci ha permesso di cogliere il nemico di sorpresa». Sebbene libero, il gangster lasciò malvolentieri gli Stati uniti.

Democrazia esportata: il burka si toglie con la forza


Afghanistan: la gente insorge a Baghdis, forze Nato uccidono oltre dieci manifestanti e feriscono 20 civili, situazione fuori controllo

    Afghanistan: la gente insorge a Baghdis, forze Nato uccidono oltre dieci manifestanti e feriscono 20 civili, situazione fuori controllo
    KABUL – Non si sa più cosa stia succedendo a Baghdis nelle vicinanze di una base Nato nel nord dell’Afghanistan dove giovedi mattina le proteste della gente sono sfociate in violenti scontri con i militari guidati dagli Stati Uniti. Secondo il corrispondente della rete PressTv la popolazione locale è insorta contro la base stamane dopo l’episodio verificatosi ieri: una recluta dell’esercito afgano ha ucciso due membri della guardia civile spagnola ed il loro interprete perdendo pure lui la vita. La popolazione locale ha spiegato ai giornalisti che il coraggioso militare afgano ha aperto il fuoco sugli spagnoli quando ha visto che stavano cercando di togliere con la forza il velo ad una donna afgana.

    LE PROVOCAZIONI ANTIOPERAIE DI UN CONTRABBANDIERE DI SIGARETTE


     segue Il Mito della 500 di Conflitti e Strategie

    Barbara

    Mentre continuano le aggressioni ed i comportamenti teppistici di Marchionne nei confronti della FIOM, colpevole a questo punto di non si sa più bene cosa (forse di esistere), continua anche la discussione sulla delocalizzazione in Serbia di altre produzioni FIAT. Qualche riferimento in più potrebbe risultare utile alla comprensione del problema.
    Secondo i dati ufficiali, da dieci anni i maggiori beneficiari delle privatizzazioni in Serbia risultano essere le multinazionali statunitensi, quindi i milioni di tonnellate di bombe seminati nel 1999 sulla Serbia dalla U.S. Air Force, hanno dato i loro frutti. Prima tra tutte queste multinazionali statunitensi è la Philip Morris, presente per oltre il 50% degli "investimenti" americani sia nella stessa Serbia che nell'attiguo Montenegro, il quale è uno Stato indipendente dal 2006.
    "Investimenti" ovviamente è un eufemismo, dato che le multinazionali entrano in possesso dei beni locali grazie ai sussidi del Fondo Monetario Internazionale (super-banca privata che utilizza i fondi pubblici dei Paesi membri)
    ed al regime di sgravi fiscali che lo stesso FMI impone ai governi del posto. La Philip Morris, oltre a rappresentare la maggiore multinazionale del tabacco, risulta essere anche una delle prime del settore alimentare, dato che possiede la Kraft ed anche molti marchi minori, come la Invernizzi; infatti la Philip Morris ha rilevato in Serbia non soltanto le aziende di tabacchi, ma si è inserita in ogni genere di affari, compreso l'immobiliare.

    Sergio Marchionne, Amministratore delegato della FIAT, guarda la coincidenza, fa parte anche del Consiglio di Amministrazione della Philip Morris, perciò il motivo di questo feeling fra lui e la Serbia, oggi feudo della Philip Morris, può risultare un tantino più chiaro. Come è riuscita la Philip Morris a piazzare il suo uomo Marchionne a capo della FIAT? L'esca è consistita nella sponsorizzazione della Ferrari con il marchio Marlboro. Per incassare i denari della sponsorizzazione, Luca Cordero di Montezemolo ha accondisceso a cedere il potere aziendale a Marchionne, e così il Montezemolo è stato pian piano costretto ad avviarsi mestamente al rifugio di quelli che non contano più nulla, cioè la politica.

    sabato 28 agosto 2010

    A scuola di amianto

    Cinque scuole su cento –hanno accertata la presenza di amianto, In Italia sono 2400 gli edifici scolastici(forse anche di più) che devono essere soggetti a bonifica, come stabilisce una legge lontana, la n. 257 pubblicata il 13 aprile del 1992, che avrebbe dovuto cancellare l’amianto dalle scuole , e non solo .


    Una calamità che attraversa il Nord e il Sud Italia in egual maniera, e in egual maniera riscontra disinteresse e incuria da parte di cittadinanza e amministrazioni.
    La legge viene disattesa sottacendo il terribile rischio che corrono ragazzi e lavoratori , non più di un anno fa si parlò di strage quando 27 docenti di scuole torinesi morirono a causa di un tumore provocato da fibre tossiche. La giustificazione che viene apposta è che a quanto pare non ci sono spazi sufficienti e quei pochi non sono adeguatamente attrezzati per lo smaltimento.


    Un così grave problema è accompagnato dall’ incertezza totale e dal vuoto legislativo, infatti non c’è nemmeno una circolare che dia priorità alla tragedia dell’amianto nelle scuole così come ancora oggi il dato di 2.400 scuole infette sembra essere difettoso , in mancanza di un’anagrafe dell’edilizia scolastica , nonostante fosse stata istituita nel 1996 dall’allora sottosegretario Masini ; infine ci sono i balletti dei finanziamenti , che accompagnano la questione sicurezza nelle scuole e, in ordine di tempo, quei 358 milioni di euro stanziati dalla Gelmini per la bonifica delle scuole , poi spariti ingoiati dalla finanziaria

    giovedì 26 agosto 2010

    Qualcosa che stride

    di Luciano Masi, candidato della Rete dei Cittadini Lazio 2010

    Alle ultime regionali è successo qualcosa non sottolineato dalla quasi totalità dei giornali, telegiornali, informazione libera (o presunta tale), compresa la rete, per quanto sono riuscito a vedere. Voi direte: cosa è successo? Beh, forse qualcuno avrà notato che nell’era del bipolarismo imperante in ben 6 regioni non c’erano solo due schieramenti politici, in corsa ma tre (anzi, sarebbero stati addirittura quattro, se solo l’Udc non rispondesse alle stesse lobby degli altri due poli).
    Abbiamo visto in 5 regioni (il minimo per godere degli spazi mediatici nazionali e di quelli privati) la lista civica 5 STELLE, supportata da Grillo e dal suo blog. Nella regione Lazio il “terzo incomodo” era invece la lista civica RETE DEI CITTADINI, che correva contro i due poli proprio come i 5 stelle nelle altre regioni.
    Eppure…
    L’antefatto.
    Il 20 agosto 2010 vado a leggere l’ultimo post di Grillo, come spesso mi accade, visto che sono molto spesso in sintonia con i contenuti del suo blog.
    Eppure… eppure c’è sempre un qualcosina in quegli articoli che non mi torna. Un po’ come una pausa di troppo in uno spartito, un po’ come una pennellata troppo pesante su una tela; un qualcosa che rovina l’intera atmosfera creata dall’articolo.
    Come non dare ragione all’intero articolo che dice che il paese intero è in rovina, che Berlusconi è quello che è, che nel Pdmenoelle non si vede differenza tra i vari personaggi che ne fanno parte, che servirebbe una legge per avere il controllo degli eletti e non viceversa come accade oggi… e poi? E poi c’è come un suono stridulo, come un “graffio”, come succedeva quando ascoltavi i vinili e sbattevi per sbaglio sullo stereo facendo saltare la puntina. E’ l’effetto che sento quasi sempre quando leggo i post di Grillo…
    Questa volta ecco che cosa “stride” al mio orecchio:
    Dal “comunicato politico numero 35″:
    “Il MoVimento 5 Stelle non fa alleanze con i partiti, ma con i cittadini, con i movimenti che si uniscono per obiettivi concreti come l’acqua pubblica. È un MoVimento di cittadini, non di candidati premier, di leaderini. Non è interessato alle ideologie, ma alle idee”.
    A questo punto mi sorgono milioni di domande:

    Quando si tocca il dolore


    Aggiungo oltre al dolore lo sconforto nel constatare che l'esistenza di certi soggetti come la Onlus Bortolani abbiano il potere di "condannare" a morte vite umane, quelle degli italiani forse valgono meno. Sconforto anche per i soldi che noi contribuenti dobbiamo nostro malgrado far pervenire a ricerche "accademiche" che non "urteranno" gli interessi di cicchesia.
    Barbara
                                               
    di Antonietta Gatti
    Le vacanze dovrebbero essere un periodo di relax in cui una persona si ritempra dalle fatiche dell’anno passato e si prepara ad affrontare quelle invernali.
    Purtroppo questo non succede a chi è ammalato ed è in un letto di ospedale.
    Per quanto riguarda me, che grazie a Dio non sono ammalata, le mie vacanze non  sono state  quelle di relax che mi ero aspettata.
    Andando in una località a me sconosciuta, mi sono persa e, percorrendo una strada non asfaltata e molto sassosa, mi sono fermata a chiedere informazioni all’unica persona che ho visto nel giro di vari chilometri. Seguendo un impulso, mi sono messa a parlare con questa persona ed ho scoperto che era il padre di un ragazzo di 22 anni che mi aveva cercato qualche mese fa chiedendomi aiuto per la sua malattia. Ho detto era il padre, usando un tempo passato, perché il ragazzo è morto di leucemia un mese fa. A lui, al ragazzo, non avevo potuto dare nessun aiuto perché, come è noto, non posso più fare nessuna analisi dato che, come è altrettanto noto, il microscopio con cui conducevo questo tipo d’investigazioni è stato donato dalla signora Marina Bortolani, presidentessa della Onlus Carlo Bortolani, all’Università di Urbino che, una volta ricevuto il dono, invece di fare le meravigliose ricerche che ha tenuto a sbandierare e di lasciarlo disponibile a noi “almeno un giorno la settimana” come altrettanto sbandierato, lo tiene debitamente chiuso in una stanza, fermo, inutilizzato e inutilizzabile. Forse lo regalerà all’ARPA Marche. (NON COMMENTO!)
    Nei casi di leucemia si possono analizzare le biopsie osteomidollari o il reperto di un ago aspirato come si fa di norma per ricavare la diagnosi. Su quegli stessi campioni si possono vedere anche altre cose, per esempio se ci sono dei corpi estranei nanodimensionati, cosa che costituisce il cuore delle mie ricerche.
    Le mie analisi non sarebbero ovviamente servite a salvare il ragazzo, ma potevano da una parte verificare se nei suoi tessuti ci fossero corpi estranei, per esempio di tipo metallico con dimensioni submicroniche, e dall’altra, analizzando la loro composizione chimica e la loro forma, indagare sulla  loro possibile origine e sulla sorgente che le aveva emesse.  Un mio sopralluogo nella sua abitazione, nel suo ambiente di lavoro o di svago sarebbero potute servire ad individuare la possibile sorgente d’inquinamento.
    Questo lavoro è fondamentale per due motivi:

    mercoledì 25 agosto 2010

    L’irresistibile ascesa di Padoa Schioppa

    All’ombra dello SCUDO ROSSO (Rothschild)

    Padoa Schioppa è diventato famoso per il grande pubblico, nel 2007, quando era Ministro del Governo Prodi, per il suo invito alle famiglie italiane di mandare fuori di casa i “bamboccioni”, con tale termine poco edificante si riferiva ai ragazzi che restano in casa con i genitori nella fascia dai 20 ai 30 anni.
    Era Ministro di un Governo di centrosinistra e invece di affrontare il tema della disoccupazione giovanile e della enorme diffusione del lavoro precario (sviluppatosi per scelta della Confindustria, ma accolto dal Ministro Treu all’epoca del precedente Governo D’Alema), pose i giovani sul banco degli accusati.
    Era evidente che lui, come i Ministri e i capi partito che avevano deciso di allontanarsi dal “diritto al lavoro”, sancito nella Costituzione Italiana, e dalla conquista sindacale e sociale del “lavoro stabile”, non avevano alcuna idea di come una persona potesse sopravvivere autonomamente con 7/800 Euro al mese (chi aveva la fortuna di trovare lavoro “occasionale” e “precario” per un intero mese), oppure avendone piena consapevolezza non lo ritenevano un problema loro.
    Io ero senatore di maggioranza (2006-2008) e lui era il mio Ministro, ma non lo conoscevo se non per il fatto che era magnificato a sinistra come grande economista e che i giornali avevano parlato di lui come autorevole candidato alla guida della Banca d’Italia; poi mi feci una mia opinione e nell’ottobre 2007 entrai in polemica con la sua illustrazione della finanziaria 2008, in cui parlò dei poveri ma diede denaro ai ricchi.

    Ora, con la nomina di Tommaso Padoa Schioppa a tutor della finanza del Governo greco, amici greci mi hanno chiesto una nota di commento ed ho pensato che fosse opportuno fare una ricerca su Internet.

    Da una ricerca sommaria è emerso che:

    * egli è un autorevole membro delle più potenti organizzazioni massoniche e sioniste del mondo, come il Gruppo dei 30, l’Aspen Institute, la Commissione Trilaterale e il Club Bilderberg (il Club Bilderberg, nel 2009, si riunì proprio in Grecia ad Atene e tra le altre decisioni in agenda, fu forse deciso di stringere il cappio monetario al collo della Grecia );
    * ha saldi rapporti con i Rothschild (cosa evidente visto che tutte le Banche nazionali, appositamente privatizzate , sono partecipate Rothschild e non ne possono diventare dirigenti persone non gradite alla famiglia capofila dei banchieri sionisti);
    * è stato un alto dirigente di Bankitalia in fasi molto delicate e confuse durante le quali riuscì a “guardare altrove” e a “non vedere” (tra le cose poco chiare di quel periodo, c’è lo svaporarsi di riserve auree e in moneta pregiata, sotto la Presidenza bankitalia di Carlo Azeglio Ciampi, poi diventato Presidente della Repubblica);
    * ha forti legami con i centri di potere del sionismo che hanno consentito alla moglie di realizzare l”università sionista in Italia, diventandone rettore.

    La grande finanza mondiale ha quindi piazzato in Grecia uno dei suoi uomini migliori, e io credo che governo e partiti greci sappiano benissimo chi (volenti o nolenti) si sono messi in casa; sarebbe un problema forse più grave se non avessero nemmeno cercato di avere le informazioni che un “non professionista” come me ha raccolto su Internet in una sola giornata.
    Leggere queste notizie su Padoa Schioppa, per me è stata una rivelazione, ma anche una ulteriore conferma dello smarrimento politico, morale ed etico della sinistra storica italiana che si era messa nelle mani, non di un gregario, ma di uno dei capi del gangsterismo politico finanziario mondiale.
    Il Nodo di Fernando Rossi

    10 DOMANDE ALL’ING. DE BENEDETTI SULLA CENTRALE A CARBONE TIRRENO POWER DI SAVONA



    Pubblichiamo la lettera inviataci dalla LIBRERIA UBIK di Savona firmata da autorevoli personalità
    nazionali e locali del mondo della cultura e della scienza e presente su numerosissimi siti , blog e quotidiani.
    Libreria UBIK Savona


    Egr. ing. Carlo De Benedetti,

    a Lei che si vanta di essere la tessera numero uno del Partito Democratico, poniamo 10 questioni in merito alla Sua decisione di ampliare la centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure (Savona), da Lei controllata attraverso CIR Sorgenia, con tutte le conseguenze in termini di mortalità prematura della popolazione e nonostante la quasi totale contrarietà di cittadini, istituzioni, partiti, associazioni, medici e biologi.
    10 le domande, alle quali Le chiediamo di dare risposta:


    1) CONTRARIETA’ DELLA CITTA’ AL PROGETTO

    -perché vi ostinate a perseverare nel vostro progetto di ampliamento, in spregio alla contrarietà dell’85%-90% della popolazione savonese, quella dei partiti (tra cui anche il PD), della Regione, dei Sindaci, dei Consigli comunali, delle Circoscrizioni, dell’Ordine dei Medici, di tutto l’associazionismo provinciale, delle principali personalità della società civile?*
    E’ questo il personale concetto di democrazia del tesserato numero uno del Partito Democratico? Tutto questo non va contro non solo ai valori fondanti sanciti nello Statuto del PD, ma anche ai più elementari principi di democrazia del nostro paese?
    *Hanno approvato delibere ‘contro l’ampliamento della centrale Tirreno Power’ tutti i comuni interessati: i Comuni di Savona, Vado Ligure, Quiliano, Bergeggi, Spotorno, Noli, Finale Ligure, Balestrino, Vezzi Portio, Albissola Marina, Celle Ligure, Altare, Carcare, Cairo.




    2) DI CARBONE SI MUORE


    -perché Lei e la dirigenza Tirreno Power non volete ammettere che le centrali a carbone uccidono? Perché mistificate la realtà dicendo che avete il “carbone pulito” (concetto smentito dalle principali ricerche internazionali), così giocando con la vita della gente?

    Secondo il referente scientifico dell’Ordine dei Medici di Savona “in tutta la provincia di Savona (con dati che peggiorano quanto più ci si avvicina alla centrale) diversi tumori e altre patologie vascolari, aumentano drammaticamente rispetto alla media nazionale (in particolare i tumori al polmone, vescica e laringe, le patologie cardiovascolari come infarti, emorragie cerebrali, ictus ed altre)”.
    Le ricordiamo che in provincia di Savona in 16 anni sono morte circa 2.664 persone in più rispetto all’atteso (in base ai tassi standardizzati di mortalità della Liguria).
    I calcoli commissionati dalla Comunità Europea asseriscono che nel nostro territorio savonese abbiamo valori di inquinamento fra i più alti in Italia, cui si associa una significativa riduzione dell’aspettativa di vita (la speranza di vita in Liguria è ridotta di quasi un anno per via dell’inquinamento).
    Più in generale, tutti i principali studi mondiali riportano come sale enormemente il livello di mortalità vicino alle centrali a carbone**...

    3) IL CARBONE PRINCIPALE MINACCIA CONTRO IL CLIMA
    -perché, in collaborazione con il Governo, volete perseverare con il Vostro dannoso progetto di ampliamento della centrale a carbone, quando questo va ancora di più contro gli importantissimi accordi presi dall’Italia e dagli altri Stati nel protocollo di Kyoto?
    Il carbone rappresenta la prima minaccia per l’equilibrio climatico mondiale...


    4) IMPIANTI NON ALLINEATI ALLE NORMATIVE
    -perché continuate a far funzionare i gruppi 3 e 4 della centrale, nonostante non siano allineati alle norme IPPC dell’Unione Europea, alla direttiva 96/61/CE, e al decreto legislativo 59/05, e nonostante siano privi della certificazione AIA?***..

    5) MAGGIOR INQUINAMENTO CON IL PROGETTO DI AMPLIAMENTO
    -perché continuate a propagandare con ogni mezzo di comunicazione che il Vostro progetto di ampliamento della centrale e di ristrutturazione dei gruppi 3 e 4 esistenti diminuirebbe l’inquinamento, mentre ricerche scientifiche indipendenti dimostrano esattamente il contrario?****..

    6) CENTRALE COME INCENERITORE
    -rispondono al vero le voci che si stanno diffondendo, secondo le quali un vostro obiettivo potrebbe essere quello di usare i gruppi a carbone anche per bruciare i combustibili derivati da rifiuti (CDR), utilizzando quindi la centrale anche come inceneritore?.

    Smolensk reato indagare


    Giornalista polacco arrestato illegalmente: indagava sul disastro aereo di Smolensk in cui è morto il presidente polacco
    Traduzione di un articolo di J Burgermeister (si ringrazia Giulia per la collaborazione).

    E' indetta per il prossimo 29 agosto una protesta contro la detenzione del giornalista e attivista polacco Rafal Gawronski in una prigione a Gdansk.
    Gawronski è stato arrestato un mese fa all'esterno del Palazzo Presidenziale a Varsavia. Inizialmente è stato detenuto senza accuse ufficiali in una prigione della capitale, ed è stato riferito che la polizia ha tentato di alterare il protocollo per nascondere la natura illegale del suo arresto.

    Gawronski stava investigando il disastro aereo di Smolensk. Un notevole numero di polacchi è convinto che i vertici del governo polacco siano stati assassinati in un incidente aereo premeditato con l'obiettivo di consegnare le strutture economiche e politiche del paese al dominio dell'industria bancaria e farmaceutica internazionale.

    Il primo ministro Donald Tusk ed il neo-presidente Bronislaw Komorowski sono stati oggetto di critiche per avere omesso di indagare sul disastro aereo, e per essersi affrettati a nominare funzionari legati al Fondo Monetario Internazionale ed alla Deutsche Bank in ruoli cruciali all'interno della banca centrale.

    Italia: Contro Gheddafi o contro il petrolio dalla Libia?

    Tito Pulsinelli
    Il convergente chiachiericcio di quei cinque o sei politici sospinti in primo piano o in fase di crescita promozionale, in questi giorni di afa noiosa e di immininenti regolamenti di conti, ha mostrato l'ampiezza del loro orizzonte geo-economico quando accusano il declinante primo ministro di persistere con le "cattive compagnie".
    I postfascisti e i postcomunisti affilano la spada contro Berlusconi per le relazioni con Putin e Gheddafi. Sì, dicono proprio così: Putin e Gheddafi (sic).

    I post-tutto (e il contrario di tutto) non menzionano mai la Russia o la Libia, tantomeno accennano al ruolo energetico di prim'ordine assolto da questi due Paesi, e neppure che costituiscono uno sbocco non prescindibile per il rattrappito commercio internazionale italico. "Putin e Gheddafi" sarebbero violatori recidivi dei diritti umani e -come tali- vanno "puniti ". La medesima ammenda deve essere estesa ipso facto anche all'Iran.

    I post-tutto non ci dicono, però, dove l'Italia che si apprestano a dirigere, si approvvigionerà di materia prima energetica, nè in che modo costruiranno l'indispensabile e improcrastinabile diversificazione energetica. Vedono demoni dappertutto: compreranno alla Shell, BP o Exxon?
    I D'Alema e i Fini, cioè i grandi privatizzatori di ieri e quelli nuovi che si apprestano a svendere Finmeccanica ed ENI, non hanno nessuno scrupolo quando spediscono l'esercito italiano ad aiutare gli USA a violare i diritti umani nei Balcani, in Iraq e in Afganistan. Oltretutto, in guerre perse in partenza.

    Sono spudorati nel fiancheggiamento automatico e garantito degli Stati Uniti
    nell'epoca della sua decadenza persino militare e della "barbarie giuridica" -si dice così La Russa o Fassino?- della legalizzazione del sequestro di persona, della tortura e dei campi di prigionia clandestini. Chissà perchè a Washington diventano ipersensibili quando i "diritti umani" sarebbero violati da nazioni esportatitrici di gas e petrolio. Eccezion fatta per l'Arabia saudita ed alcuni Emirati.