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lunedì 31 marzo 2014

SAYYED NASHRALLAH : solo la vittoria in Siria proteggerà il Libano dal terrorismo

Sayyed Nashrallah, leader della formazione Hezbollah in Libano:
«uniamo i nostri sforzi per proteggerci dal conflitto siriano» resoconto di un discorso tenuto in occasione dell’inaugurazione del forum culturale della Monte Amel e l’apertura del teatro ‘al-Ikhwan’ (vittoria: ndr) nel villaggio del Libano meridionale, Ainata, Il Segretario generale di Hezbollah Sayed Hassan Nasrallah ha pronunciato il seguente discorso:

“Il piano sionista ha sempre minacciato la nostra regione araba e il nostro paese. L’unica opzione disponibile ancora davanti al popolo libanese è la resistenza in tutte le sue forme. La resistenza è una cultura.

Dirigere l’azione militare, fare guerra all’aggressore, il nostro attaccamento alla terra occupata, il consenso per i sacrifici, questi fattori riflettono lo spirito di resistenza. La polemica sopra la resistenza non ha nulla a che fare con il nostro intervento in Siria, né degli anni 2006, o nel 1982. Questo perché, come fu costituita dall’usurpatore l’entità sionista in Palestina (Israele), sorse la polemica circa la resistenza. Questa polemica è datata dal tempo di Sayed Moussa Sadr, ancor prima, e prima dell’inizio delle attività di Hezbollah e del movimento di Amal, questo dibattito esiste dal 1948. Ho sempre detto che non c’era mai stato un consenso nazionale sulla resistenza. Questo pretesto è fuorviante. Coloro che si oppongono alla resistenza si sono sempre opposti all’azione di questa resistenza. L’affermazione che l’opposizione a questa azione è nata a causa dell’intervento di Hezbollah in Siria è sbagliata. Questa resistenza e questo spirito della nostra cultura politica è in grado di riunire tutti coloro che credono, anche se si trovavano su fronti opposti ideologicamente o politicamente.
La resistenza libanese è presente in Libano all’inizio dell’occupazione, ossia dal 1948 e si è guadagnata la sua legittimità fin dal primo momento. Quelli che negano questo non sanno nulla delle sofferenze, delle ingiustizie, dei massacri e delle umiliazioni che subirono gli abitanti del sud del Libano, non sono informati degli attacchi israeliani e le violazioni contro la nostra terra. Per alcuni libanesi, le azioni israeliane contro il sud del paese sono solo una risposta alle azioni delle fazioni palestinesi in Libano.
Questa resistenza a cui crediamo iniziò nel 1948. L’attaccamento degli abitanti del Monte Amel alle loro terre occupate era l’unica forma di resistenza disponibile in quel momento. Ci furono quelli che morirono nelle loro case a causa del bombardamento sionista nei villaggi del sud, ci furono gli altri disposti a morire per le malattie pur di non acquistare farmaci da questa entità sionista… tutti questi fattori rappresentano una forma di resistenza.
Purtroppo, i media dell’ altro fronte continuano la loro campagna diffamatoria contro la resistenza. Se hanno le dispute con Hezbollah, parlare di Hezbollah e non di resistenza. Ma il loro vero problema è la resistenza.
L’equazione ‘esercito-popolo-resistenza’ è stata in grado di liberare la nostra terra, dove il mondo aveva fallito. La resistenza, accanto all’esercito e al popolo, ha contribuito a proteggere i confini del Libano. La resistenza del popolo libanese è simile all’oro.
L’oro sempre resterà oro. Se ci fosse l’oro davanti a noi e qualcuno ci dicesse che si tratta di rame o di legno, questo non significa che questo oro si sia trasformato in questi materiali. Altre descrizioni delle cose non cambiano la realtà delle stesse.
L’oro del Libano non esiste in nessuna altra parte del mondo e con il legno i libanesi hanno realizzato le bare dei soldati israeliani e continueranno a farlo per ogni occupante che venga ad invadere questa terra sacra”…
D’altra parte, ci chiedono quali sono le vostre realizzazioni? Questa resistenza rimarrà forte, tenace e chiusa a preservare il suolo di questo paese. Le minacce fatte da Israele non ci spaventano. Le Intimidazioni evocate da alcuni su una possibile guerra israeliana contro il Libano non sono esatte. I calcoli israeliani non prendono in considerazione la determinazione della resistenza a rispondere fermamente a qualsiasi aggressione. La Resistenza ora ha superato l’epoca del 2006 (anno della guerra Israele Libano) in termini di capacità militari, logistiche e anche a livello del numero di combattenti. Il nemico è consapevole della nostra crescente capacità di resistenza.
Attualmente la campagna diffamatoria contro la resistenza si concentra sulla lotta contro Hezbollah in Siria. Alcune persone dicono che questo intervento in Siria avrebbe rimosso qualsiasi legittimità alla resistenza. In realtà, l’opposizione di questi partiti politici libanesi all’intervento militare in Siria è arrivata con ritardo. Il vero problema di questi partiti è che sono contrari alla posizione politica di Hezbollah in Siria,il contrasto con le nostre scelte strategiche.
Altri volevano che noi si rimanesse passivi davanti alla tempesta che ha colpito la regione. Tuttavia noi ci siamo rifiutati di rimanere passivi ed abbiamo preso le armi. Abbiamo adottato la posizione politica che rifiuta l’idea di un cambio di regime in Siria e che incita alle riforme ed al dialogo.

Il nostro primo intervento in Siria risale all’arrivo dei primi gruppi terroristi armati a pochi metri dal Santuario di Sayeda Zeinab, la nipote del Profeta Mohammad. Abbiamo ritenuto che la distruzione del mausoleo avrebbe provocato una divisione sunnita-sciita nella regione.
Siamo andati a difendere un mausoleo rispettato e riverito da tutti i musulmani, la Turchia ha minacciato, in questi ultimi giorni, una guerra regionale se il gruppo di al-Qaeda, EIIL, dovesse distruggere la tomba di una personalità turca sepolta, quando nessun arabo ne conosce neppure l’esistenza.
Data la portata dell’intervento internazionale e regionale in Siria, non è più da discutere la questione della nostra partecipazione al conflitto in questo paese. Molti individui attualmente stanno combattendo contro l’asse della resistenza in Siria. Dopo tre anni di guerra in Siria, il Vertice arabo chiede una soluzione politica in quel paese. Erano necessari tre anni di guerra, di distruzione, di divisioni, di sofferenza, per finalmente richiedere una soluzione politica in questo paese.
Fin dall’inizio, abbiamo detto che la guerra in Siria agita divisioni settarie e minaccia i paesi della regione e anche del mondo. Dopo tre anni di finanziamento di gruppi armati e di sabotaggio di una soluzione politica, avete terminato di scrivere una lista di organizzazioni terroristiche in cui sono inclusi i gruppi di al-Qaeda, l’ “EIIL”, il fronte “Al Nusra” e la “Fratellanza Musulmana”. Quali gruppi armati non terroristi pertanto rimangono in Siria?
La corrente takfira è quella che controlla il terreno che occupano i gruppi armati in Siria. Guardate come i gruppi takfiri si uccidono a vicenda per semplici differenze strutturali, come volete preservare la vita dei libanesi, siriani o di altri popoli se essi dovessero vincere?
Di fronte a questa realtà, io chiamo l’altro campo politico del Libano perché facciano un riesame delle loro posizioni. A coloro che ripetono che il problema di Hezbollah del Libano è quello di essere intervenuti in Siria, dico loro: il vero problema è che Hezbollah ha tardato tropo tempo per operare in Siria.
Bisogna essere consapevoli che se la corrente dei terroristi takfiri dovesse vincere in Siria, saremmo tutti noi annientati. Chiedete agli islamisti non takfiri come vivono in Siria, in Iraq e altrove dove esiste quella corrente. Se l’asse della resistenza vince in Siria, saremo tutti liberi dalle minacce in Libano. Questo asse della resistenza non è alla ricerca di vendetta.
In Libano, dobbiamo cogliere l’opportunità della formazione del governo. Dobbiamo lavorare insieme sulla questione sicurezza nel paese, dobbiamo affrontare gli aspetti vitali, sociali ed economici. Veniamo a lavorare insieme per eleggere un nuovo Presidente. Il Libano può tenersi lontano dalla tragedia che sta avvenendo in Siria. (…)
Che Dio conserva la Siria e la sua gente, ma Godetevi questo Libano, abbiate occasione di parlare con calma. Interrompete ogni discorso di avversione. Non aspettatevi grandi cambiamenti nella regione e non scommettere su questi cambiamenti. Per quanto riguarda l’elezione della Presidenza, siamo a favore di elezioni anticipate e per un nuovo capo di stato.

Ringraziamo Khodr Hadi per la traduzione

Fonte: Al-Ahednews
Controinformazione

Poverta' in Italia, il rapporto Caritas 2014

Purtroppo i paladini dell'eguaglianza hanno un modo singolare per combattere le discriminazioni. La precedenza, come esterna il partito contro le discriminazioni per eccellenza, sono profughi, carcerati, chi ha gusti sessuali particolari e lobbies bancarie nonché delle industrie simili a quelle dell'amico del padrone di SEL, tal Archinà. Gli altri? Si impicchino, tanto la censura si premura di "occultare" i cadaveri.


Poverta' in Italia, il rapporto Caritas 2014
Allarmanti i dati del Rapporto. Cresce la percentuale di persone in situazione di povertà, che nel 2012 erano il 30,4% il 66% di chi chiede aiuto dichiara di non riuscire a provvedere all'acquisto dei beni di prima necessità.

Sono perlopiù italiani, divisi equamente tra uomini e donne. Cresce la povertà infantile, di oltre cinque punti superiore alla media europea.
È stato presentato il 'Rapporto 2014' della Caritas italiana sulla povertà e l'esclusione sociale intitolato 'False partenze', in occasione del convegno nazionale delle Caritas diocesane (in allegato il rappotro integrale).
La Caritas sottolinea, nel suo studio, come i particolare l’innalzamento dell’età pensionabile e il mancato adeguamento di sei milioni di pensioni ai cambiamenti del costo della vita abbiano avuto un impatto negativo sulle famiglie italiane. Questo soprattutto in un periodo in cui i giovani trovano con difficoltà lavoro e sono in gran numero disoccupati (fra i sette paesi analizzati dal rapporto l’Italia ha la percentuale più alta di Neet, giovani che né studiano né cercano lavoro), facendo quindi diventare il contributo dei pensionati ai redditi familiari ancora più importante.
Un record di crescita negativo, l’Italia lo fa registrare per la percentuale di persone in situazione di povertà, che nel 2012 erano il 30,4% (18,5 milioni), al ventunesimo posto nella classifica dei paesi peggiori per quanto riguarda questo indicatore nell’UE a 28. Fra il 2010 e il 2011, nessuno Stato membro ha registrato una crescita dei poveri alta come quella verificatasi in italia. E fra il 2011 e il 2012, solo la Bulgaria ha fatto peggio di noi. Come se non bastasse, mentre in Italia è molto alto il rischio di trovarsi in situazione di povertà, è molto difficile poi uscirne. E una piaga particolarmente grave è quella della povertà infantile, di oltre cinque punti superiore alla media europea, tanto che l’Italia è a rischio di crescita dello sfruttamento del lavoro minorile.
Infine aumentate del 10%, nel nostro paese, le disuguaglianze di reddito fra il 2008 e il 2011.
La povertà aspetta dopo la rottura dei rapporti coniugali, infatti, il 66,1% dei separati che si rivolgono alla Caritas dichiara di non riuscire a provvedere all'acquisto dei beni di prima necessità. Prima della separazione erano solo il 23,7 per cento.
Altre conseguenze della separazione: aumenta il ricorso ai servizi socio-assistenziali del territorio come anche la crescita di disturbi psicosomatici (66,7% accusa un più alto numero di sintomi rispetto alla pre-separazione. Inoltre, la separazione incide negativamente nel rapporto padri-figli: il 68% dei padri (46,3% delle donne) intervistati riconosce un cambiamento importante a seguito della separazione; tra i padri che riconoscono un cambiamento il 58,2% denuncia un peggioramento nella qualità dei rapporti (le madri al contrario riconoscono per lo più un miglioramento).
Tra i separati/divorziati che si sono rivolti ai centri di ascolto della Caritas la gran parte è di nazionalità italiana (85,3%); in termini di genere c'è una leggera prevalenza delle donne (53,5%), rispetto agli uomini (46,5%) anche se si può parlare quasi di un'equa divisione. Il 42,9% è coinvolto in separazioni legali, il 28,1% in separazioni di fatto e il 22,8%  in procedimenti di divorzio. 
Nel Rapporto un capitolo è dedicato al giudizio della Caritas europea che boccia senza appello la Troika e la politica di austerità imposta da Ue, Bce e Fmi ai paesi travolti dallo Tsunami dei debiti sovrani negli ultimi cinque anni. Il secondo "Rapporto sulla crisi" messo a punto dall'organizzazione cattolica - 114 pagine di analisi sui dati finanziari ed economici dei conti dei cosiddetti Piigs (Italia compresa) - è durissimo. "La politica di austerità non funziona. Serve e presto, un’alternativa", precisa lo studio. A cinque anni dall’inizio della crisi la disoccupazione è in aumento, 124 milioni di persone (il 25% dei cittadini dei 27) vivono sulla soglia della povertà. Nello stesso tempo i tagli ai servizi sociali riducono molta gente in condizioni molto difficili "colpendo alla fine la parte più debole della società".
"A Bruxelles continuano a dirci che la crisi è finita - ha raccontato presentando lo studio Thorfinnur Omarsson, portavoce della Caritas -. Ma a noi risulta il contrario. E a pagare il pedaggio più salato alla recessione sono le persone che di sicuro non l'hanno causata". Come? Il rapporto non lascia dubbi: "L'accesso ai servizi sanitari universali si sta restringendo, con un impatto pesante sulla salute dei cittadini europei. E i paesi in difficoltà sono quelli dove si stanno aprendo i gap maggiori tra ricchi e poveri". La conclusione è tranchant. La politica lacrime e sangue imposta dalla Troika è "un processo iniquo, sbagliato economicamente e ingiusto". "L’opposto di quello che prevedeva la strategia di inclusione di Europa 2020". "Stiamo assistendo a una situazione in cui le disuguaglianze stanno crescendo e si sta creando una classe di nuovi poveri", ha spiegato Artur Benedyktowitz, responsabile politici sociali della Caritas Ue. Il 20% dei più ricchi d'Europa, spiega il rapporto, guadagna cinque volte quello che entra in tasca al 20% più povero.
Cosa si deve fare ora? Trovare subito una politica alternativa, suggerisce l'organizzazione. "Nessuno dice che non servano riforme strutturali - dice la Caritas -. Ma bisogna implementarle tenendo conto molto di più delle loro conseguenze strutturali". Le banche - continua iol rapporto - "devono pagare per i loro errori. E le colpe delle loro scommesse finanziarie non vanno scaricate sui depositi dei correntisti". Se non si puiniscono i colpevoli nel mondo della finanza, "si incentiva il comportamento fraudolento". La Troika ha prestato grande attenzione agli interventi fiscali - prosegue lo studio - monitorandoli un centesimo per uno, ma non ha previsto alcun indicatore della situazione sociale dei paesi sotto austerity.
I suggerimenti: inserire indicatori sociali oltre il rapporto deficit/ pil per valutare la bontà delle riforme, più trasparenza sugli interventi della Troika, più monitoraggio sociologico per le fasce più deboli e un salario minimo ai disoccupati, più findi per combattere la diosccupazione giovanile.
Fonte: http:vita.it

I Cinquestelle alle Europee: Cronaca di un inganno geniale.

Da quando studio le logiche delle elite assolutiste che muovono le fila dei nostri governi, dei nostri media, che scelgono i nostri politici, che impongono i trattati e che inducono e strumentalizzano le crisi economiche sono sempre riuscito a mettere insieme tutti i pezzi del mosaico seguendo la loro ideologia che alimentata dall’arroganza del potere li porta a commettere numerosi errori a lasciare prove e tracce evidenti del loro operato spesso anche volutamente in segno di disprezzo e sottovalutazione dei popoli che intendono soggiogare. Ma i tempi sono cambiati, hanno accelerato troppo i loro progetti e seminato distruzione e disperazione finendo per accendere un riflettore sul loro operato. I fili con i quali hanno mosso i loro burattini non passano più inosservati, i governi fantoccio che hanno instaurato hanno una precisa tracciabilità e cominciano a destare sospetti. Continuando di questo passo la gente sarebbe insorta davanti ad un evidenza che neanche la miopia di un popolo anestetizzato da decenni poteva ancora lasciar passare inosservata. Così hanno cambiato strategia ed hanno vinto. Hanno ancora maledettamente vinto loro con uno scacco matto al mondo sovranista e antisistema. L’operazione che stanno portando avanti con il Movimento Cinquestelle è un’operazione impeccabile, studiata nei minimi termini, così minuziosamente congeniata da essere invisibile persino dall’interno. Non possono continuare ad usare tecnocrati provenienti dalle lobby finanziarie internazionali, non si possono più servire di politici di vecchia guardia che sono ingrassati talmente tanto ai danni del popolo da aver fatto dei faccioni che non possono essere più nascosti da una maschera. Non possono più avvalersi di vecchi politici navigati o imprenditori di successo che promettono miracoli per l’azienda Italia per mandarli poi in pasto al momento opportuno a schiere di lavoratori disperati. Hanno capito persino che le vecchie etichette, destra, sinistra, fascista, comunista, sono superate ed hanno perso aderenza. 

Ora sanno che devono utilizzare persone come noi, persone per bene, persone pulite, persone che provengono dalla società civile, senza macchia, senza curriculum, ma soprattutto senza consapevolezza del ruolo che stanno giocando. Persone ignare del disegno che le vede protagoniste e che riescano a fare breccia nei cuori della gente comune che finalmente si sente rappresentata, presa in considerazione, ascoltata, aiutata. Il vero potere (termine coniato da Barnard )questa volta si è creato uno scudo che lo rende inattaccabile, inavvicinabile, insindacabile. Ma come hanno fatto a mettere insieme tante persone provenienti da esperienze diverse, da culture diverse da interessi diversi, con colori politici spesso opposti in un unico Movimento ?

L’hanno fatto in maniera geniale creando un programma che è un non programma, uno statuto che è un no statuto, come quei quadri antichi che raffigurano un volto che sembra che ti guardi da qualsiasi lato ti sposti. Il programma Cinquestelle alle europee è studiato in modo da dare la possibilità ai sovranisti di credere di essere rappresentati ma la stessa cosa accade agli europeisti. Allo stesso modo si crederanno rappresentati i nazionalisti e gli autonomisti, i meridionalisti ed i padani, i conservatori e i progressisti. Perchè quel programma dice tutto ed il contrario di tutto ed usa come collant, come cortina fumogena gli unici due punti che accomunano tutti coloro che fanno parte delle categorie che ho elencato. Questi due punti sono: Democrazia e trasparenza.  

L’importante sarà far credere che tutto venga fatto in trasparenza e tutto in nome della democrazia ed il gioco è fatto. Hai tutti in pugno. 

Il sovranista accetterà di far parte di un movimento che non si schiera apertamente per la sovranità monetaria perchè gli avranno fatto credere che per democrazia bisognerà prima consultare il popolo (non importa se non si può fare, se è assolutamente controproducente o se avrebbe tempi proibitivi) l’importante è aver trovato il modo di imbrigliare il sovranista e reprimere le sue obiezioni. L’europeista a sua volta andrà tenuto a bada con parole come euro bond, nuova europa, europa dei popoli (non importa che non esiste e non esisterà mai, che è infattibile, che non ci sono le basi ) l’importante e fargli credere che loro andranno li e vogliono cambiare tutto. Non importa se si tratta di scardinare un progetto che è stato architettato e portato avanti per quasi un secolo dalle elite più potenti e strutturate del mondo. Loro devono continuare a nutrire la convinzione che l’Europa si possa cambiare, che i trattati si possano riscrivere e che non servirà per forza andare via ma basterà sottrarre tutto ai potenti del mondo e metterlo nelle mani di boy scout a cinquestelle in quella che loro vogliono rinominare Europa dei popoli. Perchè non dirlo chiaramente che siamo europeisti si domandano una parte dei pentastellati. La risposta è la medesima data precedentemente: “Non si può dire. Bisogna prima aspettare il responso del popolo ( lo stesso di prima, quello infattibile, quello che non avverrà mai, quello controproducente, quello dai tempi proibitivi) ed ecco che anche gli europeisti rimangono imbrigliati e silenziati.

L’esaltazione della democrazia è lo scudo che ripara tutti. Stessa cosa per la trasparenza. Perchè il pentastellato che viene da un trascorso ideologico di destra dovrebbe accettare l’abolizione del reato di immigrazione clandestina ? perchè gli diranno che è stata una scelta trasparente, che è stato votato. Ma votato da chi? dai 60 milioni di italiani che potrebbero subire gli effetti dell’immigrazione selvaggia? No forse da 6000 attivisti o poco più ma non importa, questo è marginale perchè non ci si può opporre alla trasparenza. Hanno votato.

E quando votarono per far si che avvenisse il confronto tra Renzi e Grillo e quel confronto invece fu reso nullo dal leader pentastellato ci si poteva opporre ? Certo che ci si può opporre ma con chi si è opposto è stata poi usata la democrazia e la trasparenza e con un voto li hanno sbattuti via. Ma è corretto ? certo che lo è. Anzi è democratico e trasparente. Ma torniamo alle cose concrete.                                                                                                   Questi ragazzi dovranno andare in Europa per cambiare un qualcosa che è stato messo su da menti criminali ma di veri e propri geni della truffa, intelligenze eccelse, strateghi internazionali, esperti di geopolitica, economisti, giuristi, costituzionalisti, diplomatici che hanno accettato di lavorare più o meno consapevolmente al servizio del male. Come si può riuscire a disarmarli ? Come bisogna addestrarsi per entrare in guerra con questo sistema ? Ci vorrà senza dubbio un esercito di intelligenze eccelse, di strateghi internazionali, di esperti di geopolitica, di economisti, di giuristi, di costituzionalisti, disposti a lavorare sul fronte opposto a favore del bene.                                                                       Ed invece i leader Cinquestelle come pensano di sconfiggerlo questo sistema? chi manderanno in trincea ? con che requisiti sceglieranno i loro generali ? Nessuno.Puoi essere chiunque, una massaia, un animatore, un cantante, basta che sei iscritto al Movimento almeno dal 31/12/2012 e che hai accettato di scannerizzare il tuo viso e la tua identità su un computer. Ma com’è possibile ? Certo che è possibile perchè nel Movimento c’è democrazia e trasparenza. Qualcuno potrebbe pensare che almeno un 30% di candidature dovranno essere di natura puramente tecnica visto l’importanza e la specificità dei temi che andranno ad affrontare i futuri eletti. E invece no. Chi pensa questo vuol dire che non ama la democrazia e non ama la trasparenza. 
E visto che i Cinquestelle sono democratici e trasparenti, tutti accetteranno che per ottenere una nuova Europa, rescindere i trattati, concordare i vari eurobond, fiscal compact, two pack e trattare con Van Rompuy, Barroso, con la Merkel, con i spietati lobbisti europei, con gli intoccabili della World Trade Organization, della Business Europe, della Round Table Of Industrialists, a scontrarsi con i responsabili dei potentati finanziari ci potranno andare anche la massaia e l’ex imbianchino purchè siano stati scelti in maniera democratica e trasparente.

Sorge il dubbio che questi potrebbero essere, in alcuni casi, di buona volontà ed onesti ma non esserne capaci. Pazienza vuol dire che prima impareranno, faranno degli errori ma impareranno. Attualmente nel Parlamento italiano a distanza di un anno abbiamo ancora chi dice che si deve informare sull’euro in un periodo in cui mezza Europa già pensa di uscirne ma in compenso abbiamo finalmente persone oneste e pulite e vorrà dire che in Europa l’anno prossimo troveremo qualcuno che si starà ancora informando sugli eurobond. Pazienza. Questa è la democrazia, questa è la trasparenza. Sono in atto in queste ore le selezioni dei candidati, quelli che si batteranno per condurci fuori dalla dittatura finanziaria.

Si propongono sul web con un video democratico e trasparente che nel peggiore dei casi sembra un provino del grande fratello, e nel migliore dei casi uno per The apprentice, manca solo la Marcuzzi che li elimina o Briatore che li bacchetta prima di passarli alla fase successiva. Presto le bacheche di tutti saranno invase di appelli di questi guerrieri della jihad europea in cui lanceranno la propria fatwa contro i poteri forti mondialisti e comunque vadano le cose, di tutto si potrà dubitare ma mai del fatto che in Parlamento arriveranno persone per bene, incensurate, di buona volontà ed estranee a qualsiasi logica clientelare.

E questo sapete che vuol dire ? che chiunque muoverà una critica al Movimento sarà immediatamente bollato come uno che è contro le persone per bene, incensurate, di buona volontà ed estranee a qualsiasi logica clientelare. Quindi verrà considerato un venduto, un corrotto, un infiltrato, un massone. Vi rendete conto della genialità di chi è riuscito a concepire e strutturare tutto questo. 

Vi rendete conto che gli interessi di pochi sono ancora una volta intoccabili con la sola differenza che se prima provare a smascherali voleva dire avere il supporto del popolo oggi hanno creato un meccanismo talmente invisibile e sofisticato che se provi a mettere in guardia il popolo sarà il popolo stesso a combatterti perchè le masse hanno occhi per vedere solo le prime file e mai quello che c’è dietro. E in prima fila questa volta c’è gente come noi. Come loro. Provare a far cadere la maschera vuol dire toccare a mani scoperte un filo dell’alta tensione.   

Chi poteva riuscire a concepire qualcosa del genere ? un politico ? No. Uno stratega ? neanche. Solo un geniale esperto di marketing. Solo uno che sa alla perfezione quello che la gente vuole vedere in questo momento, quello che la gente vuole sentire in questo momento. Da chi vuole sentirselo dire e come vuole sentirselo dire.  Solo uno che conosce alla perfezione queste tecniche e riesce a mettere insieme le persone giuste e i personaggi che incarnano queste istanze, può convincerli che si stanno battendo per la giusta causa come fanno gli estremisti islamici con i loro kamikaze.  Ci vuole qualcuno che sappia mettere su una struttura che funzioni come quelle delle più sofisticate massonerie, dove ad ogni livello corrispondono persone e obiettivi ma nessuno è realmente a conoscenza degli obiettivi di chi è sopra di loro. Il gioco è fatto. Tutto quello che si dovrà continuare a fare per il successo dell’operazione è fare sentire il popolo realmente rappresentato. E il popolo si sente rappresentato semplicemente se in Parlamento ci trova persone per bene e oneste e questa è una cosa che nei Cinquestelle è sempre accaduta ed accadrà sempre. Se poi li vedono anche prendersi qualche pugno in Parlamento per difendere un loro diritto o fare una ramanzina pubblica al Presidente di turno tanto meglio. I consensi continueranno a salire.

E i poteri forti in tutto questo ? Ai poteri forti interessa solo che i loro esponenti che secondo le previsioni e le promesse sarebbero dovuti andare tutti a casa si ritrovino invece tutti al Governo (mai i vecchi partiti avrebbero immaginato, se non ci fosse stato l’avvento dei cinquestelle di trovarsi tutti insieme così compatti, concordi e blindati al Governo.) Ai poteri forti interessa riuscire ad imporre indisturbati i propri burattini alla Presidenza del Consiglio (ci sono riusciti altre due volte). A loro interessa riuscire ad avere ancora un Presidente della Repubblica che risponda ai loro diktat (anche al costo di riconfermare quello uscente come hanno fatto). A loro interessa che tutti i trattati europei vengano firmati, che tutti i vincoli vengano rispettati e che le banche vengano ricapitalizzate con i soldi dei cittadini. Una volta che sono riusciti ad ottenere questo ( e ci sono riusciti) lasciano correre se qualcuno gli fa le ramanzine in Parlamento, se qualcuno si batte per evitare la modifica di un articolo di una Costituzione ormai tutta completamente esautorata. Tutto fa gioco, tutto è funzionale ai loro reali interessi. 

Se la gente si sente rappresentata in parlamento non scenderà nelle piazze. Se i propri rappresentanti rinunceranno anche ai loro rimborsi, li devolveranno alle aziende e si adopereranno per smascherare il politico ladro e quello che nell’aereo di stato porta con se anche il fidanzato allora non solo si sentiranno rappresentati ma si sentiranno giustamente fieri e orgogliosi dei loro rappresentanti. Tutto perfetto. Tutto secondo i piani. Ora tocca all’Europa. ma li il bottino è ancora più ghiotto. Il periodo è di estrema emergenza, la gente rischia di scoprire la truffa europea, il gioco rischia di saltare e l’Italia potrebbe avere un ruolo chiave per fare implodere l’euro sistema. Dalla Francia stanno arrivando guerrieri guidati da una signora sanguigna che fa di cognome Le Pen eppure i francesi hanno avuto abbastanza da questa Europa, dall’Olanda stanno arrivando gli uomini di un folle di nome Wilders eppure anche l’Olanda ha avuto abbastanza da questa Europa, dall’Inghilterra stanno arrivando i guerrieri del mitico Farage eppure l’Inghilterra ha avuto tanto dall’Europa rifiutando anche l’euro. Quelli che davvero dovrebbero stare incazzati e disposti a tutto in questa guerra siamo proprio noi italiani ma mentre gli altri si sono attrezzati, addestrati ed armati fino ai denti noi stiamo partendo solo con la tenda da campeggio e le divise da boy scout tutto però all’insegna della democrazia e della trasparenza. Ma non dimentichiamoci che i parlamentari pentastellati sono tutti onesti, dal primo all’ultimo e questa volta potrebbero avere le idee chiare e rendersi conto, una volta arrivati in Europa, che quello che vogliono i leader non è proprio quello che vogliono loro e la  base del Movimento in cui credono fermamente.    A quel punto, se decidessero di non rendersi complici e di non andare avanti sulla linea imposta dovrebbero però essere disposti a pagare la modica cifra di 250.000 euro.Tutto calcolato. Tutto previsto. Lo so sembra assurdo ma chi ha detto mai che il Movimento Cinquestelle è un movimento democratico e trasparente ?

Geniali. Tanto di cappello. Hanno vinto ancora.

Io comunque voto Antonio, l’ho conosciuto l’estate scorsa in un villaggio di Ostuni, ho appena visto il suo video-messaggio ed ho riconosciuto il cappello di paglia. Era quello che sapeva sempre la sigla a memoria. Mi fido di lui. #vinciamonoi
Posted on 30 marzo 2014

nota: pur condividendo l'analisi di Amodeo, vorrei precisare che, la necessità di persone qualificate in un fronte anti sistema, è sicuramente auspicabile, ma la trovo di difficile attuazione per un semplice motivo: come vengono formati, da chi, con quale tipo di educazione, in base a quali meriti si fa carriera e si diventa validi politici, magistrati, economisti, etc? Se raccontano bene le favelle raccontate dall'élite, ed il cerchio si chiude.
Forse, allora, meglio avere fiducia nella massaia.
Personalmente, mi riesce anche difficile credere che Grillo e buona parte della base non sia sincera (o perlomeno lo spero), ma non posso ignorare le tecniche dell'élites come esposto da Amodeo.

LA GENERAZIONE DIPENDENTE: LA META’ DEI GIOVANI EUROPEI VIVE CON I GENITORI

d'altronde la civiltà moralmente superiore non misura la civiltà di un paese in base a quanta gente spinge sul lastrico e costringe al suicidio (non passa giorno che non ci sia un sacrificio umano, spesso sono più di una persona al giorno a decidere per il gesto estremo) e condanna alla miseria. 5 milioni di poveri in Italia, e la stima è decisamente bassa. L'importante è essere gay-friendly ed euro fanatici. Reddito di cittadinanza? Non è comodo alle banche, quindi non è una priorità certo per i paladini delle masse, come dimostra il Decreto Bankitalia imposto dalla compagna Boldrini.

LA GENERAZIONE DIPENDENTE: LA META’ DEI GIOVANI EUROPEI VIVE CON I GENITORI
Un rapporto di Eurofound riporta che non sono solo le persone che stanno per finire l’istruzione ad avere difficoltà a vivere in modo indipendente, ma anche i trentenni.
I nuovi dati dicono che quasi la metà dei giovani adulti europei vive con i propri genitori, un livello record di dipendenza che ha implicazioni sociali e demografiche per il futuro del continente.

Una delle indagini sociali più complete, che si è svolta in 28 paesi europei, ci ha rivelato martedì che la percentuale di persone di età compresa tra i 18 e i 30 anni che nel 2011 viveva ancora con i genitori è salita era al 48 %, 36,7 milioni di persone, che sperimentano anche livelli di deprivazione e di disoccupazione che sono aumentati anch'essi nei primi cinque anni di crisi economica.

I dati provenienti dall'agenzia dell’Unione Europea Eurofound che sono stati ottenuti dal Guardian mostrano che solo pochi paesi sono immuni al fenomeno, e che non è esclusivo dei paesi indebitati nel bacino del Mediterraneo. Lo studio mostra un forte aumento del numero dei ventenni che rimangono a casa anche in paesi come Svezia, Danimarca, Francia, Belgio e Austria. In Italia quasi quattro quinti (il 79%) dei giovani adulti vivevano con i propri genitori.

Tuttavia, la Germania, i Paesi Bassi, l'Irlanda e il Regno Unito hanno registrato una diminuizione: in Gran Bretagna, è calato dal 30 al 26% .

Uno degli autori del rapporto, Anna Ludwinek, ha detto: "La situazione dei giovani è cambiata radicalmente. E sembra differente da quella dei loro genitori e nonni."

"Non è solo il mondo del lavoro che è cambiato, ma la società sta cambiando, di modo che le transizioni stanno diventando sempre più imprevedibili: le persone non hanno più un lavoro che dura tutta la vita e neppure vivono nello stesso posto per tutta la vita."

Ha anche detto che è un mito pensare che vivere con i bambini e i genitori in una famiglia multigenerazionale sia una meraviglia: "Abbiamo riscontrato che le famiglie multigenerazionali hanno una bassissima soddisfazione per la propria vita e un livello percepito altissimo di deprivazione e di esclusione sociale."

"Si potrebbe affermare che se avete trent’anni, vivete ancora con i genitori e se, oltre a questo avete anche una vostra famiglia, allora è davvero difficile iniziare una vita indipendente."

I dati evidenziano la situazione difficile della "Generazione Y", che è più istruita rispetto ai loro antenati, ma è condannata a prospettive più fosche della generazione dei loro genitori.

Il fenomeno sempre più diffuso degli adulti costretti a vivere nelle loro camerette d'infanzia ha anche sollevato preoccupazioni per la natalità e la demografia in un continente che invecchia.

La tendenza alla dipendenza verso i genitori, riportano gli autori dello studio, non può essere spiegata solamente con l'aumento del numero delle persone che studiano più a lungo, dato che altri milioni di 25-29enni ancora vivono con mamma e papà.

Per le donne di età compresa tra 25-29, il numero è salito di cinque punti fino al 26%, mentre la percentuale per gli uomini è salita di tre, arrivando al 34%. Anche tra coloro che hanno un lavoro, il dato complessivo è aumentato di un punto, siamo al 34% .

Mentre i giovani adulti tendono ad affidarsi alle istituzioni quanto i loro genitori, la loro fiducia per il governo nazionale, il sistema giuridico e la stampa è diminuita dal 2007 al 2011.

Bobby Duffy dell’istituto di sondaggi Ipsos Mori ha detto di aver trovato risultati simili nel Regno Unito: "La nostra analisi generazionale dell’attitudine nel Regno Unito ha mostrato quanta pressione sentono i giovani, che sono più propensi a considerarsi poveri anche se hanno iniziato da qualche anno una loro carriera, un fatto storicamente insolito."

"Ciò riecheggia la ricerca di Eurofound: non sono solo coloro che sono appena usciti dalla scuola o dalle università che trovano grandi difficoltà a diventare indipendenti, ma tutti quelli tra i 20 e i 30 anni."

Ha detto che questi risultati hanno dimostrato che il ceto sociale e il background stanno diventando sempre più un fattore di successo nella vita successiva..

"Quelli che appartengono a classi agiate o ricche saranno meglio equipaggiati per affrontare le pressioni. Il contesto non riguarda solo l’aspetto generazionale; è come questo si relaziona con la ricchezza e il ceto sociale, lasciando svantaggiati alcuni giovani."

Peter Matjašič , presidente del Forum Europeo della Gioventù, ha detto che i giovani europei erano ancora "nel mezzo della tempesta", nonostante si parli di una ripresa.

Ha detto che troppi erano ancora disoccupati o, se stavano lavorando, erano "precari e spesso senza la rete di sicurezza di un'adeguata protezione sociale".

"Questo rapporto ci fa preoccupare, perché fornisce ulteriori prove che, nel momento in cui i giovani adulti dovrebbero essere diventare esseri autonomi che vanno per la propria strada, sono costretti a continuare a vivere a casa con i genitori per un tempo molto più lungo rispetto a prima, e questo sta diventando la norma anche in molti paesi in cui non era una cosa comune.".

Ha anche invitato i dirigenti europei ad attuare misure concrete, e ha detto che i giovani adulti europei non devono essere discriminati in materia di spesa per la sicurezza sociale.

Il rapporto di Eurofound rivela anche che il 49% dei giovani adulti europei viveva in famiglie che avvertivano una qualche forma di deprivazione. Nel 2011 il 27% dei giovani adulti viveva in deprivazione di “medio livello", ossia che non avrebbe potuto sostituire i mobili usurati, invitare gli amici a casa o permettersi di prendere una vacanza ogni anno.

Più di un quinto (il 22% ) ha vissuto "grave deprivazione" e ha avuto difficoltà per riscaldare la casa o comprare vestiti nuovi. Questo dato è salito di sei punti percentuali dal 2007.

L'aumento della deprivazione per i giovani adulti è stata peggiore in Grecia (+15 %), Spagna (+20%) e Regno Unito (+10%) .

Anche se la loro situazione è meno grave  se confrontata a quella di altre epoche, i giovani europei se la passano peggio delle altre generazioni: "In quasi tutti i paesi i giovani possono andare incontro a livelli moderati di deprivazione rispetto alla popolazione generale, ma è meno probabile che affrontino le forme più gravi", dice il rapporto . Dal sondaggio di 7.300 giovani adulti sulla qualità di vita in Europa, gli autori del rapporto indicano una tendenza crescente di famiglie multigenerazionali in cui i genitori sono costretti a ospitare sia i figli che i nipoti.

Di conseguenza, il numero delle famiglie di lavoratori che crescono una famiglia nella propria casa è sceso di 3 punti percentuali.

I nuclei familiari in cui tre generazioni vivono tutti sotto lo stesso tetto sono più propensi a sperimentare una grave deprivazione, “suggerendo che per molti una tale modalità sia involontaria e una conseguenza della crisi economica".

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SHIV MALIK
The Guardian


24.03.2014

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da SUPERVICE

CLAMOROSO: La Germania lascia il dollaro e apre al commercio diretto in Yuan


da domani partiranno veline dai media maistream per conto degli Usa su quanto sia ancora più perfida la Merkel, su quanto sia pericolosa la Germania........
CLAMOROSO: La Germania lascia il dollaro e apre al commercio diretto in Yuan
lunedì, 31, marzo, 2014

30 mar – Nota di Rischio Calcolato: direi che la seguente è la notizia dell’anno, la Germania ha preso accordi con la Cina per commerciare direttamente in Yuan senza passare dal dollaro. Ovviamente l’accordo prevede da parte di pechino una maggiore apertura dello sterminato mercato interno Cinese. Ora comincio a comprendere meglio a chi fosse rivolto il “fuck the EU” recentemente pronunciato da un funzionario USA.

Signore e signori è tempo di grandi cambiamenti, il dollar standard è certamente sulla via del tramonto e si intravede un mondo multipolare anche per quanto riguarda la valute. Sono pronto a scommettere che si scoprirà a breve che in realtà la vera sede di al-Qaeda è proprio la Germania e che la Merkel in realtà è la sorella segreta di Bin Laden.

Siate MOLTO consapevoli e siate perparati.

p.s. Germania vuole dire Europa, dunque non mi stupirei se a breve anche Ignazio Visco volasse a Pechino.

BANK OF CHINA E BUNDESBANK SI ACCORDANO SULLO YUAN (nel frattempo, Obama va in Arabia Saudita)


Obama: State sereni! Tu cumprà subito F35, io vendere nel futuro gas a te!

vedi anche La Strategia del GAS, USA (Ovvero Quando e da Dove Verrà in Europa lo Shale GAS Yankee)

Ottimo piazzista di gas - Perchè l'Italia dovrebbe spendere in  armi come l'Impero?
T.P. "State sereni, europei. Bisogna andare giù duro con questi russi fetenti, sanzioni a più non posso! Non è esatto che ci rimettete più voi. Non è vero che rischiamo di meno noi. Noi siamo amici e l'amicizia si dimostra nelle difficoltà... Tranquilli, se Putin o'pazz taglia il gas a settembre, ci penso io, cioè gli Stati Uniti...insomma l'Impero. Il gas ve lo vendiamo noi. Quando?
Beh..appena avremo sventrato un bel pò del nostro sottosuolo, dopo che avremo deviato alcuni fiumi e prosciugato qualche lago.... Grande gasdotto Usa-Europa? Non ancora, ma ci sono gli opportuni big investimenti, sì già approvati... Sereni, su dai, il vostro premier Cabarettista si fida, anzi si è entusiasmato... anche nonno George mi appoggia 100%. Non fate gli eterni pessimisti, oltretutto...ricordate che noi vi abbiamo liberato!

Io darò gas a te, tu comprare cash molti F35 a me. Che? Colabrodi  insicuri? Non esiste proprio il risparmio in tempo di crisi, non se ne parla nemmeno... Eppoi l'Italia spende molto meno per la difesa che io, cioè i grandi USA...sì l'Impero! Cosa? Non è una buona scusa che a voi F35 non servono perchè non volete dirigere il mondo... che non volete dominare nessuno... Ricordarte, c'è il terrorismo che non guarda in faccia nessuno e spara sul mucchio, senza fare distinzioni... E' un infantilismo obsoleto credere che dovete avere l'esercito adatto alla vostra politica internazionale. E' da sovversivi pensare che i vassalli possono spendere meno perchè non puntano a comandare su tutto il globo... E' una visione taccagna, da continente della terza età... che non vi porta da nessuna parte..."

Il Cabarettista con lo sguardo febbrile, liquefatto nell'estasi delle fantasmagorie multistellate, guadagna la posizione "strategica" per la storica fotoricordo, sfoggia il sorriso più artificiale del suo repertorio, e dice "Evvvaiii..!"    
Selvas


Gli F35, Renzi e il ”Capoccia”
Riflessioni sugli ordini a stelle e strisce

Michele Sequenzia

Er Capoccia e gli F35

Caro Direttore,

è arrivato  " Er Capoccia" e tutta Roma si è imbandierata a stelle e strisce.  Poi si è messa in ginocchio  e ha pregato.
Da est ad ovest l'intero Continente Europa sta scricchiolando... si spera di non collassare come nel 1914, o ancor peggio e questa volta in mondovisione, come nell’ anno fatale 1939 con l'immensa carneficina di milioni di morti. La miseria domina ovunque,  spinge gli uomini all'odio .
Baldanzosamente "Er Capoccia" si presenta  raffinato, simpaticamente cordiale, sa dove vuole arrivare. Lo sa che l'Europa dei Grandi è capace soltanto di balbettare.

E dunque il pensiero palese ma non espresso di Obama è stato questo: “Che figura ci faccio con il Congresso se non vendo a Voi, cari Italians, questi cacciabombardieri F35? Non ho tempo da perdere: prendetevi, da bravi,  questi nostri caccia, non fate i furbi.. noi vi proteggiamo, avete visto la Crimea che fine ha fatto.

Allora su, cari Italians, Romani .. dolce far niente.. forza... non datemi altre grane... prendetevi questi meravigliosi, efficientissimi 90 aerei che vi rafforzeranno”.

 Leggiamo invece cosa scrive lo stesso Pentagono che dovrebbe farci riflettere:  "In November 2011, a Pentagon study team identified the following 13 areas of concern that remained to be addressed in the F-35:

The helmet-mounted display system does not work properly.

• The fuel dump subsystem poses a fire hazard.

• The Integrated Power Package is unreliable and difficult to service.

• The F-35C's arresting hook does not work.

• Classified "survivability issues", which have been speculated to be about stealth.

• The wing buffet is worse than previously reported.

• The airframe is unlikely to last through the required lifespan.

• The flight test program has yet to explore the most challenging areas.

• The software development is behind schedule.

• The aircraft is in danger of going overweight or, for the F-35B, not properly balanced for VTOL operations.

• There are multiple thermal management problems. The air conditioner fails to keep the pilot and controls cool enough, the roll posts on the F-35B overheat, and using the afterburner damages the aircraft.

• The automated logistics information system is partially developed.

• The lightning protection on the F-35 is uncertified, with areas of concern

• Leggo che l'F 35, a parte il suo  costo elevatissimo, ha già rivelato vari problemi di non facile soluzione. Chi ha esperienza, chi conosce bene tali mostri? Chi sa cosa fare?

 Riporto per i Tuoi lettori, forse ignari, quanto leggo:"E' noto quello del gancio di arresto nella versione da portaerei. Gli alloggiamenti interni per l'armamento dell' F35 sono troppo caldi, per cui sarà necessario appendere i missili a guida infrarossa fuori, sotto l'ala e così l'invisibilità andrà a farsi benedire.

Ma il problema più grosso è lo sviluppo di un software estremamente complicato, segreto, senza precedenti. Sono problemi tutt'ora  non verificati.

Le ruote dei carrelli degli aerei F35 a decollo verticale si sono subito sgonfiate? Perché?  I timoni posteriori si sono incendiati alla prima accensione del postbruciatore del motore, quello che si aziona quando si deve andare a tutta manetta. L’aeroplano è ricco, ma molto complesso. E' sicuro?

Racchiude in sé tre versioni. È stealth, dovrebbe essere invisibile davanti e dietro, ma con quel po’ po’ di motore non lo è ai sensori di infrarosso nella parte posteriore. Le versioni non a decollo verticale soffrono di questo problema. La manutenzione è ovviamente molto delicata.

C’è un sistema informatico particolarmente complesso. L'F35 è coperto di sostanze antiradar che rendono la manutenzione assai costosa”. E ancora, come se non bastasse,  l'aeronautica USA  scrive:

" In March 2013, USAF test pilots, flying with pre-operational software that did not utilize the all-aspect infrared AAQ-37 DAS sensor, noted a lack of visibility from the F-35 cockpit during evaluation flights which would get them consistently shot down in combat. Defense spending analyst Winslow Wheeler concluded from flight evaluation reports that the F-35A "is flawed beyond redemption"; in response, program manager Bogdan suggested that pilots worried about being shot down should fly cargo aircraft instead. The same report found (in addition to the usual problems with the aircraft listed above):

• Current aircraft software is inadequate for even basic pilot training.

• Ejection seat may fail causing pilot fatality.

• Several pilot-vehicle interface issues, including lack of feedback on touch screen controls.

• The radar performs poorly or not at all.

• Engine replacement takes an average of 52 hours, instead of the two hours specified.

• Maintenance tools do not work.

• The JPO responded that more experienced pilots would be able to safely operate the aircraft and that procedures would improve over time.

• Even in the final "3F" software version, the F-35 will lack rover, in spite of having close air support  as one of its primary missions.

               A 2014 Pentagon report found these additional problems:

• Only a third of the fleet is airworthy.

• The Inertial navigation system does not work.

• There is an unknown bug with the AMRAAM.

• DAS confuses the aircraft's own flare launches with incoming missiles.

• A single well placed bullet can render the F-35B's vertical landing capabilities useless.

 Attenzione , signor Renzi. Legga bene che cosa sta comprando. Guardi  l'etichetta... veda che cosa c'è dentro... Se il contenuto e quindi il prodotto non serve a nulla sarebbero denari del popolo italiano spesi assai male...

E chiedo: visto che siamo stritolati dalla " Spending review", soffocati da tasse e da tagli, ovunque c'è crisi, si vogliono smobilitanre85.000 statali, chiudono fabbriche ed ospedali, aumentano i suicidi,  la malavita,  debiti e tumori… Visto che praticamente siamo cittadini  ridotti all'impotenza,  senza sovranità, governati alla meno peggio,  che non arrivano a fine mese... quasi alla fame, che non abbiamo più un cent di euro per pagare le tasse, e tu lo sai bene caro "Er Capoccia"… come Ti pagheremo questi bei " giocattoli" da combattimento, oltretutto fasulli?

Attenzione: il prezzo per ogni aereo F35, senza contare lievitazioni e sofisticata manutenzione, è di circa 106 milioni di euro: una pesante nuova tassa di miliardi di euro a totale a carico dei cittadini italiani.

Torino

E' arrivato "Er Capoccia" e tutta Roma si è imbandierata a stelle e strisce.  Poi si è messa in ginocchio  e ha pregato.
Da est ad ovest l'intero Continente Europa sta scricchiolando... si spera di non collassare come nel 1914, o ancor peggio e questa volta in mondovisione, come nell’ anno fatale 1939 con l'immensa carneficina di milioni di morti. La miseria domina ovunque,  spinge gli uomini all'odio .
Baldanzosamente "Er Capoccia" si presenta  raffinato, simpaticamente cordiale, sa dove vuole arrivare. Lo sa che l'Europa dei Grandi è capace soltanto di balbettare.
renzi e obama
E dunque il pensiero palese ma non espresso di Obama è stato questo: “Che figura ci faccio con il Congresso se non vendo a Voi, cari Italians, questi cacciabombardieri F35? Non ho tempo da perdere: prendetevi, da bravi,  questi nostri caccia, non fate i furbi.. noi vi proteggiamo, avete visto la Crimea che fine ha fatto.
Allora su, cari Italians, Romani... dolce far niente... forza... non datemi altre grane... prendetevi questi meravigliosi, efficientissimi 90 aerei che vi rafforzeranno”.
Leggiamo invece cosa scrive lo stesso Pentagono che dovrebbe farci riflettere: "In November 2011, a Pentagon study team identified the following 13 areas of concern that remained to be addressed in the F-35:
The helmet-mounted display system does not work properly.
• The fuel dump subsystem poses a fire hazard.
• The Integrated Power Package is unreliable and difficult to service.
• The F-35C's arresting hook does not work.
• Classified "survivability issues", which have been speculated to be about stealth.
• The wing buffet is worse than previously reported.
• The airframe is unlikely to last through the required lifespan.
• The flight test program has yet to explore the most challenging areas.
• The software development is behind schedule.
software
• The aircraft is in danger of going overweight or, for the F-35B, not properly balanced for VTOL operations.
• There are multiple thermal management problems. The air conditioner fails to keep the pilot and controls cool enough, the roll posts on the F-35B overheat, and using the afterburner damages the aircraft.
• The automated logistics information system is partially developed.
• The lightning protection on the F-35 is uncertified, with areas of concern
• Leggo che l'F 35, a parte il suo costo elevatissimo, ha già rivelato vari problemi di non facile soluzione. Chi ha esperienza, chi conosce bene tali mostri? Chi sa cosa fare?
Riporto per i Tuoi lettori, forse ignari, quanto leggo:"E' noto quello del gancio di arresto nella versione da portaerei. Gli alloggiamenti interni per l'armamento dell' F35 sono troppo caldi, per cui sarà necessario appendere i missili a guida infrarossa fuori, sotto l'ala e così l'invisibilità andrà a farsi benedire.
Ma il problema più grosso è lo sviluppo di un software estremamente complicato, segreto, senza precedenti. Sono problemi tutt'ora  non verificati.
Le ruote dei carrelli degli aerei F35 a decollo verticale si sono subito sgonfiate? Perché? I timoni posteriori si sono incendiati alla prima accensione del postbruciatore del motore, quello che si aziona quando si deve andare a tutta manetta. L’aeroplano è ricco, ma molto complesso. E' sicuro?
Racchiude in sé tre versioni. È stealth, dovrebbe essere invisibile davanti e dietro, ma con quel po’ po’ di motore non lo è ai sensori di infrarosso nella parte posteriore. Le versioni non a decollo verticale soffrono di questo problema. La manutenzione è ovviamente molto delicata.
C’è un sistema informatico particolarmente complesso. L'F35 è coperto di sostanze antiradar che rendono la manutenzione assai costosa”. E ancora, come se non bastasse,  l'aeronautica USA  scrive:
" In March 2013, USAF test pilots, flying with pre-operational software that did not utilize the all-aspect infrared AAQ-37 DAS sensor, noted a lack of visibility from the F-35 cockpit during evaluation flights which would get them consistently shot down in combat. Defense spending analyst Winslow Wheeler concluded from flight evaluation reports that the F-35A "is flawed beyond redemption"; in response, program manager Bogdan suggested that pilots worried about being shot down should fly cargo aircraft instead. The same report found (in addition to the usual problems with the aircraft listed above):

• Current aircraft software is inadequate for even basic pilot training.
• Ejection seat may fail causing pilot fatality.
• Several pilot-vehicle interface issues, including lack of feedback on touch screen controls.
• The radar performs poorly or not at all.
• Engine replacement takes an average of 52 hours, instead of the two hours specified.
• Maintenance tools do not work.
• The JPO responded that more experienced pilots would be able to safely operate the aircraft and that procedures would improve over time.
• Even in the final "3F" software version, the F-35 will lack rover, in spite of having close air support  as one of its primary missions.
               A 2014 Pentagon report found these additional problems:
• Only a third of the fleet is airworthy.
• The Inertial navigation system does not work.
• There is an unknown bug with the AMRAAM.
• DAS confuses the aircraft's own flare launches with incoming missiles.
• A single well placed bullet can render the F-35B's vertical landing capabilities useless.

Signor Renzi. Legga bene che cosa sta comprando. Guardi  l'etichetta... veda che cosa c'è dentro... Se il contenuto e quindi il prodotto non serve a nulla e saranno denari del popolo italiano spesi assai male...
E chiedo: visto che siamo stritolati dalla "Spending review", soffocati da tasse e da tagli, ovunque c'è crisi, si vogliono smobilitare 85.000 statali, chiudono fabbriche ed ospedali, aumentano i suicidi,  la malavita,  debiti e tumori… Visto che praticamente siamo cittadini  ridotti all'impotenza, senza sovranità, governati alla meno peggio, che non arrivano a fine mese... quasi alla fame, che non abbiamo più un cent di euro per pagare le tasse, e tu lo sai bene caro "Er Capoccia"… come Ti pagheremo questi bei "giocattoli" da combattimento, oltretutto fasulli?
Attenzione: il prezzo per ogni aereo F35, senza contare lievitazioni e sofisticata manutenzione, è di circa 106 milioni di euro: una pesante nuova tassa di 8 miliardi di euro l'anno, per quelli ordinati fino al 2019 (poi verrà il grosso) a totale a carico dei cittadini italiani.
Torino
28 Marzo 2014  Rinascita