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mercoledì 6 ottobre 2010

CODICE ALIMENTARIUS: il genocidio è servito



La cara amorevole protrettrice dei popoli d'Europa, tal Unione Europea, dopo aver praticamente messo al bando le erbe (salvo poi riammetterle a suon di lunghe e costose procedure che arricchiranno sia i burocrati sia chi "ruberà" clienti alle erboristerie) serve un altro corposo codice normativo a vantaggio sempre dei soliti noti, non solo a Big Pharma in questo caso ma anche a tutta l'industria agro-alimentare. Il Codex Alimentarius vieta le vitamine normalmente contenute nei cibi ma non disgusta il mercurio nel pesce e nei vaccini, tollera coloranti, aromi naturali (che non hanno niente di naturale), conservanti di provata cancerogenicità, è estremamente evidente che l'intento sia di  nutrire i conti correnti delle multinazionali produttori di questi veleni, siamo o non siamo soltanto dei "tubi digerenti del capitalismo"?
Barbara No Tav 

CODICE ALIMENTARIUS: il genocidio è servito

Dall'ottimo sito di informazione http://www.anh-europe.org/campaigns/codex, traduco e sintetizzo sul tema Codex Alimentarius, un tema molto più vasto e complesso ma di cui si parla molto raramente.
Il Codex - stando alle informazioni reperibili in rete - sarebbe entrato in vigore il 31 dicembre 2009: qualora cosi fosse, ciò sarebbe accaduto nel silenzio pressoché generale dei mass media. L’avvocato Giuseppe Ursini, copresidente del Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ed esperto dei diritti dei consumatori, sostiene infatti che il codice sia già in vigore in Italia dall’inizio del 2010 con tutto il carico di preoccupazioni e di possibili danni per la nostra salute che porta con sé.
Insieme al divieto previsto per i rimedi erboristici delle medicine tradizionali, al cibo OGM, e ai vaccini mortali anche questo del Codex ci rende la vita su questo meraviglioso pianeta un incubo di sopravvivenza.
Ragione di più per comprendere che non può bastarci una visione materiale e tecnicistica della vita!
(Foto: Sessione del Codex 2007, Germany)
“La Commissione del Codex Alimentarius è un corpo intergovernativo che stabilisce direttive e standard per assicurare delle “pratiche di commercio equo” e una protezione del consumatore in relazione al commercio globale del cibo (global trade of food). Fu stabilito con questo proposito nel 1963; quindi ha più di 40 anni di esperienza nel controllo del cibo, in un mondo sempre più globalizzato.
Conta oltre 170 Paesi membri all'interno della FAO e OMS, ovvero del loro programma standard per il cibo, stabilito dalla FAO = Organizzazione dell'ONU per il cibo e l'agricoltura (Food and Agriculture Organization of the United Nations -FAO-) e l'Organizzazione Mondiale della Sanita OMS (WHO in inglese).
Il suo primo scopo è “proteggere la salute dei consumatori ed assicurare delle pratiche eque nel commercio di cibo”. La Commissione promuove anche il coordinamento di tutto il lavoro degli standard sul cibo intrapreso da organizzazioni governative e non, in campo internazionale (INGO's).
Ammirevole, si potrebbe dire... ma come stanno proteggendo la salute i governi nel Codex, su quali criteri si basano e cosa significa esattamente “eque pratiche commerciali?”
No.. non hanno nulla a che fare con il movimento “fair trade” (la catena di prodotti che troviamo anche al supermercato ndt) che ha per obbiettivo quello di sostenere produttori in Paesi in via di sviluppo, promuovendo al contempo la sostenibilità.
Si tratta invece di un sistema di direttive e di standard che funziona a vantaggio dei maggiori fornitori e produttori di cibo sul piano globale. In ogni azienda, inevitabilmente vengono esclusi i piccoli produttori e fornitori, cosi come accade con i piccoli governi che non concordano con il colpo di spada di alcune delle decisioni fatte nel nome del Codex.
Il Codex Alimentarius nel mondo alternativo è considerato la maggiore minaccia che impedisce accesso ai prodotti naturali e ai cibi integrali e “biologici”.
Robert Verkerk, di Alliance for Natural Health, spiega meglio di cosa si tratta, chiarendo alcuni malintesi o equivoci (deliberatamente o meno disseminati).
I fatti:
• Tutti i complementi nutrizionali (es. vitamine e minerali) devono essere considerati tossine e veleni, quindi devono essere tolti da ogni cibo perché il Codex proibisce l'uso di integratori per “prevenire, trattare o curare ogni condizione o malattia”.
• Tutti i cibi (inclusi quelli “bio”) devono essere irradiati, per rimuovere cosi tutte le possibili tossine (a meno che i consumatori possano approvvigionarsi localmente, alla fonte).
• I complementi nutrizionali consentiti saranno limitati ad una “lista positiva” sviluppata dal Codex, che includerà complementi nutrizionali “benefici” come il fluoro... (3.8 mg al giorno), recuperati dagli scarti industriali.
• Tutti i complementi nutrizionali (es vitamine A, B, C, D, zinco e magnesio) che hanno un effetto positivo sulla salute, sotto il Codex saranno considerati illegali in dosi terapeutiche e dovranno essere ridotte a quantità irrilevanti per la salute, con limiti massimi posti al 15% della dose giornaliera consigliata ad ora (Recommended Dietary Allowance -RDA-). Non sarà possibile ottenere in nessuna parte del mondo questi complementi nutrizionali in dosi terapeutiche, anche con una prescrizione.
• Sarà probabilmente illegale dare consigli terapeutici sulla nutrizione (inclusi articoli scritti postati online e in giornali cosi come consigli orali ad amici, famigliari o altri).
• Tutte le mucche da latte sul pianeta dovranno essere trattate con la bioingegneria genetica della Monsanto.
• Tutti gli animali usati per cibo devono essere trattati con potenti antibiotici ed ormoni di crescita - esogeni -.
• Sarà obbligatorio l'uso di ormoni e di antibiotici su tutto il bestiame, uccelli e specie acquatiche che siano destinate al consumo umano.
• Sarà obbligatoria l'introduzione a livello mondiale dei prodotti OGM non etichettati come tali, sia nei raccolti che negli animali, nei pesci e nelle piante.”
VIDEO SUL CODEX ALIMENTARIUS by Tanker Enemy.
Fonte originale: anh-europe.org / Traduzione a cura di: Cristina Bassi 

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