Pages - Menu

lunedì 10 gennaio 2011

La radioattività uccide in guerra come in "pace"

in "patria" come in Iraq, come nei Balcani.
La sintesi di Libree Idee è eloquente più di mille parole, il pegno che i nostri liberatori esigono, quando sarà considerato eccessivo?
Quante vite (non solo italiane) dobbiamo loro "regalare" contro la nostra volontà?

Barbara


La Chernobyl italiana: strage di pastori e agnelli deformi

Una strage silenziosa: 40 civili e 23 militari. Diagnosi: leucemia. Il sospetto è ormai una certezza: si chiama “sindrome di Quirra”, la località sarda che ospita il poligono militare interforze tra le colline di Perdasdefogu e lo specchio di mare di Capo San Lorenzo. Uranio impoverito, tumori, agnelli deformi. Ha il cancro il 65% dei pastori che vivono nei pressi dell’installazione militare. E’ il risultato-choc di un’indagine avviata dai veterinari delle Asl di Cagliari e Lanusei, per monitorare l’impatto ambientale e sulla salute nell’area a ridosso del poligono. E’ una piccola Chernobyl italiana, scrive Pino Cabras su “Megachip”, dando risalto al reportage di Paolo Carta pubblicato il 4 gennaio da “L’Unione Sarda”.

Una vicenda terribile, un disastro militare-ambientale che si consuma nella terra che accoglie la stragrande maggioranza delle esercitazioni militari italiane: finora i grandi organi di stampa non ne hanno voluto parlare, dice Cabras, con la lodevole eccezione di un’inchiesta di RaiNews, peraltro poco divulgata. «Come spesso accade, sono stati gli scrittori i primi a perforare le bugie di governi e generali, in mezzo ai silenzi dei media e dei politici pavidi». La “sindrome di Quirra” è stata raccontata ad esempio in due romanzi, “Perdas de fogu” firmato da Massimo Carlotto col collettivo sardo Mama Sabot, e “Il pettine senza denti” di Eugenio Campus. «Ora però tutto il disastro emerge nei tabulati di una Asl», continua Cabras: «Gli irrisi, i “complottisti”, quelli che non accettavano le verità ufficiali, avevano ragione. Il caso, scommetteteci, ora non potrà più essere insabbiato».

Quasi in ogni ovile, scrive Paolo Carta su “L’Unione Sarda”, nascono agnelli malformati e i pastori si ammalano di tumore. Le indagini dei veterinari delle Asl cagliaritane, su incarico del Comitato di indirizzo territoriale che segue il controllo ambientale del poligono, sono arrivati a risultati choc. I dati raccolti a ridosso della zona militare sono assolutamente fuori dalla norma. Addirittura, secondo la verifica dei veterinari Giorgio Melis e Sandro Lorrai, esiste un collegamento tra le deformazioni congenite genetiche degli agnelli e i tumori che hanno colpito gli allevatori. Una vera emergenza: a Quirra, quasi 7 pastori su 10 hanno contratto la leucemia.

Il rapporto, continua “L’Unione Sarda”, è stato spedito a metà dicembre ai responsabili del comitato d’indagine: è soltanto una prima stesura del lavoro che verrà ultimato entro gennaio con il controllo degli allevamenti presenti nelle campagne di Perdasdefogu. Anche se per arrivare a risultati definitivi sarà necessario attendere l’esito degli esami di laboratorio ancora in corso sugli ovini e sui bovini prelevati negli allevamenti, sui vermi, sulle cozze e su parte della flora già selezionati dagli esperti, un dato già oggi è certo: le rilevazioni ovile per ovile hanno confermato quello che da tempo sostengono pacifisti e antimilitaristi riuniti in diversi comitati. Ovvero: ciò che sta accadendo a Quirra è un fatto assolutamente eccezionale.

L’indagine dei veterinari (arrivata dieci anni dopo le richieste ufficiali dei pacifisti alle istituzioni) ha analizzato soltanto gli allevamenti. Invece il bilancio dei decessi per tumori aggiornato in un registro a cura del comitato pacifista “Gettiamo le Basi” è ancora più grave: 23 militari e 40 persone tra i civili che pascolano, coltivano, abitano o lavorano nei pressi della zona militare. E finisce per mettere sotto accusa le attività del poligono interforze, anche se nella loro relazione i veterinari effettuano soltanto una fotografia (inquietante) dell’esistente, senza lasciarsi andare nella spiegazione scientifica delle cause di tutto ciò, che dovrà venire dal comitato scientifico responsabile del monitoraggio ambientale.

«In attesa dei riscontri ufficiali del controllo del territorio, che doveva concludersi entro il 2009 ma che non è ancora terminato – continua Paolo Carta – quel che è emerso dai primi riscontri trapelati alimenta il dibattito intorno al poligono interforze e più in generale sugli effetti che producono tutti i campi di addestramento bellico sardi, anche quelli di Capo Frasca e Teulada». Imputato numero uno, le “polveri di guerra”: nano-particelle di metalli pesanti, causate da esplosioni a temperature elevatissime, raggiungibili solo con l’utilizzo di proiettili arricchiti. Tracce di “polveri di guerra” sono state rilevate persino a Baunei, molto più a nord del poligono del Salto di Quirra, come conferma la dottoressa Maria Antonietta Gatti dell’Università di Modena, consulente del ministero della Difesa nella commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito.

Un allarme che diventa orrore: l’indagine dei veterinari che hanno battuto palmo a palmo la campagna di Quirra finisce per creare una micidiale equazione fra i tumori degli allevatori e le deformità dei capi: agnelli nati con due teste o sei zampe oppure addirittura sventrati. L’inchiesta-choc di Quirra, ricorda ancora “L’Unione Sarda”, sembra confortata dai dati raccolti in un’altra zona della Sardegna, non troppo lontana: quella di Villagrande. «In un allevamento a San Lorenzo, sorto 25 anni fa, i veterinari sono venuti a conoscenza di un elevatissimo numero di aborti tra il 1985 e il 1990 e negli ultimi cinque anni sono nati capretti senza organi genitali».

Il figlio del titolare dell’allevamento, racconta il giornale, si è ammalato di tumore nel febbraio del 1997 ed è morto nel novembre del 2004. A Tintinau, l’ultimo agnello nato con gli occhi dietro le orecchie risale al dicembre del 2009 e due fratelli allevatori che accudivano il bestiame sono morti di tumore a distanza di otto mesi uno dall’altro tra il 2003 e il 2004. Un terzo fratello è in cura per la stessa patologia dal giugno scorso a Milano. E questi sono soltanto alcuni passi della relazione di 43 pagine firmata dai veterinari Giorgio Mellis e Sandro Lorrai. Una novità per certi versi clamorosa, destinata a riscrivere la storia sanitaria del Salto di Quirra e ad aprire nuovi scenari sui tumori nei pastori.

(Fonti: Paolo Carta, “Rapporto choc sul poligono di Quirra. L’Asl: negli ovili agnelli deformi e pastori con la leucemia”, da “L’Unione Sarda” del 4 gennaio 2011,
www.unionesarda.it. Servizio ripreso da “Megachip” Quirra, Sardegna. Vicino ai war games, due su tre hanno la leucemia

via
Libree Idee


L’uso dell’Uranio Impoverito è un crimine di guerra

Postato il 06 gennaio 2011 da e su Saigon2k

Mentre gli scienziati e studiosi americani hanno avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione del genere umano, i loro agenti e la loro potente elite -chi governa gli Stati Uniti- hanno commesso i più grandi crimini contro l’umanità. Questi crimini orrendi continuano inesorabili e con grande intensità. Tranne qualche eccezione, la “libera” stampa degli Stati Uniti è rimasta completamente in silenzio di fronte a questi crimini. La ragione per questo silenzio ha a che fare con gli interessi dei proprietari dei media, e cioè il loro interesse nel reprimere l’umanità. Molti americani ben informati e coscienziosi alzano la propria voce contro questi crimini, ma il tormento e l’agonia di questi cittadini americani non sembrano avere alcun effetto sui giornalisti addomesticati dei proprietari dei media. Questa insensibilità sta sommergendo gli Stati Uniti d’America assieme al resto del mondo.
Uno degli sviluppi più diabolici negli armamenti è l’uso dell’uranio che non può più venir utilizzato nei reattori. Questo è anche conosciuto come uranio impoverito. Ed è radioattivo. Dopo un certo processo, può venir convertito nel materiale più duro che esista nel pianeta. Un proiettile d’acciaio non è in grado di penetrare un carro armato d’acciaio. Al contrario, un proiettile fatto di uranio impoverito è in grado di penetrare la corazza d’acciaio di un carro armato ed esplodere all’interno del mezzo. L’uranio ha la proprietà di bruciare intensamente quando surriscaldato. In forma polverosa, l’uranio prende subito fuoco quando surriscaldato.
Nuha al-Radi, un’artista e autrice dei Diari di Baghdad, poco prima di morire di leucemia nel 2004, scrisse: “Sembra che stiano tutti morendo di cancro. Ogni giorno si sente di qualche conoscente o amico di un amico che sta morendo. Quanti muoiono poi negli ospedali senza che nessuno sappia niente ? A quanto pare, oltre il 30% degli Iracheni ha un tumore, e ci sono un sacco di bambini con la leucemia. L’uranio impoverito lasciato dalla campagna di bombardamenti degli americani ha trasformato l’Iraq in un paese infestato dal cancro. Per centinaia d’anni ancora, gli effetti dell’uranio continueranno a distruggere l’Iraq e le aree limitrofe.”
Gli Stati Uniti hanno usato l’uranio impoverito in Yugoslavia, Iraq e Afghanistan. Ovunque venga usato in guerra, l’uranio impoverito genera radioattività. L’uranio bruciato continuerà ad emettere radioazioni per miliardi di anni. Le radioazioni emesse dall’uranio non viaggiano molto lontano dalla fonte. Ma se, per caso, queste particelle radioattive entrano nel corpo attraverso la respirazione o attraverso l’acqua contaminata, allora fino al giorno della morte queste particelle distruggeranno le strutture base del corpo come il DNA, etc. Il loro effetto è di produrre malattie mortali come il cancro, che eventualmente porteranno alla morte la persona colpita.
Le autorità degli Stati Uniti hanno sparso questo tipo di detriti radioattivi in varie parti del mondo e stanno nascondendo questo fatto al proprio popolo.
di Mujahid Kamran



1 commento:

  1. Fottuto segreto militare. Fottuti uomini. Fottute guerre. Fottuta la mia terra.
    Indovina un pò...pare che gli "esperti" dicano che la Sardegna sarebbe adatta ad ospitare tutte le centrali nucleari italiane. Certo sismicamente è il territorio più antico d'Italia...fottuti uomini...

    RispondiElimina