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martedì 4 gennaio 2011

Lontano dagli occhi

Caro Stefano,
sei uno scienziato onesto, sincero, non sono questi i ricercatori che devono andare avanti, si sà, tu disturbi, la scienza deve essere "complice" ed avallare ciò che il business ordina, Pil e carriera prima di tutto, gli effetti collaterali sulla salute delle persone? Che importano, ci saranno gli scienziati in tv che li negheranno.
Con eterna ed immensa stima
Barbara

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Se il detto non è sempre lo specchio della verità, è comunque vero che, visto da lontano, il panorama assume connotati diversi rispetto a quelli più abituali di una visione da pochi passi.


In questo momento mi trovo dall’altra parte del mondo, in Australia, a Sydney, a casa di mio figlio. Mi sto dando un’occhiata intorno per programmare un eventuale futuro per me che, ormai vecchio, ho fatto quello che potevo e che in cuor mio dovevo per il bene comune. So benissimo che quanto sto dicendo suonerà musica per gli orecchi di qualcuno: il rompiscatole si toglie di mezzo e noi potremo fare i nostri comodi senza il suo intoppo.


Fossi in loro, però, io non m’illuderei. Combattere non mi ha mai spaventato: l’ho fatto per una vita e continuerò a farlo, se non altro per il piacere di esporre la nudità repellente di certi personaggi. Andarmene, se mai me ne andrò, sarà una sconfitta non per me ma per tutti coloro che avranno firmato una sentenza di condanna per i loro figli, chi in cambio di due soldi, chi di una gloria da tromboni o da saltimbanchi o chi anche solo per il piacere tanto perverso quanto triste di fare del male, un piacere che ho scoperto essere molto più comune di quanto non avrei mai potuto immaginare.


Da lontano, dicevo, le cose appaiono diverse.


Di tanto in tanto, la mattina vedo il TG1 o, quando ho accesso ad Internet, do un’occhiata ai giornali italiani, e tanto di ciò che mi faceva arrabbiare solo pochi giorni fa ora mi fa sorridere. Vedo, per esempio, i servizi sui cosiddetti “botti di Capodanno”, una manifestazione d’imbecillità popolare suicida tanto peculiare dei paesi con un tasso di sottosviluppo pronunciato. Così sfilano davanti al video barelle con idioti fasciati alle mani o agli occhi o le facce decorate a lutto del mezzobusto di turno che, quasi annunciasse una calamità naturale, informa di come un demente abbia sparato in aria (il perché resta ignoto ma pare del tutto accettato) e abbia fatto fuori qualcuno. Al di là dei feriti, per i quali provo compassione umana in quanto cerebralmente sfortunati, e dei morti che, magari, non c’entravano, nessuno rende noto di come tutta quella pirotecnia inquini pesantemente l’ambiente. Lo so: qualcuno mi dirà che esagero, ma, piaccia o no, le cose stanno così e non si contratta.


E, a proposito d’informazione mancata, ho ricevuto una valanghetta di mail che gridano allo scandalo perché il solito tuttologo catodico ha sparato le solite idiozie sugl’inceneritori sostenuto dal solito “scienziato” di regime. Qui la cosa non è arrivata e, dunque, mi mancano i particolari ma, comunque, non credo che saperne di più avrebbe aggiunto qualcosa alla solita minestra.


Cari interlocutori, chi sbaglia siete voi. Il trucco è contrabbandare un personaggio come il tale Corrado Augias (il tuttologo di cui sopra era lui) come qualcuno che si esprima con autorità su di un argomento che faccia comodo all’establishment. Nella fattispecie, l’argomento era quello prediletto dell’incenerimento dei rifiuti, una fonte insostituibile di denaro per chi conta davvero. Naturalmente il tale Augias è di un’ignoranza crassa sul tema specifico e, dunque, le sue parole valgono quelle di un qualunque frequentatore di mescite pubbliche, ma - i professionisti del tarocco lo sanno bene – far transitare un materiale qualunque per quella sorta di pietra filosofale che è la TV significa trasformare ipso facto lo sterco in oro.


L’errore sta negli orecchi di chi ascolta. Se si ha la pazienza e il tempo da perdere per ascoltare l’Augias di turno (uno vale l’altro) accompagnato dal compare “scienziato” che la sa lunga (la compagnia di giro è sempre la stessa), si fanno quattro risate e si pensa ad altro. È quando questi personaggi vengono presi sul serio che si cede al nemico. Vero è che i veri Augias, Veronesi, Testa, giù fino ai soldatini minori come Franco Battaglia e simili arrivano in un fiat a milioni di persone; vero è che noi non abbiamo mezzi di comunicazione efficienti e quei pochi che abbiamo (Internet o conferenze frequentate da due gatti) sono gocce nell’oceano; vero è che i pochissimi strumenti scientifici che abbiamo non riescono a funzionare perché ci sono sottratti da infiltrati o, quando esistono, non c’è un centesimo per mandarli avanti. Ma noi abbiamo una forza che loro non hanno: abbiamo ragione.


Ho accennato poche righe fa agl’infiltrati. Chi ne vuole un esempio vada sul blog milionario del ragionier Grillo e legga http://www.beppegrillo.it/2011/01/tumori_il_punto_di_non_ritorno/index.html. Credo che qui il comico stia abbondantemente superando se stesso e stia toccando vette di farsa tragica mai raggiunte dagli umani. Da una parte l’ineffabile ragioniere attira i suoi grillini suonando il trombone contro l’incenerimento dei rifiuti e dall’altra (http://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2042-la-squallida-vicenda-del-microscopio-narrata-su-megachip.html) fa in modo che la pratica continui senza il disturbo di chi la mette a rischio mostrando a tutti ciò che ha già mostrato alla comunità scientifica (parlo di quella vera, non di quella delle università italiote).


Continuando a leggere qua e là (quanto basta a non farmi dimenticare la patria), vedo che l’Enel non è contenta delle emissioni della centrale di Polesine Camerini: si può sempre fare di più ed ora, nel bel mezzo del parco, nel falò ci ficca pure rifiuti e se ne vanta. I miei complimenti a chi ha archiviato un processo che poteva risultare imbarazzante per i signori dell’“energia che ti ascolta”, e lo ha fatto accuratamente di nascosto da noi, usando consulenti che di nanopatologie sapevano zero, così come, del resto, nulla sapevano di microscopia elettronica cadendo in svarioni grotteschi, ma che erano adattissimi alla bisogna (http://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2078-i-misteri-di-rovigo.html).


Basta: adesso vado a fare due salti con i canguri.

Stefano Montanari

1 commento:

  1. Ho trovato questo pezzo estremamente interessante.
    Grazie di averlo pubblicato.
    Ciao.

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