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giovedì 29 settembre 2011

Lettera “segreta” ma catastrofe manifesta

Sta tenendo banco in queste ore, dopo che il testo ha trovato pubblicazione sui giornali, la lettera "segreta" a firma Mario Draghi e Jean-Claude Trichet che la BCE ha inviato al governo italiano il 5 agosto scorso per impartire ai camerieri di turno gli ordini relativi ad un menù a base d’Italia e d’italiani, deputati a trasformarsi in leccornie prelibate al desco della grande finanza, prima di defungere nel cassonetto della spazzatura sotto forma di rifiuti organici.
Le parole contenute nella missiva che intima alla classe politica  la direzione da intraprendere, sono senza dubbio assai interessanti, così come sono interessanti l’indignazione e lo stupore manifestati nel leggerle, da parte di tanti benpensanti (soprattutto a sinistra) che da sempre difendono strenuamente l'euro , la UE, la BCE e tutta l’accozzaglia politico/mafiosa che da Bruxelles sta tirando le fila dello stato unico monoculturale (ma all’insegna del multi) e globalizzato. 
Una sorta d'inferno in superficie, dove i cittadini verranno trasformati in tante scimmiette ammaestrate, che scimmiottano il modello americano e lavorano ad interim con paghe da fame, mangiano ad interim cibo spazzatura, vivono ad interim dentro a qualche tugurio fatiscente, ma votano regolarmente (non ad interim) uno dei due candidati del monopartito unico, con il convincimento di essere scimmiette con un’esistenza ad interim, ma in possesso di solidi valori di destra o di sinistra che li rendono scimmiette migliori…..

Tornando alla lettera, i novelli salvatori della “patria” Draghi e Trichet propongono una ricetta invero estremamente semplice e non potrebbe essere diversamente trattandosi di una demolizione controllata.
Ricetta naturalmente votata ad aumentare il potenziale di crescita, laddove per crescita s’intende l’indice del pil, rappresentativo di tutti gli esborsi monetari a carico dei cittadini.

Liberalizzate tutto e tutti, facendo si che lo stato non abbia più voce in capitolo in nessuna questione, lasciando ai vari cartelli (lobby, oligopoli travestiti) mafiosi la tranquilla gestione di qualsiasi attività.

Eliminate qualsiasi tutela concernente la contrattazione del lavoro e qualunque ostacolo alla flessibilità, affinché tutti i lavoratori si trasformino al più presto in un gregge di precari senza coordinate che accettano ogni tozzo di pane rancido venga loro gettato con magnanimità dalla mano che li farà sopravvivere.

Riducete i salari dei dipendenti pubblici, e conseguentemente anche di quelli privati, facendo si che tutti costoro non abbiano di che vivere e il sistema bancario possa agevolmente prendere possesso delle case e dei risparmi accumulati dalle generazioni precedenti.

Scagliate la folgore dal cielo attraverso un decreto legge che la renda immediata e fatelo seguire da una modifica costituzionale che lo blindi per i secoli a venire e gli doni una patente di legalità.

Ma soprattutto fate in fretta, il colpo del ko va sferrato prima che le scimmiette si rendano conto di essersi trasformate in gamberoni che galleggiano nell’acqua della bollitura, altrimenti ci toccherà rivedere le stime di produttività dell’intera operazione e spendere un sacco di soldi per foraggiare i macellai dell’Eurogenfor ed i benpensanti di cui sopra, che già hanno iniziato a criticarci, nel tentativo di mostrarsi coerenti con il personaggio che si sono costruiti e riuscire ad orientare il dissenso laddove non possa farci del male.

Perciò datevi una mossa, vi paghiamo per questo no?
 
Marco Cedolin

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