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lunedì 4 marzo 2013

Un abbraccio ai ragazzi di Novalesa


Un abbraccio ai ragazzi di Novalesa

Con delicatezza…
Nicolas, Stefano e Lorenzo sono tre giovani di Novalesa. Sabato pomeriggio stavano pulendo un campo incolto da tempo dalle sterpaglie. Il loro progetto, recuperare questa terra e ripiantare delle colrtivazioni di patate. Nel sistemare il terreno hanno rinvenuto un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale che è immediatamente esploso investentoli con l’urto e le schegge. Nicolas, il più grave dei tre ha subito delle ferite gravissime, alle mani e agli occhi....
In queste ore la sua prognosi si sta sciogliendo ma i danni sono molti, la sua vita sarà comunque compromessa e la bravura dei medici e la sua tenacia dovranno essere grandi. Questa è una storia di montagna, una storia della valle di Susa e come molte storie di queste terre una storia no tav. Nicolas è il figlio di Stefano Marzolino, storico miltante no tav, da sempre animatore del presidio no tav di Venaus e dei comitati della valle Cenischia. Sua mamma e i suoi nonni materni sono invece di Bussoleno e qui si spendono da pensionati nelle iniziative e nelle mobilitazioni. Con la sua famiglia Nicolas da sempre in prima fila nella lotta. Sono storie di uomini e donne che amano la propria terra, la vivono, la coltivano, la difendono, in prima persona. Per tutti noi questi sono giorni difficili, sono i giorni in cui i nostri compagni, i nostri amici hanno bisogno, la nostra comunità ha bisogno. Stefano il papà di Nicolas è un falegname contadino, questo ha insegnato a suo figlio, il lavoro, il sudore, la fatica, l’onestà, a testa alta però, da uomo libero, sempre. Da oggi queste famiglie avranno una nuova sfida da affrontare, le cure la riabilitazione, molte giornate da vievere lontano da Novalesa. Il nostro pensiero è dunque da subito azione e forza, non disperazione ma progetto ed ecco che in queste ore già nascono le prime iniziative di solidarietà, di sostegno, di affetto a cui ne seguiranno altre ancora. Il lavoro di papà Stefano sarà portato avanti dai tanti amici e colleghi falegnami, ma la terra e la campagna coltivata da queste famiglie, la nostra terra la dobbiamo seguire insieme e da subito sarà possibile per tutti partecipare andando al presidio di Venaus per organizzarsi e coordinarsi nel lavoro.
A tutti loro va il nostro pensiero e il nostro affetto…
A nome di una popolazione intera, del popolo no tav, degli amici, dei compagni

1 commento:

  1. Una tragedia immane, unisco il mio abbraccio e mi fà piacere sentire che dei giovani si riavvicinino alla terra, il futuro è nella terra e non dobbiamo farcela portare via.
    Ciao

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