Fanno il paio con le strabilianti proposte di Van Rompouy per una "nuova Europa", simile all'Altra europa di Tsipras
Le Otto proposte di Prodi per il rilancio dell’industria
Roba da ridere (per non piangere)
Un consiglio: cari amici lettori leggete subito le Otto proposte ( o "mosse") di Prodi per il rilancio dell’industria (*). Certo, ci si rovina la colazione... Ma ne vale la pena, perché rappresentano la riprova del semianalfabetismo economico del ex Premier, ben innaffiato, come prevedibile, da ovvietà dirigiste nel peggiore stile sinistra democristiana. Roba da ridere (per non piangere) Vediamole da vicino.
Primo punto. Se le imprese non ricevono denari dalle banche, la colpa è delle imprese che - scoperta dell' acqua calda- devono imparare ad autofinanziarsi… E come? Se la pressione fiscale è a livelli proibitivi?
Secondo punto: vanno incentivate le fusioni e concentrazioni. Le piccole imprese devono sparire. Perfetto. Come uccidere il modello economico italiano.
Terzo punto. Servono più fondazioni, per favorire la discontinuità dell’imprese italiane, di tipo “famigliare”, e aprire a nuovi apporti esterni. Certo, per come sono andate male le Fondazioni è proprio il caso di insistere…
Quarto punto. Bisogna aiutare gli imprenditori falliti a tornare in campo. E chi paga? Lo Stato, of course… Ergo nuove tasse…
Quinto punto. Per incrementare gli investimenti esteri in Italia, oltre alle solite semplici-semplici-semplici cose da fare ( più flessibilità, meno burocrazia, più sicurezza), vanno subito costruite buone scuole per i figli dei collaboratori esteri… Si commenta da sé…
Sesto punto. Bisogna scegliere tra meccanica strumentale ed elettronica di consumo. E chi decide? Il mercato? Non sia mai... Decide lo Stato, come accadeva nei paesi del socialismo reale...
Settimo punto. Nuova politica energetica. Anche qui, chi decide? Lo Stato, ovviamente… Ergo nuove tasse…
Ottavo punto. Vanno subito create reti di ricerca alla tedesca (Fraunhofer) destinate a risolvere i problemi di innovazione della imprese… Così come per incanto… E chi paga? Lo Stato, naturalmente… Ergo nuove tasse…
Insomma, Stato-Imprenditore, Stato-Imprenditore, Stato-Imprenditore, Stato-Imprenditore… Quindi tasse-tasse-tasse-tasse... Prodi è una specie di disco rotto (statalista).
Esistono due tipi di cretinismo economico. Quello di chi non conosce l’economia e parla a vanvera. E quello di chi conosce una sola teoria e pretende di sapere tutto… Quest’ultimo è il caso di Prodi, un semianalfabeta. Dell'ovvio democristiano, con "scappellamento" a sinistra...
Nessun commento:
Posta un commento