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lunedì 23 febbraio 2015

Roma, dopo Mafia Capitale Svendopoli, affitti a zero euro per gli amici

Un'altra tegola sul Pd, Sel e vari. Non bastava mafia capitale, inchiesta sul business della "solidarietà", dalla quale non appena emersero i nomi degli esponenti del partito dei giusti arrivarono subito i pompieri a minimizzare.

Ora arriva l'inchiesta Svendopoli. Proprio il Pd fece una battaglia contro Alemanno per un palazzo che secondo loro l'amministrazione Alemanno avrebbe regalato a Casa Pound. Qui la questione coinvolge altro che un palazzo, ma ovviamente non si possono fare paragoni (i dettagli nell'articolo sotto)....i moralmente superiori hanno come unico fine il bene supremo dell'umanità. 

Ad esempio, che dire Il Pd regala un monastero allo chef Carlo Cracco, costato ai contribuenti circa 13 milioni di euro  Avete sentito rivoltosi scandalizzati???

Articoli di giornale ed interrogazioni parlamentari? Niente, il solito silenzio omertoso.
Tanto per ricordare i due pesi e due misure applicate dalla "imparziale" magistratura, ricordo altri piccoli "incidenti":

Lo scandalo Lusi, si conclude con la sua condanna ad 8 anni, espulso dal Pd  e di tutti i nomi fatti prima che si riducesse al silenzio nessuna indagine, nessuno scandalo. A chiunque, secondo l'accusa rubi 25milioni è consentito andare in convento in ritiro no? Però è stato condannato il PD...per i fondi? No, per aver espulso Lusi. Meglio che fare la fine di David Rossi di Mps. A qualcuno interessava approfondire cosa intendesse Lusi quando dichiarò: 

"Io ho gestito - dice Lusi nell'intervista - 214 milioni di euro del partito, e ne ho lasciati 20 in cassa. Facciamo finta che ne abbia presi 7, poi ho pagato 6 milioni di tasse e arriviamo a questi famosi 13 milioni. Ne rimangono altri 181". "Questa partita - aggiunge Lusi - è molto più grande, questa partita fa saltare il centrosinistra. E quando su di me uscirà fuori ulteriore merda, che servirà a screditarmi definitivamente, vedrà che non ci sarà più una domanda da porsi. "Perché - fa osservare Lusi - i revisori dei conti e il comitato di tesoreria hanno sempre fatto relazioni positive sui miei bilanci? Io ho sempre avuto uno scontro a viso aperto con Parisi, perché lui diceva che io facevo le cose sporche per Rutelli. Se uno pensa che ha un tesoriere furbetto prende le contromisure, no?".  Fonte


Tutto a posto a Siena, ora il Tesoro è entrato a far parte del capitale e quando Mps avrà bisogno di una iniezione ecco che i nostri danari saranno prontamente serviti. Eh si sà la finanza rossa ha una marcia in più.....Ora ci risiamo, i moralmente superiori fanno prima intascare un bel gruzzoletto alla banca nella quale lavorano i "Boschi", con un provvedimento ad hoc. Poi sì scatta il commissariamento, ma ormai chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, sempre i soliti ovviamente. L'importante sia contenta Londra.

Solo a gennaio è stato indagato il consigliere regionale Pd D'Avolio, non me ne sono accorta dai tiggì. A febbraio, sì, sempre di quest'anno tocca al sindaco Pd di Rimini,per il fallimento dell'aereporto, indagato insieme a molti esponenti della banda del Pd regionale. Anche questo, per i media evidentemente, non è uno scandalo gravoso.

Ma non importa, basta proporre ai giornali qualche aggiornamento su Ruby o lo psiconano che queste questioni di milioni di euro diventano quisquilie insignificanti.
La passione per le banche, i soggetti deboli nella società secondo i paladini dell'equità, è sana ed intrinseca alla sinistra.I giornali ne parlano poco perché il Pd è anche tanto riservato, non ama vantarsi per questi "meriti".

Ne approfitto per consigliare la lettura di questa bella biografia dell'ennesimo leader (sì perché spesso a sinistra si "dimenticano" dei predecessori e loro nessi con i poteri forti, così all'avvento del nuovo capo del Pd tutti a fingere la sorpresa) del partito che difende i poveri ed i deboli Matteo Renzi: le frodi, il lavoro nero ed i troppi ‘affari’ di famiglia

Sempre per ricordare i bei momenti, nel Pd sotto l'era Bersani furono 400 gli indagati.
Guai a chi pone dubbi sulla loro certa superiore moralità.

visto sul Blog di  Luciano Davì

Su Alemanno scatenarono (il PD e relativi media mainstream ) una bufera per molto meno. Ma Marino può sempre sostenere che non sapeva nulla. Tanto i moralmente superiori sono tali anche davanti ai giudici, vedi sentenza assoluzione di Vendola e Lady Asl
Non è favoritismo e clientelismo
Svendopoli Roma, la lista degli immobili affittati a zero euro
20/02/2015 - di Tommaso Caldarelli

Il Tempo pubblica le prime quattro liste di immobili a canone "nullo". Sinistra Ecologia e Libertà modifica il suo sito dopo l'emersione delle notizie. Le opposizioni ancora sulle barricate
Svendopoli Roma, la lista degli immobili affittati a zero euro <1/3>

Svendopoli Roma, la lista degli immobili affittati a zero euro
Svendopoli Roma, la lista degli immobili del Comune affittati o dati in concessione ad associazioni, partiti, enti religiosi, ma anche a veri e propri locali commerciali fa abbastanza impressione: terreni, fabbricati, locali, aree o suoli a volte praticamente gratis. La lista, fornita dalla Multiservizi Romeo Gestioni che negli anni scorsi si è occupata per conto di Roma Capitale della gestione del Patrimonio sta venendo pubblicata a puntate da un noto quotidiano romano.
SVENDOPOLI ROMA, LA LISTA DEGLI AFFITTI A ZERO EURO - Il Tempo infatti esce in pagina con le prime quattro tabelle dell'Affittopoli capitolina, mentre in Aula si procede a tappe forzate verso l'approvazione della delibera, con il voto finale, scrive il Messaggero, pensato per martedì.

Tabella Il Tempo, qui gli altri tre schemi

A via di Sant'Agapito un ente ecclesiastico paga un terreno meno di un euro al mese di affitto; "in piazza del Grillo, al civico 1, c'è l'Associazione dei Cavalieri Ospedalieri di Malta e Rodi", che pagano un canone d'affitto da 1,03 euro al mese per la loro sede vista Fori Imperiali. Il Centro Studi per la Storia dell'Architettura, dice ancora il Tempo, con sede in via del Teatro di Marcello, arriva ad 8 euro al mese. Il Porquoi, locale-pub a San Lorenzo, paga 340 euro al mese di affitto; in via Tomacelli il Mana Mana, bottega di abbigliamento, non arriva a 330 euro di affitto.


ROMA, LE SEDI DEI PARTITI NELL'AFFITTOPOLI - Scoppia anche il caso delle sedi di partito: il circolo di Sinistra, Ecologia e Libertà di Tor Tre teste è in affitto al Campidoglio per un canone da 142 euro al meseMaurizio Zammattaro, coordinatore di Sel nell'area metropolitana di Roma, spiega al Messaggero che "il locale ospita l'associazione culturale il Segno, che ha lì la sede da ben prima che nascesse Sel. L'associazione, che paga regolarmente l'affitto, ogni tanto ci accoglie per le nostre iniziative". Navigando sulla pagina ufficiale di Sinistra, Ecologia e Libertà si trova in effetti il circolo di Tor Tre Teste "presso la sede dell'associazione".


Ma accedendo alla pagina nella versione della Cache di Google (qui del 16 febbraio) ci si accorge che la precisazione che il circolo si appoggia all'associazione è stata aggiunta successivamente all'emersione delle notizie.



Sia come sia, le opposizioni sono sulle barricate.


LE OPPOSIZIONI: "ABUSO D'UFFICIO" - Il Movimento Cinque Stelle con Daniele Frongia ha divulgato la notizia che l'Agenzia delle Entrate, grazie ad una serie di foto aeree fatte nel 2006″, avrebbe scoperto 300 immobili di proprietà del Campidoglio mai "formalmente registrati", né qualcuno sa "chi ci abiti"  di affitto, ovviamente, manco a parlarne. "L'agenzia ha segnalato ufficialmente la cosa al Comune nel 2008, ma nessuno ha mai fornito una risposta al Catasto", aggiunge Daniele Frongia del Movimento 5 Stelle; tali immobili non sono stati inclusi nella delibera di alienazione e per l'opposizione è la prova che il Comune non abbia idea di quanti beni sia effettivamente in possesso e che sia necessario un censimento prima di procedere all'alienazione.


giovedì 12 febbraio 2015

L’età d’oro delle operazioni nere: le forze speciali degli USA sono presenti in 150 nazioni

ma no sono opere di carità, portano il bene nel mondo, aiutano i ribelli contro dittatori sanguinari…I liberatori possono fare quello che vogliono con la copertura della società civile che fanno loro da promoter per le guerre umanitarie. E’ il programma SOLO,nel senso l'unico mondo possibile. In Africa mettono proprio direttamente chi si è "laureato” in antiterrorismo nell’ambito delle Joint Special Operation ma in Italia i paladini della giustizia e della morale tanto solerti nel ricordare i crimini fascisti commessi 70 anni fa (mica come gli inglesi, francesi, belgi e boeri, loro portavano caramelle) ma  per fortuna  orache  in Africa ci sono i giusti gli africani vivono in pace, armonia e benessere. Tanto chi non si trovabene può sempre arrivare qui dove saranno accolti con tutti gli onori.


L’età d’oro delle operazioni nere: le forze speciali degli USA sono presenti in 150 nazioni

febbraio 11 2015
Il seguente articolo è ciò che volevo evidenziare da oltre una settimana, ma le notizie erano così travolgenti che semplicemente non ne ho avuto la possibilità, finora. Avendo spese molto tempo a cercare di capire il mondo, mi stupisco sempre di ciò che leggo. Mentre i lettori abituali di questo sito sono ben consapevoli di come aggressivo e irresponsabile sia l’impero USA, distribuendo risorse militari all’estero, credo che parte delle seguenti informazioni, li renderanno ancora più inquieti.
Dall’articolo di Nick Turse sull’
Huffington Post: The Golden Age of Black Ops:
Durante l’anno fiscale che si è concluso il 30 settembre 2014, le forze delle operazioni speciali (SOF) statunitensi erano presenti in 133 Paesi, circa il 70% delle nazioni del pianeta. Secondo il tenente-colonnello Robert Bockholt, ufficiale delle relazioni pubbliche del Comando Operazioni Speciali (SOCOM). Nell’arco di tre anni le forze d’élite del Paese erano attive in più di 150 Paesi nel mondo conducendo missioni che vanno dai raid notturni alle esercitazioni. E quest’anno potrebbe essere record. Solo un giorno prima del raid fallito che pose fine alla vita di Luke Somers, solo 66 giorni dall’inizio dell’anno fiscale 2015, le truppe d’élite statunitensi avevano già messo piede in 105 nazioni, circa l’80% del totale nel 2014. Nonostante dimensioni e scopi, tale guerra segreta globale in gran parte del pianeta è ignota alla maggior parte degli statunitensi. A differenza della debacle di dicembre nello Yemen, la stragrande maggioranza delle Special Ops rimane completamente nell’ombra, nascosta al controllo esterno. In realtà, a parte modeste informazioni divulgate attraverso fonti altamente selezionate dai militari, fughe ufficiali della Casa Bianca, SEALs con qualcosa da vendere e qualche primizia raccolta da giornalisti fortunati, le operazioni speciali statunitensi sono mai sottoposte a un esame significativo, aumentando le probabilità di ripercussioni impreviste e conseguenze catastrofiche. “Il comando è allo zenit assoluto. Ed è davvero un periodo d’oro per le operazioni speciali“. Queste sono le parole del generale Joseph Votel III, laureato a West Point e Army Ranger, quando assunse il comando della SOCOM lo scorso agosto. E non credo che sia la fine, anzi. Come risultato della spinta di McRaven a creare “una rete globale interagenzie di alleati e partner delle SOF“, ufficiali di collegamento delle Operazioni Speciali, o SOLO, sono ora incorporati nelle 14 principali ambasciate degli USA per aiutare a consigliare le forze speciali di varie nazioni alleate. Già operano in Australia, Brasile, Canada, Colombia, El Salvador, Francia, Israele, Italia, Giordania, Kenya, Polonia, Perù, Turchia e Regno Unito, e il programma SOLO è pronto, secondo Votel, ad espandersi in 40 Paesi entro il 2019. Il comando, e soprattutto il JSOC, ha anche forgiato stretti legami con Central Intelligence AgencyFederal Bureau of InvestigationNational Security Agency, tra gli altri. La portata globale del Comando Operazioni Speciali si estende anche oltre, con più piccoli ed più agili elementi che operano nell’ombra, dalle basi negli Stati Uniti alle regioni remote del sud est asiatico, dal Medio Oriente agli austeri avamposti nei campi africani. Dal 2002, SOCOM è stato anche autorizzato a creare proprie task force congiunte, una prerogativa normalmente limitata ai comandi combattenti più grandi come CENTCOM. Si prenda ad esempio la Joint Special Operations Task Force-Filippine (JSOTF-P) che, al suo apice, aveva circa 600 effettivi statunitensi a sostegno delle operazioni di controterrorismo dagli alleati filippini contro gruppi di insorti come Abu Sayyaf. Dopo più di un decennio trascorso combattendo quel gruppo, i numeri sono diminuiti, ma continua ad essere attivo mentre la violenza nella regione rimane praticamente inalterata.
L’Africa è, infatti, diventato un luogo importante per le oscure missioni segrete degli operatori speciali statunitensi. “
Questa particolare unità ha fatto cose impressionanti. Che si trattasse di Europa o Africa, assumendovi una serie di contingenze, avete tutti contribuito in modo assai significativo“, aveva detto il comandante del SOCOM, generale Votel, ai membri del 352.mo Gruppo Operazioni Speciali presso la loro base in Inghilterra, lo scorso autunno. Un’operazione di addestramento clandestina delle Special Ops in Libia implose quando milizie o “terroristi” fecero irruzione due volte nella base sorvegliata dai militari libici, e saccheggiarono grandi quantità di apparecchiature avanzate e centinaia di armi, tra cui pistole Glock e fucili M4 statunitensi, così come dispositivi di visione notturna e laser speciali che possono essere visti solo da tali apparecchiature. Di conseguenza, la missione fu abbandonata assieme alla base, che fu poi rilevata da una milizia. Nel febbraio dello scorso anno, le truppe d’élite si recarono in Niger per tre settimane di esercitazioni militari nell’ambito di Flintlock 2014, una manovra antiterrorismo annuale che riuniva le forze di Niger, Canada, Ciad, Francia, Mauritania, Paesi Bassi, Nigeria, Senegal, Regno Unito e Burkina Faso. Diversi mesi dopo, un ufficiale del Burkina Faso, addestratosi all’antiterrorismo negli Stati Uniti nell’ambito del Joint Special Operations presso l’Università del SOCOM nel 2012, prese il potere con un colpo di Stato.
Le operazioni delle forze speciali, invece, continuano. Alla fine dello scorso anno, per esempio, nell’ambito del SOC FWD dell’Africa occidentale, i membri del 5° battaglione del 19.mo Gruppo Forze Speciali collaboravano con le truppe d’élite marocchine per l’addestramento in una base presso Marrakesh. Lo schieramento in nazioni africane, però, avviene entro la rapida crescita delle operazione all’estero del Comando delle Operazioni Speciali. Negli ultimi giorni della presidenza Bush, sotto l’allora capo del SOCOM, ammiraglio Eric Olson, le forze speciali sarebbero state dispiegate in circa 60 Paesi. Nel 2010 in 75, secondo Karen DeYoung e Greg Jaffe del Washington Post. Nel 2011, il portavoce del SOCOM, colonnello Tim Nye, disse a TomDispatch che il totale sarebbe stato 120 Paesi entro la fine dell’anno. Con l’ammiraglio William McRaven, in carica nel 2013, l’allora maggiore Robert Bockholt disse a TomDispatch che il numero era salito a 134 Paesi. Sotto il comando di McRaven e Votel nel 2014, secondo Bockholt, il totale si ridusse leggermente a 133 Paesi. Il segretario alla Difesa Chuck Hagel aveva osservato, tuttavia, che sotto il comando di McRaven, dall’agosto 2011 all’agosto 2014, le forze speciali erano presenti in più di 150 Paesi. “In effetti, SOCOM e tutti i militari degli Stati Uniti sono più che mai impegnati a livello internazionale, in sempre più luoghi e in una sempre più ampia varietà di missioni“, ha detto in un discorso nell’agosto 2014.
Il SOCOM ha rifiutato di commentare la natura delle missioni o i vantaggi dell’operare in tante nazioni. Il comando non farà neanche il nome di un solo Paese in cui le forze delle operazioni speciali USA sono state dispiegate negli ultimi tre anni. Uno sguardo ad alcune operazioni, esercitazioni ed attività rese pubbliche, però, dipinge un quadro di un comando in costante ricerca di alleanze in ogni angolo del pianeta. A settembre, circa 1200 specialisti e personale di supporto statunitensi si unirono alle truppe d’élite di Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Finlandia, Gran Bretagna, Lituania, Norvegia, Polonia, Svezia, Slovenia nell’esercitazione Jackal Stone, dedicata a tutto, dai combattimenti ravvicinati alle tattiche da cecchino, dalle piccole operazioni su imbarcazione a missioni di salvataggio degli ostaggi.
Per i capi delle Black Ops degli USA, il mondo è tanto instabile quanto interconnesso. “Vi garantisco che ciò che succede in America Latina influisce su ciò che accade in Africa occidentale, ciò che interessa l’Europa meridionale riguarda ciò che accade nel sud-ovest asiatico“, ha detto l’anno scorso McRaven a Geolnt, un incontro annuale dei dirigenti dell’industria spionistica con i militari. La loro soluzione all’instabilità interconnessa? Più missioni in più nazioni, in più di tre quarti dei Paesi del mondo, sotto il mandato di McRaven. E la scena sembra destinata ad ulteriori operazioni simili in futuro. “Vogliamo essere ovunque“, ha detto Votel a Geolnt. Le sue forze sono già sulla buona strada nel 2015. “La nostra nazione ha aspettative molto alte dalle SOF“, ha detto agli operatori speciali in Inghilterra lo scorso autunno. “Si rivolgono a noi per missioni molto dure in condizioni molto difficili“. Natura e sorte della maggior parte di quelle “missioni dure” tuttavia, rimangono ignote agli statunitensi. E Votel a quanto pare non è interessato a far luce. “Mi dispiace, ma no“, fu la risposta di SOCOM alla richiesta di TomDispatch per un colloquio con il capo delle operazioni speciali sulle operazioni, in corso e future. In realtà, il comando rifiutò di mettere qualsiasi personale a disposizione per una discussione di ciò che fa in nome degli USA e con i dollari dei contribuenti. Non è difficile indovinarne il motivo. Attraverso una combinazione abile di spavalderia e segretezza, fughe ben piazzate, abili marketing e pubbliche relazioni, coltivazione della mistica del superman (con un ciuffo dalla torturata fragilità di lato) e di estremamente popolari e pubbliciazzatti assassinii mirati, le forze speciali sono diventate le beniamine della cultura popolare statunitense, mentre il comando continua a vincere a Washington il pugilato sul bilancio. Ciò è particolarmente evidenziato da ciò che realmente accade sul campo: in Africa, armamento ed equipaggiamento di militanti e addestramento di un golpista; in Iraq, le forze d’elite statunitensi implicate in torture, distruzione di case, uccisione e ferimento di innocenti; in Afghanistan stessa storia, con ripetute segnalazioni di civili uccisi; mentre in Yemen Pakistan, e Somalia è lo stesso. E questo è solo una minima parte degli errori delle Special Ops. Quindi non solo il pubblico statunitense non ha idea di cosa succeda, ma ciò spesso finisce in un disastro. Vedasi più sotto.
Dopo più di un decennio di guerre segrete, sorveglianza di massa, un numero imprecisato di incursioni notturne, detenzioni ed omicidi, per non parlare di miliardi su miliardi di dollari spesi, i risultati parlano da soli. Il SOCOM ha più che raddoppiato le dimensioni e il segreto JSOC sarebbe grande quasi quanto il SOCOM nel 2001. Dal settembre di quell’anno, 36 nuovi gruppi terroristici sono nati, tra cui divesre succursali, propaggini e alleati di al-Qaida. Oggi, tali gruppi ancora operano in Afghanistan e Pakistan, dove ora ci sono 11 riconosciuti affiliati di
 al-Qaida, e cinque nella prima, così come in Mali, Tunisia, Libia, Marocco, Nigeria, Somalia, Libano e Yemen, tra gli altri Paesi. Un ramo è nato con l’invasione dell’Iraq, alimentato da un campo di prigionia statunitense, ed ora noto come Stato islamico che controlla una larga parte del Paese e della vicina Siria, un proto-califfato nel cuore del Medio Oriente che i jihadisti, nel 2001, potevano solo sognarsi. Quel gruppo, da solo, ha una forza stimata di circa 30000 armati che sono riusciti a conquistare grandi territori ed anche la seconda dell’Iraq, pur essendo incessantemente colpiti fin dall’inzio dal JSOC. “Dobbiamo continuare a sincronizzare il dispiegamento delle SOF in tutto il mondo“, dice Votel. “Dobbiamo tutti sincronizzarci, coordinarci e preparare il comando“. Ad essere fuori sincrono è il popolo statunietnse, costantemente tenuto all’oscuro di ciò che gli operatori speciali statunitensi fanno e dove lo fanno, senza citare i fallimenti e le conseguenze che hanno prodotto. Ma se la storia insegna, i blackout sulle Black Ops contribuiranno a garantire che continui ad esserci l’”età d’oro” dell’US Special Operations Command.
Ripetete dopo di me: USA! USA!
Tyler Durden, Zerohedge
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

giovedì 5 febbraio 2015

Sbarco in Normandia 2.0

Mentre siamo sull'orlo della terza guerra mondiale fomentata dagli Usa, i media riportano:
Joe Biden: “Putin vuole cambiare i confini con la forza. Pronti ad aiutare Kiev”
Il vicepresidente Usa: “Mosca pagherà un prezzo alto. E contro l’Isis non c’è alcuna intesa con il dittatore Assad” continua su La stampa
Russia, studio americano rivela: "Putin soffre di disturbi autistici"
Articolo pubblicato il: 05/02/2015
Vladimir Putin soffrirebbe della sindrome di Asperger, "un disordine dello spettro autistico che influenza tutte le sue decisioni". Adnkronos
eh già. Adesso certi "studiosi" americani sono abilitati ad interdire a distanza chiunque vogliano. Oltre Orwell 1984....
La Nato mostra i muscoli alla Russia
Perché in Ucraina «la violenza sta peggiorando e la crisi si sta aggravando» a causa del ruolo giocato da Mosca, sottolinea ancora Stoltenberg, «e questo è un momento molto critico per la sicurezza dell’Europa e del mondo». Continua su Il corriere

(ps vedi anche
Ucraina: spunta fuori un rapportostatunitense dove si afferma che si deve fare la guerra contro i russi) Ma c'è della gente, gli indefessi europeisti, che invocano l'intervento degli eterni salvatori dei popoli dalle piaghe di ogni male, in Europa di nuovo contro la Germania. Esilarante passaggio:

Dopo settant’anni tocca ancora agli Stati Uniti liberare l’Europa dalla dittatura tedesca. Stavolta non ci saranno i marines a sbarcare in Normandia ma una battaglia valutaria più moderna e meno sanguinosa ma non per questo meno tragica.

E' per questo che gli americani spiavano la Merkel e gli altri alleati europei, per controllare che prendessero le giuste decisioni in favore dei rispettivi popoli.
La Germania, uscita sconfitta dalla seconda guerra mondiale, secondo strane teorie, avrebbe infiltrato le istituzioni di ogni nazione per distruggerle da dentro e ripreso il dominio su tutto, compreso il "povero" FMI che prima di incontrare la Merkel non aveva idea di cosa fosse l'austerità, impegnato com'era a regalare soldi a chiunque ne facesse richiesta senza alcuna contropartita.
 L'euro è una invenzione teutonica per soggiogare il pianeta al suo volere, blaterano taluni, come se quell'1% che si è arricchito alle spalle di quel 99% sia composto da soli tedeschi. Già perché la Germania prima dell'euro stava in miseria nera, non avete visto frotte di tedeschi  recarsi in massa per lavorare e mendicare in Italia?  Facciamo anche finta  che la costituzione degli stati uniti d'europa non fosse  contemplata tra gli obiettivi del Piano Marhsall. Sono state anche istituite fondazioni, associazioni a tal scopo, ovviamente foraggiate dai nostri beniamini portatori di luce a stelle e strisce.
Casus belli: ovviamente il QE, reputato non sufficente e troppo "alla tedesca" e lo dice uno che di ingrassare le banche se ne intende, Obama. Si ovvio, lui difende i poveri ed i deboli infatti le iniezioni di liquidità della Fed sono state equamente ripartite sui  conti correnti di ogni cittadino americano. Sembra così a giudicare da certi titoli di articoli il cui  letit motiv è "Obama sostiene Tsipras contro l'austerità della Merkel" (prima era solo gli Usa vs BCE) . Ora che la Fed ha ridotto le erogazioni (tapering), forse che qualcun'altro deve buttare fiumi di danaro in quel pozzo nero che è la finanza?
Già perché per il popolo bue il QE vuol dire crescita, come hanno inculcato loro in testa i vari think  tank al soldo delle banche.
BCE e Quantitative Easing: il trucco per estorcere col sorriso la ricchezza reale dei popoli
Venerdì, Febbraio 23rd / 2015    
- di Nicola Arena, Sete di Giustizia -
Mario Draghi e il marketing di regime: arriva il Quantitative Easing
BCE e Quantitative Easing: il trucco per estorcere col sorriso la ricchezza reale dei popoli L'arma del liberal-capitalismo e social-comunismo di regime per  prosciugare le ricchezze reali dei popoli europei mediante la moneta emessa, illegittimamente, a debito
Il bazooka della BCE – Ma perchè Draghi può prestare denaro?               
Francoforte – di Nicola Arena, Sete di Giustizia – "Il governatore della Bce Mario Draghi - secondo l'ANSA – spinge governi europei, borse e opinione pubblica proponendo un piano per la crescita europea". Con il "quantitative easing" annunciato dalla Bce in difesa dell'euro, in apparente contrapposizione alle azioni dei singoli stati e alla volontà dei paesi del Nord Europa tutti votati all'attuazione delle cosiddette "riforme" - utili al sistema - e alla disciplina di bilancio considerata propedeutica e "necessaria" all'attuazione di eventuali sostegni diretti. Tutto questo si traduce, come affermato da Mario Monti  tre anni fa in una celeberrima e clamorosa intervista che ha fatto il giro del web (vedi qui Mario Monti, le crisi e le cessioni delle sovranità nazionali ), in cessioni delle rimanenti parti delle sovranità nazionali ad un livello comunitario. Cioè, detta in altri termini, in favore di un impero… Per comprendere l’enorme operazione finanziaria in atto e per osservare tale manovra dalla giusta prospettiva, bisogna fare un salto qualitativo e culturale, spingendosi a riflettere su questioni ovvie e ormai, da troppo tempo, date per scontate da quasi tutti. ciò rispondendo innanzi tutto alla seguente domanda: perché Mario Draghi può prestare denaro? Per rispondere al sottile e prioritario quesito continuiamo con la cronaca e l'analisi delle cosiddette "azioni preliminari" inerenti alla manovra finanziaria in atto.
 Comprendere i reali obiettivi del quantitative easing                                   
Secondo l'ANSA "la Bce comprerà titoli per 60 miliardi  al mese fino a fine settembre 2016,  e comunque fino a quando non vedremo un deciso miglioramento nell'andamento dell' inflazione" coerente con l'obiettivo di un andamento dei prezzi vicino al 2%". E' quanto sostenuto da Draghi nell'operazione di marketing concepita all'atto del propagandistico lancio del 'quantitative easing'. L’acquisto di titoli, tradotto in termini più realistici, significa per chi non lo sapesse, un ulteriore aumento del debito pubblico, che dovremo restituire con gli interessi, e questo significa che gli italiani (nel nostro caso) saranno costretti a fare ulteriori sacrifici con  ulteriori tagli ed aumenti della tassazione. Infatti, come purtroppo ancora molti ignorano, non possiamo creare da soli il nostro denaro e quindi dovremo – non si comprende in base a quale principio giuridico – cedere ricchezza reale nelle mani dei grandi ed illegittimi "prestatori" di prima istanza. Come sempre! Da marzo la Bce inizierà, dunque, a comprare titoli sulla base della quota dei vari paesi nel suo capitale. Secondo Draghi – in aggiunta – i rischi dei titoli comprati dalla Bce saranno condivisi solo in quota pari al 20% del totale, ed assieme alle banche centrali dei paesi dell'Eurozona.
Il trucco per espropriare e estorcere con il sorriso                                          
Dinanzi a questa grandissima bufala concettuale, ci chiediamo in tutta franchezza che rischi possa avere chi crea il denaro dal nulla; denaro che – in aggiunta – dovrebbe appartenere in origine ai popoli europei. Ma non finisce qui! Il denaro-debito della BCE oltre ad essere emesso – come detto - dal nulla e prestato anche con la certezza di un rimborso, che si attualizzerà – materializzando funeste premonizioni - attraverso la tassazione o la cessione di aziende statali e di altre quote di patrimonio immobiliare pubblico, con la complicità dei politici asserviti al sistema. Mario Draghi, nelle ultime ore, interpretando il ruolo assegnatogli dai grandi reggenti del mondialismo illuminato (liberal-capitalista e social-comunista) si è detto "molto sorpreso che il tema della condivisione dei rischi sia diventato il più importante" nella discussione sul quantitative easing.
Il falso dogma illuminato dell'inflazione                                                            
Le misure di oggi – secondo l'ANSA – "aiuteranno contro i rischi per le aspettative d'inflazione". Eppure da sempre ci dicono che gli stati non possono “stampare” denaro perché altrimenti si crea inflazione. Beh! Immettere 60 miliardi di euro al mese per 20 mesi, non crea inflazione? una cosa è certa: la creazione di false ideologie economiche, come questa in esame sostenuta dall'economia classica, spinge le popolazioni ad un rifiuto della politica in generale e nel contempo ad accettare passivamente le decisioni prese da entità sconosciute.
Quando si perde il senso della verità                                                                   
Il piano di acquisti presentato oggi dalla Bce durerà fino alla fine di settembre 2016 e fin quando "ci sarà – fonte ANSA – una sorretta correzione dell'inflazione, con l'obiettivo di un livello dei prezzi sotto al 2% nel medio termine". Ad affermarlo sempre il Presidente della BCE. In questo contesto di cifre e numeri si perde il senso della verità e della natura giuridica della moneta. Riproponiamo –  allora – la domanda inizialmente fatta: perché mai Mario Draghi può prestare denaro?
 La doppia anima della moneta                                                                              
Per tentare di rispondere in maniera compiuta ed integrale a questo interrogativo ricordiamo l'esistenza di un dualismo atavico che si fonde nell'essenza della moneta: essa è formata da due parti distinte fra loro. La prima parte è materiale e simbolica: la moneta, infatti, può essere di natura cartecea, metallica o elettronica, caratterizzata – badate bene – da costi di fabbricazione praticamente inesistenti (vedi qui L’essenza della truffa monetaria da Signoraggio – Il Denaro non ha Costi di Produzione); la seconda parte, in assoluto quella più importante (per quanto riguarda la moneta nominale e cioè quella attuale) è il valore, ossia il potere d’acquisto, di natura immateriale, ma percepito attraverso la prima parte che è il simbolo. Questo valore è creato dai cittadini di una nazione, che hanno deciso di utilizzare e quindi accettare convenzionalmente il simbolo monetario come mezzi di pagamento, come contenitore di valore indotto.
La BCE dovrebbe accreditare la moneta ad ogni singolo cittadino           
Come ha ampiamente e inconfutabilmente dimostrato il Professor Giacinto Auriti, infatti, chi crea il valore della moneta sono i cittadini che la usano, e dunque ad essi va univocamente attribuita la PROPRIETA’ di tutta la quantità di valore monetario emesso. La BCE dovrebbe accreditare ad ogni singolo cittadino, una quota parte di valore emesso, come reddito di cittadinanza, la rimanente parte ACCREDITARLA agli stati europei per il loro fabbisogno, trattenendosi i costi di produzione e gestione dei sevizi resi (vedi qui – Signoraggio – La Confessione dell’élite). Alla luce di questa grande verità svelata da Auriti, ricordiamo ai cittadini europei che tutto ciò non costerebbe nulla (vedi qui L’essenza della truffa monetaria da Signoraggio – Il Denaro non ha Costi di Produzione ): la produzione della moneta – attuale oro-carta – infatti non costa assolutamente nulla. Siamo di fronte ad un grande inganno: cioè al più grande inganno della storia!
 Come corrispettivo il nulla                                                                                     
Ovviamente, la macchina politica economica è molto complessa, non aspettiamoci un ripensamento o una strategia remissiva da parte della BCE, in quanto il piano adottato con il QE è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi previsti, in pratica uno scambio (certamente non alla pari) fra immissinone di liquidità, cioè denaro creato dal nulla, in cambio di cessioni di sovranità  nazionali e ricchezza reale. Si comprende  benissimo tutta la trama oscura attraverso un esempio, tipicamente auritiano, che riproponiamo di seguito: se compro un automobile, io mi indebito  nei confronti della concessionaria , ma in cambio del mio debito,  ricevo l’automobile. Con il QE la BCE  viene ad indebitare ulteriormente i popoli europei, dando come corrispettivo il nulla, in quanto quel denaro i popoli europei potrebbero emetterlo, attraverso una propria Banca Centrale, senza indebitarsi, ma accreditandosi l’intera somma emessa.
E’ giunto il tempo di comprendere la grande truffa che si nasconde dietro la moneta debito, studiando le teorie auritiane, occorre – tuttavia – farlo in fretta, per lasciare  alle nuove generazioni la speranza di vedersi affermata la certezza dei propri diritti con la proprietà popolare della moneta.  La nostra soddisfazione maggiore sarà quella di poter prevedere  nei volti dei bambini, la serenità di un sorriso vivo.
Nicola Arena (Copyright © 2014 Qui Europa)
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