Pages - Menu

sabato 28 gennaio 2012

Cnt libico e domande retoriche

Gli umanitaristi dai bombardamenti facili si chiedono ora " E' questa la nuova Libia?" a seguito dei rapporti sulle numerose morti e torture dei carcerati sotto custodia del CNT che ammette il 29 novembre 2011 tali abusi. Come Amnesty International  e Medici senza frontiere si pongono la domanda a scoppio ritardato, dopo aver passato mesi e mesi di propaganda filo Nato propedeutica a far chiedere a gran voce l'intervento dei liberatori del mondo contro il "sanguinario dittatore" che è finito brutalmente assassinato, per la gioia della Corte Penale Internazionale che non avrebbe saputo quali prove esibire a carico del Rais in merito alle accuse delle false fosse comuni, sugli stupri di massa mai provati per mancanza di testimoni, sui bombardamenti richiesti da Ghedafi sui civili di cui la Russia non ha trovato traccia radar nei giorni in cui gli umanitaristi si stracciavano le vesti.
Questa "nuova Libia" non era difficile da immaginare, dopo i tentativi di pochi coraggiossisimi giornalisti finiti sotto il tiro dei cecchini Nato e dei colleghi della BBC, CNN e vari, come Joe Fallisi, Mahdi Darius Nazemroaya, Thierry Meyssan e pochissimi altri di raccontare ciò di cui erano testimoni. Tutto questo in totale solitudine e censura dei media mainstream incluse le testate "umanitarie" ed "antirazziste", solo grazie a siti come Eurasia e Aurora si è avuto contezza con dovizia di particolari delle "imprese" dei "ribelli vittime di Ghedafi", su chi fossero e da chi fossero armati. Ma costoro sono considerati "fascisti" perciò, nonostante riportassero testimonianze sia dei locali che dei giornalisti di Voltaire.net, non affidabili.Gli stessi umanitaristi che ora si interrogano sulla censura che la stessa stampa riserba ai rapporti di Amnesty e Medici senza frontiere hanno usato la stessa contro i reportage che giungevano dalle voci "alternative" (anche Sos Libya, Gil Guy Sparks, Russia Today ) erano troppo impegnati all'epoca a pregare di far cessare i crimini di Ghedafi a riportare tutte le "veline" della Nato senza verificarle (se questi son
giornalisti) come era oltretutto possibile verificare perfino via web. Ma hanno scientemente preferito optare di avallare la propaganda di guerra, come ha fatto ad esempio il Manifesto, non da solo certo ma con la sostanziale differenza che quando vuole sa denunciare la strumentalizzazione dei gendarmi del mondo come fece all'epoca dell'Iraq ad esempio (ma non solo). Unica eccezione  Marinella Correggia che nonostante documentasse la natura dei ribelli e la loro propensione alle esecuzioni sommarie giustificate dall'accusa di essere "mercenario di Ghedafi", nonostante il genocidio dei neri di Tawerga non è riuscita a suscitare alcun dubbio nei suoi colleghi come nel mondo pacifista riguardo alla "necessità dell'intervento umanitario".


Pensate abbiano imparato la lezione nonostante le domande retoriche sulla nuova Libia?
Basta leggere di nuovo i loro giornali per capire che si sono buttati a capofitto nel sostenere ora un'intervento umanitario in Siria, sempre per il bene dei siriani s'intende, che importa se è ciò che vuole Washington, pura casualità, cominciando intanto vigliaccamente e da bravi razzisti ad infamare una legittima protesta dei siriani pro-Assad definendoli "fascisti" a Bologna.

Ultima nota: lor signori dei "beni comuni", della lotta per i deboli e gli sfruttati contro il capitale e tutta la bontà divina condensata nella "politica di sinistra",  non hanno speso una parola per descrivere  il programma politico e fortemente socialista  riportato ne "Il libro Verde" della Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista. Capisco la titubanza, avrebbero dovuto scrivere che la gente stava bene, che aveva diritto alla casa, che i proventi del petrolio non se li intascava Ghedafi come squallidamente insinuato ma il Rais li usava per distribuirli anche alla collettività. Come sia possibile che tali dettagli riportati da molti siti siano "sfuggiti" a coloro che tanto hanno a cuore il povero e l'oppresso?

La Jamahiria avrebbe dovuto essere l'obiettivo per i difensori degli ultimi, avrebbe dovuto rappresentare un baluardo da attuare nella propria nazione per i propri cittadini invece i pennivendoli umanitaristi hanno scelto di accodarsi alla demonizzazione dello "stato canaglia" di turno decisa da Washington.
Ecco, giusto un indizio, peccato sia troppo tardi o vi aspettate che i pupazzi del CNT che intendono ripristinare la Sharia siano intenzionati ad agire meglio del Rais?


Peccato sia troppo tardi e che i suoi assassini non pagheranno mai, sarebbe quantomeno opportuno documentarsi sulle accuse strumentali che hanno portato alla distruzione della Libia onde evitare di far fare la stessa fine ai siriani e non doversi domandare dopo "l'operazione umanitaria" prossima ventura "E' questa la nuova Siria"?
Intanto cominciate a chiedervi come mai la decisione di attaccare la Siria fu presa nel 2001, da chi e perché prima di ripetere a pappagallo le veline, o sarebbe esigere troppo?
Se questo passo non venisse fatto, risparmiateci l'ipocrisia "dei diritti umani" della Nato.
Barbara







2 commenti:

  1. Vedi Barbara, il punto è gran parte della popolazione è "partecipe" quando c'è da abbattere il cattivo di turno ma non vive con altrettanta partecipazione il momento politico della cosa.
    Questo perché la guerra è vissuta come un avvincente film d'azione mentre il discorso politico e materia noiosa da professionisti.
    E pur sapendo bene che la Libia è stata distrutta e non liberata le persone si sentono molto più attratte da un nuovo film d'azione gratis contro la Siria che non dalle riflessioni sulle conseguenze politiche e sociali della cosa.

    RispondiElimina
  2. Nel presente c'è da aiutare Aisha a sapere se Saif è realmente vivo e in quali condizioni fisiche, fargli avere un avvocato, farlo uscire dalla Libia dove un eventuale processo si concluderebbe con una sentenza capitale

    http://mcc43.wordpress.com/2012/02/01/aisha-gheddafi-salvate-mio-fratello/

    RispondiElimina