Monti piazza amici banchieri in RAI

Finalmente anche al FQ hanno capito (ma solo perché l'ha confermato la Corte di Cassazione) che la pressione fiscale grava sempre sui soliti:

Tutto questo, ha spiegato Giampaolino, rende “necessario esplorare fonti di gettito nuove, in direzione di basi imponibili personali o reali che non insistano sul lavoro e sulle imprese”:

tratto da Corte dei Conti boccia la riforma fiscale: “Colpisce i deboli”

Un altro ulteriore sforzo e si comprenderà come la cosiddetta lotta all'evasione fiscale tanto cara a molti benpensanti ha costituito solo una giustificazione all'aumento folle, insostenibile ed indiscriminato delle tasse?

Oppure come questo pareggio di bilancio sia un'altra foglia di fico per convogliare soldi derivanti dal sudore e dal sangue degli italiani nelle casse delle banche? 

Leggere Claudio Messora che lo spiega magnificamente nel suo

Per quelli che ragionano ancora riprendendo un'intervista a Paolo Becchi

Qui trovate ottimo volantino esaustivo sul Meccanismo Europeo di Stabilità,

una permanente trappola per garantire salvataggi bancari incondizionati e perenni.

Ad ogni modo mentre oggi si registra un'altra vittima di Equitalia, il braccio armato dei banchieri al governo, un uomo di 60 anni al quale è stata chiesta la modica cifra di 117 MILA EURO, il Monti si appresta a mettere altri banchieri in RAI. E' infatti di ieri il suo lamento per esser stato "abbandonato" dai poteri forti e da certa stampa che considerava amica.

Bene, corre subito ai ripari e la presidenza Rai sarà assegnata a gente di provata fede bancaria. La prima candidata è Lucrezia Reichlin, una carriera brillante a servizio del cosiddetto partito dei lavoratori terminata in Unicredit vedi dettagli su Clandestino web. L'altra ipotesi è rappresentata da Anna Maria Tarantola, ex Bankitalia e "protetta" da Draghi, alla Presidenza con Gubitosi (Bank of America in Italia) alla direzione generale.

Anche in questo caso, l'avesse fatto il satrapo Berlusconi a quest'ora le piazze sarebbero state già gremite di gente a chiedere il rispetto della democrazia. Ma non con Monti, l'uomo al quale in nome della sua grande moralità e sobrietà, si perdona tutto, ma proprio tutto, anche la cancellazione dell'art 18. Su questo punto si è perfin risentito perché non ha ricevuto abbastanza complimenti per esser riuscito nell'impresa, ed ha ragione a lamentarsene, è riuscito nell'intento senza che si muovesse foglia nelle piazze, nemmeno un sit-in e solo pochi si sono congratulati con lui per il lavoro svolto.

Un'altra perla del premier abusivo ce la offre il Corsivo Quotidiano che riporta di un pizzino tra Monti ed Enrico Letta in trasferta al Bilderberg..

Leggi MONTI E I PIZZINI SUL BILDERBERG 2012