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mercoledì 25 luglio 2012

La censura nel regime Monti che piace ai politically correct

Durante l'epoca di Silvio e dei bavagli, nelle piazza si materializzavano loghi e sigle di ogni sorta, rigorosamente prodotti dalla cosiddetta società civile. Quella stessa che ha accolto con tanto affetto l'avvento del "responsabile" e "presentabile" Monti, fino al punto di auspicare che il governo dei tecnici sia "per sempre" come scrive Curzio Maltese dalle pagine di Repubblica.
Al regime Monti è concessa la totale disponibilità delle tante anime belle che popolavano le piazza contro questo e quello e la mattanza del popolo italiano che si sta consumando con il loro beneplacito è sotto gli occhi di tutti. La censura avanza, bastano pochi lamenti sulla stampa amica "colpevole" di aver
voltato le spalle al gran visir delle banche ed ecco che i pennivendoli si riallineano alla narrazione politically correct. Chissà, meglio evitare il rischio di finire sotto la "scure" dei tagli mirati a cui lavora il gran visir.

Apprendo con amarezza e sdegno, ma non con sorpresa, il bavaglio contro la trasmissione di David Gramiccioli, dal titolo Ouverture.

Ricordo quando certa gentaglia si scatenava contro Orban, definito dittatore come vuole la vulgata europeista, per aver "chiuso" l'unica radio "indipendente" come racconta proprio Repubblica, o dal Fatto Quotidiano.  Resto in attesa di un articolo similare in difesa di Overture....(ovviamente è ironica l'idea) così come dei numerosi appelli a "salviamo Klubradio" da parte dei tirapiedi di Soros. Bene, la vicissitudine di Klubradio è decisamente diversa, c'era un provvedimento di riassegnazione delle frequenze, ma Human Rights Watch, quell'ente filantropo pro interventi Nato ovunque ci sia una "dittatura" da debellare, sostiene che si tratti di una scusa per censurare questa ipotetica "voce libera".

Mi auguro che Human Rights Watch si indigni contro questa sistematica censura che ha silenziato David Gramiccioli, ma dubito che ciò accadrà. Tale trasmissione offriva "asilo" ai tanti dissidenti del pensiero unico, perciò basta una telefonata per ordinare il silenzio. Le tecnice censorie odierne sono estremamente raffinate, basta minacciare di togliere il proprio spot pubblicitario, basta suggerire che non s'intende più sponsorizzare una radio che da voce a persone scomode ed il gioco è fatto. Apparentemente, non c'è "delitto". Perciò il fatto non sussiste e le anime belle amanti della democrazia manterranno la coscienza pulita.

Tali anime belle ogni tanto si appellano all'Europa al fine di ripristinare la democrazia e la libertà, quelle della Ue che stava per approvare Acta, ultimo tentativo in ordine di tempo di censurare Internet.

Questo è il quadro nel quale si consuma la chiusura di una vera voce libera, dove la censura che piace non sarà denunciata anzi, sarà considerata un atto dovuto al pensiero unico dominante, contro il quale "Radio David Gramiccioli" era estremamente impegnata. Come la televisione, anche la radio è "composta" da tante frequenze per alimentare la cacofonia della disinformazione di massa.Un buon motivo per tenerle entrambe spente.


Sotto all'articolo di Massimo Mazzucco viene anche riportata la lettera di Gramiccioli al pubblico.

Chiusa la trasmissione di David Gramiccioli su RADIO IES. Chi teme le verita raccontate da Ouverture? di Arianna di Biagio


1 commento:

  1. Coraggiosamente Davide Gramiccioli lo scorso marzo ha trattato il caso del c/c 10/645629 svanito nel nulla della signora Campo Innocenza Maria morta nella lotta contro lo strapotere bancario, e questo non sarà piaciuto a chi sta al potere....
    Nicastro Damiano
    http://youtu.be/ViKumJ1kr2Y

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