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lunedì 22 aprile 2013

Ordine "democratico": salvare il sistema non la gente

Oggi, come in bel film di mafia, durante l'incoronazione di Re Giorgio per il suo secondo mandato, saranno distrutte le intercettazioni tra Mancino e Napolitano. Tali dichiarazioni  furono definite dallo stesso innocenti (aveva definito anche ridicola l'ipotesi di un suo secondo settennato). Che strano, per noi, comune e fastidioso volgo, la privacy sui conti correnti deve essere violata (e non solo) e ti dicono che se non ti sta bene è perché hai qualcosa da nascondere. Ma non vale per il re che appartiene all'ancient regime, quello che esige rispetto dal M5S per le istituzioni democratiche, messe in pericolo dal leader Beppe per aver indetto una manifestazione di protesta a seguito di questa ignobile vigliaccheria, segno di sprezzo nei confronti di tutto il popolo italiano. Se la gente viene
convocata in piazza improvvisamente in democrazia, in base a chi promuove l'appello può diventare istigazione alla violenza. Nel regno della casta opulenta un giornalista può mandare a quel paese ritenendosi offeso, una cittadina che gli chiede di fare informazione corretta, nonostante l'informazione goda di ingenti contributi pubblici e sia pagata un poco anche da lei. Sono quei pennivendoli che in queste ore, nonostante la polizia abbia palesemente detto che non poteva attraversare la piazza in sicurezza, titolano "la retromarcia" di Grillo.

A proposito di quest'ultimo, a dispetto del bel mondo dorato che si immagina la Presidente della Camera Boldrini, Istat e Coldiretti fanno sapere come le istituzioni "democratiche" condannino alla morte per fame i propri sudditi:

Istat: un milione di famiglie e’ senza reddito da lavoro

21 APR – Quasi un milione di famiglie e’ senza reddito da lavoro. Tutti i componenti ‘attivi’ che partecipano al mercato del lavoro sono disoccupati. E’ quanto emerge da dati Istat sul 2012.

Nel dettaglio sono 955 mila le famiglie con tutti i membri appartenenti alle forze lavoro in cerca di occupazione, in rialzo del 32,3% sul 2011.

In un solo anno le famiglie ‘senza lavoro’ sono aumentate di 233 mila. Ed ecco come sono ripartite: 234 mila single, 183 mila monogenitore, 74 mila coppie senza figli e 419 mila coppie con ‘prole’ a cui se ne aggiungono 45 mila che l’Istat definisce di ”altre tipologie”.

A livello territoriale oltre la meta’ (51,8%), 495 mila, si trova nel Mezzogiorno, seguono il Nord (303 mila) e il Centro (157 mila). In generale si tratta di famiglie con seri problemi di disoccupazione e quindi di disagio economico. Case dove non c’e’ alcun reddito, o ci sono entrate che pero’ non arrivano dal lavoro dipendente o autonomo, come possono essere le rendite da pensione.

In altre parole nuclei dove regna la disoccupazione assoluta, tutti sono a caccia di un posto, o dove alla disoccupazione magari si associa la pensione o un’altra rendita Ad esempio puo’ essere il caso di una famiglia dove il padre e’ pensionato, la madre casalinga con uno o piu’ figli disoccupati; o dove uno o entrambi i genitori sono alla ricerca di un impiego e i figli ancora piccoli vanno a scuola; o ancora tutti i membri soffrono la mancanza di un posto. Non si esclude ci possa essere qualche caso piu’ fortunato di chi puo’ permettersi di vivere senza lavorare, contando su rendite immobiliari o da capitale, i cosiddetti rentier. Ma con tutta probabilita’, non e’ la condizione che associa questo milione di case.

Un numero lievitato durante gli anni di crisi. Basti pensare che nel 2007 le famiglie che corrispondevano all’identikit di nuclei con tutte le forze lavoro in cerca di occupazione erano solo 466 mila. Ecco che in cinque anni la loro cifra e’ piu’ che raddoppiata (+104,9%). ansa

Come campano, visto che un reddito di cittadinanza in Italia non c'è e Renzi lo considera la negazione dell'articolo uno della Costituzione? Risponde indirettamente la Coldiretti:

Coldiretti: 3,7 milioni di persone assistite con pacchi alimentari
Istat e Coldiretti lanciano l’allarme: un milione di famiglie senza reddito da lavoro, 3,7 milioni non hanno di che sfamarsi

di: Luca Romano

Per le famiglie italiane la crisi economica è sempre più un incubo. I numeri di una difficoltà che non accenna a farsi meno intensa arrivano da Istat e Coldiretti, che fotografano una situazione difficilissima.Quasi un milione di famiglie – spiega l’Istituto statistico – è senza reddito da lavoro. Il dato è aggiornato al 2012 e spiega che 955mila nuclei famigliari in Italia vanno iscritti nel novero di chi cerca un lavoro. Un dato che rispeto al 2011 fa segnare un +32,3%, con un aumento di 233mila famiglie in difficoltà in soli dodici mesi. Più della metà di chi fa fatica si trova al Sud. 495mila le famiglie del Meridione che affrontano grossi problemi di disoccupazione, 303mila al Nord e 157mila al Centro.

Nel 2012 poi, spiega un’analisi della Coldiretti, è aumentato del 9% il numero delle famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare. 3,7 milioni di persone sono state assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense.  Nel 2010 “erano 2,7 milioni”.



Indirettamente perché i numeri delle famiglie con tutti i membri privi di lavoro non coincidono con tutti coloro che mangiano grazie ai pacchi alimentari. Ricordo che il 53% degli italiani non riusciva a mantenere la famiglia, pur lavorando ed era il 2009. La cgil è preoccupata solo per i cassintegrati, mezzo milione di persone, "Solo" 500.000 individui (non mi è chiaro se per garantire solo 500mila persone tramite Cig in deroga servano 2.7miliardie per i 230mila precari con contratti in scadenza a fine anno che si ritroveranno senza stipendio e senza lavoro. Questi ultimi la Cgil li definisce una bomba sociale, mentre quel milione di famiglie senza reddito e quei milioni che sopravvivono grazie ai pacchi alimentari sono già considerati morti che camminano, a quanto pare. I sindacati che discriminano non sono una novità. Mai si sono impegnati per garantire tutti i cittadini, attraverso la creazione di un reddito di cittadinanza o misure similari, arrivarono per giunta a boicottare il referendum per l'estensione del fu articolo 18 ai lavoratori presso aziende sotto i 15 dipendenti. Niente Cig per loro. Che muoiano o vadano a prendere il pacco alimentare, se c'è. Che aspettarsi dal principale sindacato il cui leader, una donna, confida che Napolitano sarà garante dei deboli? Oggi la CNA lancia un allarme gravissimo: 140 MILA imprese artigiane rischiano di chiudere da qui a fine anno. Di che vivranno gli artigiani e loro famiglie? Sappiamo che i lavoratori autonomi non hanno necessità umane alle quali provvedere e non sono mai stati quindi oggetto di ALCUNA TUTELA. Il tempo e l'energia per manifestare contro i tagli della Giunta Cota in Piemonte i sindacati l'han no trovato. Per i tagli portati avanti per un intero anno dal governo delle banche non hanno ritenuto di dover proferire parola. Ha ragione Grillo, i sindacati sono solo funzionali agli interessi del Pd in dissolvenza. Hanno sempre condotto lotte strumentali. Preciso a scanso di equivoci che la giunta Cota, il cui comportamento è riprovevole eccome, non ha fatto nulla di diverso dalle regioni considerate virtuose, quelle "rosse", e dal governo delle banche e di Bruxelles.

Ridotti così dal totalitarismo dell'euro -usurocrazia, l'assurdo è che il ricorso allo strozzino "quello illegale" aumenta in maniera esponenziale, Italia in crisi: l'usura schizza al 155,2 per cento.
Come dare loro torto? Un paese che considera i propri connazionali come choosy o polli da spennare compromette ogni speranza di una vita dignitosa, quella che dovrebbe essere garantita dalla Costituzione. Noi italiani non siamo una risorsa, a meno che non vi siano le banche da salvare e manovre da subìre nel nome della Ue. In tal caso, noi esistiamo. Perché mai i giovani dovrebbero insistere nel barcamenarsi in lavori precari con salari ridicoli, sapendo che tanto la pensione non l'avranno mai? Già il 74% dei pensionati che hanno lavorato una vita e versato i contributi con regolarità (le passate condizioni economiche consentivano questo traguardo ormai inarrivabile) sono costretti a campare spesso con meno di 1.000 euro.
Siamo circondati, assediati dai rapinatori che pretendono di impartire lezioni di democrazia alla gente, qualora si raduni in piazza per esprimere fin troppo civilmente la propria contrarietà alla confisca di ogni avere attuale e futuro.
E quando non ci sarà più niente da confiscare, come in Grecia, tutti nei campi profughi, ma per colpa loro, dal momento che i giornali e l'opinione dei politically correct arrivano perfino a riesumare i ricordi dei colonnelli per scoraggiare ogni critica alla troika. Per suggerire che se è la democrazia a comandare i campi di concentramento per debitori insolventi, tale decisione non può che ritenersi rispettabile.

TUTTO QUESTO MENTRE PREPARANO LA MANOVRA CHE FINO A IERI NEGAVANO
Barbara

Manovra finanziaria: si va verso tagli spesa da 10 miliardi

Def esaminato da lunedi’ dalle Commissioni: sforbiciata a beni e servizi in vista (sanita’ e Pubblico impiego) in due tappe. Corsia preferenziale per cassa integrazione. Rinviato al 2014aumento aliquota Iva.
 [2]Il premier in carica Mario Monti insieme al ministro dell’Economia Vittorio Grilli (a sx) e il pari grado dello Sviluppo Corrado Passera.
ROMA (WSI) – Da quando e’ stato presentato a inizio aprile, il Documento di Economia e Finanza (Def) ha portato con se’ anche i timori di una nuova manovra di finanza pubblica, ipotesi gia’ in varie occasioni rilanciata e poi smentita dal ministro dell’Economia Vittorio GrilliAllarme rilanciato oggi dal Sole 24 Oree [3], che parla di un piano di tagli da 7-10 miliardi in due tranche. L’iter dovrebbe essere super veloce, ma c’e’ viva l’incognita relativa allacassa di integrazione e ai rifinanziamenti del fondo di sussistenza per risolvere una volta per tutte il problema esodati. Nel primo caso dovrebbe essere trovato almeno un miliardo di euro.

Il piano di tagli alla spesa, che prendera’ forma da lunedi’, prevedera’ forse una corsia preferenziale per la Cig, ma anche per contratti di servizio (Poste, Fs e via dicendo). “E’ quello che con tutta probabilita’ sara’ costretto a far scattare il prossimo governo (o forse quello attuale se sarà “obbligato” dagli eventi a rimanere in carica) tra maggio e giugno, magari non sotto forma di manovrina classica, per far fronte al lungo elenco delle cosiddette spese indifferibili (dalla Cig agli esodati)”, scrive il quotidiano di Confindustria.Da lunedi’ il Def sara’ esaminato dalle Commissioni speciali di camera e Senato. Nel documento di programmazione economica e finanziaria varato dal governo Monti, non c’e’ pero’ traccia esplicita degli esodati, come hanno denunciato i sindacati.”Se vogliamo risolvere il problema della Cassa integrazione in deroga, per il quale occorre una risorsa finanziar ia di almeno 1 miliardo e mezzo di euro per il 2013, non solo è necessario prevedere che questo argomento sia nel prossimo Documento economico e finanziario, ma occorre anche che il governo emani prontamente un apposito decreto”, ha affermatoCesare Damiano del PD.
“Lo stesso argomento vale anche per i lavoratori cosiddetti esodati, per i quale occorre rifinanziare il fondo appositamente costituito con l’ultima legge di stabilità. Purtroppo di questi lavoratori rimasti senza reddito a seguito della riforma delle pensioni Monti-Fornero non c’è traccia nel Def. Questo è molto grave, secondo Damiano, sopratutto in considerazione della perdita di 1 milione di posti di lavoro subita dall’Italia nel 2012.
“Tares a parte, si profila un intervento in due tappe per recuperare le risorse necessarie per gestire le cosiddette spese indifferibili”, si legge sul Sole. “Nel giro di poche settimane (se non addirittura di pochi giorni) dovrebbe scattare il rifinanziamento della Cig e potrebbero anche arrivare le risorse per i contatti di servizio”.
“Con l’ormai tradizionale decreto estivo di giugno dovrebbero poi essere coperte tutte le altre voci: dal rifinanziamento delle missioni internazionali di pace agli esodati. Con lo stesso decreto potrebbe anche essere rinviato all’inizio del prossimo anno l’aumento dell’ultima aliquota Iva in calendario il primo luglio”.
Tutta l’operazione dovrebbe essere coperta con tagli alla spesa, a partire da un’ulteriore sforbiciata da quella per beni e servizi. I tecnici del Tesoro avrebbero già abbozzato un lista di opzioni di intervento. Che riguarderebbero anche la sanità e il pubblico impiego”.

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[3] Allarme rilanciato oggi dal Sole 24 Oree: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-19/lunedi-sotto-lente-camere-104758.shtml?uuid=Ab8dTZoH
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