Pages - Menu

venerdì 27 giugno 2014

La curiosa vendita dell’oro ucraino all’Iraq

All’alba del 7 marzo, in segreto e procedendo nel buio della notte, a Borispol, l’aeroporto di Kiev, un grosso aereo, senza distintivi e con una forte scorta armata, caricava 40 casse di lingotti d’oro della Banca Centrale ucraina. L’operazione fu annunciata dal giornale russo Iskra, inizialmente smentito dalla FED, ma l’aereo si diresse negli Stati Uniti. I media europei non ne parlano nonostante il grande sostegno al colpo di Stato e al governo ad interim del primo ministro Arsenij Jatsenjuk. Era il prezzo della “liberazione” dell’Ucraina per mano di UE e USA? 40 pallet con lingotti d’oro sono molto più delle riserve auree dell’Ucraina. Secondo il World Gold Council, nel febbraio di quest’anno l’Ucraina aveva 42,3 tonnellate di riserve auree nelle casse della banca centrale. Ogni pallet contiene 290 lingotti d’oro da 400 once, cioè 3,6 tonnellate per pallet, e a 1300 dollari l’oncia sono 150 milioni di dollari per pallet. Dieci pallet fanno 36 tonnellate di oro che ammontano a poco più di 1,5 miliardi di dollari.

1,5 miliardi
Il 25 marzo, il Financial Times informava che l’Iraq ha acquistato 36 tonnellate di oro per un valore di circa 1,5 miliardi di dollari. La Banca centrale irachena ha riferito sul suo sito web che l’oro acquistato è volto a “rafforzare la politica monetaria e la valuta (il dinaro) iracheni”. L’Iraq ha acquistato 36 tonnellate di oro, aggiungendole alle 29,8 tonnellate della riserva, al prezzo di 1,5 milioni di dollari. Ora ha 65,8 tonnellate di oro e ciò significa la promozione che vedremo sul prossimo numero di World Gold Council. Sulla mappa delle riserve auree, l’Iraq si trova ora tra Brasile, Egitto ed Indonesia. Tuttavia, anche se nessun governo ha acquistato tanto oro in una sola volta, negli ultimi tre anni, tale acquisto non ha generato reazioni sul prezzo dell’oro. Quando l’anno scorso Cipro fu costretta a vendere parte parte delle sue 13,9 tonnellate di oro delle riserve, vi furono grandi convulsioni sui mercati. Questa volta, con una operazione quasi tre volte più grande, i mercati sono calmi. Ciò forse per la segretezza con cui l’operazione è stata condotta (Reuters e Financial Times confermano l’acquisto, ma non ne indicano l’origine), e gli speculatori della City di Londra sono in stato di shock dopo le sanzioni per la manipolazione dei Tibor e Libor; i tassi di cambio e dei prezzi delle derrate e delle materie prime.

La domanda globale di oro
La domanda globale di oro è diretta da Cina e India, principali consumatori di prodotti di gioielleria, elettronica e finanziari. Come mostra questa lista della WGC, la Cina l’anno scorso ha acquistato 1066 tonnellate di oro, e l’India 975 tonnellate, anche sul mercato nero. Questa era la domanda di oro nel 2013, secondo WGC:
L’oro ucraino è stato acquistato dall’Iraq? Essendo l’Ucraina appena divenuta un satellite degli Stati Uniti, sulla giusta via della “liberazione”, e Baghdad “liberata” dagli Stati Uniti da dieci anni, è lecito sospettarlo: l’Iraq acquista oro dall’Ucraina. Ora dobbiamo vedere se l’Ucraina ha ricevuto 1,5 miliardi di dollari. Almeno, gli Stati Uniti hanno offerto una garanzia di 1 miliardo sui prestiti da concedere all’Ucraina. Secondo GoogleMaps, il viaggio in aereo da Kiev a Baghdad dura 6 ore e 55 minuti:

Come sottolineato qui, ciò che veramente dovrebbe riguardare l’Europa, e soprattutto la Germania, è la velocità con cui gli Stati Uniti spostano l’oro dall’Ucraina alla Federal Reserve o a Baghdad, e la lentezza che dimostrano nel restituire alla Germania 33 tonnellate di oro in un anno, su 1500 tonnellate custodite dalla Federal Reserve a Fort Knox. Un altro fatto non privo di significato è l’assenza d’interesse dell’Unione europea su tali informazioni e la mancanza di trasparenza nel sapere il motivo per cui, a un paio di giorni dalla presa del potere, il primo ministro ad interim Jatsenjuk s’arroga il diritto di liquidare le riserve auree del Paese. L’unica certezza è che gli ucraini sono stati espropriati delle loro riserve auree, e forse per sempre. Benvenuti nel mondo occidentale.


Marco Antonio Moreno El Blog Salmon
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora


Nessun commento:

Posta un commento