Pages - Menu

giovedì 16 settembre 2010

Non è "libero Scambio" di Merci, è Scambio di Lavoratori

Deve per forza esistere una qualche forma di Cospirazione a livello di accademici, politici, intellettuali e mass media a partire dagli anni '70, perchè non si spiega altrimenti come si possa offuscare così la verità su cosa sta succedendo

E' molto semplice: in Europa ed USA i lavoratori erano arrivati a costare, includendendo contributi e tutto, da 30 a 70 mila euro l'anno a chi li impiegava e fino agli anni '70 la disoccupazione era sul 5% medio. Erano solo 200 milioni di persone e con le loro famiglie 4-500 milioni a godere di questa situazione, su circa 5 miliardi di esseri umani che abitavano il pianeta nel 1970

Ci sono oggi, grazie alle vaccinazioni di massa che hanno eliminato le epidemie, gli antibiotici e altra medicina occidentale e grazie all'agricoltura industriale che ha quintuplicato i raccolti di cereali, circa 7 miliardi di persone al mondo e di questi 4 miliardi abituati a lavorare ad un costo da 1,000 a 4.000 mila euro l'anno. La signora filippina che viene da noi si è fatta costruire una casa con 3 mila euro il che significa che al suo paese la gente guadagna probabilmente meno di 1.000 euro l'anno. Al mondo ci sono circa 6 miliardi di persone che campano con cifre inferiori a 3 mila euro l'anno e 4 miliardi di questi sono adulti che grazie alla tecnologia e ai trasporti moderna sono diventati utilizzabili per produrre merci o per immigrare nei paesi "ricchi".

SE CREI UN MERCATO GLOBALE DEL LAVORO, DOVE PUOI ATTINGERE A QUESTI 4 MILIARDI DI LAVORATORI TRAMITE L'IMMIGRAZIONE DI MASSA, LA "DELOCALIZZAZIONE" DELLE AZIENDE NEL TERZO MONDO e L'APERTURA DEL MERCATO dei beni di consumo.... è ovvio anche ad un bimbo cosa succederà no ?.... se di colpo puoi utilizzare gente che campava con 2.000 euro al posto ed in concorrenza con chi costa 40 mila euro l'anno... cosa cavolo pensi mai che succederà ... ?...non occorre una laurea o dottorato, anche uno studente di seconda media ti risponde che ... si pagheranno di meno quelli che costavano 30 o 50 mila euro l'anno, cioè i lavoratori occidentali

La globalizzazione NON significa come ti raccontano "free market" o "libero scambio" , perchè non c'è uno scambio di merci prodotte in Europa ed USa contro merci prodotte in India, Messico, Cina, Taiwan, Singapore, Thailandia, Malesia, Turchia in misura equivalente. C'è invece "labour arbitrage" cioè una "equalizzazione" dei salari a livello globalale ovvero SCAMBIO DI LAVORATORI OCCIDENTALI CON LAVORATORI DEL TERZO MONDO.

Ma incredibilmente, migliaia di articoli e centinaia di libri di economia e dibattiti televisivi riescono ad offuscare questo elementare concetto nelle teste dei cittadini occidentali in modo tale che non reagiscano a questa terribile minaccia al loro tenore di vita. Immigrazione, delocalizzazione delle aziende nel terzo mondo e apertura totale del mercato dei beni di consumo in occidente significa solo "labour arbitrage", cioè SCAMBIO DI LAVORATORI OCCIDENTALI CON LAVORATORI DEL TERZO MONDO

Le merci prodotte in Occidente non vengono scambiate contro merci equivalenti prodotte in Asia, Nordafrica o Sudamerica, che sarebbe il libero scambio (di merci) di cui parlavano Adami Smith e gli economisti classici fino a Luigi Einaudi in Italia negli anni '50. Tanto è vero che in occidente si hanno deficit cronici di bilancia dei pagamenti che gli economisti classici escludevano invece e che la Banca d'Italia di Einaudi e del grande governatore Domenico Menichella dichiarava un aberrazione da correggere fino al 1960. Ma dal 1973 è diventato invece normale avere deficit cronici di bilancia dei pagamenti che si accumlano sempre e migliai di economisti ti spiegano che è OK con argomentazioni bizantine e capziose che confondo la persona normale. Ma questi deficit cronici diventano cumuli di debito insostenibile (vedi Grecia, Ungheria, Islanda, Estonia, Portogallo e Spagna che per primi saltano e a cui seguiranno Inghilterra ed USA...)

Questi deficit esteri cronici in quasi tutti i paesi occidentali, eccetto il nord-europea germanico, erano assolutamente inconcepibili fino al 1973, i governatori della Banca d'Italia ogni volta che c'era un deficit estero alzavano subito i tassi di interesse mentre oggi non ne parlano nemmeno alla FED o alla BCE !. E ovviamente nessuno si sognava di far entrare milioni di arabi e africani in Francia o Inghilterra. E i sindacati avrebbero fatto saltare il governo se centinaia di fabbriche venivano spostate all'estero. Oggi invece gli esperti e gli intellettuali giustificano questi fenomeni che fino al 1970 erano considerati assurdi e patologici

Ma dietro la sostanza è semplice da capire : la Globalizzazione significa che i lavoratori occidentali (non le merci!) vengono di fatto "scambiati" con lavoratori del terzo mondo. NON E' LIBERO SCAMBIO DI MERCI,MA SCAMBIO DI LAVORATORI ! I quali lavoratori dell'Asia, Sudamerica e Africa però sono circa 3-4 miliardi, per cui è obbio che si crea una equalizzazione continua verso il basso dei redditi e salari occidentali verso quelli turchi, messicani, indiani,cinesi e thailandesi....

L'unico modo per reagire a questa terribile minaccia per il tenore di vita della maggioranza degli occidentali (non tutti, perchè un 10 o 20% probabilmente se la cava ugualmente in quanto statale o beneficiario dell'economia globale tipo managers, consulenti o traders o banchieri ...) sarebbe ovviamente un movimento NAZIONALISTA.
Fino agli anni '30 il NAZIONALISMO era normale, i sindacati in particolare in America ad esempio erano in prima linea per imporre barriere all'immigrazione dall'Asia o alle merci estere per non parlare dell'idea folle di chiudere le fabbriche e farle produrre da un altro continente

Ma la seconda guerra mondiale con la nota sconfitta di un regime che si definiva "NazionalSocialista" è stata usata per creare un tabù e proibire di fatto ogni accenno ad una politica vagamente nazionale. Tutto ora deve essere ora sempre "globale" o "mondiale", tutto quello che è commercio globale, politiche globali, governo globali e mondiali o perlomeno unioni di paesi sempre più allargate e coordinate ed aperte con il resto del mondo è buono. Tutto quello che sa di difesa di interessi nazionali o regionali è cattivo (...razzista, retrogrado, egoista, fascistoide, arretrato, protezionista che è diventato una brutta parola...)

Ma in Cina, India, Brasile, Messico, Turcbia, Israele, Arabia, Kuwait,Thailandia, Malesia, Taiwan, Indonesia.... invece il nazionalismo è vivo e vegeto come in Europa una volta e non ci si fa scrupolo di bloccare con vari trucchi le merci estere, impedire alle proprie aziende di spostarsi all'estero e fermare l'immigrazione con mezzi spicci

In Occidente invece esiste un elite finanziaria e mediatica che riesce in questa incredibile operazione di lavaggio del cervello che tiene buone le masse confondendole su cosa sta succedendo sotto i loro occhi, cioè la loro (di fatto) sostituzione fisica, come persone e lavoratori, con altre persone e lavoratori di altre popolazioni e razze. L'immigrazione è ovviamente il fenomeno più evidente di questa SOSTITUZIONE DI PERSONE, ma l'importazione massiccia ed indiscriminata di merci da paesi che invece frenano l'importazione delle tue e lo spostamento delle tue industrie in quei paesi sono equivalenti.

I lavoratori e la massa della popolazione europea ed americana bianca dovrebbero essere in rivolta, in piazza con le torce e i forconi da anni contro questo meccanismo che li minaccia fisicamente, come persone ed invididui, sostituendoli con altre persone ed individui di altri continenti, etnie e razze solo perchè che costano meno. Ma incredibilmente hai questo totale dominio dei "Master of Discourse" (i "Padroni del Discorso" mediatico) che martella che ora tutto è "globale", essere italiani o francesi non significa più niente, abbiamo gli stessi interessi di tutti nel mondo e chi insiste che invece abbiamo interessi come popolo è colpevole di razzismo. Questo martellamento sui media che bolla ogni vago accenno di nazionalismo come razzista o nazista (vedi il direttore della Bundesbank Theo Sarrazine, un socialdemcratico, che è stato fatto dimettere questa settimana per aver criticato l'immigrazione) fa sì che la popolazione europea rimanga in casa a guardare la TV confusa e passiva


... Sarrazin è stato rimosso dal suo incarico dopo un'esplicita richiesta della Bundesbank al presidente della Germania, il conservatore Christian Wulff, di espellerlo a seguito dei contenuti xenofobi del suo libro, in cui si schiera apertamente contro i musulmani («ricevono dallo stato più di quanto diano, non vogliono integrarsi e potrebbero un giorno diventare maggioranza nel paese»).

Contenuti che preoccupano le autorità (il cancelliere Angela Merkel li ha definiti «inaccettabili») visto il successo che sta riscuotendo il libro (è alla terza ristampa). Si teme il risveglio di un movimento xenofobo

GZ

Cobraf

Nessun commento:

Posta un commento