La banda del cemento e del tondino e le confraternite mafiose specializzate nell'entrare nelle casse pubbliche attraverso le grandi opere procurate dai loro partiti, hanno avuto il Tav ed il Mose, stanno già incassando milioni di € con il “progettando” ponte di Messina e stanno sollecitando, per ora fortunatamente invano, qualche piano che, con la motivazione di “dare lavoro” o “realizzare le infrastrutture per quando ci sarà la ripresa economica”, preveda sempre nuove strade, autostrade, porti, rigassificatori o qualunque altra cosa comporti colate di cemento che comportino due guadagni, quello del cemento e quello del profittevole smaltimento delle polveri degli inceneritori o di altri residui “speciali” dell'industria chimica.
La manna che ha mandato in sollucchero gli industriali, più di qualche università e l'intero mondo della finanza è invece arriva ta dal “risorto” nucleare civile. La lobby che ha costruito questo “miracolo” ha investito molte risorse sui media e sui partiti, ponendo basi pseudo scientifiche a giustificazione di questo “ritorno al passato”: risparmio sulle importazioni di petrolio, difesa dell'ambiente attraverso le ridotte emissioni di CO2, produzione di energia a basso costo.
Tre bugie non fanno una verità, ma il blocco banche, imprese, politica e “esperti incaricati”, va avanti imperterrito! Del resto perfino l'impresa di vendere la guerra come una pace è egregiamente riuscita, perchè mai dovrebbero fallire ora?
Alle prime avvisaglie di offensiva mediatica il coordinamento nazionale di PBC lanciò l'allarme e invitò alla formazione di un movimento il più possibile ampio , per contrastarla. Non ci fu risposta alcuna, anzi fummo additati come complottisti e fu scritto che essendoci stato un referendum, l'Italia era al sicuro.
Giugno 2008, il Governo annuncia che opererà per un ritorno al nucleare.
PBC presenta una petizione nazionale invitando tutte le forze antinucleariste a lavorare insieme, o unendo le sigle o ciascuno con la propria sigla sotto ad un testo unitario. Nessuna risposta.
PBC parte con la propria raccolta firme, saranno oltre 60.000.
La manna che ha mandato in sollucchero gli industriali, più di qualche università e l'intero mondo della finanza è invece arriva ta dal “risorto” nucleare civile. La lobby che ha costruito questo “miracolo” ha investito molte risorse sui media e sui partiti, ponendo basi pseudo scientifiche a giustificazione di questo “ritorno al passato”: risparmio sulle importazioni di petrolio, difesa dell'ambiente attraverso le ridotte emissioni di CO2, produzione di energia a basso costo.
Tre bugie non fanno una verità, ma il blocco banche, imprese, politica e “esperti incaricati”, va avanti imperterrito! Del resto perfino l'impresa di vendere la guerra come una pace è egregiamente riuscita, perchè mai dovrebbero fallire ora?
Alle prime avvisaglie di offensiva mediatica il coordinamento nazionale di PBC lanciò l'allarme e invitò alla formazione di un movimento il più possibile ampio , per contrastarla. Non ci fu risposta alcuna, anzi fummo additati come complottisti e fu scritto che essendoci stato un referendum, l'Italia era al sicuro.
Giugno 2008, il Governo annuncia che opererà per un ritorno al nucleare.
PBC presenta una petizione nazionale invitando tutte le forze antinucleariste a lavorare insieme, o unendo le sigle o ciascuno con la propria sigla sotto ad un testo unitario. Nessuna risposta.
PBC parte con la propria raccolta firme, saranno oltre 60.000.
Maggio 2009, appare sul Blog di Grillo la notizia che il 3° Vday, previsto per ottobre, sarà incentrato sul nucleare e in quell'occasione verrà lanciato un referendum contro il nucleare. PBC risponde subito proponendo una collaborazione sulla petizione, come operazione propedeutica ad un grande comune impegno sul referendum. Due appelli, nessuna risposta. Mentre al referendum il Blog di Grillo non fa più alcun cenno.