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sabato 29 gennaio 2011

Nucleare: un passo indietro per evitare una sconfitta tombale

La banda del cemento e del tondino e le confraternite mafiose specializzate nell'entrare nelle casse pubbliche attraverso le grandi opere procurate dai loro partiti, hanno avuto il Tav ed il Mose, stanno già incassando milioni di € con il “progettando” ponte di Messina e stanno sollecitando, per ora fortunatamente invano, qualche piano che, con la motivazione di “dare lavoro” o “realizzare le infrastrutture per quando ci sarà la ripresa economica”, preveda sempre nuove strade, autostrade, porti, rigassificatori o qualunque altra cosa comporti colate di cemento che comportino due guadagni, quello del cemento e quello del profittevole smaltimento delle polveri degli inceneritori o di altri residui “speciali” dell'industria chimica.

La manna che ha mandato in sollucchero gli industriali, più di qualche università e l'intero mondo della finanza è invece arriva ta dal “risorto” nucleare civile. La lobby che ha costruito questo “miracolo” ha investito molte risorse sui media e sui partiti, ponendo basi pseudo scientifiche a giustificazione di questo “ritorno al passato”: risparmio sulle importazioni di petrolio, difesa dell'ambiente attraverso le ridotte emissioni di CO2, produzione di energia a basso costo.
Tre bugie non fanno una verità, ma il blocco banche, imprese, politica e “esperti incaricati”, va avanti imperterrito! Del resto perfino l'impresa di vendere la guerra come una pace è egregiamente riuscita, perchè mai dovrebbero fallire ora?
Alle prime avvisaglie di offensiva mediatica il coordinamento nazionale di PBC lanciò l'allarme e invitò alla formazione di un movimento il più possibile ampio , per contrastarla. Non ci fu risposta alcuna, anzi fummo additati come complottisti e fu scritto che essendoci stato un referendum, l'Italia era al sicuro.
Giugno 2008, il Governo annuncia che opererà per un ritorno al nucleare.
PBC presenta una petizione nazionale invitando tutte le forze antinucleariste a lavorare insieme, o unendo le sigle o ciascuno con la propria sigla sotto ad un testo unitario. Nessuna risposta.
PBC parte con la propria raccolta firme, saranno oltre 60.000.

Maggio 2009, appare sul Blog di Grillo la notizia che il 3° Vday, previsto per ottobre, sarà incentrato sul nucleare e in quell'occasione verrà lanciato un referendum contro il nucleare. PBC risponde subito proponendo una collaborazione sulla petizione, come operazione propedeutica ad un grande comune impegno sul referendum. Due appelli, nessuna risposta. Mentre al referendum il Blog di Grillo non fa più alcun cenno.

Rockefeller Foundation finanzia vaccini anti fertilità........e Vendola

Inquietante che un personaggio, tal Niki Vendola,  che promuove sé stesso come il moderno "Robin Hood", un rivoluzionario sia devoto a Fondazioni cosiddette filantrope come la Rockefeller Foundation e la Ford Foundation.
Niente male per chi dice di rappresentare un punto di rottura con l'establishment....
Da America Oggi:
"A New York ho incontrato i rappresentanti della Fondazione Rockfeller e della Fondazione Ford con i quali ho approfondito la discussione su temi come la deforestazione, la desertificazione, la difesa dell'acqua come bene comune. " .....

"Sempre a New York ho incontrato gli attori fondamentali del sistema Italia, presso la sede del Consolato, con cui abbiamo discusso di progetti specifici, come quello legato agli itinerari ebraici in Puglia che possiamo rivolgere alla comunità ebraica di New York."
Barbara

La Rockefeller Foundation e il suo finanziamento ai vaccini anti-fertilità

Nel suo bilancio annuale del 1968, la Rockefeller Foundation ammise di aver finanziato lo sviluppo dei cosidetti “vaccini antifertilità” ed il loro impiego su larga scala.

Da pagina 51 in poi leggiamo:

“(…) è noto che molti tipi di farmaci diminuiscono la fertilità maschile, ma quelli che sono stati testati hanno seri problemi di tossicità. Scarso è il lavoro in corso sui metodi immunologici, come i vaccini, per ridurre la fertilità ed è necessaria molta più ricerca se qui vogliamo trovare una soluzione”.

Il coniglio dal cilindro

Alcune valutazioni sui novelli prestigiatori politici.
Giochi, trucchi e parole magiche per raccogliere voti e consensi utili per diventare il fiore all’occhiello della casta o per diventare la carta scelta nel mazzo (truccato). 


Vedi anche il Punto di Monia Benini sulle manovre dei partiti dietro le quinte  che si presentano sotto mentite spoglie

In questi ultimi mesi, di fronte al crescente allontanamento dei cittadini dalla casta politica, si sono ulteriormente moltiplicati i tentativi di aggregazione di forze per la creazione di nuovi soggetti politici nazionali. In PBC abbiamo valutato con estrema attenzione tutto ciò di cui siamo venuti a conoscenza: dichiarazioni, appelli, manifesti, promotori, progetti politici, programmi (laddove esistono).

Abbiamo sottoscritto e condiviso il documento e il percorso di Uniti & Diversi, che ha proposto un'analisi politica realmente rivoluzionaria dal punto di vista politico, sociale, economico, culturale, e che ha posto con chiarezza l'estraneità alla partitocrazia, questione per noi – da sempre – assolutamente fondamentale.

Per il resto abbiamo assistito a vari tentativi. Vecchi gruppi dirigenti Verdi (con all'interno sostenitori di inceneritori e turbogas) si stanno riproponendo, miscelati con qualche protagonista nuovo, all'interno di rassemblement importati dall'estero, copiandone il programma e sperando di ottenere gli stessi risultati dei cugini d'oltralpe. E' il caso della costituente ecologista che, come ci ha ben spiegato il segretario regionale dei Verdi a Napoli, ha l'obiettivo di fare alleanze o coalizioni con partiti o schieramenti partitici per poter avere la garanzia di essere eletti.

Ottime proposte su argomenti fondamentali per la nostra Repubblica vengono buttate in pasto ad una Base ancora partitocratica e legata alle “pietre” miliari dei valori ambigui di una politica incoerente e propagandistica, con l'obiettivo di proporsi ai partiti del centro sinistra (o con la speranza di rendere la propria persona appetibile ai partiti), o peggio ancora con lo scopo di proporre un candidato per qualche primaria del PD.

Appelli generici, basati sulla “convivenza” di tante anime e soggetti, con la peculiarità di avere tra i promotori persone che danno del pazzo a chi non vota Vendola, blogger che incitano ad una coalizione del centro sinistra tutto (dal PD a Grillo), da personaggi di spicco che si candidano alle primarie del PD per poi ritirarsi perchè...ci sono troppi candidati.

Individui, che magistralmente, cercano di differenziarsi da “indipendenti” all'interno di un partito per ricreare un grande centro-sinistra...

Una volta per tutte, ma perchè mai dovremmo imbarcarci in simili soggetti?

lunedì 24 gennaio 2011

Ruby ed io

Ruby ed io

Lo faccio malvolentieri e solo perché sollecitato da più parti.

Da giorni ricevo e-mail e telefonate che mi chiedono di pronunciarmi sulla vicenda Berlusconi-Ruby, un argomento su cui sono certo di sollevare critiche riguardanti la mia opinione, un’opinione che, va da sé, non conta nulla.

Comunque, ecco qua:

premesso che un uomo politico dovrebbe comportarsi con decoro, le orge o presunte tali di Berlusconi mi disturbano quando sono elemento di ridicolo internazionale ma mi lasciano indifferente come uomo. I lussuriosi stanno nel secondo cerchio dell’Inferno dantesco e, tutto sommato, la loro pena è molto meno terribile rispetto a quella di chi vende cariche pubbliche o di chi tradisce i suoi benefattori o il suo popolo. In sintesi, a me delle congiunzioni chimicamente assistite di Berlusconi non importa niente. I soldi sono i suoi, la scelta delle compagnie è la sua e, se la cosa lo diletta, per me, faccia pure. Va da sé che, se esistono rapporti carnali con minori, siamo di fronte ad un reato che in un paese civile va punito. Ma questo è affare di una magistratura che viene pagata per fare ciò per cui la società l’ha investita e viene pure pagata profumatamente. Altra cosa è se i personaggi che si prestano ai divertimenti acquisiscono cariche pubbliche o anche solo benefici a spese della comunità in ragione di quelle frequentazioni e di quelle prestazioni, ma qui mi pare non possano esistere differenze di opinione se non da parte di qualche squilibrato.

Tutto da discutere è, invece, a parere mio, l’atteggiamento della cosiddetta “sinistra” oggi alla cosiddetta “opposizione”.

Un’opposizione che si rispetti ha il dovere di controllare sulla correttezza di ciò che il governo fa, di collaborare al buon andamento dello stato con critiche costruttive e di proporre alternative ad azioni della maggioranza eventualmente reputate non vantaggiose per il bene comune.

Di fatto, l’opposizione nostrana alla maggioranza si limita a controlli che altro non sono se non occhiate attraverso il buco della serratura e le critiche si fermano lì, a ciò che vedono da quel forellino e a vesti ipocritamente stracciate. Di alternative al governo che si vuol licenziare nemmeno se ne parla.

venerdì 21 gennaio 2011

il Sistema Muos e trivellazioni in Sicilia nei cablogrammi di Wikilieaks

Wikileaks: Agli Usa non interessa il Ponte sullo Stretto di Messina ma le antenne militari a Niscemi (parte prima)

Wikileaks si sta rivelando, con la diffusione dei cablogrammi riservati, una fonte di conoscenza di vizi privati e pubbliche virtù, politiche e economiche. Questa volta viene diffusa la corrispondenza di Patrick Truhn ex console generale degli Usa di stanza a Napoli che scrive a proposito della faraonica idea di costruire un Ponte sullo Stretto di Messina e del progetto Muos della Us Navy a Niscemi. partiamo dal Cablogramma nr.11

Berlusconi ha annunciato la sua intenzione di riprendere il progetto, di cui si è a lungo parlato, di un ponte sullo Stretto di Messina come opera pubblica maggiore, al fine di creare lavoro e migliorare le infrastrutture in Sicilia. Sebbene vi siano sondaggi che indicano ampio sostegno al progetto, sia in Calabria sia in Sicilia, la preoccupazione è che tra appalti e sub-appalti si finirà per arricchire le mafie su entrambi i lati dello Stretto.

Dunque, non sono affatto contemplati per il Console i danni ambientali che ne deriverebbero e neanche sono prese in considerazione le voci del dissenso popolare espresse attraverso i comitati No Ponte.

Altra storia ambientale: nel Cablogramma nr.7 si riferisce a proposito del Muos (Mobile User Objective System) ossia le
antenne militari che dovranno essere installate a Niscemi (oggetto delle proteste del comitato No Muos Niscemi a causa del devastante impatto ambientale delle onde elettromagnetiche) : 

Un gruppo di sindaci della zona, hanno utilizzato con successo i media locali per diffondere congetture - non supportate anche dagli scienziati portati dai sindaci in qualità di esperti - che l’installazione comporta gravi rischi ambientali per la salute della popolazione locale. 

Relazione contro il sionismo approvato dall'assemblea di Per il Bene Comune

Per un movimento come il nostro che non si limita a riformare la politica italiana, ma vuole modificarne in profondità i paradigmi fasulli, quando non sono putridi, su cui si fonda, è essenziale individuare le facce del potere reale. Quello che determina la sofferenza di popoli, lo sfruttamento delle risorse ambientali, la speculazione finanziaria a livello planetario, che promuove le guerre tra le nazioni, gli organismi geneticamente modificati, che non ha rispetto per i diritti umani.
Il sionismo è una di queste facce, forse una delle più pericolose.
Vediamo perché.
Il sionismo è descritto come un movimento nazionalistico che ha voluto dare una patria sicura, la Palestina, agli ebrei "perseguitati da sempre" (si sono mai chiesti la ragione?), e questo dovrebbe bastare per assicurargli legittimità? Quando è mai successo nella storia umana che una minoranza etnica prendesse possesso di una terra a scapito di una maggioranza che vi abitava da secoli e con il consenso di organi internazionali come le Nazioni Unite che non avevano tra le loro prerogative quella di costituire degli Stati?
Infatti, fu la prima e unica volta che accadde nella storia del diritto internazionale.
Israele è l'espressione evidente a livello politico, militare e culturale dell'ideologia sionista. Un'ideologia esclusivista, fondata su una concezione arcaica del mondo e dei rapporti tra gli uomini, che nega la dimensione universalistica che la stessa cultura ebraica ha saputo manifestare. Essere sionista significa ritenere che essere ebreo non si esprima nei dettami religiosi e morali del giudaismo, ma in una concezione di superiorità di tipo razziale e quindi discriminante nei confronti di chi ebreo non è.
Israele è uno stato che ha scelto di non avere confini dichiarati e nemmeno una Costituzione scritta, poiché essendo la natura dello stato sionista, coloniale, espansionistica e razzista, ogni enunciazione ufficiale e pubblica ne impedirebbe la finalità occulta: l'espansionismo geopolitico in medio - oriente e il controllo dominante dei gangli vitali del potere finanziario, politico, militare e dell'informazione planetaria.
Le riserve di bombe nucleari che detiene senza dichiararle servono come monito a tutto il mondo: " Attenti a mettervi contro di noi".

Agricoltura: necessaria e possibile riconversione totale al biologico


CIBUS IN PRIMIS. Non facciamoci suicidare da Pesticidi e Diossine
“Chiudere gli allevamenti industriali e finirla con Pesticidi ed OGM. Dobbiamo tornare all’agricoltura naturale!” [2]

 [3]Appello del Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo dell’Ist. Agrario di Todi, ai Sindaci, al Governo e alle Regioni per un divieto immediato dei Pesticidi e per la riconversione Agroeco-Biologica dell’Agricoltura, utilizzando le enormi risorse messe a disposizione dai Pagamenti Agroambientali Europei nei PSR Regionali.
La Dr.ssa Gentilini presidente ISDE (Ass. Medici per l’Ambiente) ci ricorda: “in Italia i tumori aumentano del 3,2% all’anno nei primi dodici mesi di vita, la morte è trasmessa ai neonati dal corpo delle loro madri. L’avvelenamento dell’aria e dell’acqua è stato tollerato come se morire di tumore fosse la cosa più naturale del mondo, ma ora la musica deve cambiare”.
Mentre impazza sulle tavole la dioxina cancerogena e molte donne, oggi, “partoriscono la morte”, diserbanti, disseccanti totali arancione, pesticidi, contenenti spesso diossine, si usano in Italia in quantità vergognose (oltre il 30% di tutto il consumo Europeo!), inquinando le falde (118 pesticidi presenti nelle acque potabili – fonte ISPRA Arpa – Agrisole), venduti da una rete fittissima di commercianti senza scrupoli, in assenza di assistenza tecnica indipendente, finita nel lavoro burocratico dei sindacati agricoli.
OGM (Mais, Soia, Colza), Riso “Clearfields” (coltivato anche in Italia), con alti residui chimici in quanto resistenti ai diserbanti, che gli animali mangiano e bevono, concentrandoli nelle carni, sono un attentato continuo alla Salute Umana e alla Natura.
Il cancro aumenta in maniera impressionante e la spesa per la malattia oggi supera l’80% dei bilanci regionali …e la chiamano sanità.
I Sindaci, supremi tutori della salute dei cittadini, dovrebbero vietare l’impiego di pesticidi chimici di sintesi nel territorio, dichiarandolo “Biologico”, 

giovedì 20 gennaio 2011

Marchionne è l'effetto non la causa

A seguire "David Ricardo all'Amatriciana" di Giacomo Gabellini



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Con tutta la sua boria, l’Ad della Fiat rimane solo una pedina di un gioco diretto da altri. Ma potrebbe avere un pregio: mostrare il vero volto, brutale, della globalizzazione


Cosa rappresenta in fondo il tecnocrate Sergio Marchionne? La brutale messa a nudo dell’essenza della modernità: l’industrialismo che rende l’uomo “una merce” (Marx), uno “schiavo salariato” (Nietzsche).

C’è poco da scandalizzarsi e far le verginelle di fronte al diktat dell’amministratore delegato Fiat: non ha fatto altro, dopotutto, che imporre con ferrea consequenzialità la logica del mercato industriale. E questa logica si chiama globalizzazione: le imprese si muovono fra gli Stati senza avere più una patria, obbedendo esclusivamente alla convenienza aziendale in termini di minor costo del lavoro e maggiori aiuti pubblici. Ovvero delocalizzando la produzione là dove è possibile spremere più soldi ed erodere diritti acquisiti ai lavoratori (turni più pesanti, pause ridotte, stretta sulle malattie, scioperi di fatto vietati, sindacati padronali) e sfruttare la finzione democratica dei governi, alle prese con opinioni pubbliche agitate e insofferenti, facendosi finanziare gli investimenti con cui mantenere i posti di lavoro, pur se a condizioni ottocentesche

Usa: Fed niente soldi per salvare stati e questi tagliano sanità a poveri

Mentre il Presidente Obama continua a magnificare i risultati da lui raggiunti, in modo veramente narcisistico, il paese è allo sfascio. La sua ultima pretesa è stata quella di aver ridotto la disoccupazione dal 9,8% al 9,4% da novembre a dicembre ma, come ha ammesso il Ministero del Lavoro, questo dato è dovuto principalmente al fatto che molte persone scoraggiate hanno lasciato del tutto la forza lavoro, e non alla creazione di occupazione. Nel corso del 2010, 1,45 milioni di americani hanno smesso di cercare un lavoro, e non vengono più contati tra i disoccupati.

La mancanza di lavoro sta devastando i 50 stati. Come ha riferito il Census Bureau il 5 gennaio, le entrate totali degli enti locali sono crollate del 30,8% dal 2008 al 2009, con una riduzione di 1.100 miliardi di dollari. La causa principale è la diminuzione sostanziale delle "entrate della previdenza sociale" che includono i fondi pensioni, i sussidi per la disoccupazione ed altri fondi previdenziali (ad esempio l'assistenza sanitaria, Medicare, e l'assicurazione per i reduci).

Questo declino è dovuto sia alle grosse perdite degli investimenti fatti dai fondi pensione, così come all'aumento della disoccupazione e della povertà che riducono le entrate ed aumentano le spese.

Mentre Lyndon LaRouche invita il governo federale ad intervenire ed aiutare gli stati a salvare i servizi vitali, il governatore della Federal Reserve Ben Bernanke non è d'accordo. Quando "Helicopter Ben", è apparso alla Commissione Bilancio del Senato il 7 gennaio, il Sen. Manchin gli ha chiesto se c'è un modo con cui la Fed potrebbe impedire l'insolvenza di uno stato, e il Sen. Cornyn gli ha chiesto se, dopo aver comprato così tanti debiti delle banche straniere, la Fed potrebbe comprare anche il debito degli stati e dei comuni. A entrambe le domande, Bernanke ha risposto di no.

mercoledì 19 gennaio 2011

Afghanistan: militari americani trasformano base in centro per stupri


La democrazia esportata che insegna i "valori" occidentali e politically correct tanto cara alle femministe da salotto che, si indignano per il burka ma su questa brutalità e violenza non hanno niente da dire.
D'altra parte la Allbright stessa, donna, disse che mezzo milione di bambini  iracheni poteva essere un prezzo equo da pagare per la democrazia. Immagino sia assodato anche per le donne afgane che (a detta loro) schiave dei loro mariti meglio che si "divertano" nelle basi Usa.Peccato che né agli iracheni, né agli afgani sia stato chiesto se la volevano "comprare" questa  "democrazia" .
Barbara
 
Afghanistan: militari americani trasformano base in centro per stupri, morta figlia di un noto politico

KABUL – Indignazione e ribrezzo in Afghanistan per un’altra disgustosa faccenda venuta fuori e come succede sempre dal 2001 a questa parte, al centro della vicenda ci sono i militari americani. Autorità afgane che hanno chiesto l’anonimato hanno detto all’IRIB che tutto è cominciato dopo che la figlia di un noto politico afgano è morta per l’intensità delle ferite riportate dopo uno stupro. Maggiori indagini hanno dimostrato che i soldati americani avrebbero trasformato una base militare nella provincia di Farah, nel sud-ovest del paese in un centro per stupri. Dopo aver rapito ragazze e donne afgane le portavano nella base a bordo delle loro vetture Toyota Hiace e avevano l’abitudine di abusare a lungo di loro. Almeno altre due donne in fin di vita dopo gli stupri si trovano ora negli ospedali di Farah e la polizia sta indagando per fare luce su tutta la vicenda, riferisce l’edizione online del quotidiano iraniano Iran. 

Italian Irib
 

mercoledì 12 gennaio 2011

No, non sono proprio d'accordo di Giulietto Chiesa

di Giulietto Chiesa

Giulietto Chiesa risponde a una lettrice sulla questione consumatissima del "destra-sinistra" e delle speranze ancora riposte sullo "sviluppo" mentre la tempesta è in arrivo.

Caro Giulietto,

Vorrei sollevare un paio di obiezioni, o almeno di perplessità.

1) il fatto di prendere più che giustamente le distanze dalle forze politiche attuali e da quelle storiche che hanno rappresentato la destra e la sinistra, anche se tra queste e quelle le differenze sono abissali, porterebbe a non voler più riconoscere una collocazione di sinistra. Ma la visione culturale e soprattutto i riferimenti sociali e gli obiettivi che vengono enunciati non mi sembrano, per così dire, bipartisan, ma chiaramente di sinistra, se pure eretica (ma la sinistra ormai almeno da alcuni decenni ha per fortuna abbandonato l'idea dell'ortodossia). e non mi sembra che negarlo possa contribuire a fare più che chiarezza, più del proposito di rifondare la sinistra, criticandone le versioni passate o vigenti.

2) l'idea della decrescita mi sembra difficile da portare avanti soprattutto in una società liberista come l'attuale, ma anche in generale, senza far ricadere delle conseguenze pesantissime principalmente sulle persone che vivono del proprio lavoro, quindi sulla maggioranza della popolazione. Però non sono sicura di cosa si voglia intendere per decrescita.

A mio avviso occorrerebbe riuscire ad attuare politiche di sviluppo economico, diversamente da quel che fa Tremonti, puntando su uno sviluppo che porti ad aumentare i posti di lavoro e la creazione di reddito non a danno delle risorse e dell'ambiente, ma proprio puntando sulle energie e le materie rinnovabili, sul riutilizzo, sul riciclo, anche se dovesse rivelarsi più costoso, sul recupero edilizio e ambientale e poi sul mantenimento dinamico degli obiettivi raggiunti, nonché sullo sviluppo dei servizi.

Non è d'accordo?

[...]

Gentile Silvia,
ancora con il tema della sinistra? Purtroppo temo che dovremo rispondere, su questa domanda, ancora decine di volte. Ma capisco che è inevitabile, quindi mi accingo a tentare una più precisa spiegazione. Intanto, primo punto. Lei ritiene che questo programma nostro, di Alternativa, sia "di sinistra". Se questo le pare, e lei è "di sinistra", aderisca, prenda la tessera, e venga a lavorare con noi. Dove sta il problema? Non vedo il problema.

Noi - io prima di tutti perché l'ho proposto - ritengo che qualificare questo movimento come "di sinistra" sia operazione suicida. Basterebbe guardarsi intorno per capire che tutta una generazione non sa neppure cosa significhi essere di sinistra. Non lo sa perché la sinistra non l'ha mai incontrata sul suo portone di casa, nel suo quartiere, ma - quando l'ha vista - l'ha vista in tv.

lunedì 10 gennaio 2011

Sensibilità Chimica Multipla (MCS): un deficit democratico

M.C.S  (o Sindrome del Golfo), un deficit democratico

Questa è la storia di M., una giovane donna barese affetta da una delle più gravi malattie contemporanee e sempre meno rare, una malattia  che determina una invalidità totale e impedisce qualsiasi forma di vita sociale, parliamo della M.C.S. ovvero sensibilità chimica Multipla, una condizione procurata da fattori nocivi presenti nell’aria. Insomma, una malattia da ‘inquinamento ambientale. Un male moderno, quindi,  figlio dell’industrializzazione, i cui primi casi si registrarono in Inghilterra circa due secoli fa, ma che ha avuto un’esplosione del 30% tra i soldati statunitensi al rientro dalla guerra del Golfo,   una sindrome che si sta sempre più diffondendo nel nostro territorio a causa  dell’ uso sempre più massiccio di chimica di sintesi  in tutti i settori, dall’agricoltura ai profumai detersivi ecc.
Sia pur tardivamente, rispetto ad altri Stati industrializzati come la Germania Gran Bretagna, Austria, Svezia, Giappone, USA e Canada,  lo  Stato Italiano, pare, abbia avviato  una procedura di riconoscimento, anche sulla spinta di associazioni di malati e di  molti casi di pazienti affetti  da questa malattia che hanno avuto risonanza mediatica,.
Ma l’assurdo italiano si manifesta nella schizofrenia sanitaria ,perché mentre alcuni pazienti in alcune regioni sono identificati come affetti da Sensibilità Chimica Multipla e le amministrazioni locali provvedono a tutelare gratuitamente gli ammalati e a mandare all'estero ,dove esistono cure; in altri territori , come la Puglia , che pure sembra  registri un significativo numero di persone colpite da questa sindrome, molti medici non sono nemmeno a conoscenza della MCS , e di conseguenza gli ammalati  non vengono considerati né valutati come tali , anzi come testimonia la storia di M. relegati in una specie di sott’ordine di infermità di natura nevrotica  “la signorina avrebbe bisogno di sedute dallo psicologo”.
Non metto in dubbio che un aiuto psicologico le farebbe bene , penso che anche la persona più equilibrata di questa terra cadrebbe in uno stato depressivo  dopo 8 anni di interminabili attese ,

La radioattività uccide in guerra come in "pace"

in "patria" come in Iraq, come nei Balcani.
La sintesi di Libree Idee è eloquente più di mille parole, il pegno che i nostri liberatori esigono, quando sarà considerato eccessivo?
Quante vite (non solo italiane) dobbiamo loro "regalare" contro la nostra volontà?

Barbara


La Chernobyl italiana: strage di pastori e agnelli deformi

Una strage silenziosa: 40 civili e 23 militari. Diagnosi: leucemia. Il sospetto è ormai una certezza: si chiama “sindrome di Quirra”, la località sarda che ospita il poligono militare interforze tra le colline di Perdasdefogu e lo specchio di mare di Capo San Lorenzo. Uranio impoverito, tumori, agnelli deformi. Ha il cancro il 65% dei pastori che vivono nei pressi dell’installazione militare. E’ il risultato-choc di un’indagine avviata dai veterinari delle Asl di Cagliari e Lanusei, per monitorare l’impatto ambientale e sulla salute nell’area a ridosso del poligono. E’ una piccola Chernobyl italiana, scrive Pino Cabras su “Megachip”, dando risalto al reportage di Paolo Carta pubblicato il 4 gennaio da “L’Unione Sarda”.

Una vicenda terribile, un disastro militare-ambientale che si consuma nella terra che accoglie la stragrande maggioranza delle esercitazioni militari italiane: finora i grandi organi di stampa non ne hanno voluto parlare, dice Cabras, con la lodevole eccezione di un’inchiesta di RaiNews, peraltro poco divulgata. «Come spesso accade, sono stati gli scrittori i primi a perforare le bugie di governi e generali, in mezzo ai silenzi dei media e dei politici pavidi». La “sindrome di Quirra” è stata raccontata ad esempio in due romanzi, “Perdas de fogu” firmato da Massimo Carlotto col collettivo sardo Mama Sabot, e “Il pettine senza denti” di Eugenio Campus. «Ora però tutto il disastro emerge nei tabulati di una Asl», continua Cabras: «Gli irrisi, i “complottisti”, quelli che non accettavano le verità ufficiali, avevano ragione. Il caso, scommetteteci, ora non potrà più essere insabbiato».

Quasi in ogni ovile, scrive Paolo Carta su “L’Unione Sarda”, nascono agnelli malformati e i pastori si ammalano di tumore.

Digitale terrestre e le frequenze liberate per CHI?


Che cosa implicherà il passaggio al digitale terrestre? In questo periodo in cui il sistema di ricezione analogico dei televisori viene, regione dopo regione, sostituito dal digitale, si liberano via via nuovi canali nella banda VHF (Very high frequencies) e UHF (Ultra high frequencies). Questa gamma, compresa fra 30 e 300 MHz (VHF) e 300 MHz a 3 GHz (UHF), ospita i canali dal 61 al 69.

Da che cosa verranno occupati? Il WRC-07, ovvero la Conferenza mondiale delle comunicazioni, tenutasi a Ginevra nel 2007, ha stabilito che, entro il 2015, debbano essere destinati ai protocolli di telecomunicazione mobile del futuro o IMT (WIMAX e LTE). Fino a tale data, i governi nazionali potranno riservarne l’impiego ai servizi telefonici. Dai lavori del simposio sono emerse delle informazioni molto interessanti: alla frequenza dei 18 GHz sono stati assegnati ulteriori 100 MHz per applicazioni meteorologiche; alla frequenza dei 9 GHz, altri 300 MHz per osservazioni planetarie. Infine molte frequenze destinate alla radioastronomia sono state protette.

Ora, consideriamo il nesso tra attività di aerosol clandestino e meteorologia: è corretto affermare che sono due àmbiti interdipendenti. Infatti non solo i fenomeni atmosferici sono pesantemente condizionati dalle irrorazioni, ma con gli aerei chimici sono dispersi micro-sensori usati per le previsioni del tempo, previsioni che, in molti casi, sono decisioni. E’ evidente dunque che

sabato 8 gennaio 2011

Morìa di uccelli e pesci nel mondo, esperimenti, presagi....un omicidio ed altro

Come al solito, devo constatare come se si necessita di informazioni dettagliate su un fatto e di relative supposizioni più o meno supportate si debba gicoforza ricorrere ai numerosi bloggers che, fortunatamente, per amor della ricerca disinteressata per la verità svolgono un eccellente "lavoro" (virgolettato, in quanto purtroppo per loro non retribuito a differenza dei blasonati pennivendoli e mezzibusti pagati per fare disinformazione).
Intorno a questa preoccupante, raccapricciante e vergognosa ecatombe di animali, si cela molto più di quanto vogliano farci sapere. Come al solito, la global elite, quella preoccupata di instaurare quanto prima il Nuovo Ordine Mondiale ha già sguinzagliato i cani da guardia (sempre con immenso rispetto per gli animali) sotto forma di giornalisti e "scienziati" per sparare le loro idiozie.
Che disgusto, nemmeno di fronte a catastrofi di questo genere l'essere umano è in grado di fare i conti con la propria coscienza.

Barbara

Propongo una raccolta di articoli:

1) Da Scienza Marcia 

  • Due milioni di pesci trovati morti nel Maryland - Uccelli morti cadono dal cielo negli USA (e non solo)


3) Da questo articolo scovato da Free Onda si elencano i numerosi altri casi di morìa, sempre avvenuti tra dicembre 2010 ad oggi, 7 gennaio 2011 opportunamente non raccontati dai media mainstream (come mai non ce li raccontano invece di dedicare lunghi servizi all'ultimo film del tale e l'ultimo cd del tale e del rosso che farà moda quest'anno?):

venerdì 7 gennaio 2011

Basilicata: amianto alla Barilla

foto ed articolo di Gianni Lannes
San Nicola di Melfi  – Bentornati alla Barilla di San Nicola di Melfi: in loco alberga l’amianto cancerogeno da un quarto di secolo, anche se la pubblicità propina set artificiali, qui è possibile respirare fibre di asbesto a cielo aperto.
L’azienda parmense ha negato l’evidenza per ben due anni: «Tutto in regola, del materiale killer neanche l’ombra». Fino a quando la multinazionale alimentare non è stata smascherata definitivamente da una inchiesta giornalistica. Ora infatti ammette: «Solo 11.000 mq sono in materiale di cemento amianto in accordo con la normativa vigente non costituiscono pericolo per la salute delle persone e dell’ambiente». Tant’è che è in atto la cosiddettarimozione”: una manciata di operai senza protezione (tute, guanti, mascherine), vale a dire a mani nude, bonifica la lana delle salamandre.
Mangia sano, torna alla natura e vivi meglio. «Dal 1975 Mulino Bianco è sinonimo di bontà e genuinità» recita la Barilla, in gran parte di proprietà (dal 1979) dei soci produttori e trafficanti di armi Anda-Bhurle.
Una panoramica fotografica a più riprese attesta la pericolosa presenza. Tranquilli, c’è chi salva le apparenze: la Giunta regionale, l’Azienda Sanitaria Locale e l’Arpab -enti di nomina partitica preposti sulla carta alla tutela della salute pubblica- certificano ad occhio che “è tutto a posto”. La Barilla prima nega l’evidenza friabile, ma poi autocertifica che “l’amianto è in ottima forma e non fa male”, salvo delegare per il lavoro sporco -contro i giornalisti- a base di censura intimidatoria l’avvocato Mariconda Vincenzo.

Gli ondulati in fibro-cemento, meglio noti come “eternit” – un micidiale impasto chimico di fibre di amianto (crisotilo) e cemento a lenta presa – sonnecchiano nell’impianto del marchio alimentare. Da un quarto di secolo l’asbesto alberga sulla testa di questo gioiello industriale in provincia di Potenza che sforna fette biscottate, biscotti da colazione, pasticceria, snack, pani morbidi, sfoglie, merende. C’è rischio sanitario per la salute dei lavoratori e degli ignari consumatori? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità «Per l’amianto non esiste un valore soglia al di sotto del quale non vi sia rischio per la salute umana». I danni sono “mesotelioma pleurico e dell’intestino, carcinoma del polmone, della laringe, dello stomaco e del colon, asbestosi, placche pleuriche”,

giovedì 6 gennaio 2011

Sunshine Award

Ringrazio molto il blogger Krommino75 di  Free Onda Revolution per avermi segnalato per la  classifica dei Sunshine Award, lo ringrazio sentitamente per la stima ed aver attribuito al presente blog (insieme altri validissimi blog da lui citati)  le qualità di " costanza, impegno, originalità, genialità, qualità, simpatia e passione" estremamente generoso ed anche immeritate per me!
Come accenna Anticorpi questo premio assomiglia un pò ad una catena di S.Antonio, ma con un obiettivo sincero ed utile.
Ammetto che dover stilare una ulteriore classifica di soli 12 altri blogs è difficile, ce ne sono tanti di meritevoli e molti sono anche già stati citati da Anticorpi e Freeonda stesso, perciò non li ripeterò (fatta eccezione per Essendo Niente) ma plaudendo alla loro scelta aggiungerei:

martedì 4 gennaio 2011

Maremma, prepariamo la commemorazione

Appello urgente per la Maremma

di Coordinamento Valutazione e Osservazione del Polo Logistico di Braccagni

La Maremma, uno degli ultimi grandi territori italiani ricchi di paesaggi e spazi liberi, campagne e boschi, flora e fauna, tradizioni e gastronomia, sta per essere sommersa da una “colata” di interventi industriali e para-industriali, che finiranno con lo snaturarla completamente, sottraendo al futuro della comunità ambienti, ecosistemi ed agro-ecosistemi sempre più preziosi, e sostituendoli con “poli” artificiali, sterilizzati e mineralizzati.

Con il nuovo PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) l’attuale Presidente della Provincia di Grosseto annuncia che «la gran parte del territorio passa da “esclusiva” a “prevalente funzione agricola”».

Una prima conseguenza è la liberalizzazione del novanta per cento del territorio agricolo per l’installazione di fotovoltaico a terra (con conseguente cambio di destinazione d’uso da agricolo a industriale) e la destinazione di nuove aree agricole ad insediamenti industriali.

Denunciamo con forza il CONSUMO di TERRITORIO perpetrato dalle amministrazioni locali.

Segnaliamo come caso emblematico quello della frazione Braccagni (un estensione urbana di 50 ettari), a 15 Km dalla città di Grosseto. Tra i numerosi impianti in progetto, nell’appoderamento storico degli “Acquisti”, stanno per essere installati circa 20 ettari di pannelli fotovoltaici a terra, trasformando irreversibilmente una delle campagne più fertili della Maremma in zona industriale.

A ciò si aggiunge, sempre nella frazione di Braccagni, fino a comprendere parte del Comune di Roccastrada, la cementificazione di ben 200 ettari di terreni agricoli per realizzare poli logistici intermodali fieristici e industriali di vario genere lontani dalle reali vocazioni di questo territorio, ma volti soltanto a soddisfare interessi momentanei con danni irreversibili del bene comune.

Lontano dagli occhi

Caro Stefano,
sei uno scienziato onesto, sincero, non sono questi i ricercatori che devono andare avanti, si sà, tu disturbi, la scienza deve essere "complice" ed avallare ciò che il business ordina, Pil e carriera prima di tutto, gli effetti collaterali sulla salute delle persone? Che importano, ci saranno gli scienziati in tv che li negheranno.
Con eterna ed immensa stima
Barbara

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Se il detto non è sempre lo specchio della verità, è comunque vero che, visto da lontano, il panorama assume connotati diversi rispetto a quelli più abituali di una visione da pochi passi.


In questo momento mi trovo dall’altra parte del mondo, in Australia, a Sydney, a casa di mio figlio. Mi sto dando un’occhiata intorno per programmare un eventuale futuro per me che, ormai vecchio, ho fatto quello che potevo e che in cuor mio dovevo per il bene comune. So benissimo che quanto sto dicendo suonerà musica per gli orecchi di qualcuno: il rompiscatole si toglie di mezzo e noi potremo fare i nostri comodi senza il suo intoppo.


Fossi in loro, però, io non m’illuderei. Combattere non mi ha mai spaventato:

sabato 1 gennaio 2011

11 dicembre oltre 200.000 litri di fanghi radioattivi da tre piscine lesionate della Areva nel Niger



di Marco Pagani
200 mila litri di fanghi radioattivi sono fuoriusciti dalle loro vasche di contenimento contaminando diversi ettari di terreno nei pressi della miniera AREVA-Somair in Niger. Lo riferisce Greenpeace e anche Bloomberg riprende la notizia.
La foto qui a fianco mostra la rottura dell'argine con relativo sversamento di liquidi.
Da tempo Greenpeace ha denunciato le condizioni criritiche dell'estrazione di Uranio in Niger, dove AREVA fa profitti in una delle nazioni più povere della terra, lasciandosi dietro un deserto di devastazione ambientale. Lo scarso livello di sicurezza delle miniere di Uranio in Africa emerge anche dai file di Wikileaks.


La miniera di Somair è a cielo aperto. Come si vede dalle immagini (quella a fianco tratta dal sito di AREVA, quella in basso generata con Google maps), vengono scavate enormi voragini e la roccia estratta viene frantumata e trattata chimicamente per raccogliere il poco Uranio che contiene.
In queste rocce la concentrazione di U3O8 è molto bassa, meno dello 0,1%. Questo significa che per ottenere una tonnellata di Uranio occorre smuovere almeno 1200 tonnellate di roccia e usare circa 80 tonnellate equivalenti di petrolio (alla faccia delle emissioni zero). Poichè AREVA progetta di estrarre 3000 t di Uranio all'anno questo significa smuovere (ogni anno) 3,5 milioni di tonnellate di materiale (un cubo di 90 m di lato) consumando 240 mila tonnellate di petrolio
In altri termini, a mano a mano che si procede a sfruttare giacimenti più poveri aumenteranno i costi energetici e la devastazione ambientale.
Il disastro del Niger non sarà ahimè l'ultimo.


Catastrofe nucleare in Niger

Lo scorso 11 dicembre presso la miniera d'uranio Somair in Niger oltre 200.000 litri di fanghi radioattivi sono fuoriusciti da tre piscine lesionate riversandosi nell'ambiente. Una catastrofe radioattiva nel silenzio.
Le centrali nucleari continuano a seminare radioattività in tutto il mondo non solo di per sé, per la loro stessa esistenza, ma per le condizioni in cui viene estratto il minerale di uranio che le alimenta.

Brindisi amari


Marco Cedolin


S'incrociano i calici, s'increspano le labbra a pronunciare frasi beneauguranti, si brinda al nuovo anno che arriva, ma la sensazione preponderante è quella che mentre il disastroso 2010 finisce, la tragedia continui, infischiandosene degli auguri e delle speranze.
Non occorre essere particolarmente pessimisti per comprendere come l'anno appena trascorso, condensato in una serie di brutture senza soluzione di continuità, oltre a rendere amaro il vino, abbia costruito i presupposti perchè il 2011 ne ricalchi fedelmente le orme, rendendoci uomini sempre più soli, deprivati di aspirazioni e gioia di vivere, trascinati dentro ad un gioco d'azzardo dove vince solo il banco, mentre con gli sguardi inebetiti continuiamo a restare seduti a giocare e poi a giocare ancora, nonostante l'unica prospettiva sia quella di perdere tutto, in ultimo anche la nostra dignità.
L'anno che si dissolve nei calici resi amarognoli dal vino stantio non verrà ricordato in funzione di eventi eclatanti che abbiano cambiato il corso della storia e probabilmente scivolerà nelle sabbie del tempo senza sussulti, con la sua summa di miserie umane sulle cui fondamenta d'argilla già si stanno costruendo altre miserie umane, destinate ad un futuro che lascia in bocca il sapore acre del metallo. La svendita dei lavoratori, ricattati, vessati, intimiditi e indotti a praticare l'autolesionismo,..... presentato loro come il "male minore", perchè in fondo un calcio negli stinchi somiglia quasi ad una carezza quando ti convincono che l'unica alternativa è costituita da una serie di bastonate sulla schiena dalle quali non ti rialzerai più.