venerdì 26 aprile 2013

boldrini e fidanzato da chiLa signora dell'Italia giusta, ordina su misura una "task force" per la difesa della sua persona da critiche. Quella che era una volta espressione della libera opinione, tutelata dal famoso articolo 21 della fu Costituzione si è trasformata in lotta "all'odio". Il diritto di critica soppresso dalla censura della moderna Torqemada in salsa politically correct. E pensare che proprio la sua parte politica della liturgica difesa della costituzione ne fa ragion di vita. A patto che non disturbi i voleri di sua maestà EUROPA che con il trattato di Lisbona ne fece cartastraccia.
Barbara

1. LA SCORTA SUL WEB DELLA BOLDRINI. RINUNCIA ALL’AUTO BLU MA PRETENDE 7 POLIZIOTTI PER MONITORARE INTERNET H24 E FAR INCRIMINARE CHIUNQUE IRONIZZI SU DI LEI NELLA RETE - 2. DOPO LA FOTO DELLA FINTA BOLDRINI NUDA IN SPIAGGIA, CACCIATO IL CAPO DEGLI AGENTI ALLA CAMERA, COSTRETTO LE VOLANTI A RINTRACCIARE UN PM AL RISTORANTE PER FARSI FIRMARE IL DECRETO DI SEQUESTRO DEI SITI CHE AVEVANO POSTATO LA FOTO-BURLA - 3. LE INDAGINI PIU’ VELOCI DELLA STORIA, L’IMBARAZZO DELLA CANCELLIERI PER LE PRESSIONI RICEVUTE. ARIDATECI FINI, CASINI, BERTINOTTI E ANCHE VIOLANTE UNO A VIOLANTE DUE… -

Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica per il Giornale

Non ha voluto la scorta in strada, per andare contro gli abusi della vecchia politica. L'ha pretesa invece sulla rete, per controllare internet e far incriminare chiunque si diverta a ironizzare su di lei.


MUSSOLINI GRASSO BOLDRINI IL DIAVOLO VESTE PRODI

Escono inediti e inquietanti particolari sullo smodato uso del potere, da casta vecchio stile, della presidente della Camera, Laura Boldrini, che per arginare la foto-burla che su Facebook ritraeva una finta Boldrini nuda, ha scatenato l'inferno e preteso la presenza di ben 7 poliziotti alla Camera così da monitorare il web e perseguire chiunque osi scherzare sulla terza carica dello Stato.

GRASSO LOMBARDI BOLDRINI

I sette poliziotti ad personam sono stati distolti da importanti attività contro il crimine informatico tant'è che le altre indagini della squadra social network del compartimento Polizia postale e telecomunicazioni del Lazio sono praticamente bloccate.


boldrini e fidanzato da chi

Formalmente solo la responsabile risulta aggregata a Montecitorio con un ordine di servizio. Gli altri 4 agenti della «squadra», e altri 2 poliziotti in forza alla PolPost del complesso Tuscolano, ufficialmente non risultano distaccati né aggregati in Parlamento: sono «fantasmi», a servizio della presidentessa, con problemi di straordinari, buoni pasto e vestiario (si sono dovuti pagare giacca, cravatta e tailleur per lavorare in presidenza) come denunciato dal sindacato Coisp.


Laura Boldrini comunica a Giorgio Napolitano

Ma c'è di più. Incrociando più fonti, e consultando carte, il Giornale ha ricostruito l'iter di quest'incredibile vicenda che ha portato al siluramento di Gaudenzio Truzzi, dirigente dell'ispettorato di polizia della Camera. Domenica 14 quest'ultimo riceve la denuncia «dalla persona offesa» (cioè la Boldrini, ma secondo il suo entourage non vi era stato intervento diretto). Truzzi informa la segreteria del capo della polizia e il vertice della «Postale» (Andrea Rossi). Vengono allertate Digos e Mobile a Latina che fanno visita a un giornalista di Fondi che aveva postato il fake su Fb.


boldrini

Respinti i poliziotti per mancanza del mandato di sequestro, la postale si rivolge alla procura di Roma. Salta fuori un pm disponibile, ma non è in ufficio bensì in un ristorante romano vicino piazza Navona. Tra uno stuzzichino e un drink, firma un decreto «d'urgenza» di sequestro preventivo.


boldrini vendola

E parte il repulisti sul web, tra perquisizioni e sbianchettamenti. Spariscono molte foto della falsa Boldrini, ma anche articoli che denunciavano la bufala, come quello di Giovanni Pili, blogger della testata web You-ng.it, «oscurato» nonostante per primo avesse difeso l'onore della presidente rivelando il fake.


boldrini flash

Nel decreto diretto a You-ng e al sito cadoinpiedi vicino alla Casaleggio associati, si dispone «il sequestro preventivo mediante oscuramento delle pagine web (...) nonché delle diverse e ulteriori pagine web che verranno individuate sulla rete con loghi, marchi, contenuti, riconducibili alla persona offesa». È la parolina «contenuti» a inquietare. Non si può nemmeno parlare di questa storia? Siamo alla censura? Anziché chiedere ancora più poliziotti, come la Boldrini sembra voler fare per rendere operativa anche di notte la sua squadretta web-buoncostume, la presidente farebbe bene a fermarsi. E a riflettere.

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