giovedì 20 ottobre 2011

Le violenze del 15 ottobre 2011 a Roma durante la manifestazione degli Indignados italiani

Nel mondo occidentale dove le parole sono state svuotate di significato, usate impropriamente a seconda della propaganda mainstream da confezionare, anche la parola violenza è stata completamente estrapolata da un contesto per essere usata impropriamente in un altro.

Dal dizionario italiano on line:

“2 sf
atto violento, con cui si sopraffà la volontà altrui usando mezzi brutali, minacce e simili”

Il 15 ottobre a Roma, come in molte altre città nel mondo occidentale (quello "perfetto") si è scesi a manifestare contro le politiche di austerity imposte dalla Bce per salvare le banche ed i banchieri.
Tali politiche di austerity sono pagate da tutta la società “lavoratrice” ma soprattutto dai più deboli e poveri che già sono sempre più scoperti da ogni welfare.

A queste persone, alle quali sono state imposte queste politiche di austerity (per un breve sunto rimando al diktat di Trichet e Draghi e alla special supporter Marcegaglia), prive di ogni responsabilità per la crisi bancaria globale, è stato chiesto se volessero pagare “l'indennizzo” al sistema finanziario?

Queste persone, sono state informate democraticamente come si presume debba avvenire in Italia come in Europa (tanto sbandierata come la culla della civiltà) riguardo al nuovo Meccanismo di Stabilità Europea ed alle sue conseguenze?

Quindi, molto brevemente perché purtroppo il Mes di cui sopra è solo l'ultimo atto di imposizione sulla volontà dei popoli europei (a mio avviso persin peggiore del Trattato di Lisbona) delle politiche decise e maturate nelle cerchie dei comitati d'affari dei banchieri ed industriali, mi chiedo: vista la definizione di violenza, posso definire la politica di austerity ed in generale la politica lobbistica in favore della finanza ed a discapito delle genti come "VIOLENTA"?

Secondo me, calza a pennello, purtroppo, questa violenza si traduce nella vita delle persone chiamate a pagare coattamentente (sotto forma di aumento Iva, ticket sanitari, riduzione di esenzioni etc) e con metodi vessatori e brutali, si pensi ad esempio alla facoltà attribuita ad Equitalia di espropriare il cittadino entro due mesi dal mancato pagamento per un
qualsiasi debito, iscrivendo d'ufficio l'ipoteca sulla casa o sull'auto.

Questo stato democratico, questa culla di civiltà europea, fornisce una qualsiasi tutela al malcapitato cittadino?
Magari perché “costretto” in ospedale non ha potuto pagare una multa?
O perché a un piccolo imprenditore gli affari sono andati male perciò le autorità si arrogano il diritto di buttarlo in mezzo ad una strada con tutta la sua famiglia?


Gli scandalizzati dei sanpietrini, non la vedono qui la violenza di questo sistema economico?
Ci si chiede chi paga i danni di Roma, ma i danni del dramma di queste famiglie chi lo paga, i conti di chi non arriva a fine mese chi li paga?

Potrei continuare all'infinito con gli esempi, ma anche qui, prendiamo l'ultimo esempio in ordine cronologico che ha fatto tanto scalpore, la testimonianza di una ragazza madre “black bloc” che rilascia un'intervista a Repubblica Tv.
Nella situazione di questa ragazza, quante persone ci si ritrovano?
E con le politiche violente messe in atto per salvare quel pozzo senza fondo che è la finanza globale, quante in futuro si troveranno in quelle condizioni?

Ieri sera a Matrix, dopo l'intervista alla ragazza, il mezzobusto Vinci si preoccupava di non andare “off topic” come si dice in gergo internettiano e di concentrarsi sulle risposte a questa situazione: OVVERO LA SICUREZZA.

Quindi, una ragazza, giovane, ti sta dicendo che non ha casa, non ha lavoro, ha una bimba piccola da mantenere e tu come le rispondi?????????

Con la sicurezza? Certo, è pericolosa la ragazza, perché non è sola, perché quella ragazza rappresenta e rappresenterà una fila di persone che grazie alla violenza della finanza va ingrassandosi ogni giorno.
Questo temono, ed agiscono in anticipo inasprendo la repressione, PER TUTELARE BENI FISICI, PATRIMONI DEI BANCHIERI.

La violenza io la considero tale quando si ferisce un essere vivente, senziente, capace di provare dolore per un danno arrecato. Non la posso applicare ad una vetrina spaccata, che non sanguina, non prova fame, non ha bisogno di un tetto.

Il potere ha già schierato la polizia della finanza globale contro i greci, come si spiega nell'art Polizia Antisommossa Straniera Forse Già Operativa in Grecia da Voci dall'estero e nell'art di Alessio Mannino dal Ribelle pubblicato su Senza Soste.

Un altro articolo chiarisce molto bene i legami tra finanza e potere militare e su come i tirapiedi dei politici siano chiamati a rivolgere l'accusa di violenza altrove: Agli indignati non far sapere quanto la Nato ami il banchiere di Comidad.

Ci stanno accerchiando, stanno usando la violenza brutale contro chi osa contestare e rifiutarsi di pagare il debito creato da loro, dalla global elite, stanno stringendo il cappio (con il Mes) e caricando i fucili contro di noi (Eurogenfor).

Noi ed il nostro nemico

Noi, il popolo vessato chiamato a pagare con la vita i loro sbagli e la loro ingordigia dobbiamo avere ben in mente chi sia il nostro nemico al fine di centrare i punti deboli per annichilirlo. Un ottima disamina viene elaborata in questo articolo di Marco della Luna Lotta di popolo per sopravvivere al potere bancario .Evidenzia due caratteristiche tipiche di questo potere, è “immateriale” ossia non identificabile in una singola persona (ma ha nei bits virtuali della Borsa una delle sue “sedi” oltre che in organismi sovrannazionali) e si “auto-alimenta” tramite il meccanismo dell'accumulo e ricerca di beni materiali.
Della Luna non lo dice chiaramente, lo scrivo io, di Crescita e sviluppo che agisce come “ The Mangler -La macchina infernale” del famoso libro di Stephen King.

Noi, vittime di questo potere “evanescente ed etereo”, come reagiamo?

Scannandoci, offrendo ai nostri aguzzini lo spettacolo più gradito, ci dividiamo in indignati pacifisti contro indignati “violenti”, rendendoci inconsapevolmente complici del nostro massacro.
Hanno ragione i pacifisti in buona fede, sostenendo che le violenze dei “black bloc” hanno rovinato una manifestazione volta a far capire al potere che la gente non ci stà ad immolarsi per il loro disastro finanziario, che la “violenza” non risolve niente ma presta il fianco ai media mainstream asserviti al potere per delegittimare la protesta in sé e oscurare le motivazioni della contestazione, nonché introdurre misure più repressive.
Quindi tra le fila dei pacifisti scatta una sorta di complicità involontaria che induce a mettere alla berlina e a trasformarsi da vittime della stessa politica che fa “arrabbiare” i violenti in delatori di questi ultimi.
I “violenti” per contro, inveiscono contro i pacifisti accusandoli a loro volta di essere al soldo di quegli stessi poteri forti che gradiscono solo sfilate con le bandierine e che servono loro quindi la manovalanza per far vedere che siamo in un sistema che “si confronta” ma che non è disposto a farlo in caso di “violenza”. Tale fazione accusa i pacifisti di far abortire sul nascere un eventuale ribellione, compiacendo quindi i poteri forti. più A tal proposito leggasi Di qua, di là di Ekbloggheti.

C'è del vero in entrambe le “fazioni” come purtroppo in entrambe le “fazioni” esistono delle persone in cattiva fede che hanno come obiettivo proprio le accuse rispettivamente rivolte, collaborazionisti che, agendo in entrambi i gruppi, intendono “disattivare” la forza della ribellione alla sottomissione, facendo leva sull'eterno “divide et impera”.

Togliamo loro questo potere, per tutti noi, per tutte le persone che onestamente ci sono in entrambe le fazioni.

Qui riprendo un passaggio molto azzeccato di Roberto Duria dal suo articolo “Laboratorio Italia”:

“Se mi è lecito fare ragionamenti deduttivi e induttivi, partendo dal presupposto che il Blocco Nero venga usato dagli Illuminati, si potrebbe sospettare che anche gli Indignados vengano usati. Ovvero, da una genuina protesta, fatta di cortei, cartelloni e/o sanpietrini, esce un risultato favorevole ai piani massonici. Qualunque cosa si faccia, si perde, perché sembra che sia all’opera un burattinaio sovrumano che conosce tutto, controlla tutto e gestisce tutto. Personalmente, non vorrei mai essere un burattino nelle mani di chicchessia, meno che mai in quelle dell’élite massonica che comanda il mondo.
Con questo però non ci si dovrebbe lasciar andare alla rassegnazione e abbandonare la lotta.”

Ritengo che nelle fila degli Indignados pacifisti come nei ragazzi esasperati che non hanno più niente da perdere vi siano tante persone oneste in buona fede che sono la maggioranza.
Ed è a loro che mi rivolgo per cogliere l'invito dello stesso Duria, di non abbandonare la lotta, perché di sopravvivenza si tratta, per entrambe le “fazioni” di Indignados.
Dobbiamo abbandonare e rifiutare ogni schema fittizio che ci spinge uno contro l'altro e concentrarsi sul chi siamo, ovvero il popolo che è chiamato a subire senza replica l'oppressione della finanza globale massonica.
Siamo d'accordo su questo?
Bene, dopodiché mettiamoci in testa l'inseguimento di quella truffa chiamata crescita, altro grimaldello che usano per imporci le misure di austerità, non ci può essere crescita nel programmare la distruzione dei popoli conducendoli alla fame. Come la crescita sia un argomento usato al fine di giustificare la globalizzazione della povertà è ben spiegato nell'articolo di Guido Viale “Liberiamoci dalla schiavitù”, vi sono contentuti degli assunti fondamentali anche se ne manca un altro secondo me imprescindibile, ovvero il recupero della sovranità monetaria in seno agli stati nazionali tramite banca pubblica.
Altro motivo di screzio fittizio tra fazioni che hanno inculcato nella nostra testa è l'etichettatura destra/sinistra.
Cosa significa oggi? Oggi per me esistono solo due fazioni, i poveri contro i ricchi che non sono incanalabili in destra e sinistra, i ricchi sono totalmente bipartisan, perché non dovremmo esserlo noi popolo oppresso togliendo loro un altro anello del divide et impera?
Per ricchi non intendo i negozianti o agricoltori o piccoli imprenditori, per ricchi intendo i capitani dell'industria sovvenzionata stile Marcegaglia, e della finanza stile Profumo, gli arricchiti tramite le politiche predatorie del neoliberismo, delle privatizzazioni e liberalizzazioni che hanno annichilito il tessuto produttivo italiano.
Ora, se siamo fin qui d'accordo, individuato il nemico, individuati chi siano le vittime di questo nemico, andiamo oltre, ci manca da individuare una strategia che non sia strumentalizzabile, che sia efficace per sottrarci al loro giogo.
A tal proposito, la magnifica Debora Billi ha indicato una Terza Via, vi consiglio di rileggere attentamente il suo articolo

1 commenti:

  1. Oh, si, i rimasugli dell'Homo Brutalis sono duri a morire, le Adunate di Piazza, le masse dimostranti, i muro contro muro, cari a 150 anni di lotte del mondo di Sinistra(ma anche destra), NON HANNO PIU' ALCUN SENSO. Lunedi ho scritto una nota apposta in merito, ma, in pieno accordo con Debora Billi, le voci contrastanti la Marmaglia Schiamazzante, di una o l'altra fazione, sovrastano ogni CONSIDERAZIONE, giusto a sottolineare come l'Abitudine Popolare e Politica in AUGE, resta come sembra l'abbandono di ogni forma di umano Controllo Emozionale, di fronte allo stimolo Animale.
    Dico, si puo' lottare benissimo, senza scendere in piazza, si puo' anche arrivare a far chiudere banche e bloccare paesi interi, ma ...... l'istinto prevale MAI USARE LA MENTE, ci vuole sempre la sana e vecchia FORZA. Magari ci mettiamo pure il cartello davanti PACIFISTI NON VIOLENTI !

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