mercoledì 22 giugno 2011

Qualcuno ha imbucato tra ieri pomeriggio e stamattina, a Urbiano, una lettera indirizzata: "X CAPO DEI NO TAV ALBERTO PERINO CONDOVE URGENTE!!! ITALIA" sul retro della busta era scritto: "MITTENTE DA VINCI LEO ATTENZIONE DELICATO" (modesto l'imbecille criminale).
La busta, affrancata con due francobolli da 60 cts di euro, perdeva una povere nerastra. Gli impiegati dell'ufficio postale di Susa (incaricati di ritirare la posta dalle cassette postali e di inviarla a Torino al centro di smistamento) hanno chiamato i CC. che hanno preso in carico la lettera. Poi mi hanno telefonato chiedendo di recarmi a Susa in caserma per assistere all'apertura della lettera sospetta. Ci sono andato con l'avvocato Ghia (del pool NO TAV).
Il capitano dei CC Mazzanti l'ha aperta e ne è uscito un foglio tutto impiastricciato della polvere nerastra.
Il testo della lettera minatoria lo trovate nell'allegato verbale di sequestro.

Le scansioni della denuncia e della lettera inviata al sito NO TAV 

SI CERCA DI ALZARE LA TENSIONE attorno alla Maddalena, l’accampamento dei No Tav nel luogo dove dovrebbe aprirsi il cantiere del «tunnel esplorativo».

Un sedicente Sì Tav ha inviato una lettera minatoria (delirante: la si può leggere nel verbale dei carabinieri, allegato qui) ad Alberto Perino, una delle persone più note tra i No Tav: la lettera è stata intercettata dalle poste e dai carabinieri. Ecco il racconto di Perino: « Qualcuno ha imbucato tra ieri pomeriggio e stamattina, a Urbiano, una lettera indirizzata: “X CAPO DEI NO TAV ALBERTO PERINO CONDOVE URGENTE!!! ITALIA” sul retro della busta era scritto: “MITTENTE DA VINCI LEO ATTENZIONE DELICATO” (modesto l’imbecille criminale). La busta, affrancata con due francobolli da 60 cts di euro, perdeva una povere nerastra. Gli impiegati dell’ufficio postale di Susa (incaricati di ritirare la posta dalle cassette postali e di inviarla a Torino al centro di smistamento) hanno chiamato i carabinieri. che hanno preso in carico la lettera. Poi mi hanno telefonato chiedendo di recarmi a Susa in caserma per assistere all’apertura della lettera sospetta. Ci sono andato con l’avvocato Ghia (del pool No Tav) Il capitano dei CC Mazzanti l’ha aperta e ne è uscito un foglio tutto impiastricciato della polvere nerastra».

.Subito sono arrivate dichiarazionid i solidarietà da parte del deputato Pd Stefano Esposito, che ha invocato l’intervento dell’esercito in Val di Susa, e del segretario regionale del Pd, Gianfranco Morgando.

«Provvidenzialmente”, i presidianti della Maddalena hanno cacciato via un giornalista de La Stampa, il quale oggi racconta sul suo giornale di aver visto le barricate i bastoni, per cui la solidarietà del Pd ha potuto dispiegarsi in modo bipartisan

Ecco, il comunicato in proposito dei No Tav:

«1) respingiamo la “solidarietà” pelosa di Esposito e Morgando, che con le loro esternazioni irresponsabili hanno contribuito a creare il clima di tensione che ha portato a questa ennesima intimidazione contro la Valle e chi la difende;

2) riteniamo responsabili del clima di tensione coloro che come Pinard recitano miseramente la parte degli offesi e promuovono con la lobby torinese l’aggressione mediatica, politica e militare alla Valle;

3) ribadiamo che la nostra ultraventennale lotta, pacifica e determinata, respinge al mittente, come sempre, ogni provocazione;

4) invita la magistratura e i cittadini in divisa a guardare nella direzione giusta, verso quegli ambienti di potere che hanno favorito e organizzato il pestaggio di cittadini inermi nel 2005 a Venaus e nel 2010 a Coldimosso, che hanno incendiato i presìdi di Bruzolo e di Borgone, che hanno barato sulle previsioni del traffico ferroviario e mentito all’Europa, che con il “fasaggio” di un’opera dannosa, costosa e inutile, stanno incrementando la voragine del debito pubblico.

I cittadini della Valle di Susa, il movimento NoTav, sono loro i “professionisti della legalità”, perché hanno documentato, in oltre venti anni di opposizione pacifica, democratica, competente e determinata, quale follia comporterebbe l’avvio dei cantieri della “grande” opera in termini di devastazione ambientale,attacco alla salute, ferita insanabile al tessuto democratico del Paese».

da Democrazia Km Zero

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