Nessuna emergenza, tutto ok

I suicidi continuano, nella solita indifferenza mediatica. A suicidarsi non sono giovani, per loro c'è ancora speranza all'estero. Ma per chi pensa di non avere via d'uscita, o ha una certa età per il "mercato del lavoro", non è semplice vedere una chance di mantenersi. Così, un uomo di 59 anni si è tolto la vita a Ponzano di Fermo. Un uomo di 60 anni, disoccupato ha scelto la stessa via.

Celico, 45 in difficoltà economiche si toglie la vita. 

Due anziani, marito e moglie ridotti a vivere in macchina, non ce la fanno più e decidono di darsi fuoco.

Non solo i giovani non trovano lavoro, ma anche i loro genitori sono sempre più sbattuti fuori, con la differenza di avere un'età diversa e responsabilità diverse che possono sì "deprimere" e mandar fuori di testa. Come accaduto oggi, ELETTRICISTA UCCIDE MEDICO PER UN LAVORO NON PAGATO E POI SI SUICIDA

Come si fa ad essere sereni quando non ti pagano i lavori MA I SOLDI PER LE TASSE LI DEVI TIRARE FUORI?

Crisi, il disastro dei disoccupati over 50: dal 2008 l’incremento è del 147%

Soprattutto in una nazione dove NON ESISTONO TUTELE PER CHI SI RITROVA SENZA LAVORO, i cassintegrati sono solo una esigua MINORANZA di coloro che percepiscono qualcosa. A proposito di eguaglianza. dicono che siamo una società civile. A giudicare da quante manifestazioni e scioperi la "società civile" indice per tutelare tutte le persone bisognose o ex lavoratori, si direbbe che siamo a posto così.

Le tasse sulla casa sono incostituzionali? Che importa, gli sfratti continuano a ritmo serrato. Si arrabbierebbero i sindacati se gli indigenti chiedessero l'esenzione. E le coperture? La parola magica.

La solidarietà non è per tutti gli indigenti. Bisogna garantire a chi viene da fuori due pasti al giorno, un tetto ed una paghetta giornaliera. Ma per chi qui è nato, un calcio in culo. Come molti pensionati trovatisi in cantina o in macchina. Quanti sono stati spinti al suicidio per esser stati sfrattati come il 66enne di Padova (si, nel cosiddetto ricco nord)? Non lo sappiamo grazie alla stampa omertosa.

Per un errore di calcolo dell'Inps, questa è autorizzata a chiedere, a quanto pare, i soldi agli eredi della signora che si è "appropriata" di una integrazione al minimo non spettante. Qualora gli eredi fossero indigenti, tranquilli che le istituzioni si dileguerebbero, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, continuano l'accanimento a fini estorsori. Il protettorato della finanza che chiamiamo governo, non certo da adesso ma da almeno 20 anni, quando cominciarono le manovre lacrime e sangue per entrare nel magico templio della Ue, SI RAPPORTA CON I CITTADINI SOLO A SUON DI TASSE. Non importa se i metodi sono da far west, se spesso chi lavora in Equitalia è corrotto, pilota le cartelle, emette cartelle pazze contro le quali si è pensato bene di togliere al contribuente il diritto di difendersi. Le tasse servono ai banksters, quindi va bene che un ex stato di diritto sia gestito con metodi mafiosi. Titoli come Equitalia, si cambia: basta cartelle shock. Lotta ai maxi evasori sono l'ultima spiaggia per far apparire giusto il fisco, basta leggere nei dettagli per scoprire che si parla di un tetto di 2mila euro....."maxi evasione"???????????

CATANZARO: DEVE 0,01 EURO AL COMUNE PER LA TASSA PER I RIFIUTI, GLI SEQUESTRANO LA MOTO

Se sei disoccupato e rientri in quei benedetti dalla fortuna che hanno i requisiti per ricevere un sussidio (dati i paletti che hanno messo per farne beneficiare meno persone possibili sono circa il 29% gli aventi diritto) EQUITALIA può pignorare il sussidio di disoccupazione.

Guadagna 380 euro al mese e lo Stato gliene chiede 100. Non riesce a vivere in questo modo e da oggi è in sciopero della fame e della sete davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate.

Tanto per capire il senso della parola solidarietà, e fortuna che pagare le tasse, dicono, serve per finanziare beni e servizi ai meno abbienti.

Certo, per pagare i servizi come no. Perfino la sanità non sarà più garantita a breve, come preannunciò Monti, emissario della Goldman Sachs, noto ente di beneficenza.

IMOLA: FALLITA LA COOP. CESI, 375 MILIONI DI DEBITO, 403 POSTI DI LAVORO A RISCHIO

SPINEA: AVE TECHNOLOGIES, FINITA LA CASSA INTEGRAZIONE, 18 LICENZIAMENTI

ZOPPOLA: IDEAL STANDARD, NIENTE CASSA INTEGRAZIONE E RISCHIO LICENZIAMENTO PER 400 LAVORATORI DI ORCENIGO

NAPOLI: LAVORATORI CONSORZIO BONIFICHE SALGONO SULLA GALLERIA VITTORIA MINACCIANDO DI LANCIARSI 

TORINO: PRESIDIO ALLA DE TOMASO, INCUBO LICENZIAMENTO, A RISCHIO 900 POSTI DI LAVORO

Ferrara disoccupazione salita in 6 anni del 418%

CUNEO: FALLITA LA KLINKER SIRE, AZIENDA LEADER DELLA PRODUZIONE DI PIASTRELLE, LICENZIAMENTO PER 130 LAVORATORI 

Povertà assoluta, il lavavetri laureato che anticipa i dati Istat

Come si devono considerare dei sindacati che rispondono in questo modo sullo scempio anche da loro incentivato a Castel Volturno? Non avevano e non hanno idea delle condizioni in cui versa il paese? Ma quando era lo psico nano a negare la crisi erano i primi a smentire, cosa è cambiato? Anche  loro, come il liberatore Monti videro la ripresa??

ROMA: ISTAT, OLTRE 10MLN POVERI NEL 2013, AUMENTANO INDIGENTI, AL SUD DA 9.8% AL 12,6%

14 luglio 2014

Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni 48 mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20 mila). Nel 2013 aumentano le persone in condizioni di povertà assoluta l’indice passa dal 6,8% al 7,9% coinvolgendo circa 303 mila famiglie e 1 milione 206 mila persone in più rispetto all’anno precedente. Lo rileva l’Istat spiegando che a determinare l’aumento è soprattutto il Mezzogiorno dove si passa dal 9,8 al 12,6%«. Inoltre, nel 2013, risulta che il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28 mila). Nel Mezzogiorno, all’aumento dell’incidenza della povertà assoluta (circa 725 mila poveri in più, arrivando a 3 milioni 72 mila persone), si accompagna un aumento dell’intensità della povertà relativa, dal 21,4 al 23,5%. Tra il 2012 e il 2013, l’incidenza di povertà relativa tra le famiglie è stabile (dal 12,7 al 12,6%) in tutte le ripartizioni territoriali; la soglia di povertà relativa, pari a 972,52 euro per una famiglia di due componenti, è di circa 18 euro inferiore (-1,9%) al valore della soglia del 2012. Le dinamiche della povertà relativa confermano alcuni dei peggioramenti osservati per la povertà assoluta – rileva l’Istat – peggiora la condizione delle famiglie con quattro (dal 18,1 al 21,7%) e cinque o più componenti (dal 30,2 al 34,6%), in particolare quella delle coppie con due figli (dal 17,4 al 20,4%), soprattutto se minori (dal 20,1 al 23,1%). Ai suddetti peggioramenti, in termini di povertà relativa si contrappone il miglioramento della condizione dei single non anziani nel Nord (l’incidenza passa dal 2,6 all’1,1%, in particolare se con meno di 35 anni), seppur a seguito del ritorno nella famiglia di origine o della mancata formazione di una nuova famiglia da parte dei giovani in condizioni economiche meno buone. Nel Mezzogiorno, invece, migliora la condizione delle coppie con un solo figlio (dal 31,3 al 26,9%), con a capo un dirigente o un impiegato (dal 16,4 al 13,6%), che tuttavia rimangono su livelli di incidenza superiori a quelli osservati nel 2011.

Fonte Adnkronos