Di che vive il 52% SENZA REDDITO? Già perché nel nostro paese non vige il reddito di cittadinanza, qui, si toglie perfino stipendi e pensioni a chi ne ha maturato il diritto creando il fenomeno degli esodati, FIGURIAMOCI QUINDI SE ESISTONO TUTELE che garantiscono, come prescritto dalla Costituzione, un sostegno dignitoso a chi non lavora. Già, perché i paletti introdotti per evitare che meno persone possibili possano percepire il cosiddetto sussidio di disoccupazione sono così tanti che gli aventi diritto è come avessero vinto la lotteria. Lo strano senso dell'eguaglianza di certi "donchisciotte" de noantri. Diritti per tutti, basta che non siano per i disoccupati.
Peccato che i tanti difensori degli ultimi e della Costituzione "più bella del mondo" per primi si siano prodigati per FINGERE CHE TUTTI ABBIANO UNA FORMA DI SOSTEGNO, siamo matti?
Ed i mercati come reagierebbero se venisse dato di che vivere a chi, per causa delle loro riforme imposte, non può lavorare dato che hanno distrutto l'economia reale, che hanno dettato la globalizzazione? Certo, poi qualche marcetta e passeggiata con qualche sloagan devono farla, giusto per salvare la faccia, l'importante che non incidano sul serio.
Le banche poi, se ne avrebbero a male, SONO IN DIFFICOLTA' le banche, e devono assorbire ogni risorsa disponibile. Per tutti gli altri, c'è il suicidio.
Meno di un italiano su due in eta’ da lavoro ha un impiego, occupazione al 48,7%
lunedì, 28, luglio, 2014
Meno di un italiano su due in eta’ da lavoro ha un impiego. Il nostro paese ha un tasso di occupazione del 48,7%, superiore solo a quello della Grecia, dove pero’ il tasso di disoccupazione supera il 25%, e si colloca al penultimo posto nell’Eurozona.
E’ quanto ha rilevato uno studio dell’Associazione Bruno Trentin della Cgil realizzato elaborando i dati dell’Istat tratti dalla Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro.
Lo studio analizza l’anomalia del tasso di occupazione. Nel nostro Paese, infatti, a un tasso di disoccupazione sostanzialmente in linea con la media europea (12,2% in Italia e 11,9% nell’Eurozona a 18, secondo i dati del 2013) corrisponde un tasso di occupazione di quasi 8 punti inferiore rispetto alla media europea (48,7% in Italia, 56,2% nell’Eurozona a 18, secondo i dati del 2013).
La peculiarita’ italiana appare ancora piu’ chiara osservando i dati relativi ad alcuni dei paesi europei piu’ colpiti dalla crisi, come Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda, dove il tasso di disoccupazione registrato lo scorso anno e’ superiore al nostro, ma anche il tasso di occupazione, con la sola eccezione della Grecia, e’ piu’ alto di quello italiano.
(Asca)
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