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OBAMA STA PAGANDO SALARI MENSILI A MIGLIAIA DI RIBELLI SIRIANI
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OBAMA STA PAGANDO SALARI MENSILI A MIGLIAIA DI RIBELLI SIRIANI
Sono passati due mesi e mezzo da
quando, i primi di Luglio, il leader dei terroristi ISIS,
nonché autoproclamato "califfo" Al Baghdadi, ha
proclamato il "califfato islamico", una farsa che
però -anche grazie al risalto mediatico - ha spinto
migliaia di fondamentalisti islamici di tutto il mondo a
trasferirsi nei territori della Siria e dell'Iraq controllati
da ISIS, che nel giro di due mesi ha triplicato l'entità del
proprio esercito, giunto
ormai a quota 100.000 jihadisti, nonostante
gli USA minimizzino.
Obama ha annunciato che colpirà
ISIS, che lo "distruggerà", ma fino ad oggi gli USA
hanno fatto ben poco. Si sono limitati a respingere gli
attacchi degli islamisti dal Kurdistan, impedendo loro di
conquistare Erbil e le altre città curde.
Gli USA, i loro alleati e l'ONU
hanno consentito all'ISIS, indisturbato, di conquistare metà
territorio Siriano e metà Iraq, facendo finta di niente, nel totale
silenzio mediatico; sono intervenuti - assai
blandamente - solo quando la situazione era diventata
troppo grave per continuare a far finta di niente, con centomila
cristiani in fuga e decine di migliaia di Yazidi che pur di
sfuggire ai terroristi sono scappati sulle montagne, dove
molti sono morti di sete e di stenti, e il bilancio
sarebbe stato più grave se la comunità internazionale non
avesse tempestivamente paracadutato loro aiuti umanitari. Ma
nonostante il "fuggi fuggi" i miliziani ISIS sono
riusciti a rapire
3.000 donne, rinchiuse in bordelli e costrette a fare le
prostitute dei jihadisti, dopo aver
torturato e massacrato a sangue freddo i loro mariti.
Secondo quanto riportato da un
articolo della testata inglese The
Guardian datato 15 Giugno, in quella data gli uomini di
Al Baghdadi erano entrati in possesso di un patrimonio
di 2 MILIARDI di dollari, una disponibilità - che
secondo alcune fonti è sottostimata - che nessun gruppo
terroristico aveva mai avuto in precedenza, ottenuto saccheggiando
tutte le banche e le gioiellerie delle città conquistate nell'ampio
territorio sotto il loro controllo, che comprendegrandi
città come Mosul, città con poco meno di 3 milioni di
abitanti, dove secondo il governatore della
regione hanno svuotato i caveau delle banche mettendo le mani
su un tesoro da 429
milioni di dollari. E poi
ancora Tikrit (150.000 abitanti) Nassyria (632.000
abitanti) e numerose altre città irachene, mentre in
Siria sono riusciti a conquistare Raqqa, città eletta a "capitale"
dello stato islamico immaginario, dove vivono poco meno di
200.000 abitanti, e Aleppo, che di abitanti ne ha quasi
2 milioni, per citare solo le principali città
controllate.
Oltre ad aver messo le mani
su un consistente patrimonio economico, composto da
banconote in contanti di diverse valute, tra cui dollari,
euro, sterline ed in tono minore rubli, i terroristi
dell'ISIS sono riusciti a mettere le mani su interi depositi
di armi dell'esercito iracheno, che come abbiamo
descritto nel dossier
ISIS che abbiamo pubblicato pochi giorni fa,
comprende decine di migliaia di kalashnikov e qualche
milione di munizioni, migliaia di granate e
lanciarazzi RPG, mortai, centinaia di carri armati, jeep
blindate, mitragliatrici, ma anche missili scud, jet ed
elicotteri da guerra; ai depositi di armi
conquistati in Iraq vanno sommati quelli di cui si sono
impossessati in Siria, seppure molto minori, dove hanno
conquistato anche alcune basi aeree.
Come se non bastasse, ISIS
ha assunto il controllo anche di pozzi e raffinerie di
petrolio e giacimenti di gas. Fonti
dell'intelligence israeliano, avrebbero censito i pozzi
petroliferi finiti in mano all'ISIS, che sarebbero addirittura
sessanta (vedi articolo)
dai quali ricaverebbero introiti compresi tra i 3 ed i 6
milioni di dollari AL GIORNO: 90-180 milioni al mese, pari a
1-2 MILIARDI all'anno. Una capacità economica molto alta,
che rende ISIS estremamente pericoloso.
Ai sessanta pozzi petroliferi
dobbiamo aggiungere i giacimenti di gas, almeno cinque-sei,
conquistati in Siria dopo sanguinose battaglie, costate la
vita a centinaia di militari siriani e jihadisti dell'ISIS;
citiamo di seguito alcuni casi. Per conquistare un giacimento
di gas nella località di Al
Shaer hanno perso la vita 270 persone; nella
provincia di Homs la conquista di un
giacimento di gas da parte dell'ISIS è
costata la vita a 90 persone; la conquista
di un
giacimento vicino a Palmira invece è costato la vita a 23
guardie, mentre altre sono state catturate (e
probabilmente uccise in seguito, come classico). I
giacimenti di gas garantirebbero a ISIS una rendita di
ulteriori 400-500.000 euro al giorno.
Infine, tra gli introiti del
califfato c'è la cosiddetta "Jyzia", ovvero la tasse che gli
islamisti impongono a tutti gli infedeli per avere salva la
vita, stabilita
in 450 dollari al mese. Considerando che
diverse centinaia di migliaia di cristiani, yazidi e cittadini
di altre minoranze sono scappati dai territori sottoposti al
controllo dell'ISIS, dall'imposizione di questa tassa ricevono
comunque una cifra compresa tra gli 8 ed i 12 milioni di
dollari al mese, che si aggiungono alle entrate provento di
saccheggi, petrolio, gas.
Grazie agli introiti sopra
citati, Al Baghdadi può permettersi - oltre a mantenere un
esercito di centomila uomini, ai quali viene offerto
"diritto di preda" nei confronti degli "infedeli" - di
offrire un discreto "stato sociale" ai cittadini dei territori
sottoposti a ISIS; le famiglie più povere vengono aiutate,
cosa che ha portato consensi all'autoproclamato califfo, e chi
si sposa riceve un bonus di 1.200$ (che in Iraq ed in
Siria sono una cifra di tutto rispetto) e persino la
casa. (Vedi: http://on.fb.me/1pJDHxv)
LA DOMANDA CHE SORGE
SPONTANEA è LA SEGUENTE: PERCHE' GLI USA NON SI ATTIVANO PER
SOTTRARRE AL CONTROLLO DI ISIS I POZZI PETROLIFERI ED I
GIACIMENTI DI GAS CHE HANNO CONQUISTATO?!?
Ma di questo non parla
praticamente nessun media. Possibile che tagliare le fonti
di finanziamento dell'ISIS possa non essere una priorità?!?
Anziché pensare a
contrastare seriamente ISIS, Obama
pensa a come destituire Assad; e
ovviamente se il governo di Damasco dovesse cadere, al
potere salirebbe ISIS, al quale nessun gruppo "ribelle"
siriano sarebbe in grado di resistere, ma il problema non si
pone, visto che quelli che Obama chiama "ribelli moderati" hanno
firmato un UN ACCORDO DI NON BELLIGERANZA CON ISIS,
in pratica un'alleanza...
Staff nocensura.com
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