Revoca degli ultimi campoli di sovranità nazionale e trasferimento
di tutti i poteri a Bruxelles. Lo “propone” Mario Draghi, cioè
l’uomo costantemente citato come il pegggior banchiere centrale
del mondo, il peggiore della storia, scrive Paolo Barnard. «Ci
si chieda: perché l’Italia della metà degli anni ’90 – che non
faceva la riforme di Draghi, che non strisciava supina di fronte
a Bruxelles, che usava la spesa pubblica molto ma molto più di
oggi… perché veniva definita da “Standard & Poor’s” come
“economia leader d’Europa”? Allora Mario, che ci rispondi?
Avevamo l’Eurozona allora? No. Avevamo invece il triplo della
spesa pubblica di oggi, che come i veri economisti sanno è
l’attivo di tutto il settore privato di cittadini e aziende.
Oggi la folle dittatura delle Austerità ha stroncato la spesa
pubblica, e stroncati affondiamo. Tutto qui».
«Se metti in acqua diciotto barche con buchi sotto la chiglia e
queste iniziano ad affondare», scrive Barnard nel suo blog, «mi
sembra ridicolo che tutti Mario Draghipuntino lo sguardo su quella
che affonda più in fretta», l’Italia, «piuttosto che considerare
il fatto che sono state tutte costruite da incompetenti», e quindi
«è il cantiere cialtrone che va chiuso». Tradotto:
«Mario Draghi regge il cantiere Eurozona dove tutti, e tutto,
sta affondando, ma gli viene comodo imbrogliare i media e il
pubblico puntando il dito sulla barca Italia che affonda un
po’ più delle altre». La crescita dell’Eurozona, dopo 14 anni
di grandi promesse, è letteralmente pietosa, «non riesce mai a
superare quel triste zero virgola», mentre ad esempio la Gran
Bretagna «cresce come basilico al sole». La deflazione europea
è fuori controllo, «cioè i prezzi crollano di minuto in minuto
perché non c’è domanda, e tutti i gran proclami di Draghi per
frenare questa valanga sono stati accolti dai mercati e dai
consumatori come ridicolaggini, fra l’altro disoneste perché
tutte tese solo a favorire speculazioni finanziarie».
Le cosiddette “riforme” tanto invocate da
Draghi come pozione magica di salvezza «non hanno salvato
nessuno dei paesi che le hanno fatte». Bollettino di guerra:
la Finlandia è all’ottavo mese a crescita zero, l’Olanda
precipita nella terza recessione dal 2009, Francia registra il
record della disoccupazione e un crollo storico di
settori-chiave come l’immobiliare e il manifatturiero. Nel
Belgio “commissariato” dall’Ue abbiamo consumi a tasso
negativo e crescita zero. E persino in Germania crollano gli
ordini industriali (-4%), il Pil è in calo,
stipendi sono stagnanti da 10 anni, il calo della domanda interna
deprime tutto l’export europeo. Poi, secondo dati ufficiali
Eurostat, «le gloriose riforme di Draghi e dell’Eurozona hanno
infilato nella calza della Befana anche il più alto tasso di
disoccupazione europea dalla nascita dell’euro». E poi le banche,
«quelle regolamentate da Mario Draghi, che oggi dispensa ricette
severe su come curarci». Ebbene: la maggioranza delle banche
europee «sono marce, ma veramente, cioè di fatto fallite».
Secondo la Bank of International Settlements, «le banche
in Europa non sono riuscite a rimediare alla loro catastrofica
esposizione a prestiti che saranno inesigibili perché gli
indebitati sono al collasso». E il collasso,
sottolinea Barnard, è proprio opera della Troika di Draghi e delle
sue austerità, «come ormai ammettono anche Goldman Sachs e gli
“hedge funds”». La stessa Reuters ci informa che le stesse banche
europee, azzoppare da «buchi contabili che si vedono dalla Luna»,
hanno prestato 3.000 miliardi di dollari ai “mercati emergenti”:
soldi che difficilmente torneranno indietro. «Poi indovinate a
chi, per questo motivo, le medesime banche diranno no
alBarnardmutuo o al finanziamento? A voi, a voi, e infatti
registriamo il più alto declino nei prestiti bancari alle famiglie
dal 2008».
E attenzione: il 90% dello strombazzato calo dello spread e degli
interessi sui titoli di Stato dei paesi come Spagna, Irlanda o
Italia, rivela uno studio di “Bloomberg”, «non è dovuto a reali
progressi dell’economia di quegli Stati, ma ai trucchi speculativi
di Mario Draghi alla Bce: quindi aria fritta, che Renzi oggi usa
per infinocchiare i soliti poveri italiani». Gran finale: il
“Financial Times” annuncia che le banche più fallite di tutta
l’Europa «non sono quelle spagnole o italiane, ma quelle
tedesche», espressione del sistema di potere che domina Bruxelles
e Francoforte, di cui Draghi è forse il massimo esponente. E
questo “terapeuta” ha ancora il coraggio di proporre soluzioni e
cure? Assolutamente sì. Il macellaio travestito da medico: la
farsa continua, e l’Europa affonda.
Fonte: Libre
12 Agosto 2014
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