mercoledì 21 dicembre 2011

Riporto per intero l'interessante post di un utente su Come Don Chisciotte, dove dopo una breve premessa si rimanda a links direi estremamente importanti per capire chi ci deruba, di quanto e come lo fa ed un altro esempio (arriva da un comune francese) di come sottrarsi alla spremitura, sotto links ad ottime analisi e considerazioni (e realtà da incubo come quella in Grecia di cui Debora Billi ci fornisce dati) da splendidi bloggers (eh già, dal mainstream che ci aspettiamo).
Barbara

L'Italia è molto diversa dalla Grecia. la Grecia prende soldi in prestito per poter sostenere la propria economia, noi invece prendiamo soldi in prestito regolarmente e semplicemente per pagare gli interessi sul debito, il che vuole dire che un default non avrebbe un impatto sulla crescita economica del paese, noi non dipendiamo dai mercati dei capitali per crescere, noi dipendiamo dai mercati dei capitali per pagare gli interessi.
Perché la manovra non ci salverà dal blog Cado in Piedi



Negli ultimi quindici anni la situazione è profondamente mutata. Come si vede dalla Tabella n.6, la quota dei detentori esteri di titoli di stato è passata dal 5,59% del 1991 al 51,4% del 2009.

L’enorme debito pubblico italiano è nei portafogli di banche, assicurazioni ed altre istituzioni finanziarie estere per l’86,34 per cento, contro il 13,66% (179 miliardi di euro) in mano alle famiglie.

E dunque chiaro che tutti gli enormi sacrifici che si richiedono per pagare debito e interessi servono a tener su i bilanci del sistema bancario-finanziario italiano, nonché quelli delle banche, degli Hedge fund e dei lupi della speculazione internazionale.
Estratto da Contro-inchiesta sul debito pubblico dal blog Sollevazione

Prendiamo le banche e partiamo dalla nostra, la Banca d’Italia. Dovrebbe essere pubblica, come dice la legge bancaria del 1936 e come ha ribadito una sentenza della Corte Suprema di Cassazione, invece è privata, così costituita:

Gruppo Intesa S. Paolo - 44,25% (proprio quella del neo Ministro Passera);
Gruppo Capitalia Unicredito - 22,12%;
Banca Carige - 3,96%;
Banca Nazionale del Lavoro - 2,83%;
Monte Paschi di Siena - 2,50%;
Cassa di Risparmio di Firenze - 1,85%;
Gruppo Banca Popolare Italiana - 1,23%;
Assicurazioni Generali - 6,33%;
RAS Assicurazioni - 1,33%;
altri soci (ma chi sono?) - 7,93%;
Inps - 5,00%;
Inail - 0,67%.

E come se non bastasse, è curioso accorgersi che anche la composizione della Banca Centrale Europea, che per Costituzione Europea (anche se nessuno di noi l’ha mai votata o lontanamente discussa) è come si suol dire un ente sovranazionale sia probabilmente, per un gioco di scatole cinesi, in mano ai privati:



Banca Nazionale della Germania - 23,40%;
Banca di Francia - 16,52%;
Banca d’Inghilterra - 15,98% (paese fuori dall’Euro);
Banca d’Italia - 14,57%;
Banco de Espana - 8,78%;
Banca d’Olanda - 4,43%;
Banca Nazionale del Belgio - 2,83%;
Banca Centrale di Svezia - 2,66% (paese fuori dall’Euro);
Banca Nazionale d’Austria - 2,30%;
Banca della Grecia - 2,16%;
Banca Centrale del Portogallo - 2,01%;
Banca Nazionale di Danimarca - 1,72% (paese fuori dall’Euro);
Banca Nazionale di Finlandia - 1,43%;
Banca Centrale d’Irlanda - 1,03%;
Banca Centrale Lussemburgo - 0,17%.


Inoltre ricordo che il 12 Giugno 2007 l'On.Buontempo propose alla Camera di abolire il signoraggio, proposta che naturalmente venne respinta con 209 sì e 242 no.

"L'emissione di denaro in euro a favore dello Stato da parte della Banca d'Italia avviene dietro corresponsione alla banca stessa di debito pubblico. La Banca d'Italia è di proprietà di privati che si arricchiscono commerciando i titoli di debito, mentre tale debito è pubblico e quindi a carico di tutti i cittadini; l'articolo 41 del provvedimento mostra l'impegno del Governo a favorire la modernizzazione degli strumenti di pagamento, riducendo i costi finanziari e amministrativi derivanti dalla gestione del denaro contante e dei titoli di credito cartacei. Dunque l'utilizzo della moneta rappresenta un costo per i cittadini, che non sono più proprietari dell'istituto di emissione nazionale".
l'articolo 41 del provvedimento in esame mostra l'impegno del Governo a «favorire la modernizzazione degli strumenti di pagamento, riducendo i costi finanziari e amministrativi derivanti dalla gestione del denaro contante e dei titoli di credito cartacei» e per questo il Governo chiede la delega a riordinare «la disciplina in materia di sistemi di pagamento»,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di affrontare la questione del signoraggio vigente sull'utilizzo della moneta euro adottando i provvedimenti necessari ad eliminare i costi finanziari per i cittadini legati all'emissione di tale moneta.
9/2272-bis/3. Buontempo.
A pagina 11 del bilancio di Stato vediamo che lo Stato al 2011 ha ricevuto 412 MILIARDI di euro in tasse, e ben 210 son stati usati per ripagare il debito (rimborso dei prestiti). In altre parole la metà delle tasse finiscono direttamente ai privati (banchieri), dunque le tasse sono i tributi ai banchieri. 

 
Altre letture consigliate:




A che punto è il percorso verso la dittatura? da Anticorpi - con video conferenza di Solange Manfredi


(tanto per capire l'antifona che ci aspetta)



PIGNORAMENTI: ARRIVATI A 39.474 (+ 5,2 %) NEL 2011, ANCHE SE FORTEMENTE RALLENTATI RISPETTO BOOM 2010 QUANDO AUMENTI ERANO STATI DEL 31,8%. NEL QUADRIENNIO 2008-2011 PIGNORAMENTI AUMENTATI DEL 75 PER CENTO da All News di Dino Brancia






1 commenti:

  1. Sulla proprietà della Banca d'Italia.

    http://falco82it.blogspot.it/2013/11/sulla-banca-ditalia.html

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