In Campania si cercano scorie nucleari. Ad averle sepolte sotto frutteti e zone agricole, secondo le rivelazioni del pentito Schiavone, la Camorra che nei decenni passati ha intombato a prezzi irrisori tonnellate e tonnellate di rifiuti, alcuni anche radioattivi.
Il governatore della Campania, Stefano Caldoro, ha spiegato che per ora non è stata trovata alcuna conferma alla dichiarazione del pentito ma che le ricerche continueranno. A La vita in diretta, alcuni giorni fa, il pentito Schiavone aveva infatti raccontato metodi e tariffari di quello che per anni è stato un modus operandi tale da avvelenare una delle terre e delle zone più belle d’Italia: «Scaricavamo su un’area di 150-200 ettari. I contadini prendevano 45 milioni di lire a buca, il nostro guadagno era di 15 milioni. Ad un certo punto un avvocato gli propone di sotterrare dei fusti. Ci offrivano 200mila lire a fusto. Feci i conti e alla fine, venivano fuori guadagni di miliardi». «Io mi sono ribellato – racconta – quando hanno cominciato a scaricare rifiuti tossici e rifiuti atomici. Là sotto c’è qualcosa di nucleare». In quell’occasione, prosegue, «mio cugino mi dice: ‘Carmine, ma sei impazzito, ma che vogliamo uccidere tutta Casale, tutta la provincia di Caserta?’ Allora ho detto ‘hai ragione,
non se ne fa nientè». Due anni dopo però, dice ancora Schiavone, «ho scoperto che avevano continuato a scaricare fusti in tutto il litorale. I contadini continuarono a guadagnare. Solo che hanno continuato a usare quell’acqua fetida per irrigare».
non se ne fa nientè». Due anni dopo però, dice ancora Schiavone, «ho scoperto che avevano continuato a scaricare fusti in tutto il litorale. I contadini continuarono a guadagnare. Solo che hanno continuato a usare quell’acqua fetida per irrigare».
Ma ancora prima, alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, già nel 1997 Schiavone aveva affermato: “sono inoltre al corrente del fatto che arrivavano dalla Germania dei camion che trasportavano fanghi nucleari, che sono stati scaricati nelle discariche”. Nella stessa deposizione, Schiavone parlava anche di rifiuti di ogni tipo provenienti da Massa Carrara, Genova, La Spezia, Santa Croce sull’Arno, Milano e Arezzo. E su i terreni su cui vennero sversate sostanze radioattive, oggi ci sono allevamenti di bufale. “Gli abitanti [...] – aggiunge Schiavone –rischiano di morire tutti di cancro entro vent’anni”.
E mentre la politica nazionale continua a parlare di Ruby Rubacuori e delle beghe del Partito democratico, la Campania scandaglia con terrore i propri terreni. Il rischio concreto è che l’Itaila sia divenuta il sito illegale di stoccaggio di scorie e rifiuti non solo nostrani ma europei.
Fonte: Diritto di critica
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