Una deputata di Sel, partito che dice essere dalla parte degli ultimi e dei deboli, chiede il rispetto dell'umanità degli eletti, che sono "costretti ai lavori forzati" secondo la povera parlamentare a 15 mila euro al mese. Ci sono almeno 7,3 milioni di italiani che non hanno di che vivere, e la signora esige ancora più "certezze" sulle festività per la casta. Dal palazzo piovono ancora offese orribili contro il popolo, la cui unica certezza garantita da questi passacarte delle banche sono le cartelle esattoriali. Pensioni sempre più da fame quando non sono cancellate, disoccupati SENZA REDDITO DI CITTADINANZA, per non parlare della precarietà che in nome del Dio Mercato è stata imposta senza che nessuno di cotanti paladini dei deboli avesse niente da eccepire, e la preoccupazione di questa donna (son tanto superiori le donne si dice, sono più "umane") consiste nell'avere certezze per le sue vacanze. E' una questione di umanità. A proposito di certezze, in una scuola di Brescia sono stati richiamati insegnati in pensione a lavorare GRATIS. Imperdibili invece, quanto estremamente serie e oneste, le parole di Danilo Calvani, lui sì, uno di noi. Anche il Papa finge che ogni italiano in quanto tale benefici di "vita degna" a sentire le sue parole di oggi. Gli italiani sono tutti ricchi e stanno bene, d'altronde il Ministro Saccomanni sostiene che la crisi globale è finita.
Barbara
Il Rappresentante del Comitato
di Coordinamento 9 dicembre, usa parole fortissime nel fare
un augurio all’Italia in vista delle festività natalizie:
“Buon Natale all’Italia che muore di fame!”
ROMA 23 DICEMBRE – “Domani è la
sera della vigilia di Natale e l’Italia muore di fame. Il
mio augurio va alle persone che non possono mangiare, a
quelle che non arrivano a fine mese, a coloro che non
ricevono lo stipendio, ai disoccupati, alle persone in
mobilità, agli imprenditori e a tutti coloro che resistono e
che aspettano ancora il più grande dono da parte dello
Stato: il riconoscimento dei propri diritti come il diritto
al lavoro, alla casa e quindi il diritto alla vita!“.
Con queste parole, Danilo
Calvani, portavoce del Coordinamento 9 dicembre che ha
organizzato le manifestazioni del 9 e del 18 dicembre a Roma, saluta
l’Italia
strozzata dalla crisi. Il suo invito è quello di resistere oltre ogni forma di ostruzionismo democratico. “L’Italia è un paese da riscrivere” – dichiara – “dalla legge di stabilità che finirà per fare inghiottire un boccone amaro a chi ha già un’ulcera allo stomaco, alla legge elettorale che si beffa del cittadino portando in Parlamento sempre i nominati, al lavoro che è ormai un miraggio. Molti gli imprenditori che si suicidano e moltissimi invece i disoccupati“.
strozzata dalla crisi. Il suo invito è quello di resistere oltre ogni forma di ostruzionismo democratico. “L’Italia è un paese da riscrivere” – dichiara – “dalla legge di stabilità che finirà per fare inghiottire un boccone amaro a chi ha già un’ulcera allo stomaco, alla legge elettorale che si beffa del cittadino portando in Parlamento sempre i nominati, al lavoro che è ormai un miraggio. Molti gli imprenditori che si suicidano e moltissimi invece i disoccupati“.
Il Coordinamento 9 dicembre è
nato ”per dare voce alla resistenza dei cittadini onesti“,
dice Calvani che aggiunge: “Di noi hanno detto di tutto,
hanno detto che siamo fascisti e si sono dimenticati che il
nostro comitato prende il nome dalla Giornata Nazionale in
difesa della Costituzione caldeggiata anche dall’ANPI
(Associazione nazionale partigiani italiani). Alla faccia
del golpe! Tra di noi ci son persone di
destra, di sinistra e di centro. Al di là del credo
politico, per noi è un dovere sociale insorgere contro un
governo che non rispetta i nostri diritti. Per questo chi ha
creato la crisi deve andarsene via, subito e il Parlamento
dovrà essere riempito di quelle facce che il popolo ha
voluto e votato democraticamente!“
Danilo Calvani sottolinea anche che
il sostegno alla manifestazione del 18 dicembre in Piazza del
Popolo è stata doverosa oltre che un atto di coerenza: “L’allontanamento
degli altri movimenti e comitati che ci avevano sostenuto
all’inizio, ha finito per terrorizzare i cittadini con
minacce di infiltrazioni estremiste rivelatesi inesistenti.
Ma gli infiltrati sono dappertutto, nostro compito è
isolarli collaborando con le forze dell’ordine. E’ un fatto
di principio, di coerenza! La stessa coerenza dimostrata dai
manifestanti che alla fine hanno ripulito la piazza! Per noi
era troppo importante manifestare pacificamente senza
tradire le aspettative del popolo invece di sedere al tavolo
delle trattative con quello stesso governo che ci ha portato
alla rovina“.
Alessandro Gallo, responsabile del
coordinamento del Coordinamento 9 dicembre per la
città di Udine afferma: “Siamo nel tempo in cui il popolo
prende sempre più consapevolezza di come le cose vengono
gestite a livello locale e globale. Preso atto che ci sono dei
diritti costituzionali che in Italia non vengono rispettati e
preso atto che la crisi globale è stata indotta, il popolo
aspettava un segnale: questo segnale è arrivato dal mondo del
lavoro, categorie come piccoli commercianti, artigiani,
imprenditori hanno pensato di unirsi per combattere questo
sistema in una ribellione che noi definiamo costituzionale. Ci
siamo uniti tutti grazie alla rete per combattere coloro che,
attraverso il meccanismo del debito, si son presi tutto il
potere possibile soggiogando gli italiani con la
sottoscrizione dei trattati internazionali. Finché non avremo
un Parlamento scelto dal popolo non molleremo nella nostra
battaglia”.
Simona Pedrazzini,
responsabile del presidio di Piacenza e Presidente
dell’associazione “Piccoli imprenditori e suicidi di stato”
afferma: “Per troppi anni dimenticati da chi avrebbe
dovuto tutelarsi, siamo diventati “gli invisibili”. Ora,
grazie al coordinamento 9 dicembre gli italiani si sono come
svegliati da quel torpore. Voglio incoraggiare tutti ad
andare ai presidi nelle proprie città e sostenere i nostri
ideali che sono quelli del popolo italiano“.
Gabriele Baldarelli, responsabile
della comunicazione nel web ha sottolineato: “I
disfattisti dicono e vogliono far credere che la rivoluzione
civile e costituzionale italiana è in una fase di stallo e
di difficoltà: FALSO, è più viva che mai!“
Infine il rappresentante del
Coordinamento 9 dicembre lancia un messaggio governo,
annunciando un imminente ritorno sulla scena: “I nostri
presidi continueranno ad oltranza, resisteremo fino alla
fine per dare voce a chi voce non ha più, per sostenere le
famiglie di chi si è suicidato anche in questi giorni. Noi
non molleremo mai, è bene che il governo lo capisca! E
torneremo a manifestare! Chiunque sia in buona fede e
animato da coscienza civile può unirsi a noi al di là del
credo politico. Noi parliamo solo la lingua della
tolleranza, della pace e della giustizia. Auguri all’Italia,
soprattutto a quella che muore di fame!“.
Ufficio Stampa Comitato di
Coordinamento 9 dicembre
Maria Melania Barone
Giornalista
3935715696
Fonte: you-ng.it
Il primo esperimento di liberazione è andato male. Anche il secondo non andrà tanto bene. Ci sono ancora troppi soldi nelle pensioni dei piddini che girano. Aspettiamo un ribasso generalizzato anche di queste. Dopodiché cominceranno pure loro a grattarsi la testa. Alfine, si raggiungerà la massa critica. L'italiano ha proprio bisogno di essere scornato a dovere.
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