Consiglio anche di leggere i segg articoli che completano il quadro di uno stato che estorce denaro riducendo sul lastrico milioni di italiani al fine di devolverli alle cricche/cosche/logge. Le marchette Le 1000 mance della Legge di Stabilità: bucce di limone, ristoranti…
E' noto il lavoro di lobbismo direttamente NEL PARLAMENTO, luogo che dovrebbe rappresentare i cittadini i quali sono PRECLUSI. Il parlamento LEGIFERA IN NOME E PER CONTO DI AFFARISTI. Disgustoso e vergognoso chi si indigna perché si usa il termine marchette per i soldi pubblici concessi in virtù dell'azione di lobbying, un modo politically correct per definire il taglieggiamento estorsivo. L'elenco che mette sotto accusa riguarda svariati ambiti e settori, ma viene estrapolata la parte che riguarda il memoriale per farne un caso.
Elenco Legge stabilità, 900mila euro a Memoriale Shoah: “contro il populismo”
Consiglio anche e come se non bastasse....
E' noto il lavoro di lobbismo direttamente NEL PARLAMENTO, luogo che dovrebbe rappresentare i cittadini i quali sono PRECLUSI. Il parlamento LEGIFERA IN NOME E PER CONTO DI AFFARISTI. Disgustoso e vergognoso chi si indigna perché si usa il termine marchette per i soldi pubblici concessi in virtù dell'azione di lobbying, un modo politically correct per definire il taglieggiamento estorsivo. L'elenco che mette sotto accusa riguarda svariati ambiti e settori, ma viene estrapolata la parte che riguarda il memoriale per farne un caso.
Elenco Legge stabilità, 900mila euro a Memoriale Shoah: “contro il populismo”
Consiglio anche e come se non bastasse....
" se Regioni e Comuni, nell'ambito delle loro competenze, adotteranno interventi contro il gioco d'azzardo (come le famigerate slot machines) con conseguente minor gettito fiscale destinato alle casse dello Stato, a mettere la differenza saranno gli stessi enti locali, sotto forma di minori trasferimenti di denaro da Roma. Se ti ravvedi, verrà tutto dimenticato." tutto l'articolo qui
Slot machine, quando lo Stato è biscazziere e medico. Ti svuota le tasche e poi ti cura
LA TRUFFA DEL FINANZIAMENTO
PUBBLICO AI PARTITI
I campioni della bancarotta
della nazione pensano di potersi rifare la verginità
abolendo il finanziamento pubblico ai partiti, del quale,
per quanto mi riguarda, non
puo' fregarmene di meno, se solo si avesse una classe politica decente, con un po' di decoro, che operasse nell'interesse del paese.
puo' fregarmene di meno, se solo si avesse una classe politica decente, con un po' di decoro, che operasse nell'interesse del paese.
Condurre la battaglia contro
il finanziamento pubblico rischia di essere solo un elemento
di distrazione dell'opinione pubblica dai veri problemi
dell'Italia, offrendo in pasto alla massa degli italiani la
presunta moralizzazione della politica solo per aver
rinunciato al finanziamento pubblico. Cosa che, come
vederemo tra poco, non è affatto vera.
Il finanziamento pubblico ai
partiti vale appena 91 milioni di euro all'anno. Un nulla,
insomma. Eppure l'opinione pubblica è attratta
dall'interesse verso questa inrzia, dimenticando, ad
esempio, che dal 2015, sul bilancio dello stato,
impatteranno ogni anno circa 50 miliardi euro per il Fiscal
Compact. Oppure si dimenticano i 54 miliardi di euro già
versati per i vari salvataggi europei, ESM compreso. Soldi
presi a debito sui mercati e che, a voler essere ottimisti,
gravano sulle tasche degli italiani per oltre 2 miliardi
annui, contro i 91 milioni di euro del finanziamento
pubblico ai partiti.
Capisco che lettura questi
dati non offra bene la dimensione dei numeri che si stanno
trattando. E allora guardatevi questo grafico: magari è più
persuasivo.
Come vedete stiamo parlando di
un niente. Eppure si riempiono intere pagine di giornali per
parlare di un tema privo di significato, che tende ad
offrire all'opinione pubblica l'idea di una cosa peraltro
non vera. Circostanza, questa, confermata da questo articolo
di Roberto Perotti pubblicato su LAVOCE.INFO
a notizia dell’ abolizione
del finanziamento pubblico dei partiti è falsa. Con questa
legge i partiti costeranno al contribuente da 30 a 60
milioni, poco meno di quanto costano ora.
(Questo articolo è stato
modificato alle ore 21:30 di sabato 14 dicembre 2013,
un’ora dopo la prima pubblicazione. La modifica riflette
un’ incertezza nell’ interpretazione della legge. Questa
nuova versione assume che il decreto legge – che al
momento di scrivere questo articolo non è disponibile su
alcun sito ufficiale – abolisca il cofinanziamento del 50
percento delle elargizioni ai partiti. La versione
precedente assumeva che il cofinanziamento sia ancora
presente, e portava a una stima dei costi pià alta).
GLI ANNUNCI DEL GOVERNO SONO
UNA COSA LA REALTA’ UN’ALTRA
Il governo ha annunciato che
il finanziamento ai partiti sarà abolito interamente a
partire dal 2017. La realtà è ben diversa: i partiti
continueranno a pesare sul contribuente, da 30
milioni a 60 milioni, poco meno di quanto costano ora.
Il motivo è nascosto tra le pieghe della legge approvata
dalla Camera il 18 ottobre e riproposta
nel decreto legge del governo del 13 dicembre.
Con la legislazione vigente,
i partiti avevano diritto a un massimo di 91 milioni
di euroall’ anno: 63,7 milioni come rimborso
spese elettorali, e 27,3 milioni come cofinanziamento per
quote associative ed erogazioni liberali ricevute. Inoltre,
il 26 percento delle erogazioni liberali ai partiti erano
detraibili dall’ imposta dovuta.
LE NOVITA’ PRINCIPALI DELLA
LEGGE
1) elimina i rimborsi
delle spese elettorali dal 2017 (li riduce del 25
percento ogni anno fino ad arrivare a zero nel 2017)
2) innalza dal 26 al
37 percento la detrazione per le erogazioni
liberali fino a 20.000 euro (la stragrande maggioranza)
3) consente al contribuente di
destinare a un partito il 2 per mille della propria
imposta.
L’ interpretazione
universale è che, dal 2017, i partiti non
prenderanno più un euro dallo Stato, e dovranno sopravvivere
solo con contributi privati. Questa interpretazione è falsa:
vediamo perché.
QUANTO RICEVERANNO ORA I
PARTITI?
La prima cosa da notare è che
i soldi ricevuti dai partiti attraverso il 2 per
mille non sono un regalo deciso da privati: sono
a carico di tutti i contribuenti. Il motivo è che
il 2 per mille è di fatto una detrazione al 100
percento dall’ imposta dovuta. Se lo stato
raccoglieva 10.000 euro in tasse per pagare sanità e
pensioni, e ora un contribuente destina 1 euro a un partito
attraverso il 2 per mille, tutti i contribuenti nel loro
complesso dovranno pagare 1 euro di tasse in più per
continuare a pagare pensioni e sanità.
L’ art. 12, comma 12 della
legge autorizza una spesa massima per il 2 per
mille ai partiti pari a 45 milioni dal 2017. E’
plausibile che venga toccato questo tetto? Gli iscritti
totali ai partiti sono probabilmente circa 2 milioni (nel
2011 gli iscritti al PdL erano 1 milione, quelli al PD mezzo
milione). Non tutti gli iscritti ai partiti pagano l’ Irpef,
e non tutti sceglieranno il 2 per mille. Tuttavia, dall’
esperienza analoga dell’ 8 per mille sappiamo che, quando il
costo è zero, una percentuale notevole dei contribuenti
esercita la scelta. Una stima prudenzialesuggerisce
quindi che il gettito del 2 per mille potrebbe
essere tra i 20 e i 30 milioni. (1)
L’ art. 11 della lege, comma
9, prevede che le detrazioni per erogazioni liberali
siano di circa 16 milioni a partire dal 2016. Si
noti che la legge consente di detrarre anche il 75 percento
(!) delle spese per partecipazioni a scuole o corsi di
formazione politicao. Nella colonna 1 della tabella
sottostante assumo uno scenario prudenziale:
le detrazioni saranno la metà del previsto, cioè solo 8
milioni, e il gettito del 2 per mille di 20 milioni. Il
costo totale per il contribuente sarà di quasi 30 milioni.
Nella colonna 2 assumo uno
scenario intermedio: la previsione del governo sulle
detrazioni, 16 milioni, è rispettata, e il gettito del 2 per
mille è di 30 milioni. Il costo al contribuente è in questo
caso è di circa 45 milioni.
Nella colonna 3 assumo uno
scenario normale: la previsione del governo
sulle detrazioni, 16 milioni, è rispettata, e il gettito del
2 per mille è di 45 milioni. Il costo al contribuente è in
questo caso è di circa 60 milioni!
IL TETTO MASSIMO DEL 2 PER
MILLE
C’ è poi un meccanismo
molto complicato, ed egualmente insensato (e
quasi certamente non compreso neanche da chi ha
scritto e votato la legge). Per il comma 11 dell’
art. 11, se le detrazioni per elargizioni liberali sono
inferiori a 16 milioni, la differenza verrà aggiunta al
tetto di spesa per il 2 per mille. Quindi di fatto in questo
caso il tetto massimo del 2 per mille può arrivare a
61 milioni invece di 45. Poiché non sappiamo come
reagiranno i contribuenti alla opzione del 2 per mille,
questo è un modo per assicurarsi che, se c’è molta
richiesta per il 2 per mille e poche elargizioni liberali,
la richiesta del 2 per mille non vada “sprecata” dal tetto
di 45 milioni.
Si noti infine che le
detrazioni per erogazioni liberali sono pratica comune, ed
esistono già anche in Italia. Ma i partiti si sono elargiti
detrazioni quasi doppie di quelle consentite, per esempio,
per le erogazioni a università e centri di ricerca (che sono
al 19 anzichè al 37 percento). Inoltre questa legge, senza
che questo sia stato notato da nessuno, innalza l’aliquota
di detraibilità già presente nella legge Monti.
(1) Secondo Wikipedia,
nel 2007 il 43 percento dei contribuenti ha effettuato una
scelta ed il 37 percento ha scelto la Chiesa Cattolica,
anche se la percentuale di praticanti è molto inferiore; lo
0.89 percento dei contribuenti ha scelto la Chiesa Valdese,
quindi presumibilmente quasi la totalità dei contribuenti
valdesi. E’ quindi probabile che la quasi totalità degli
iscritti sceglierebbe di destinare il 2 per mille al loro
partito, visto che il costo è 0. Per prudenza, diciamo 1,7
milioni. Di questi, non tutti pagheranno l’ Irpef.
Supponiamo dunque che 1,3 milioni di iscritti ai partiti
paghino l’ Irpef e destinino il 2 per mille al partito.
Supponiamo che 700.000 simpatizzanti non iscritti facciano
lo stesso. Nel 2011 l’ imposta Irpef netta è stata di 152
miliardi, con 31,5 milioni di contribuenti. Se i 2 milioni
di contribuenti che destinano il 2 per mille ai partiti
hanno la stessa composizione media dell’ universo dei
contribuenti, il gettito del 2 per mille sarebbe di quasi 20
milioni. Se a devolvere il 2 per mille saranno 3 milioni, il
gettito sarà di circa 30 milioni.
Pubblicato da Paolo
Cardenà
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