Canada, parte dell'Occidente, quella parte di mondo che si è auto eletta a unico modello di riferimento al quale il pianeta deve uniformarsi perentoriamente, pena costituire una minaccia alla libertà che va prontamente eliminata. Operazione nota come "esportazione della democrazia".
Mentre questo stesso Occidente delega i droni a svolgere il ruolo di cane da guarda avanzato, rendendo quasi l'Eurogenfor obsoleta, dopo le proteste contro Wall Street in tutti gli Usa e non solo sedate con arresti e violenze selvagge, dopo Occupy Chigago in occasione del vertice Nato (poi spostato a Camp David - leggi anche Migliaia di 'Occupy' e no global a Chicago) solo per citare gli ultimi esempi in ordine di tempo, dovrebbe essere ben chiaro come questa democrazia intende il rispetto dei popoli. Le proteste e le rivolte sedate in Occidente sono considerate necessarie per la salvaguardia della stessa democrazia, se accadono in altri luoghi, magari elencati nella lista del Pentagono diventano "tremende repressioni" che devono essere fermate.
Barbara
IL MONDO IN RIVOLTA, MONTREAL MESSA A FERRO E FUOCO !
NTHEMIDDLEOFNOWHERE
– Giorni di lotta e di disperazione, non ho altre parole per descrivere
il mondo di quest’ultima settimana. Siamo passati da Blockupy Frankfurt
a Occupy Chicago, il clima quello del GlobalMay, per poi finire con
l’assurdità della bomba di Brindisi e il terremoto. E c’era chi diceva
che erano i bassi mentre fuori dal Lazzaretto occupato (Bologna) nessuno
si stava rendendo veramente conto della gravità della situazione .
Le lotte proseguono anche dall’altra parte dell’oceano. Così ieri
notte si è tenuta a Montreal la ventisettesima protesta notturna del
movimento studentesco del Quebec. 305 le persone arrestate, decine i
feriti mentre uno di loro, un quarantenne che era appena arrivato in
Berri Square, sarebbe stato gravemente ferito alla testa. Secondo un
rapporto della polizia di Montreal, sarebbero centinaia le vetrine, i
veicoli e gli edifici danneggiati e numerose le aggressioni verso i
poliziotti e i cittadini.
Manifestare per la seconda giornata consecutiva per dire NO alle
restrizioni della legge speciale 78 e al nuovo regolamento municipale
P-6 che pone delle dure limitazioni al diritto di manifestare. Il caos
sarebbe iniziato
intorno alle 21 e 30 (ora locale) quando la polizia
avrebbe caricato il corteo, spezzandolo in due. Di lì lo scoppio della
rabbia dei manifestanti, la distruzione delle vetrine e una vera caccia
tra poliziotti e manifestanti che ha scosso l’intero quartiere latino
fino alle 2 e 30. Impossibile riprendere la manifestazione in una
Montreal messa a ferro e fuoco.
Barricate: così i manifestanti hanno risposto all’offensiva della
polizia, mentre la popolazione veniva disorientata dal lancio di
bottiglie e bombe assordanti. 305 arresti per concludere una lunga serie
di arresti di massa, 30 i manifestanti arrestati individualmente. La
maggior parte di loro denuncia di essere stata blocata mentre cercava di
andar via. A finire tra gli arrestati anche alcuni giornalisti. A
niente sarebbe valso l’avere il tesserino stampa ben in vista, tanto da
rendere necessario l’intervento di un superiore.
Marce notturne: l’unico mezzo per aggirare la legge 78, questa la
spiegazione del movimento studentesco. “Si tratta di un evento spontaneo
che, inoltre, ci aiuta a mantenere la pressione. Siamo qua da
ventisette sere – spiegano – non tre e nemmeno quattro ma ventisette e
se la gente non avesse resistito anche la sera, quando non eravamo
nemmeno 500, non saremmo qua”. La ventiseiesima marcia notturna,
svoltasi sabato sera, aveva contato 69 arresti.
Fonte: you-ng
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