Ex consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, membro della Commissione Trilaterale (v. post correlati), e giovane politologo di ottantacinque anni. Stiamo parlando di Zbigniew Brzezinski, il quale per la seconda volta in meno di tre anni (v. correlati) ha pensato bene di esternare in pubblico le proprie preoccupazioni in merito al cosiddetto 'risveglio globale', questa 'contingenza inattesa' che starebbe ostacolando la realizzazione del Nuovo Ordine Mondiale©. Insomma ha rispolverato un discorso datato 2010 e lo ha riproposto presso il Forum Europeo per le Nuove Idee (EFNI). Che volete farci, lui è fatto così: originale, spontaneo e sportivo.
Ha battuto il dito sul microfono per sentire se funzionasse e poi ha detto cose del tipo:
"La presa di consapevolezza collettiva ed i social network sono una minaccia per lo
sviluppo dell’agenda globale. Un movimento mondiale di resistenza populista sta minacciando di fare deragliare la transizione verso un nuovo ordine mondiale."
Questo bis fa cadere l'ipotesi che la sparata di tre anni fa fosse ascrivibile alla demenza senile, e conferma la idea che dietro il refrain si celi la solita strategia comunicativa finalizzata a fregare gli ingenui. Il risveglio a cui Brzezinski si riferisce - infatti - è dotato di corna, muso, coda e pezzature marroni. E' il risveglio confezionato da Hollywood attraverso film ottimamente congegnati. Suscitato da provocazioni politiche plateali come la goffa simulazione di un attentato terroristico contro le torri gemelle, o la motivazione auto-sconfessata delle fantomatiche armi di distruzione di massa, oppure il salvataggio del sistema bancario fautore della crisi, a discapito dei popoli incolpevoli. E' il risveglio indotto con la produzione, distribuzione e promozione di documentari main-stream dal piglio antagonistico (v. correlati). E' il risveglio sobillato da organizzazioni prezzolate come Optor (v. post correlati) e da movimenti sedicenti egualitari che al primo intoppo tradiscono i vizi intrinseci di qualsiasi organizzazione umana: settarismo, verticismo e conseguente strumentabilità (v. post correlati). E' il risveglio che perfino la televisione negli anni scorsi ha servito su un piatto d'argento con trasmissioni come Alcatraz e canali come Current.
Il risveglio a cui Brzezinski si riferisce è stato progettato dal Potere, ed evocandolo, in realtà Brzezinski non fa che indicare il percorso verso il nuovo assetto socio-politico perseguito dai burattinai. La diffusione del risveglio e della indignazione è andata ampliandosi in maniera direttamente proporzionale alle forzature con cui negli ultimi anni il Potere ha operato affinché lo status quo scadesse nella mostruosa caricatura di se stesso. Il motivo è presto detto. I burattinai in questa fase nutrono interesse affinché più gente possibile - ognuno sulla base del proprio livello di comprensione - sviluppi un senso di repulsione nei confronti della attuale società, e prenda atto di essere stata ingannata e/o soggiogata. Solo in questo modo, la gente 'risvegliata' e/o 'indignata' sarà pronta ad abbracciare un cambiamento che stravolga 'dal basso' lo attuale status quo.
E' una delle poche regole che il sistema si è dato: qualsiasi stravolgimento politico, economico e sociale progettato nella stanza dei bottoni deve essere percepito come una tendenza scaturita o perlomeno avallata dal basso (v. correlati). Per inciso, credo sia esattamente ciò che sta accadendo con la ricandidatura del Cavaliere con la benedizione finanziaria degli stessi poteri che un anno fa lo defenestrarono. Motivo? Forse hanno bisogno di fornire una legittimazione popolare alla continuazione delle politiche iniziate quest'anno. Se Berlusconi si candida, poi propone la restaurazione della sovranità monetaria, poi spara a zero sullo spread, poi promette il taglio delle tasse e dopo tutto ciò perde le elezioni, l'opinione pubblica registrerà la cosa come un implicito mandato popolare affinché nella prossima legislatura si completi la grande opera iniziata dai 'tecnici.'
Tornando in argomento, sarà proprio quel profondo cambiamento apparentemente scaturito dal basso a tradursi in una dittatura iper-centralistica mascherata (poteva essere altrimenti?) da democrazia a partecipazione sempre più diretta.
Il Potere sta agendo affinché la massa reclami discontinuità rispetto al recente passato. Ancora una volta si cambierà tutto affinché nulla cambi, e sarà la gente stessa a migrare di propria iniziativa verso una società che si rivelerà ancora più misera, soggiogata ed ipocrita di quella attuale.
Il vero risveglio consiste nello sviluppare un pensiero individuale e dunque smettere di supportare il sistema nelle sue infinite incarnazioni, ad esempio sottraendosi al lavaggio del cervello mediatico. Il vero risveglio è un fatto individuale. Il concetto stesso di risveglio collettivo è una contraddizione in termini, a meno di non voler tirare in ballo salti quantici e Satya Yuga. Per queste ragioni forse faremmo meglio a restare con i piedi per terra e riconsiderare la provenienza degli input che ci hanno condotti a ciò che Brzezinski definisce 'risveglio collettivo.'
Personalmente ho condiviso gli ideali progressisti per un lungo periodo della mia vita. Poi ho aperto gli occhi. In un mondo perfetto il cambiamento migliorerebbe la vita della collettività ... ma - un momento - questo non è affatto un mondo perfetto; è dominato dal potere economico e dalle azioni di chi è privo di scrupoli. In un mondo simile è improbabile che il cambiamento sia usato per migliorare le vite dei tanti, mentre è probabile che accada l'esatto opposto, se la cosa comporti un vantaggio per i pochi. Ciò che da sempre spacciano per 'cambiamento' non ha niente a che vedere con un processo spontaneo e democratico. Non è altro che l'agenda del Potere venduta alla collettività sotto forma di tendenza popolare, con l'ausilio di elaborate campagne di persuasione culturale, politica e mediatica.
In altre parole, specie di questi tempi, la vera sovversione politica coincide con il conservatorismo, mentre il 'risveglio' falsamente paventato da Brzezinski, promosso dai media main-stream - e incarnato dai motti emozionanti e utopistici sbandierati dalla gran parte dei nuovi movimenti popolari non è che l'ennesimo colpo di sperone con cui il burattinaio sprona la massa a dirigersi nella direzione prestabilita.
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