25 lug – L’ex premier Mario Monti, leader di Scelta Civica, ha
rinnovato l’invito al premier Enrico Letta a definire un contratto
che leghi per cinque anni la maggioranza Pd-Pdl-Sc. CONTINUA SU IMOLA OGGI
Eugenio Orso e Anatolio Anatoli hanno "scovato" un documento allarmante, preoccupante, una DICHIARAZIONE DI GUERRA AL POPOLO ITALIANO DAL REGIME DEI BANCHIERI AL GOVERNO. Riprendo le sue parole a commento del Documento Ministeriale 2013, che ben spiegano, PURTROPPO, la drammaticità della situazione
ESTRAGGO DALL'ARTICOLO AUTUNNO CALDO E SOMMOSSE DESTABILIZZANTI IN ITALIA ? IL MINISTERO DELLA DIFESA SI PREPARA DI EUGENIO ORSO E ANATOLIO ANATOLI
Un documento
interessante, a riguardo della repressione prossima ventura di
possibili (o molto probabili) riots a sfondo sociale, è la
“Direttiva Ministeriale in merito alla politica militare per
l’anno 2013” ( direttiva_ministeriale_2013.pdf ) del ministero
della difesa, attualmente affidato a Mario Mauro, ex
pidiellino transfuga nella cosiddetta scelta civica di Monti,
e in precedenza retto (fino al 28 aprile del corrente anno)
dall’ammiraglio-politico “indipendente” Giampaolo Di Paola. In
questo documento di una ventina di pagine, diviso in tre parti
– Inquadramento politico-strategico, Il Ruolo della Difesa nel
contesto delle scelte pubbliche, Uno strumento in continua
trasformazione – si fa il quadro della situazione, nazionale e
internazionale, e si esplicitano gli obbiettivi assegnati alla
difesa (e di conseguenza alle forze armate tutte) per l’anno
in corso.
Inutile dire che
nella citata direttiva ministeriale, che riguarda una
materia tanto delicata quanto quella dei corpi militari,
delle armi, del loro impiego, si proclama diffusamente
fedeltà alla nato, all’unione europoide e a tutte le
“alleanze” e i trattati imposti in occidente. Una fedeltà,
chiaramente acritica, assoluta, mai messa in discussione in
nome della sovranità nazionale, che nasconde a malapena la
totale subalternità dell’Italia alla ue, alla bce, agli usa
e alla nato. Tanto è vero che basta scegliere una pagina a
caso del documento, ad esempio la pagina n. 10, per
imbattersi in passaggi come “la sempre più stretta
cooperazione con gli alleati della NATO e con i
partner europei dovrà costituire un elemento portante delle
scelte nazionali”. E’ chiaro che gli aerei F-35 sono
irrinunciabili, nonostante i costi e i problemi che si portano
dietro. Oppure ci si imbatte in frasi come “l’Italia dovrà saper
cogliere tali opportunità in chiave europea e atlantica per
gestire in maniera intelligente la trasformazione del proprio
apparato militare”. E questo per quanto riguarda specificamente
lo strumento militare nazionale, chiaramente sottoposto, con la
piena complicità del governo Letta e del ministro della difesa
Mario Mauro, alla dittatura europoide e alle “pressioni”
americane-nato.
Il documento in parola ci
avverte, a pagina 11, che “L’Italia continuerà a contribuire a
quelle operazioni militari, condotte sotto l’egida delle
organizzazioni internazionali o sulla base di accordi
bilateri, che favoriscano il permanere e il ristabilimento
della pace e dell’ordine internazionale.” E’ chiaro che
continuerà la partecipazione italiana, in posizione del tutto
subalterna, alle guerre “di pace”, “democratiche”, “per i
diritti umani”, cioè quelle americano-globaliste contro i
popoli ribelli da sterminare.
Ma c’è qualcosa di preoccupante che ci
riguarda direttamente, in quanto popolo italiano, nella
direttiva ministeriale 2013 in materia di difesa. Leggiamo
attentamente a pagina 8 del documento allegato, in cui si
parla de “Il ruolo dell’Italia nel sistema delle relazioni
internazionali” (I, Inquadramento politico-strategico) e
scopriamo quanto segue.
“31. Non può essere, infine, ignorata la
possibilità, per quanto remota, di un coinvolgimento del Paese e
del sistema di alleanze del quale siamo parte in un confronto
militare su vasta scala e di tipo “ibrido”, ovvero che implichi
sia operazioni convenzionali, sia operazioni nello spettro
informativo, sia operazioni nel dominio cibernetico. […]
“32. Elemento irrinunciabile della politica
nazionale è anche il pieno rispetto degli impegni assunti in
sede europea, impegni finalizzati a garantire la stabilità di
lungo periodo della moneta comune e, con essa, dell’intero
sistema economico comunitario. Tale stabilità deve essere
considerata come essenziale per il perseguimento del fine ultimo
costituito dalla sicurezza del sistema internazionale e delle
relazioni politiche ed economiche che in questo si sviluppano.”
“33. L’Italia, pertanto, deve operare con
determinazione per azzerare il deficit di bilancio e ricondurre
nei tempi previsti il debito pubblico entro i limiti stabiliti a
livello europeo. Il mantenimento di una consapevole disciplina
di bilancio lungo un arco di tempo pluriennale rappresenterà,
quindi, un vincolo ineludibile nella definizione delle scelte in
materia di difesa che, negli anni, saranno adottate.”
Mettendo insieme questi tre punti e
sapendo leggere fra le righe, il quadro che ne esce è, a dir
poco, per noi preoccupante. Obbiettivo primario è il pareggio
di bilancio, il mantenimento e la difesa dell’euro a qualsiasi
costo (anche a costo del sangue della popolazione) e il
conseguente mantenimento dell’Italia, checché ne dica il popolo,
nel lager dell’eurozona, fondamentale spazio globalista in cui
rinchiudere i popoli europei adattandoli, con le buone o con le
cattive, al nuovo ordine neocapitalistico. Il vincolo
ineludibile della disciplina di bilancio nel lungo periodo
informa anche le scelte in materia di difesa e in materia di
impiego delle forze armate, perché, leggendo fra le righe, la
minaccia risulta chiara. Se il popolo
ridotto allo stremo si ribellerà – a partire
dall’autunno-inverno di quest’anno, poniamo – non si esiterà
a impiegare la forza, armata, per ridurlo a più miti
consigli, in un possibile conflitto “ibrido” in cui molte
saranno le armi impiegate, accanto a quelle convenzionali.
Ecco che quella “possibilità remota” di coinvolgimento
militare in un conflitto, di cui al punto 31, diverrebbe
drammaticamente concreta e la forza militare nazionale
sarebbe impiegata, da uno spregevole governo
collaborazionista degli occupatori del paese, contro lo stesso
popolo italiano, a vantaggio, come si scrive nel testo
riportato, della stabilità di lungo periodo della moneta comune,
controllata da entità private euroglobaliste, nonché del
mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio (ormai
recepita in costituzione) lungo un arco di tempo pluriennale.
Perciò prepariamoci, perché in presenza di
disordini sociali estesi, ai quali la repressione poliziesca e
dei carabinieri non riuscirà a far fronte, scenderanno in campo
le forze armate, autorizzate a impiegare contro il loro stesso
popolo ogni mezzo, in uno strano conflitto “ibrido”. E per
difendere cosa? L’integrità del territorio nazionale?
L’indipendenza del paese? La sua piena sovranità? Certo che no!
Unicamente per difendere, passando sui nostri cadaveri manovrate
da un governo collaborazionista di occupazione, i presupposti
della globalizzazione neoliberista, che si serve dell’euro,
della nato, degli organismi sopranazionali e del sistema di
alleanze del quale siamo parte, per rischiavizzarci e
schiacciarci senza pietà.
Le precedenti considerazioni, facili da fare
se si legge con un po’ di attenzione la “Direttiva Militare” per
l’anno 2013, ci fanno capire che è proprio questa “democrazia
europea e occidentale”, di cui si servono il libero mercato e il
grande capitale, a essere il nostro peggior nemico. Un nemico da
combattere senza esclusione di colpi e senza pietà alcuna.
Perché loro, di noi, non hanno e non avranno alcuna pietà. In
fede anticapitalista e anti liberaldemocratica
noi quattro gatti che abbiamo capito quello che avviene non siamo in grado di far capire quattro stupidaggini alla quasi totalità degli italiani che si beve le frottole dei tg???
RispondiEliminalelamedispadaccinonero.blogspot.it