Ho già detto in un precedente articolo della dichiarazionedel governatore dello Stato di Rio Sergio Cabral, che ha accusato la mano di “organizzazioni internazionali” nelle recenti violente proteste di Rio: “In questi atti di vandalismo, vi è la presenza di organizzazioni internazionali le cui reti su internet consentono un livello di comunicazione inaudito in passato“, ha detto Cabral. “Sappiamo che vi sono organizzazioni internazionali che promuovono atti di vandalismo e incoraggiano la rivolta.” Questa violenza s’è così subito tradotta lanciando bottiglie molotov contro i membri della Policia Militar, con il chiaro intento di ferire, perfino di uccidere.
Tra queste “organizzazioni internazionali” vi è la Fundação Rosa Luxemburg São Paulo, che è la principale sospettata. Si tratta della filiale brasiliana della Rosa Luxemburg Stiftung. Dalla sua apparizione in Brasile nel 2009, questa ONG tedesca ha (re)introdotto il concetto di “sub-imperialismo brasiliano”, inventato negli anni ’60 dal marxista brasiliano Ruy Mauro Marini. L’attivismo propagandista della RLS è principalmente volto contro le imprese brasiliane che creano filiali o acquisiscono partecipazioni in Sud America, in competizione con le multinazionali statunitensi e tedesche, con il sostegno politico dell’Itamaraty e con il finanziamento federale di Brasilia. Va notato qui che l’attivismo della RLS rientra perfettamente nella lotta per il controllo dell’influenza economica tra Germania e Brasile, una lotta emersa nel corso degli ultimi due anni, con scambi poco gentili tra la presidentessa brasiliana Dilma Rousseff e la cancelliera tedesca Angela Merkel.
La Fondazione Rosa Luxemburg ha invitato in Germania, il 16-21 maggio 2012, dei militanti del gruppo brasiliano“Resistencia” per un corso di formazione del gruppo alla “resistenza ideologica” contro gli eventi sportivi programmati in Brasile [Confederention Cup, Coppa del Mondo, Olimpiadi]. Tali critiche dall’estrema sinistra tedesca, riprese dal movimento “alternativo” brasiliano e riformulate parola per parola dalla stampa finanziaria anglosassone, The Financial Times e The Economist, all’inizio del 2013, costituivano la maggior parte delle richieste avanzate dai manifestanti brasiliani nel giugno 2013, escluso l’aumento delle tariffe sui trasporti urbani. Si noti, inoltre, che queste sono le stesse critiche della stampa tedesca e della stampa finanziaria anglosassone contro le infrastrutture per le Olimpiadi di Sochi.
La presidentessa della Rosa Luxemburg Stiftung dal 1 dicembre 2012, è Dagmar Enkelmann, ex-burocrate della SED tedesco-orientale, probabilmente membro della Stasi, e parlamentare di Die Linke. La Rosa Luxemburg Stiftung ha inviato un emissario particolarmente qualificato in Brasile: Lutz Taufer, ex-terrorista della Rote Armee Fraktion, “la banda Baader-Meinhof” che venne addestrata nella RDT alla guerriglia urbana, al terrorismo e alla sovversione politica. Dal 2008 al 2011 la sua attività, così come quella di altri rappresentanti della RLS, è stata essenzialmente “addestrare alla resistenza” la gente delle favelas, soprattutto di Rio de Janeiro, contro l’UPP (Unidade de Polícia Pacificadora), l’Unità di Pacificazione avviata per combattere il controllo di queste aree da parte dei narcotrafficanti. Immaginate cosa potrebbe produrre la collaborazione tra una ex-terrorista della RAF, i narcotrafficanti delle favelas e alcuni studenti di filosofia o sociologia esaltati e radicalizzati dalla misinterpretazione delle “esperienze popolari”.*
Non è quindi sorprendente che gli analisti della sicurezza brasiliani abbiano scoperto che la tattica dei gruppi violenti di Rio de Janeiro si basi sui “rivoluzionari” black-block dai riferimenti europei, spesso dimenticati dalla sinistra europea.
Pensiamo che Lutz Taufer ne abbia avuto in cambio dall’intelligence tedesca, la libertà e il condono. Il suo rilascio non può essere stato effettuato che con l’approvazione delle autorità statunitensi. Accanto alla RLS vi sono altre organizzazioni politiche ed ONG: la Fundação Heinrich Böll molto attiva nel campo dei diritti LGBT e legata ai “verdi” tedeschi, e la Friedrich Ebert Fundação no Brasil legata alla SPD, la cui attività è influenzare al tropismo liberal-atlantista la politica estera brasiliana. Tutte queste organizzazioni, tra cui la Rosa Luxemburg Stiftung, ricevono finanziamenti e sostegno consolare dal governo tedesco e certamente supporto operativo dal BND.
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