martedì 29 novembre 2011

FIOMmate di “guerra” (di Andrea Salomoni)

Ci risiamo, i pacificatori sociali incula-operai della Fiom, organizzano per il 16 Dicembre l’ennesima ed inutile pagliacciata. Oh popolo bove prepara le bandiere rosse, che tra un morso di pandoro ed un bicchiere di lacrima, brinderemo insieme alla rivoluzzzzione… Come tutte le altre volte che i i metalmeccanici sono scesi in piazza, in sciopero, per le loro vertenze contrattuali, guidati dal loro sindacato, la Fiom, non hanno ottenuto altro che, più precarietà, più flessibilità, aumenti contrattuali ridicoli e sciopero deboli, anzi debolissimi, sia nelle richieste che nelle modalità. Di fronte all’attacco capitalista violentissimo, cominciato con il piano-ricatto Marchionne, estesosi a Federmeccanica e Confindustria che stracciano il contratto nazionale sotto comando UE, la Fiom risponde con solo 4 ore di sciopero, per di più annunciato e del tutto inefficace ed innocuo.
Ma cosa difende e soprattutto cosa vuole la Fiom? Rientrare ai tavoli delle trattative per il ripristino del Contratto Nazionale che anche senza le famose deroghe, permetterebbe al capitalismo sfruttatore di fare comunque quello che vuole, mentre loro fingono di stare dalla parte dei più deboli, sempre e comunque a giochi praticamente fatti.
Il capitalismo è in crisi a livello mondiale e qui come altrove, anche i più tonti hanno ormai capito che non serve più un sindacato come la Fiom, il cui unico scopo è controllare e vanificare la rabbia operaia.
Ai padroni oggi vanno bene solo i sindacati-tappeto, i firmatutto… è questo lo spazio di mediazione possibile per loro. La domanda che facciamo a tutti gli operai, ma anche e soprattutto a quelli con la tessera Fiom, è questa: di fronte a una simile volontà capitalista sono utili gli scioperi annunciati, le lotte secondo le leggi antisciopero, e le continue trattative pacifiche di questa banda di rinnegati? Perché questo è quello che la Fiom propone. Non è forse ora che gli operai uniscano le loro vertenze quando le aziende li mettono alla porta, che facciano scioperi più incisivi, improvvisi, con picchetti seri, blocco merci, ecc…? E che alla fine si ricordino che se i padroni vogliono chiudere le fabbriche gli operai le possono riaprire. Ma tutto questo né la Fiom né altri sindacati lo faranno mai.
Se si arriverà a forme di lotta seria, all’unione degli operai e dei lavoratori in lotta con scioperi veri, sarà solo grazie agli operai più coscienti che in questo clima di
rassegnazione e paura, con la cassa integrazione a zero ore e la strada come spauracchio sempre più reale, sapranno coinvolgere i loro colleghi nella lotta contro il capitalismo e contro l’UE. E’ inutile continuare a seguire la Fiom che fa la parte del leone, quando invece, non è che la quinta colonna del sistema dittatoriale europeista in seno al proletariato. Se lotta di classe sarà dovrà passare anche sopra organizzazioni di traditori come la Fiom, che simula lotte pacifiche e fasulle che servono solo ai burocrati per farsi belli, mentre gli operai ed i precari perdono e si perdono…la situazione economica, è ogni giorno che passa sempre peggiore, dobbiamo iniziare a tirare fuori i denti per difenderci davvero, e organizzarci per farla finita con questo sistema infame annientando per primi i falsi amici, cioè tutte le quinte colonne del boia.
Quello che più mi fa incazzare, è che si fa finta di non vedere che la Fiom è parte organica, se non addirittura il cuore della Cgil, che ha posto la propria firma su tutte le riforme del mercato del lavoro (e delle pensioni ovviamente) via via presentate come “necessarie ed inevitabili” dai governi di turno. Non è possibile criticare la Cgil e poi passeggiare con la Fiom.
La Fiom mai dice alla sua militanza che se si è legati mani e piedi, testa e cuore, al presente modello liberal-europeista ed alle sue compatibilità economiche dettate dalla grande regia di Washington. E’ impensabile che si possa mai mettere seriamente in discussione e, quindi, anche difendere gli interessi di classe, negando che l’attuale crisi mondiale è incattivita sempre più dagli squali di Wall Street.
La Fiom gioca la carta del peso dei suoi iscritti e ne fa questione di “democrazia”, di volontà della maggioranza, fingendo di ignorare la realtà di tutti i giorni del capitalismo ed allo stesso tempo si guarda bene dallo “scatenare” tutto il potenziale di lotta. Non possiamo fare a meno di ricordare come la Cgil, cui la Fiom per statuto è soggetta, dal ‘92 ad oggi abbia sottoscritto ogni accordo che di fatto prevedeva il peggioramento delle condizioni di lavoro e salario.
Quindi visti i risultati sarebbe bene non avere troppa fiducia negli attuali manovratori di questi scioperelli farsa…
Diciamo questo perché riteniamo che sarebbe un’occasione persa se le esperienze che stanno lentamente maturando in molte realtà lavorative, restassero chiuse in un ambito puramente aziendale e rivendicativo fine a se stesso come vogliono questi impostori. Per questo riteniamo vitale un rinnovato protagonismo dei lavoratori che sviluppi forme di lotte dirette ed autorganizzate dai protagonisti stessi e al di fuori da questi contenitori di falsari e della loro linea pacifica, democratica e legislativa.
La nostra critica vuole servire ai lavoratori e precari meno rassegnati ed allineati affinché diventino parte attiva del radicamento politico ed organizzativo di un movimento di classe genuino e leale.

0 commenti:

Posta un commento