IL PUNTO DI MONIA BENINI
In questa puntata....
Coraggio collettivo.
Quanto conta il coraggio collettivo di una nazione, di un popolo, per difendersi dall'azione criminale della grande finanza internazionale.
Coraggio collettivo.
Quanto conta il coraggio collettivo di una nazione, di un popolo, per difendersi dall'azione criminale della grande finanza internazionale.
Mio commento: splendido l'esempio di coraggio di Thomas Sankara che si può apprezzare nel video nel suo discorso all'Assemblea Generale dell'Onu.
Monia Benini commenta il progetto Ue ed il nuovo governo "eletto" da Napolitano.
La lana non basta più, vogliono anche la pecora...di Fernando Rossi
Molti amici, fulminati sulla via
...del debito, "sparano" rimedi in se plausibili, ma non colgono che la
strada x uscire dalla schiavitù della globalizzazione, voluta e gestita
dalla grande finanza, non sarà nè rapida, nè indolore (non si dica che
l'Islanda lo ha fatto, perchè non è vero ).
Ora i veri "padroni" ( e non solo di
quello che siamo soliti chiamare occidente...) muovono guerre, colpi di
stato e "sommosse sorosiane" verso i paesi non schiavi, che vogliono
assoggettare.
A noi, "già schiavi", va relativamente meglio.
Per appropriarsi di risorse e beni
pubblici acquisendo interi apparati produttivi a costo infimo, o per
"frustare" chi non sta agli ordini, operano su più piani e scacchiere;
finanziano (non lo fa solo Soros..) associazioni e gruppi "di
incursori", in cui infiltrano propri agenti, che hanno il compito di
disorientare e tenere diviso il popolo, mentre il grosso del loro
"esercito finanziario" opera nelle Borse, nelle Agenzie di Rating , e le
sue truppe ("denaro virtuale") fluttuano liberamente nel mondo
globalizzato, accumulando incredibili quantità di denaro virtuale
attraverso manovre speculative (al rialzo quanto al ribasso), nei "cosi
detti mercati", impossessandosi di materie prime, di strutture
produttive e prodotti intellettuali, agricoli, industriali, di petrolio e
di acqua..
Quel denaro virtuale (che loro stessi
stampano. o elettronico, che loro stessi "inventano") lo "prestano" agli
Stati per consentirgli di pagare i debiti già contratti con loro
stessi.
Questi "prestiti" all'inizio sembrano un
affare, ma la macchina si mette in moto e, anche grazie alle altre leve
politico-finanziarie, che loro controllano, gli stati arrivano a
prendere, da loro, prestiti per pagare gli interessi passivi su un
debito "pubblico" che nel frattempo continua ad accumularsi, sia
attraverso il signoraggio praticato da Banche Centrali ex pubbliche, di
cui già si sono appropriati, sia attraverso parlamentari e
amministratori pubblici che, con spese inutili e/o dannose, usano le
casse pubbliche per arricchirsi e/o per mantenere e accrescere il
sistema di potere clientelare dei loro partiti .
Si entra così nella fase in cui la lana della pecora non basta
e devi dargli dei pezzi di pecora !!
Quando, stremati, in Italia arrivassimo,
come ultima possibilità, a cercare di recuperare la nostra sovranità
popolare e nazionale e a voler uscire dalla schiavitù della grande
finanza rischieremo di essere soli e ci massacrerebbero ...anche con
armi vere.
La brava economista Napoleoni fa una
analisi coerente, ma ragiona ancora in termini di "mercato", che invece è
oggi un gioco senza regole, o meglio, dove le regole le fanno gli
squali della grande finanza; altri "stanno sul pezzo", ma con frasi ad
effetto mediatico, per i talk show a cui raramente giungono ....
Permettetemi allora di rilevare che
senza progetto politico il "nuovo", che è in tanti modi "in fieri" anche
in varie parti del nostro paese, non riuscirà a camminare perchè,
dentro questo sistema, le gambe politiche le ha solo la grande finanza.
La rivoluzione o "la rivolta degli
schiavi" è una cosa serissima da costruire, e va fatto a livello almeno
europeo, loro lo sanno e sono già andati una mossa avanti per evitare
che ciò avvenga.
Noi di PBC pensiamo che una "visione di
classe" , alla base del Comitato 1° ottobre, e/o il sorosiano 15 ottobre
...siano treni che hanno imbarcato anche persone belle e pulite, ma che
viaggino entrambi su binari morti e , per dirla tutta, oggi fin troppo
intrecciati.
A nostro avviso, al centro del progetto
politico va posto il tema della liberazione dell'Italia dalla schiavitù
impostaci dalla grande finanza, unitamente ad un ripensamento di valori e
principi, per liberare le migliori energie culturali, sociali e
produttive del paese.
Se la Trilaterale (ora presieduta dallo
stesso Mario Monti che tutti gli scudieri delle lobby finanziarie
salutano come salvatore della "loro" patria), avviando la
globalizzazione, ha scritto nei suoi documenti che la democrazia e la
sovranità degli Stati sono un ostacolo ad un mondo governato da persone
illuminate e grandi banchieri, ....cos'altro ci serve per capire che la
democrazia diretta e la sovranità nazionale sono la strada maestra per
liberare il nostro popolo e la nostra Patria ?
Noi pensiamo che questo sia il progetto
da sviluppare e ci mettiamo al servizio di partiti (non complici del
centrodestrasinistra ), movimenti e associazioni, ma soprattutto di
compatrioti, che vorranno rompere gli indugi e i fili che li tengono
legati al sistema.
Dentro quella minoranza di italiani che
si schiera contro le ingiustizie del sistema di potere costruito dalla
grande finanza e vuole fare qualcosa per uscire da questa oppressione,
permangono diverse e dividenti visioni ideologiche, frutto della vera
storia del nostro popolo e dei pensieri filosofici e sociali che l'hanno
accompagnata; noi chiediamo a tutti di confrontarsi sulle analisi e
sulle proposte, uscendo dalle trincee ideologiche, prendendo atto che
senza bypassare queste divisioni ci ritroveremmo sempre nella condizione
attuale.
Non chiediamo a nessuno di rinunciare
alle proprie idee, chiediamo di anteporre il futuro al passato, di
sentirci tutti patrioti e di lavorare insieme per liberare il nostro
popolo. In un pese sovrano, in cui il popolo esercita la sua sovranità
attraverso la democrazia diretta, è lì che le diverse ideologie passate e
future si potranno confrontare e cercare il consenso del nostro popolo.
Noi pensiamo che questo sia l'unico modo
per unire le migliori energie del paese e che tale processo di
liberazione vada avviato anche negli altri paesi ora sottomessi alla
dittatura del capitalismo finanziario, dei suoi governi, dei suoi
eserciti, partiti, logge e strumenti mediatici.
Due chicche:
Consiglio:
Il mondo secondo MarioMonti... le citazioni celebrioltre alla ormai famosa citazione sul successo dell'euro SOPRATTUTTO PER I GRECI resa nota dopo due anni di austerità...un paio di esempi
La globalizzazione
“La globalizzazione in corso sta apportando grandi benefici e grandi problemi, a livello mondiale e all’interno di ogni Paese. Essa non è un fenomeno irreversibile. Nel 1914 la globalizzazione era, in molti aspetti, ancora più avanzata di oggi. Ma la guerra la infranse. È chiaro da anni che la globalizzazione attuale richiede, per non cozzare contro ritorni protezionistici, di essere molto più governata dai pubblici poteri, attraverso un ben più efficace coordinamento internazionale”.
12 marzo 2008
I governi tecnici
“I governi tecnici, a mio parere, non sono mai desiderabili in una democrazia. Se in determinati passaggi si è fatto ricorso a questa modalità di governo, anomala e non fisiologica, è in genere perché l’applicazione spinta di tecniche per le sopravvivenze politiche particolari ha impedito al «tutto» politico di funzionare con sufficiente efficacia”
24 maggio 2007
La globalizzazione
“La globalizzazione in corso sta apportando grandi benefici e grandi problemi, a livello mondiale e all’interno di ogni Paese. Essa non è un fenomeno irreversibile. Nel 1914 la globalizzazione era, in molti aspetti, ancora più avanzata di oggi. Ma la guerra la infranse. È chiaro da anni che la globalizzazione attuale richiede, per non cozzare contro ritorni protezionistici, di essere molto più governata dai pubblici poteri, attraverso un ben più efficace coordinamento internazionale”.
12 marzo 2008
I governi tecnici
“I governi tecnici, a mio parere, non sono mai desiderabili in una democrazia. Se in determinati passaggi si è fatto ricorso a questa modalità di governo, anomala e non fisiologica, è in genere perché l’applicazione spinta di tecniche per le sopravvivenze politiche particolari ha impedito al «tutto» politico di funzionare con sufficiente efficacia”
24 maggio 2007
0 commenti:
Posta un commento